domenica, aprile 20, 2025

💛Pavoncella pasquale

 Il concetto di rinascita, è presente ovunque nella nostra Antica Civiltà Sarda, dalle ierofanie, al culto dell'acqua, ai capovolti, per passare attraverso le tre cornici, i tre portali dei tre Soli, per arrivare, fino ai giorni nostri, alla simbologia della pavoncella sarda. 

È la Forma del Femminino, dell'energia divina che si manifesta attraverso la classica iconografia della colomba, la Shekinah, che nella nostra Antica tradizione sarda, è la pavoncella. 

Una pavoncella dalla forma  di falce lunare, che esprime abbondanza e fertilità, con i riccioli a spirale che sono simboli di emanazione energetica dinamica, creatrice, come le spirali sempre presenti nella nostra tradizione ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/06/simbologia-delle-spirali.html?m=0) 

Da un mio scritto( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/02/la-dea-bianca-robert-graves.html?m=0) 

"La pavoncella è un'icona antichissima della nostra tradizione sarda, presente ovunque, e spessissimo rappresentata in forma speculare difronte all'Albero della Vita( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/09/mi-e-sempre-piaciuta-la-pavoncella_28.html?m=0) 

Nel testo di Graves viene definita la "depositaria dei segreti del re Salomone", lo sposo della Regina di Saba, cognome diffusissimo in Sardegna, perché la discendenza regale è quella, la stirpe degli Iniziati, dei Falasha ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/01/la-regina-di-saba-y.html?m=0) 

[...] La pavoncella vi è menzionata come un volatile impuro, ossia soggetto a tabu, insieme con uccelli illustri quali l’aquila, il grifone, l’ibis, il cuculo, il cigno, il nibbio, la cornacchia, il gufo e la civetta, la bernacla o oca colombaccio, la cicogna, l’airone e il pio pellicano. L’origine non semitica di questi tabu è provata dalla loro distribuzione geografica: molti di questi uccelli non appartengono alla fascia calda abitata dai Semiti e ognuno di essi era sacro a una divinità importante in Italia, in Grecia o in entrambi i luoghi. 

Gli esegeti biblici si meravigliano dell’«impurità» della pavoncella (e mettono anzi in dubbio che si tratti di una pavoncella, avanzando la candidatura dell’upupa o addirittura del porcospino), ma ogni qualvolta l’impurità significa santità la soluzione del problema va ricercata nella storia naturale. 

I Greci chiamavano la pavoncella polyplagktos, «che molto seduce con l’inganno», e con l’espressione proverbiale «più supplichevole di una pavoncella» designavano i mendicanti scaltri. 

Da ragazzo in Galles imparai a rispettare la pavoncella per la sua meravigliosa abilità nel mimetizzare le uova in uno spazio aperto. 

All’inizio mi lasciavo ingannare dal suo angosciato richiamo che giungeva dalla direzione opposta a quella in cui si trovavano le uova; a volte addirittura, quando si rendeva conto che ero un predatore di nidi, essa arrivava a svolazzare raso terra fingendo di avere un’ala rotta e invitandomi a catturarla. Ma non appena scoprivo un nido,

riuscivo a trovarne subito dopo molti altri. 

Il significato poetico della pavoncella è: «Camuffa il segreto» ed è la sua straordinaria discrezione che fa di lei un uccello sacro. 

Secondo il Corano, essa era la depositaria dei segreti di re Salomone e il più intelligente dello stormo di uccelli profetici che l’accompagnavano". 

Pavoncella, depositaria degli antichi segreti della nostra Antica Civiltà Sarda 

Con questa immagine, vi auguro una serena e gioiosa Pasqua di rinascita 💛


Tiziana Fenu 

©®Diritti intellettuali riservati 

Maldalchimia.blogspot.com

Pavoncella pasquale




Nessun commento:

Posta un commento