venerdì, agosto 22, 2025

💛Posada, l'antica Feronia

 Posada, l'antica Feronia

A proposito delle corrispondenze tra date delle ierofanie nel pozzo di Santa Cristina e le date delle antiche celebrazioni romane, di cui ho approfondito ieri( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/08/corrispondenze-celebrazioni-romane-date.html?m=0), sulla base di miei precedenti scritti, c'è una curiosa corrispondenza tra l'antico castello medioevale della Fava, di Posada, che pare fosse un antico insediamento etrusco, poi romano, risalente al IV aC, chiamato Feronia, e la Dea Feronia.
Feronia (greco: Φηρωνία (πόλις), (Phērōnía pólis)/ Feronia (oppidum), Ptol. III 3, 4), è stata un'antica città della Sardegna, situata sulla costa nord-orientale dell'isola. Il nome si riscontra nell’opera geografica di Claudio Tolomeo, il toponimo è stato identificato con un antico insediamento alla foce del rio Posada, ai piedi della collina su cui, in epoca medioevale, sarebbe poi sorto il centro omonimo (Castello della Fava).( Wikipedia)
Della Dea Feronia avevo parlato in un mio scritto
( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/01/dea-feronia.html?m=0) e avevo sottolineato come, proprio a Posada fu ritrovata una statuina in bronzo raffigurante Eracle.
Di Eracle/Ercole, ho avuto modo di parlare altre volte.
Riguardo il famoso nodo di Eracle( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/11/nodo-di-eracle.html?m=0), ho sottolineato come "il
nodo di Eracle, o nodo di Ercole, era il nodo con cui veniva fissato il "cingulum", una cintura di lana applicata alla tunica rituale usata nei matrimoni greco-romani.
Nodo, che poteva essere sciolto solo dallo sposo, richiamando così, simbolicamente a memoria, il mito di Ercole che ebbe settanta figli, augurando cosi tanta fertilità all'unione tra i due.
Sempre in ambito greco-romano, era usanza che il marito, liberasse la moglie in gravidanza, da una cintura, dopo averla cinta, al fine di agevolarne il parto.
A questo proposito, vorrei sottolineare come qui in Sardegna, si usi dire,  di una donna che è stata fecondata, che è stata "impringiada" ("pringia" significa incinta).
"impringiada", se consideriamo solo "-pringiada", vediamo che è molto simile a "pingiada", che significa "pentola, contenitore per cuocere i cibi", in senso generico.
Un chiaro riferimento simbolico al fatto che, simbolicamente il grembo materno, custodisce  come una pentola, e porti a "cottura", a termine, la gestazione.
Un manufatto molto bello, questo, arricchito dalle decorazioni a spirale che indicano il divenire nel riprodursi, poiché richiamano le spirali uterine, e dove la compenetrazione tra i due "cappi", maschile e femminile, avviene contemporaneamente sullo stesso livello, in sinergia, dove uno compenetra, e l'altro si lascia compenetrare, accogliendo a sua volta".
Un nodo collegato anche al racconto mitologico di  Ercole, che nella culla all’età di otto mesi, uccide due serpenti mandati da Hera per ucciderlo, per gelosia, perché Ercole era figlio di Zeus e Alcmena, discendente di Perseo, perché Zeus  voleva assicurare la continuità della casata di Perseo e generare un uomo tanto forte “da impedire lo sterminio degli uomini e degli Dei”.
Eracle è legato alla luna nella sua forma triforme( con la simbologia di nascita /morte/rinascita) specialmente ad Ecate, perche ci vollero tre notti per generarlo.
Tre giorni di "sonno /incubatio".
I due serpenti che Eracle neonato uccide, sono i simboli della testa e la coda del Drago, che fino ai giorni nostri, rappresentano, nell'astronomia orientale, i nodi ascendenti e discendenti della Luna.
Forze astrali e forze telluriche di madre terra
Come ho scritto in un mio post
https://maldalchimia.blogspot.com/2022/04/san-michele-arcangelo.html?m=0) "Ercole è il guerriero per eccellenza, che vestito di una pelle di leone e armato di una potente clava veniva spesso raffigurato nell'atto di uccidere un mostro, ad esempio l'Idra di Lerna (una delle sue più celebri "fatiche"). Per analogia, San Michele viene rappresentato da un ampio mantello, che armato di spada sconfigge un enorme drago. In questo la figura del santo è equivalente, dal punto di vista simbolico, a quella di San Giorgio, altro famoso "uccisore di draghi". Fin da bambino, Ercole ha dimostrato il "potere" di riuscire a soggiogare i rettili. Secondo la mitologia, infatti, fu la gelosa Era( Giunone) che inviò due grossi serpenti per soffocare il piccolo Ercole quando era ancora in fasce nella culla, ma questi con le sue poderose manine riuscì a strangolarli. Il mito deve essere letto in chiave simbolica. Ad un livello di lettura superiore, infatti, draghi e serpenti simboleggiano le correnti telluriche sotterranee"
Eracle, protetto da Atena, presentato dalla stessa Atena, al cospetto dei Dodici Dei dell’Olimpo. venne portato da Hera( o dea Uni etrusca - https://maldalchimia.blogspot.com/2025/06/dea-etrusca-uni.html?m=0), che lo allatto', ma con distacco, succhiandone avidamente il seno.
Quando si stacco' dal seno con impeto, nacque la Via Lattea.
Ercole, chiamato anche Ercole Astrochyton, dal manto di stelle, venne identificato anche come lo stesso Sole.
Elios.
Eracle.
Ecate.
Aspetti dell'androginismo divino.
Eracle di cui ho parlato riguardo la bussola Sardo pelasgica ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/05/bussola-sardo-pelasgica.html?m=0) presente sulle nostre navicelle Shardana.
Bussola presente anche nella nave degli Argonauti
di cui Ercole fa parte( approfondimenti https://maldalchimia.blogspot.com/2025/07/gli-argonauti.html?m=0), per la conquista del vello d'oro al fianco di Giasone, anche se fu costretto a ritirarsi presto dal viaggio per volere degli Dei.
E anche Eracle, come i nostri Antichi Sardi, era un Kabiro, il cui nome, Eracle, "gloria di Era", allude allo scorrere del tempo, compresa la grande ruota della precessione degli Equinozi.
Le sue dodici fatiche, straordinarie per simbolismo, sono il percorso dell'Iniziato nella ruota del tempo.
Secondo i Celti, Eracle era un Dattilo Ideo, cioè un Kabiro, che essi chiamavano Ogmio e rappresentava la prima lettera dell’alfabeto arboreo degli Iperborei, cioè la betulla.
Ogmio ha la stessa radice di Ogham, l'antico alfabeto dei Sardi.
E il Giovane Eracle era lo stesso Sansone, perché  In Palestina il personaggio che gli corrisponde, a detta della Bibbia, è Sansone, il significato del cui nome è “piccolo sole”.
( ne ho parlato in un mio scritto https://maldalchimia.blogspot.com/2022/05/simbologia-api-in-sardegna.html?m=0)
"Sansone è un Giudice, come i nostri Giganti di Mont'e Prama.
Ne ho fatto cenno nel mio post sull'analogia del pozzo di Santa Cristina con le Iadi(https://maldalchimia.blogspot.com/2022/05/le-iadi-e-santa-cristina.html?m=0).
Iadi, che, astrologicamente,  corrispondono all’arma con cui Sansone uccise i Filistei: una mascella d’asino.
Versetto di Giudici, 15: 19, («Dio aprì una cavità che era nella mascella, e ne uscì dell’acqua»
Le pluvie, acquose Iadi, identificate astrologicamente sia con la mascella della costellazione del Toro, che con le due corna.
Sansone, che nella sua impresa da giovane Eracle, facendo a pezzi un leone, si trasforma in un baleno fa nascere il mito della generazione delle api da una carogna".
Ape
Apa
L’etrusco Hercle, figlio di Uni (Era) e Tinia  (Zeus) è venerato con l’appellativo di Apa (Padre), esattamente come descritto nel XII Inno Orfico: “Padre di tutte le cose …
Quell'Eracle( che poi diverrà l'Ercole mitologico romano), figlio di Zeus, e di un'umana, Alcmena, il cui figlio, Sardus, Sardo( uno dei figli che Erache ebbe dalle Tespiadi) parti dalla Libia, spinto dal verdetto oracolare, ricevuto dal padre Eracle, dopo le sue dodici fatiche, nell'oracolo di Delfi, con dei coloni, e arrivò in Sardegna, guidato anche dal nipote di Eracle, Iolao.
La Sardegna degli "Eraclidi", dove si onorava l'Eracle/Ercole.
Come principio regolatore dell'anno, Eracle si sposò con 50 figlie di Thespio, le Thespiadi, dalle nozze con le cinquanta fanciulle o secondo un’altra versione con 49 fanciulle. Le fanciulle erano 50, ma una di loro non si sarebbe unita con Eracle, per cui ne fecondò 49 (7x7 = numero dei rinnovamenti della Fenice, numero dei 7 giorni delle fasi lunari . Dalle nozze sarebbero nati 50 o 52 figli, cioè il numero delle settimane che compongono l’anno, un ciclo di 50 settimane per l’anno lunare e di 52 settimane per l’anno solare. Le fanciulle lunari generano dei figli, delle unità di tempo minori.
50, i remi della nave Argo
Argo
Arga ( vagina in sanscrito)
Arca
50, il valore ghematrico del quattordicesimo Sacro Archetipo Ebraico Nun, la Vesica Piscis delle nostre navicelle Shardana, che solcano la ruota del Tempo, attraverso gli anni solari e lunari.
L’Eroe, l’Iniziato che ripete le gesta del modello celeste in mezzo agli uomini
La terza fatica che il re Euristeo impose ad Ercole fu la cattura della cerva di Cerinea: avrebbe dovuto portarla a Micene ancora viva. Questa era una cerva consacrata alla dea Artemide, che viveva a Enoe e aveva delle magnifiche corna d’oro massiccio.
Inizialmente Ercole non voleva ferire l’animale e la inseguì per un anno intero, cercando di acciuffarla. Infine, quando la cerva si rifugiò sul monte Artemisio, Ercole la ferì con una freccia, mentre stava attraversando un fiume; se la caricò sulle spalle e scese dal monte per tornare a Micene.
Mentre tornava a casa, la dea Artemide e il dio Apollo gli sbarrarono la strada: volevano impedirgli di tornare a Micene poiché aveva ferito un animale consacrato a una divinità. Ercole, però, si difese spiegando loro che si trattava di una fatica impostagli da Euristeo per volere di un’altra divinità e che, dunque, lui non aveva colpe. Persuasi gli dei poté fare ritorno a Micene e consegnò la cerva di Cerinea ad Euristeo.  
In realtà  Taygeta, rappresentava metaforicamente, una delle Pleiadi, trasformata da Artemide in cerva.
Questo aspetto Ercole /Taygeta, è indicativo della correlazione tra il ritrovamento del bronzetto di Ercole e Posada, che anticamente si chiamava Feronia.
Feronia infatti, come ho approfondito nel mio scritto, è una Virgo Sacra, una Dea Vergine non soggetta a vincoli.
I suoi animali sacri sono: il cervo, in particolare  la cerva bianca.
La radice "Fero-" indica la gestante. 

E ritorniamo al significato del nodo di Eracle
Taygete, dalle corna d'oro, era consacrata ad Artemide.
Le compagne di Artemide erano appunto le sette Pleiadi. Eracle inseguì la cerva per un anno intero, quando la cerva si fermò ai piedi di un albero sul monte Artemisio dove Artemide aveva il suo tempio. L’albero è simbolo assiale, l’axis mundi. Ercole ferì lievemente la cerca a un piede, la prese e se la caricò sulle spalle.
Se la quinta cerva era Taygeta, una Pleiade, le altre quattro cerve erano le sue sorelle Pleiadi.
Poiché le sette sorelle Pleiadi (Alcione, Merope, Elettra, Maia, Celeano, Taygeta e Asterope) sono le spose dei sette fratelli (Rishi secondo la tradizione indù) le stelle del Grande Carro, Orsa Maggiore, le quattro cerve o stelle che divennero parte della quadriga del carro di Artemide, sono le spose dei quattro fratelli che fanno parte del Grande Carro.
Una curiosità
Sa Idda, il nuraghe più importante di Posada, in sardo indica un paese vecchio, mentre in Siciliano indica "lei", al femminile, il vulcano Etna, che ha la stessa iniziale di Ercole, il kabiro.

Le forze telluriche di cui ho parlato all'inizio, il vulcano.
Dea Feronia, che diede il nome all'isola di Favignana, guardacaso, in Sicilia.
Altra corrispondenza particolare con la Sicilia.
Fava-Favignana.
Castello della Fava, di Posada, che era chiamata Feronia e dove è stato ritrovato il bronzetto di Eracle il kabiro.
Sorprendente.
I kabiri che erano legati alle energie telluriche del fuoco dei vulcani ( anche Efeso dio del del fuoco, inizia con la E )
Kabiri di cui ho parlato non solo riguardo la bussola pelasgica, ma anche riguardo il Dio Bes rappresentato come un kabiro, in una moneta (https://maldalchimia.blogspot.com/2024/06/moneta-dio-beskabirios.html?m=0)
E il dio Bes, di cui ho approfondito svariate volte, anche in altri miei scritti, era il protettore della gestazione, proprio come la radice "Fero-" della Dea Feronia, che significa "la gestante"
Una coincidenza straordinaria.
Inoltre, le corna capricornine della Dea Feronia, riguardano il Solstizio d'inverno, il Sol nascente, il Bambino d'Oro che deve venire alla luce, e che trova la sua massima espressione e manifestazione  nella sua controparte, il Solstizio estivo, sotto il segno del Cancro.
La Dea Feronia, si festeggiava, in periodo romano, il 13 novembre, che cade sotto il segno dello Scorpione, il segno d'acqua, abissale, torbido, trasmutativo per eccellenza, con un 13, che è l'Archetipo Mem, acqua, vita e Morte insieme(Arcano XIII, la Morte).
Nel culto etrusco era Uni, che formava la triade divina con Tinia (Giove/Zeus ) e Menrva (Minerva). Si comprende che da qui deriva la triade capitolina.
Come ho scritto sopra, l'etrusco Hercle, era figlio proprio di Uni (Era) e Tinia  (Zeus).
Aveva un culto in quasi ogni città dell'Italia centrale, protettrice delle nascite e delle città, in quest'ultima funzione chiamata "Regina" o di " Giunone Sospita".
Non poteva che essere, il Grembo di una Dea Feronia(stessa radice "fer-", di fertilità), l'athanor trasmutativo per questa elevazione spirituale, per questa "liberazione dalla schiavitù", dal buio, dall'ombra, dagli abissi, per arrivare alla pienezza dell'abbondanza spirituale e materiale".
Sono convinta che anche il nuraghe Sa Idda, possa essere orientato alle Pleiadi, così come altri nuraghi, per esempio il Santu Antine, del quale ho già approfondito, che pare possa rappresentare la stella Alcyone, così come la disposizione di altri nuraghi rappresentino le Pleiadi.
Sembrerebbe a sud est, come orientamento di ingresso, e se è così, è proprio orientato verso le Pleiadi, che comunque fanno parte della costellazione del Toro.
Ad est, partendo da Orione.
Stesso orientamento che predomina nei nostri luoghi sacri più importanti, come ho approfondito recentemente
(https://maldalchimia.blogspot.com/2025/08/orientamento-sud-sudest-di-alcuni-pozzi.html?m=0)

Tiziana Fenu
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