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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

giovedì, giugno 12, 2025

💜Dea etrusca Uni

 Nella religione etrusca la triade divina era similmente composta da Tinia (il dio), Uni (la dea madre) e Menerva (la dea vergine). 

Il passaggio da un culto incentrato su divinità femminili ad un altro, dove è prevalente la divinità maschile, ebbe un momento cruciale e decisivo verso gli inizi dell’età del ferro (X-VIII sec. a.C.) e corrispose al progressivo allontanamento delle donne dalle cariche religiose e civili, finché si concluse a Roma e ad Atene con l’esclusione delle donne da ogni ruolo sociale. 

Il mutamento è anche da leggersi quale segno dell’avanzata decadenza delle religioni politeistiche, cresciute

e diffuse in tutta Europa per millenni. Parallelamente si verificò un altro emblematico evento: il passaggio del potere dalle antiche caste dei re-sacerdoti, alle nuove caste aristocratico-guerriere. 

Principi-guerrieri, sovente tirannici e bellicosi, soppiantarono la decaduta casta sacerdotale, ponendola al loro servizio con ruolo di sudditanza. 

Il senso essenziale delle ritualità misteriche officiate dai sacerdoti cabiri nei templi di Cibele, interessava il problema centrale di quella religione: il rapporto tra la dea, il principio femminile, e la sua controparte divina, il principio maschile. 

Storici delle religioni e mitografi ritengono che l’apice dell’esperienza iniziatica, nel rituale misterico, probabilmente corrispondeva ad un rito di “nozze sacre” (ieros gamos), tra il sacerdote che impersonava il dio e la sacerdotessa posseduta dal potere della Grande Dea. 

Coloro che partecipavano alle iniziazioni erano attori e spettatori di un antichissimo rito di fecondità, culminante in un'esperienza di rinascita interiore, o anche di trasfigurazione o di elevazione spirituale. 

La relazione dualistica tra i due principi, maschile e femminile, era al centro delle preoccupazioni di ordine spirituale della religione di Cibele. 

L’importanza della Grande Dea oscurava, per così dire, la figura del dio, poiché era la dea a creare e nutrire la progenie, suo era il potere creativo. 

Al dio, oltre al ruolo di parèdro, spettava la tutela del mondo sotterraneo e per tale motivo fu variamente chiamato Ade-Dioniso, Efesto, Hermes Catactonio, Apollo Infero o con altri epiteti inerenti al mondo sotterraneo. 

Nell’Etruria di età storica il dio dell’oltretomba era chiamato Aita (o anche Eita), la sua sposa e regina Phersipnai, nome che si avvicina palesemente a quello ellenico di Persefone, la dea vergine dei Misteri che nel mito fu rapita da Ade. 

Nella cosmogonia etrusca ritroviamo la tradizionale tripartizione cosmica: mondo celeste, terreno e inf*ero. 

Ma se per noi moderni si tratta di nozioni essenzialmente astratte per

gli antichi ciò comportava uno speciale modo di percepire e di vivere, secondo un’ottica del tutto diversa dalla nostra. 

Il mondo infero, o inferiore, era per loro il concreto mondo sotterraneo, mondo di labirintiche vie e oscuri abissi, il regno degli dèi della terra. 

Nella comune credenza di età etrusca i mortali erano “figli della terra”, nel senso che la loro origine era situata nell’oscuro ventre sotterraneo della madre terra. 

Lì, sui loro troni inferi, governavano Aita e Phersipnai, in un mondo non troppo dissimile dal nostro e comunque privo dei tormenti e delle pene dell’inferno cristiano.


Tratto da Giovanni Feo LA RELIGIONE DEGLI ETRUSCHI Divinità, miti e sopravvivenze  Produzione C&P Adver Effigi

La Dea Etrusca Uni

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