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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

mercoledì, giugno 25, 2025

💜Il Sacro

 Esistono in alcune lingue espressioni che denotano sia esclusivamente, sia prevalentemente, il timore che è qualcosa più del timore visuale. 

Tale ad esempio hiq’disch (santo) nell’ebraico. 

“Santificare una cosa nel proprio cuore” vuol dire avvolgerla e contrassegnarla con un sentimento di speciale tremebonda riverenza, non confondibile con altre forme di rispetto, vuol dire avvalorarla mediante la categoria del numinoso. 

Il Vecchio Testamento sovrabbonda di espressioni affini per indicare simile sentimento. 

È particolarmente notevole qui l’emat Jahveh, il “terrore di Dio” che Jahvè può emanare, che anzi può mandare come un demonio, e che si impadronisce di un individuo come una paralisi: esso è strettamente collegato al deima panikón, il terrore panico dei greci. 

È così detto nell’Esodo (XXIII 27): 

"Io manderò davanti a te il mio terrore e metterò in rotta ogni popolo presso il quale arriverai" . 

È un terrore saturo di intimo raccapriccio, quale nessuna cosa creata, non la più minacciosa, nemmeno la più potente, riesce ad instillare. 

V’è in esso qualcosa di spettrale. 

Il greco ha qui il suo sebastós. Ai primitivi cristiani appariva chiarissimo che il titolo di sebastós non conveniva ad alcuna creatura neppure all’imperatore, poiché rappresentava una qualificativa numinosa e che era un macchiarsi di idolatria attribuire ad un uomo la categoria di numinoso, chiamandolo sebastós. 

L’inglese ha awe che nel suo significato più profondo e tecnico si avvicina molto da presso al nostro significato. 

Si ricordi anche la frase: he stood aghast. In tedesco noi abbiamo solamente il Santo come corrispondente all’uso linguistico della scrittura. 

Un vocabolo proprio, congeniale, abbiamo per gli stadi inferiori ed elementari di questo sentimento, il tedesco grauen e sich grauen e per i gradi più alti e più nobili l’erschauern si è convenientemente fissato e saturato di questo significato in generale. “Terrificante” ed “orrore” valgono parimenti per noi, anche senza nuova aggiunta di specificativi, qualcosa di sacro 

Io ho a suo tempo, nella mia discussione sull’“animismo” con il Wundt suggerito per la cosa la parola Scheu; ma in esso l’elemento principale, vale a dire il numinoso, rimane certamente solo nelle virgolette. Meglio religiöse Scheu. Suo stadio preliminare è il timore “demoniaco” (l’orrore panico) con la sua sotterranea derivazione, la “paura degli spiriti”. E nel sentimento del “inquietante” (canny) ha il suo primo impulso. 

Da esso e dalla sua forma rozza, da questo certo sentimento irrompente in una prima emozione di qualcosa di inquietante, che appare come nuova ed estranea al senso primitivo è scaturito tutto lo sviluppo storico religioso. 

Con la sua irruzione incominciava una nuova epoca dell’Umanità. In esso hanno le loro radici “demoni” e “dei” e tutto che 1’“appercezione mitologica” o la “fantasia” ne trassero nel processo di sviluppo di “tale sentimento”. 

E se non lo suppongono come fattore e impulso basilare, primitivo e qualitativamente specifico di tutto il processo dell’evoluzione religiosa, risultano aberranti e vane tutte le spiegazioni animistiche, magiche, psicologicoetnografiche della genesi della religione 

La religione non è nata né da uno sgomento naturale, né da una ipotetica, generica angoscia cosmica. Poiché l’inorridire non è un timore naturale e ordinario, bensì un primo apparire del misterioso sullo schermo dei sentimenti, un primo avvertirlo, seppure nella forma rudimentale dell’“inquietante”, una prima valutazione secondo una categoria, la quale non è compresa nel consueto e ordinario ambito naturale, non si rivolge alla natura 

Ed è possibile solamente in colui nel quale ci sia ben destata una predisposizione mentale unica del genere, definitivamente difforme da ogni facoltà naturale. La quale, pur nelle rozze e violente manifestazioni, tradisce una funzione di esperienza e una capacità di valutazioni del tutto nuova e peculiare allo spirito dell’uomo. 


Tratto da 

Rudolf Otto "Il sacro L’irrazionale nell’idea del divino e la sua relazione al razionale" 

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