Ho già avuto modo di scrivere, negli anni passati, riguardo la simbologia dell'equinozio autunnale, che si manifesta domani. Il mio ultimo post a riguardo, dello scorso anno ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/09/equinozio-autunno-2024-ombra-capovolta.html?m=0), mi fornisce ulteriori spunti di approfondimento.
Sappiamo che ogni anno nei due equinozi, primaverile e autunnale, nel pozzo Sacro di Santa Cristina, a Paulilatino, di cui ho scritto svariati ed esaustivi approfondimenti, si verifica il fenomeno dell'ombra capovolta sulla tholos.
Una dimensione del gemellare, che è particolarmente presente, nella nostra Antica Civiltà Sarda( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/il-concetto-di-gemellare.html?m=0) poiché riguarda proprio la dimensione cosmogonica della creazione delle prime civiltà , in stretta connessione con la dimensione divina.
Il capovolto, nella sua ricca simbologia di rinascita, che si esplica in un metalinguaggio presente ovunque, a partire dalle Domus de Janas, fino ai tempi più recenti, rientra perfettamente in questo concetto quasi cosmogonico, applicato alla dimensione umana, di creazione e continua rinascita.
Abbiamo capovolti ovunque.
Costellano ogni passaggio storico espressivo, dalle Domus de Janas, alle rappresentazioni artistiche nel vasellame, alle stele di Laconi.
Una simbologia potentissima, quella del capovolto speculare, che troviamo, traversalmente, in ogni civiltà , ma in particolare nella nostra, che forse, più delle altre, ha tenuto vivo, in sé, questo Archetipo, come Matrice mnemonica, amniotica, di una memoria di sé, di civiltà Matrice, rispetto alle altre.
Un Archetipo che si manifesta attraverso simboli, "tra cielo e terra", a più livelli di lettura.
Capovolto
Doppio pugnale
Sacro Vajra
Amazig
Dipolo
Squatter Man( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/03/spirale-speculare-domus-di-oredda.html?m=0)
Plasma
Plasma eterico
Fulmine.
Plasma sanguigno
Unione cielo/terra/opposti
Cultura di Ozieri( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/05/la-cultura-di-ozieri-eterno-divenire.html?m=0)
Su ballu tundu
DNA
Creazione
Triade doppia.
Strumento di creazione per eccellenza.
Un simbolo.
Un Archetipo, di cui i nostri Antichi progenitori, conoscevano la valenza, soprattutto energetica, esplicata poi nella simbologia del doppio e del suo "capovolto/speculare", di cui gli equinozi sono custodi.
Come una Tanit, custode degli estremi, e fattore equilibrante, poiché custodisce anche gli equinozi.
Abbiamo una Tanit capovolta anche qui in Sardegna, sul monte Sirai ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/12/tanit-capovolta-monte-sirai.html?m=0) tra le tante simbologie presenti, della stessa Tanit, oltre che essere la stessa simbologia, la stessa conformazione, a Tanit/Menat, del pozzo di Santa Cristina.
Anche il Menat, ha una simbologia equilibrante
( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/04/il-menat-portale-alchemico-dei-pozzi.html?m=0)
Abbiamo, qui in Sardegna, uno straordinario marcatore di questo passaggio: uno scarabeo inciso nella roccia è stato trovato proprio a Nord della penisola del Sinis( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/03/lo-scarabeo-del-sinis-e-gli-equinozi.html?m=0)
che presenta l'asse longitudinale segnato come linea mediana nel suo corpo, perfettamente orientato all'alba e al tramonto negli equinozi, quindi su una linea "Est-Ovest".
Una straordinaria combinazione di simbologie che si intersecano in questi "sacri altari" quali sono le nostre manifestazioni archeologiche, di cui il pozzo di Santa Cristina è eccelsa manifestazione, che traguarda non solo equinozi e solstizi, ma anche il lunistizio maggiore, quando, ogni 18,6 anni, la luce della luna raggiunge lo specchio d’acqua riflettendosi perpendicolarmente attraverso il foro del diametro di circa 30 cm della camera a tholos.
Lunistizio maggiore che si è manifestato, nel suo apice, proprio a gennaio di quest'anno ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/01/lunistizio-maggiore-al-santa-cristina.html?m=0).
Dal punto di vista esoterico, durante l'equinozio d'autunno, in ambito egizio, si celebravano i Misteri Maggiori, che erano i Misteri di Osiride.
Sapete che ho sottolineato moltissime volte la correlazione della nostra Antica Civiltà Sarda con Orione/Osiride, tanto da identificarne la tracciatura della costellazione, nelle zone sacre più importanti della nostra terra( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/02/lo-stargate-di-orione-attraverso-sa.html?m=0), con la cintura di Orione nel fulcro alchemico di Oristano/Cabras, di cui i Sacri Custodi, i Giganti di Mont'e Prama, ne manifestano le proporzioni auree, con baricentro proprio nella cintura ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/03/proporzioni-auree-giganti-di-monte-prama.html?m=0), braccio teso di Orione su Benetutti e il suo archetipale labirinto, che simboleggia proprio uno dei due equinozi, quello primaverile ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/05/benettutti-bene-tuth.html?m=0
https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/simbologia-equinoziale-del-labirinto.html?m=0
E le Iadi /Asinara, collegate alla simbologia del pozzo di Santa
Cristina ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/05/le-iadi-e-santa-cristina.html?m=0)
I Misteri di Osiride, quindi, celebrati all'equinozio d'autunno, traguardavano la discesa nelle tenebre, del Sole, che poi risorgeva, come Sole Bambino, per il Solstizio d'inverno.
Simbologia che è rimasta, quella del Bambino solare, fino ai nostri giorni. Il Bambin Gesù del Natale.
Questi Misteri erano un'iniziazione, che avveniva distesi su una croce, la Tau del Sigillo Divino, quella presente nel simbolo della tribù dei Dan( Nun + Dalet) in una sorta di incubatio, benedetti e attivati dal bastone ritualistico del tirso, per attivare la pineale, la cui simbologia è legata all'energia femminile ( che qui in Sardegna, ha una doppia valenza, legata anche all'acqua, quindi alla simbologia anche del pozzo - https://maldalchimia.blogspot.com/2024/04/la-131-e-il-fiume-tirso.html?m=0)
Dopo 3 giorni di incubatio, l'iniziato risorgeva, con il nome di Osiride.
Durante il Solstizio invernale, invece, poteva accedere alle Porte del Sole.
Simbologia che è rimasta proprio nel nostro equinozio primaverile, quando invece si celebravano i Misteri di Iside, con la resurrezione del Cristo dalla croce, ma che affonda le radici nelle iniziazioni misteriche di Osiride, legate all'equinozio autunnale
Nascere.
Rinascere.
Si nasce a testa in giù, come l'ombra capovolta nella tholos del Santa Cristina agli equinozi.
L'Ombra.
Nella dimensione egizia era Sacra, così come per gli antichi Sardi.
Da un mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/04/ombra.html?m=0)
"Ombra come estensione, come protezione, non sicuramente come energia negativa, quindi, assolutamente non associabile alla dimensione "dell'uomo nero" o "de su Mommotti" sardo.
Anche nella nostra Antica Civiltà Sarda, l'ombra è dimensione divina.
È quella che si manifesta, capovolta, come una nuova rinascita nella dimensione divina, nella parete della tholos del pozzo Sacro di Santa Cristina, durante gli Equinozi, quando le due polarità , sole e luna, luce ed ombra, maschile e femminile, sono in equilibrio( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/03/ombra-capovolta-pozzo-santa.html?m=0)
Condizione necessaria, manifestata come dimensione archetipale, dal Sacro Femminino, in posizione di equilibrio, con i due animali di potere ai lati, fin da tempi remotissimi.
D'altronde, il Femminino è Ombra, è dimensione ctonia in cui la vita prende forma.
È buco nero, è antimateria.
Qui in Sardegna, perlomeno nel cagliaritano, era d'uso dire, a metaforizzare uno che sapeva molte cose "stampu nieddu".
Perché il nero, è dimensione di possibilità , di conoscenza, di Sophia, di Antica Sapienza ancestrale.
In questo testo che ho riportato, c'è scritto che l'ombra, in ambito egizio, è rappresentata con un solo occhio.
Il terzo occhio, quello che vede oltre.
E d'altronde, anche la simbologia dell'ureo, del Sacro cobra che protegge il faraone, è simbolo del Femminino, del Serpente/Sophia, rappresentato in concomitanza del terzo occhio, al centro della fronte.
Il Femminino a custodia del Mascolino, custode anche delle due polarità ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/05/su-col-oru-reale-il-nostro-wadjet.html?m=0)
"L’Ombra (Swt)
Come il corpo, l’ombra era considerata un’entità fisica in relazione alla luce.
Il termine shut è usato non solo riferito a persone, ma anche agli oggetti, come un albero o una costruzione.
Shut può avere anche il significato di “protezione” dal sole e dal clima e quindi esteso, in senso lato, anche a una divinità che protegge il re, al braccio del sovrano che protegge i sudditi, ecc.
Del resto, il determinativo della parola, è il flabello che produce ‘ombra’. Lo shut era inteso sia come componente dell’individuo, sia come entità con esistenza propria. "
Se per gli antichi Egizi, la figura Sacra che traguardava l'equinozio autunnale, era Osiride, per gli Antichi Romani, per i quali, settembre era un mese importantissimo, in cui si celebravano i Ludi Magni in onore di Giove e Cerere, nel circo Massimo( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/santuario-santa-vittoria-di-serri-numa.html?m=0) questo passaggio era dedicato alle celebrazioni in onore di Giove, quindi con evidente corrispondenza tra queste due figure.
Settembre, ritenuto importante e inaugurato con i festeggiamenti a Giove, massima divinità ( nonostante il Capodanno romano venisse celebrato a marzo) perché è un concetto ripreso dalla nostra Antica Civiltà Sarda.
Settembre per gli antichi Sardi era il Capodanno( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/settembre-prof-dedola.html?m=0), chiamato Arghittu.
Nome molto simile al capodanno babilonese, che si chiamava Akitu, una festa molto importante, distribuita nell'arco di 12 giorni e celebrata nel mese di aprile, un mese chiamato Nissanu.
"Tra gli Ebrei il Capodanno era a Settembre (TiÅ¡ri), ma anch’essi avevano la tradizione di considerare come doppio Capodanno il periodo pasquale (plenilunio equinoziale: mese di Nisan), seguendo la tradizione babilonese che poneva appunto il Capodanno al 1° di Nisan (marzo-aprile). In Sardegna abbiamo già notato che i Capidanno erano tre, a Gennaio, a Pasqua, a Settembre"
Dal mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/01/origine-babilonese-del-capodanno.html?m=0)
"In questa occasione, Marduk, figlio di Ea e Damkina, associato al pianeta Giove e protettore dell'impero Babilonese, allegoricamente, uccideva Tiamat.
Tiamat è il nome con il quale questa civiltà chiamava la Terra, e la traduzione letterale di Tiamat è “vergine che dà la vita”, dea delle acque sovrastanti, quelle salate, insieme ad Apsu, dio delle acque sottostanti.
La loro sinergia, portò, emergendo dal vuoto e dal caos primigenio, alla creazione dell'universo materiale.
Nei miti successivi, Tiamat mantiene il suo ruolo di “Madre di tutti gli Dei” ma, insieme al consorte, lotta con i suoi figli sotto forma di enorme drago e progenitrice di terrificanti mostri, ibridi e demoni, fino a che un “eroe civilizzatore”
Vedete comunque che l'equinozio primaverile, anche per i mesopotamici era legato ad un Femminino, come Iside per gli Egizi.
Ma un Femminino che deve essere confinato dall'energia del Mascolino.
Iconografia, del drago/Tiamat/Femminino, che deve essere sconfitto da un patriarcato già ben definito, rimasto nell'iconografia, fino ai giorni nostri, simboleggiato sa San Giorgio che sconfigge il Drago, celebrato in pieno equinozio primaverile
Invece le celebrazioni romane dell'equinozio di primavera, erano dedicate a Marte
Celebrazioni che si aprivano il 20 settembre, con i festeggiamenti in onore di Romolo, fondatore di Roma, simbolo della divinità incarnata, di cui ho avuto modo di approfondire nel mio scritto
( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/romolo-e-remo-e-acca-laurentia.html?m=0)
"Ma in effetti Acca Laurentia è identificabile con la stessa lupa, che fece crescere Romolo e Remo sul Palatino, dove Romolo costruì un tempio, dopo che gli apparvero 12 avvoltoi, dopo i 6 di Remo, che costruì il tempio sull'Avetino.
Gli avvoltoi di Romolo puntavano al Nord, alla stella polare, all'Orsa Maggiore, e questo si ricollega al discorso del rituale egizio, e ancor prima, sardo, dell'aratura del tempio sacro, il solco primigenio, lo chiamavano i Romani, eseguito, in solco circolare, in senso antiorario, come i cicli del sole, i cicli solari e lunari, i cosmici della precessione degli equinozi, con una vacca e un toro bianco, uniti da su Juvale, il giogo, che è simbolo dell'Orsa Maggiore, con orientamento verso l'Orsa Maggiore, importantissimo anche per la nostra Antica Civiltà Sarda, di cui ho approfondito più volte, anche recentemente ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/orsa-maggiore-akhetjuvale.html?m=0)
Poi si procedeva con la quadratura del cerchio, anche questa, di matrice Sarda, è successivamente, etrusca, di cui ho già approfondito ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/la-scacchiera-di-pubusattile-e-la.html?m=0
Una perfetta formula matematica /aurea, già presente da millenni nella nostra domus de Jana di Pubusattile, nel simbolo della scacchiera, che era il veicolo divinizzante delle strutture architettoniche in terra, benedette da queste proporzioni auree.
[...] L'appellativo "Acca", Acca Laurentia, riprende la parola sanscrita "Akka", che significa Madre, appellativo applicato anche a Demetra.
Ma c'è da sottolineare che Acca Laurentia, in questa sua peculiarità , ed emanazione, sia legata al mondo dei morti e dell'oltretomba.
D'altronde, anche Demetra, simbolo di Madre e della ciclicità delle stagioni, esemplificativa della metafora delle stagioni, in collegamento alla figlia Kore( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/amuleto-oghuzgioiello-sardo-koru-meu.html?m=0/ https://maldalchimia.blogspot.com/2022/10/dea-kore.html?m=0), è legata allo stesso concetto di vita e di morte, alle tenebre come momento catarchico di passaggio per una nuova vita.
E in questa dimensione, la Dea Acca Laurentia, era identificata come la Dea Muta, silenziosa, dei Sacri Misteri, celebrata come Accalia, il 23 dicembre, durante il Solstizio d'inverno.
Ho già scritto più volte, come i solstizi siano legati al Sacro Femminino"
Ed infatti, se le celebrazioni misteriche egizie per l'equinozio d'autunno erano in Onore di Osiride, in cui l'Iniziato diventava un Sacro Ierofante, per le celebrazioni del Solstizio invernale, considerato la Porta degli Dei, il momento in cui il Femminino porta alla luce l'Horus, il Bambino d'Oro, del Sole, all'Iniziato veniva consegnato il Sacro Ankh, la Chiave della Vita, simbolo della sinergia del Femminino e del Mascolino.
Ma è comunque nella nostra Antica Civiltà Sarda, che si mantiene integro, per il passaggio degli Equinozi, e si manifesta, attraverso quella sofisticata e precisissima Struttura architettonica del pozzo di Santa Cristina, che ha comunque proporzioni auree( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/04/il-menat-portale-alchemico-dei-pozzi.html?m=0/https://maldalchimia.blogspot.com/2021/06/simbologia-angolo-72-nel-pozzo-scristina.html?m=0) quell'equilibrio straordinario tra Acqua e Sole, tra Femminile e Maschile, tra Ombra e Luce, tra Notte e Giorno, tra Divino e Umano, con la manifestazione dell'ombra Capovolta.
Il pozzo di Santa Cristina, quindi come sofisticato osservatorio lunisolare, con le sue raffinate manifestazioni ierofaniche, in particolari periodi dell'anno, e simbolo di continua rinascita.
Rinascita, rappresentata dall'ombra capovolta, che è possibile solo se le due polarità sono in equilibrio, e gli equinozi, rappresentano, metaforicamente, in perfetta sintonia tra i moti dell'Umano e i moti astronomici, questa antica e Sacra Alleanza, affinché non si dimentichi.
Buon passaggio equinoziale
Tiziana Fenu
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Equinozio /Ombra capovolta
Foto Fabrizio Bibi Pinna

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