Del nuraghe Su Angiu, ho parlato già un anno fa( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/09/nuraghe-polilobato-mandas.html?m=0), ma in modo sommario.
Oggi approfondisco, perché ha un simbolismo molto particolare
"Da una splendida immagine di Fabrizio Pinna, di un nuraghe polilobato a Mandas(https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=1318411115244229&id=100012260597193), nel Sud Sardegna
.. spettacolare..
Un Nuraghe che si chiama "Su Angiu"
Su Angiu.
"Angiare", che significa partorire, riferito sia ad umani che ad animali.
Pringia... (incinta)
Pringia/ingia/angia/Angiu.
Non sarà il luogo dove si raccoglievano le partorienti?
Anche nell'antico Egitto vi erano dei luoghi circolari dove si raccoglievano le partorienti.
Credo che un alcune zone dell'interno Sardegna ci siano costruzioni circolari in pietra, per far partorire le mucche, con delle corna di toro appese.
Su Angiu sarebbe poi corrispettivo del Maschile che accoglie il femminile che sta creando.
Infatti ci sono tre cerchi (sacra triade creativa) e uno centrale più piccolo al centro, riservato, tutto per la nuova vita che è venuta al mondo.
Una protezione nella protezione.
"Su angiu", come parola, è molto simile ad "angioni", che significa "agnello maschio adulto" (invece la pecora si chiama "brebei").
Tra l'altro, Angius è un cognome molto diffuso in Sardegna.
Così come Angioy( e ricordiamo che abbiamo avuto nel ribelle Giovanni Maria Angioy, che con le sue idee progressiste e liberali, e la sua marcia antifeudale su Cagliari, nel 1796, tentò di fondare una Repubblica Sarda).
Il nome del paese, Mandas, risalirebbe al latino "Mandra", che significa recinto per il bestiame,
"sardizzato" poi come "mandara".
In origine era Temenus, termine preso a prestito dal greco e derivato da sumero TEMEN = «feudo del dio», che divideva lo spazio sacro da quello profano.
Temeno era anche il primo re di Argo, discendente di Eracle e fondatore della dinastia eraclidea, ne ho parlato in un mio scritto sugli Argonauti - https://maldalchimia.blogspot.com/2025/07/gli-argonauti.html?m=0]
Ma io, come molti altri, non considero l'ipotesi che il sardo derivi dal latino, ma che abbia origini molto più antiche.
Mandas, ha la stessa radice "Manda-", della parola Mandala.
Mandala, in sanscrito, significa letteralmente "cerchio", ed è la rappresentazione dell'universo in contrazione ed espansione, nella sua condizione naturale.
Esattamente come le contrazioni creative del momento del parto.
Sono contrazioni ed espansioni che consentono la creatività continua, un parto continuo.
Siamo abituati a vedere i mandala sotto forma di dipinti, di composizioni cromatiche.
Sono composizioni che riflettono una Sacra Geometria, e al centro, si trova sempre, in rappresentazione simbolica, il centro dell'universo, Su Meru.
Parola, che somiglia molto a "su meri" (il padrone", o, traslato in questo contesto, a "su angioni", il Maschile che protegge il Femminile che sta creando, che sta partorendo.
Il mandala indica, nei suoi cerchi concentrici, le connessioni tra le traiettorie dei pianeti, tra umano e divino.
In questo nuraghe abbiamo la rappresentazione di elemento circolare interno, proprio come su Meru, proprio all'interno di un elemento circolare, che, a sua volta, sta al centro dei tre cerchi della Sacra Triade Creativa.
Il Mandala è un concetto tantrico che unisce le energie del Maschile e del Femminile, per ricreare la tessitura e i colori dell'universo attraverso questa circolare composizione geometrica.
Questo bellissimo Nuraghe, chiamato proprio "su Angiu", rappresenta totalmente il concetto di "angiare", partorire, creare, come un mandala creativo, a Mandas.
Perché gli Antichi Sardi, gli Antichi Costruttori del Divino, erano connessi con le energie dell'Universo, e in ogni luogo riuscivano a creare "l'ombelico del mondo", creando una tessitura con esso.
Una continuità di energia e di bellezza, sempre con estrema sacralità e rispetto, soprattutto di un atto come il partorire.
Meraviglia infinita"
L'orientamento delle tre strutture continue, circolari, del nuraghe, è su un Asse quasi Nord/Sud, leggermente a Nord ovest/sud-est.
Considerando che l'Orsa Maggiore, in senso generale, è a Nord, la sua posizione precisa è variabile, e si trova a Nord o leggermente a Nord-Ovest in base al periodo in cui la si osserva, quindi deduco che l'orientamento è sull'Orsa Maggiore, come altri nuraghi che sono stati nominati in passato ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/01/mogoro-e-lorsa-maggiore.html?m=0)
La Costellazione dell'Orsa Maggiore indica su Juvale, il giogo dei buoi astrale.
Apparteniene alle costellazioni circumpolare del Mesket, la placenta della dimensione astrale, astronomica.
Dal mio scritto( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/06/giovanni-juvaleorsa-maggiore.html?m=0)
"C'è da sottolineare che l'Akhet indica anche un geroglifico che rappresenta il sole che sorge tra due montagne, spesso tradotto come "orizzonte" associato al concetto di rinascita e ri-creazione.
Il sole che sorge tra due montagne, tra due torri.
Le due torri collegate da una retta, l'orizzonte, proprio come le due torri/nuraghi nel complesso nuragico di Sa Mandra ‘e Sa Giua (o Jua)di cui ho approfondito da poco ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/06/orsa-maggiore-giogo-dei-buoi.html?m=0).
Avete notato come Juvale sia anche la radice di Juanni, il Giovanni, il San Giovanni che segna l'inizio del solstizio estivo, di cui ho già approfondito( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/06/san-giovanni-in-sardegna.html?m=0)?
Come ho scritto stamane( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/06/salome-e-il-giovanni-battista.html?m=0) la decapitazione di San Giovanni è simbolica. Deve perdere potenza, come uno spermatozoo che per perde la testa, per donare la vita, affinché l'Horus del solstizio invernale possa nascere
Un sacri-ficio necessario, per mano di un Femminino.
E, come San Giovanni, fa nascere il Cristo dalle acque, lo battezza, così le costellazioni del Mesket, le guardiane del cielo, riguardavano i misteri della nascita e rinascita, poiché il Meska, durante i riti Iniziatici, misterici, di rinascita, di incubatio, era la pelle sotto la quale si poneva l’iniziando, la pelle che simboleggiava l‘amnios o il chorion, la placenta, la membrana che avvolge il feto.
Meska, da "mes" che significa “nascita” e ka, “doppio”.
Il passaggio per la pelle, che era simbolo anche dei riti di mummificazione, attraverso la pelle di leopardo, agnello o cervo.
Mentre scrivo, penso a "su juvale", che veniva posto anche sotto la nuca dei faraoni, o sotto la nuca di chi guidava verso la fine delle sofferenze, o per facilitare il parto. Su Juvale usato dalla nostra Accabadora, o forse, sarebbe meglio scrivere Akkabadora, con la Ka, perché guidava verso la rinascita.
Le Mesket, le guardiane del cielo, sempre vigili, quelle fanno girare il mondo ( come il giogo, il carro, che gira sempre su se stesso) e rendono immortali), che offrono vita, ma anche morte.
"Bogadoras" ( coloro che fanno nascere, che portano/bogano, in sardo, fuori) e "Accabadoras" (coloro che mettono fine alla vita).
Forza distruttiva, quindi, ma anche rigenerante, in connessione con Anubi, tanto che Set( che rappresenta la coscia del Toro) e Anubi, spesso vengono sovrapposti, nella dimensione misterica della rinascita.
La relazione peculiare mostrata tra la Zampa Anteriore del Toro e l'ippopotamo, è menzionata in parecchi testi mitologici.
Iside, sotto le sembianze di ippopotamo, sorveglia questo legame della zampa anteriore del Toro, legata con una catena d'oro a due pali.
Simbologia del giogo, de su Juvale.
Il Toro domato, tenuto al giogo da Femminino. D'altronde, la dimensione della gestione della vita e della morte, è sempre stata di competenza del Femminino, ma lo vediamo anche dalle nostre archetipali icone sarde femminili, della Filonzana, la filatrice, con i due fusi, della quale ho approfondito la simbologia, perché è l'archetipale Fanes, la portatrice di luce( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/01/la-be-fana-jana-fanes-sa-filonzana-e-la.html?m=0), fino ad arrivare a figure importantissime, fino ai nostri giorni, come quella de S'Accabbadora ( approfondimenti https://maldalchimia.blogspot.com/2023/08/dea-acca-laurentiaaccabadorasan-lorenzo.html?m=0)
Figure femminili legate alla nascita /rinascita, alla luce, in questa o nell'altra dimensione"
Angiu
An-giu
An-dio del cielo
Giu-jiu, come Juvale.
Hanno riportato in terra, la simbologia del juvale astrale, il giogo dei buoi che rappresenta l'Orsa Maggiore, che fa parte della Mesket, della placenta delle stelle circumpolari, e lo hanno rappresentato in terra, attraverso queste particolari Conformazioni dei nuraghi.
Tre Conformazioni circolari allineate, orientate all'Orsa Maggiore.
Nella conformazione muraria circolare, centrale, una conformazione a vulva.
L'alloggio dove entra il timone del giogo dei buoi, che guida il carro.
Prof Porcheddu, definisce questo alloggio, femminile, Bussula.
Bussula.
Bozzolo.
Placenta( detta anche Urba)
Bussola
Bussola che indica il Nord
L'anello di unione nel giogo del buoi.
La bussola circolare delle nostre navicelle Shardana.
Così in cielo, come in terra.
La bussola che guida il giogo del buoi e la bussola che guida il recinto Sacro, quello che diventerà il fulcro della prima urbe, lo spazio sacro della prima città , in terra.
Urbe
S'urbu, in sardo( prof Porcheddu)
Da un mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/08/mundus-patet-romani-24-agosto.html?m=0)
"Un solco fertile, il cui albero centrale diventava l'axis Mundi della città , protetto con una cinta muraria.
La Roma quadrata delle origini, nella cui simbologia della croce nel cerchio si intersecano le ancestrali simbologie della terra e del cielo.
La quadratura del cerchio.
Venivano piantati sopratutto cereali in onore di Cerere /Demetra
Cerere. C'era un legame fra Cerere e il mondo dei morti, sia Dea della crescita, sia come Demetra.
Anche l'albero centrale ha a che fare con Cerere, ne ho parlato in un mio scritto, e il periodo di Carnevale, si chiude proprio con il mercoledì delle Ceneri
Dal mio scritto https://maldalchimia.blogspot.com/2025/03/cenereashasherah.html?m=0
"Cenere /Cerere
Cerere era già presente nel pantheon dei popoli italici preromani, specialmente gli osco umbro sabelli e fu, in seguito, identificata con Demetra.
Il suo nome deriva dalla radice indoeuropea *ker e significa "colei che ha in sé il principio della crescita.
Ker/kerere/cerere/cenere
Cenere, invece, in inglese, si dice" ash", che è la radice del nome Asherah, una Dea che mi è cara, di cui ho già parlato altre volte, di cui abbiamo traccia ancestrale in un petroglifo qui in Sardegna, a Bruncu Suergiu, in provincia di Oristano( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/05/statuina-dea-madre-asherah.html?m=0)
Dal mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/orsa-maggiore-akhetjuvale.html?m=0)
"C'era una ritualistica molto precisa, in ambito egizio, descritta nel Libro di Toth, esattamente, nel libro della Fondazione, per la quale, il Re, capo dei Maestri Costruttori, il Faraone, per individuare meglio l'Orsa Maggiore, e quindi, la Stella Polare, si serviva di uno strumento, detto Merkhet( una sorta di livella alla cui estremità e collegato un filo a piombo), è individuava i 4 vertici del luogo sacro.
Con un mazzuolo ( stesso nome de su matzolu de S'Accabbadora), solcava per 4 volte, il solco del perimetro, come se fosse un'aratura.
L'aratura del carro dell'Orsa Maggiore, che sacralizzava, in questo modo, le fondamenta del tempio, della piramide.
In questo spazio, nasce l'Akhet,
Dell'Akhet ne ho parlato in un altro mio scritto( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/02/sa-pippia-de-caresima.html?m=0)
"I pilastri che reggono il cielo.
Le torri dei nuraghi
La simbologia delle corna
L'equinozio di primavera, traguardato dalle torri dei nostri Nuraghi
Il dio Shu
E questa Ascensione, da terrena a celeste, poteva avvenire soltanto con una particolare congiunzione di questi pianeti, quando, tutti, tranne il sole, si trovano allineati sopra l'orizzonte, visibili ad occhio nudo.
E questa posizione, è indicata esattamente dalla Costellazione di Orione, quando il Sole si trova nella posizione chiamata "stretta di mano", sopra il braccio teso di Orione, che essendo identificato anche con Osiride, veniva rappresentato tenendo stretto tra le mani un'Ankh, la chiave della vita.
Questo tipo di allineamento a "7 pianeti", era considerato importantissimo, poiché era considerato come uno stargate, per l'ascensione al cielo, e il ritorno ad una forma stellare, come il nonno di Osiride, la divinità Shu, il padre degli Dei, il Dio dell'arco, il Custode dei pilastri che sostengono il cielo, il cui corpo era composto da luce, come le stelle.
Shu, che stava nell'ottava sfera, quella poco prima della sfera, la nona, dove sta Dio, il punto di riunione tra l'anima dell'individuo e Dio.
Ottava sfera.
Otto, come la stella a otto punte, che abbiamo visto sopra il Toro, rappresentata nella moneta del Sardus Pater, descritta dal Pittau.
Nome, Shu, che potrebbe essere benissimo lo stesso Shu dell'iniziale della parola Shardana
Shu/Sha
Le vocali spesso traslitterano quando di tratta di parole composte.
Il Dio Shu aveva il corpo composto da luce come le stelle ed era il Custode dei pilastri che sostengono il cielo.
"luce come le stelle".
"pilastri che sostengono il cielo".
Sono mesi, che sostengo che i Giganti di Mont'e Prama, sono come Titani che sostengono il cielo, e che quello che hanno in mano, non è uno scudo da pugilatore, ma una protezione simbolica riferita al sole all'azimuth, loro che al sole riluciccano di arenaria lucente sotto i raggi del sole."
Lo stargate della primavera.
Gli agnelli nascono per lo più in primavera.
L'Orsa Maggiore si vede nel suo massimo splendore, in primavera.
Per l'equinozio di Primavera siamo sotto il segno dei Pesci, che è una Vesica Piscis.
Proprio nel sito archeologico de Sa Mandra Manna, nel corridoio, c'è la rappresentazione della costellazione dei Pesci, e il corridoio, con orientamento Nord Sud, quindi verso l'orsa Maggiore, viene irradiato dai raggi solari, proprio durante l'equinozio di Primavera. Approfondimenti nel mio scritto https://maldalchimia.blogspot.com/2024/07/la-costellazione-dei-pesci-nel.html?m=0
Bussola
Dal mio scritto
https://maldalchimia.blogspot.com/2025/07/la-bussola-caduceo-di-argo.html?m=0
"Capite, quindi come il caduceo, usato come strumento astronomico per traguardare solstizi ed equinozi, tracci, nelle sue geometrie, tracci una Vesica Piscis, che poi ritroviamo nella stessa forma delle navicelle Shardane, nella stessa forma della nave Argo, degli Argonauti, che rappresenta una Vesica Piscis.
Per questo motivo, la Bussola, quella che astronomicamente è la costellazione che sta proprio sopra la costellazione di Argo( tripartita in tre costellazioni Carena- si, " Sa Carena" sarda, lo sterno - https://maldalchimia.blogspot.com/2023/01/le-domus-de-janas-non-sono-capanne.html?m=0-Poppa e Vele) che per gli antichi greci, costituiva l'albero Maestro della nave Argo, quella che viene rappresentata nelle nostre imbarcazioni Shardana, ha proprio la forma di un caduceo".
Vedete come, le sacre Geometrie astrali, vengono riprodotti nella nostra Sacra Terra, ancor prima che vengano decodificate dagli Egizi, dagli Etruschi, perché, come ho scritto anche ieri, anche la fondazione di Roma ha seguito la stessa ritualistica da parte di Romolo, con l'aratura dello spazio sacro della futura urbe ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/romolo-e-remo-e-acca-laurentia.html?m=0)
Ritualistiche ancestrali che i nostri Padri e Madri conoscevano bene
La zona Sacra de Su Angju, centrale, come al centro della Vesica Piscis, come l'anello di congiunzione del Giogo, de su Juvale, sa bussula, il bozzolo, la placenta.
Il Temenus.
Temeno, primo re di Argo, da cui discende Eracle.
Argo, l'imbarcazione, è una Vesica Piscis, come le nostre imbarcazioni Shardana ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/07/gli-argonauti.html?m=0)
È tutta una simbologia della Nun, presente anche nel simbolo della tribù dei Dan( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/11/il-simbolo-della-tribu-di-dan.html?m=0)
La Nun divinizzante e trasmutante. E, a livello astronomico, la costellazione di Ercole /Eracle, è in perfetta simmetria con la costellazione del Toro, in quella che è la Geometria aurea, il mandala stellare,
Nel mito greco, Ercole deve catturare il Toro di Creta, e questa impresa è associata alla costellazione del Toro e a quella di Ercole, nella settima fatica.
Sapete l'importanza primaria della simbologia taurina /uterina, in Sardegna.
Ne parlo sempre di questa sinergia, sempre presente, presente anche a livello astrale.
La Vesica Piscis del cielo.
A questo proposito, il Nodo di Ercole ha proprio attinenza con la gravidanza, quindi, ancora a conferma della dimensione della creazione de S'angiu.
Approfondimenti su Eracle/Ercole, che è strettamente legato alla nostra civiltà sarda ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/08/posada-lantica-feronia.html?m=0) "Il nodo di Eracle, o nodo di Ercole, era il nodo con cui veniva fissato il "cingulum", una cintura di lana applicata alla tunica rituale usata nei matrimoni greco-romani.
Nodo, che poteva essere sciolto solo dallo sposo, richiamando così, simbolicamente a memoria, il mito di Ercole che ebbe settanta figli, augurando cosi tanta fertilità all'unione tra i due.
Un nodo che rimanda alla Vesica Piscis, al rosso della fertilità ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/11/nodo-di-eracle.html?m=0) associato anche alle Menadi danzanti ( altra simbologia che trova correlazione con le nostre simbologie sarde, come ho approfondito recentemente-https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/menade-danzante.html?m=0)
Ancora una volta, un viaggio ricco di simbolismi e rimandi, che di incastrano tutti alla perfezione
Tiziana Fenu
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Nuraghe Su Angiu /Orsa Maggiore


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