domenica, novembre 02, 2025

💛Corrispondenze Mundus Patet /chakana Domus Noeddale

 

Corrispondenze tra il Mundus Patet e la chakana presente nella necropoli di Noeddale

Avendo, questi ultimi giorni riproposto la simbologia del Mundus Patet legato alla simbologia del mondo dell'oltre e dei defunti, nonché Axis Mundi della connessione tra le tre dimensioni, astrale, materiale e sotterranea, come potevo trascurare la simbologia importantissima di una nostra Domus de Jana, la chakana, un mio approfondimento riproposto proprio pochi giorni fa, il 24 ottobre, risalente al 7 giugno del 2022
Dal mio scritto
https://maldalchimia.blogspot.com/2022/06/chakana-domus-di-ossi.html?m=0

Nella necropoli di Noeddale, nella "Domus de Jana di Ossi, in provincia di Sassari, vi sono simbologie interessanti, e tra esse, ha attirato la mia attenzione questa, rappresentata  nella pagina Nero Argento

http://www.neroargento.com/page_galle/noeddale_gallery.htm
Avevo già avuto modo di parlare della Domus di Mes'e Montes, sempre nella stessa zona, indicandola come una vera e propria "sala della Natività", con una primordiale Sheela Na Gig
(https://maldalchimia.blogspot.com/2020/12/perche-il-nostro-presepe-in-sardegna-lo.html?m=0), e un primo nucleo triadico simbolico della creazione, oltre che presentare due arche sovrapposte che trasportano un tronco cono

[...] In questa Domus di Noeddale, spicca un simbolo antichissimo, probabilmente la versione primordiale di quella che in ambito peruviano, viene definita la Chakana, di cui, la forma più antica, è stata individuata  nel tempio pre-Inca nel nord del Perù, nel complesso archeologico di Ventarrón , appartenente al sito archeologico omonimo,  risalente al 2000 aC
La nostra Domus de Jana risale ad un periodo risalente al neolitico recente, dicono, quindi siamo intorno al 3400 circa, se non molto prima. 
Quindi una primordiale Chakana, così come il primordiale serpente piumato di Mamoiada, del quale ho già parlato(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/10/il-monolite-di-mamoiada.html?m=0), non si trova in Perù, ma qui in Sardegna. 
La Chakana, così come si è evoluta, evidentemente, rappresenta la “Costellazione Madre dei Popoli Originari Andini”. Nelle lingue locali il verbo “chakay” indica “attraversare” e “na” è un suffisso che indica “che si deve” e quindi “chacana” diventa: “ciò che si deve attraversare”, ovvero il ponte.
Secondo un’altra interpretazione, “chaka” = attraversamento, “hanaq” = superiore e quindi chacana = attraversamento verso il mondo superiore, che corrisponde proprio al significato simbolico delle nostre Domus de Janas, che non erano propriamente tombe, in senso stretto, ma luoghi alchemici di passaggi multidimensionali e luoghi di guarigione. 
In lingua aymara viene definita “Pusi Wara”, ovvero “quattro stelle” e corrisponde a quella che ora è stata ribatezzata “Cruz del Sur”. Per estensione, vengono denominati “chacana” anche i segni scalonati, a partire dalla “Croce Scalonata Andina”. 
Qui in Sardegna, abbiamo un'intera ziggurat, l'altare di Monte d'Accoddi, nella Nurra, risalente a 5000 anni fa, che riproduce la costellazione della Croce del Nord, la costellazione del Cigno, che in quel periodo( oggi non è più visibile per via della precessione degli equinozi) era in direzione nord .

[Costellazione del Cigno, come ho approfondito tante volte, importantissima per la nostra Civiltà, e collegata proprio alla simbologia del Mundus Patet - https://maldalchimia.blogspot.com/2025/11/croce-nel-cerchioshamain-mundus-patet.html?m=0]
La Chakana è interessante, perché vi è una proporzione Sacra tra i bracci della stessa croce, che adesso non mi dilungo a spiegare, ma che hanno avuto la funzione di coordinate, attraverso studi geodesici, di importanti centri rituali e cerimoniali nei punti di intersezione delle rette del quadrato, con le rispettive circonferenze. 
Nella Chakana, la croce è formata da 4 scaloni, con tre gradini superiori ed esterni e due inferiori ed interni. 
Quelli superiori esterni, rappresentano  il mondo ideale. 
Gli scaloni inferiori ed interni, rappresentano il mondo reale
Nel primo scalone vi è il creatore del cielo e della terra, nel secondo, la divinità solare nel terzo, le divinità protettrici. 
C'è tutta una simbologia precisa e approfondita riguardo questi scaloni e gradini, che adesso sorvolo, perché ciò che mi interessa è la rappresentazione, la prima rappresentazione "base" della Chakana, perché questa nella Domus lo è a tutti gli effetti. 
Tre gradoni, la metà di quella che poi si è evoluta come Chakana, e che rappresenta il mondo ideale, per usare un termine usato per questo simbolo. Il mondo ultraterreno. 
La Chakana, rappresenta, come vedete dalle immagini, nella sua direzione Nord Ovest, una via di mezzo tra luna e sole, Madre e Padre celesti, i due poli energetici nell'elemento trasmutante fuoco, sulla destra, che si affianca, sulla sinistra, all'elemento Terra. 
L'ovest è traguardato dall'elemento Sole, all'apice della gradinata, come si vede dal disegno. Ed è proprio l'elemento Sole, ad essere così importante, nella nostra Antica Civiltà Sarda, quello che consente, fertilizzando e ingravidando la terra e l'acqua, la rinascita. Avevo già sottolineato come le nostre Domus de Janas, siano per lo più orientate a nord-ovest/ovest, verso il tramonto del  solstizio estivo, e a sud-est/est, alba del  solstizio invernale. 
Guardate come il rettangolo al di sotto della  nostra chakana  nella Domus, sia perfettamente allineato con il quadrato, con l'ingresso che rappresenta Madre Terra, perché il sole, quando entra, nel suo solstizio invernale, entra nel passaggio uterino della terra( infatti la parte superiore della Chakana è rappresentata dalla terra e dal fuoco, con il Sole all'apice, al solstizio invernale, e poi oltrepassa il rettangolo, che indica le due polarità in sinergia. 
La parte inferiore della Chakana non è rappresentata, quella che rappresenta l'acqua e l'aria, perché rappresenta il liquido amniotico sotterraneo, lunare, dove avviene la trasmutazione in aria, in spirito. 
E la linea energetica che funge da vettore, passa, dall'elemento fuoco(nord-ovest), all'elemento acqua, che lavorano sempre in sinergia. 
Sono sicura, che andando a verificare l'orientamento dell'ingresso,, allineato alla chakana sulla parete, su questa linea, nord-ovest, sud-est, si possono trovare altre coordinate interessanti. 
La Sardegna, con i suoi oltre gli 8000 nuraghi, le Domus, le tombe dei Giganti, forma un fitto reticolo di energia orgonica, elettromagnetica. Sono tutti luoghi catalizzatori di energia 
È ovvio, che il Sole, qui, come è rappresentato nella Chakana, sia all'apice dei gradini. Perché è una rinascita dopo la morte, non una nascita ad est, ma una rinascita nell'altra dimensione, dove sulla dimensione terra, si muore, si tramonta."

E riflettendo,  pur se in culture diverse, è chiaro che vi è una forte  corrispondenza simbolica e concettuale, nonostante le due tradizioni si siano sviluppate in continenti e culture completamente separate, tra il Mundus Patet e la simbologia della Chakana.
Già il fatto, che uno sia correlato alla Croce del Nord, la costellazione del Cigno, il Mundus Patet, e la Chakana al suo corrispettivo, la Croce del Sud, crea già la prima corrispondenza.
Ma alla base ci sta un'archetipale visione tripartita dell'universo, come era nelle culture più antiche
Questa corrispondenza si basa su un'archetipica visione "tripartita" dell'universo comune a molte culture antiche.
Così come, nella dimensione cosmologica romana, e ancora prima, come ho approfondito, sarda, vi era una ripartizione in tre regni, di cui il Mundus Patet era l'asse di congiunzione, così la chakana è strutturata su tre piani, come ho già approfondito.
Il mondo di sopra, l'Hanan Pacha ("Mondo di Sopra"): Il mondo superiore, celeste. Dimora degli dèi creatori (come Viracocha Inti, il Sole), delle forze maschili, della luce, del futuro e del mondo spirituale superiore.
Il Kay Pacha ("Questo Mondo"), Il mondo del presente, della vita terrena. È il regno della natura, degli esseri umani, delle comunità, del lavoro e dell'esperienza quotidiana. Rappresenta il "qui e ora".
L' Uku Pacha ("Mondo Interiore"): Il mondo interiore o sotterraneo. Non è un luogo negativo, ma la fonte della vita, della fertilità, degli antenati (mallquis), delle acque primordiali e delle forze femminili. È il regno del passato, del subconscio e del potenziale non manifestato.

Il foro centrale della Chakana rappresenta il Punto di Incontro e di Equilibrio tra questi tre mondi, il luogo da cui tutto ha origine e dove tutto ritorna (spesso associato al Cusco, l'ombelico del mondo Inca, o al cuore dell'individuo).

Teniamo presente che il Foro romano, cuore pulsante della fondazione di Roma, nasce proprio dalla simbologia del Foro centrale del Mundus Patet, che come ho già sondato, va ad identificarsi con l'axis Mundi delle fondamenta di Roma e della connessione tra le tre dimensioni.
Quindi, tra le due simbologie, il Mundus Patet e la chakana, trovo una corrispondenza quasi perfetta, perché nel mondo superiore abbiamo gli Dei romani, l'Olimpo e Dei celesti come come Inti e
Viracocha.
Sono per lo più di dominio delle energie mascoline
L'ordine cosmico mandino, detto Fas
Nella dimensione terrena, abbiamo gli Umani e la natura, con le relative leggi
Nel mondo inferiore del sottosuolo, nella dimensione ctonia di Madre Terra, abbiamo Plutone, gli Antenati, i Ma es romani e i Mallquis andini, il regno delle acque e del fuoco  primordiali e la dimensione della rigenerazione.
Il punto di congiunzione, il Mundus Patet, la fossa rituale, è nella chakana, il foro  centrale, chiamato Taypi, è il punto di equilibrio, l'ombelico del mondo (Cusco), il cuore dell'essere umano, da cui si può accedere a tutti e tre i mondi e dove essi si armonizzano.
In entrambi quindi, abbiamo un Axis Mundi, un omphalos, che funge da ponte.
Tre dimensioni connesse, in costante relazione attraverso un centro sacro.
E questo è straordinario, se pensiamo che ciò che cercavano costantemente gli antichi era il saper vivere in equilibrio tra queste dimensioni, che non sono solo esterne, ma sono proprio interiorizzate in noi, trovando il nostro centro interiore per navigare attraverso esse.

Ma la cosa più straordinaria è che c'è una straordinaria corresponsione tra il Dio Andino Viracocha e una nostra Antica tradizione sarda, il pane ritualistico del Càbude
Avevo già parlato del Dio Viracocha Inca( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/11/dio-inca-viracocha.html?m=0)
Ma poi ho approfondito ulteriormente
Da un mio scritto
https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/incaetruschisardidio-viracocha.html?m=0, in cui sottolineo che delle prime rappresentazioni di questo Umano divinizzato, solarizzato, risale alla rappresentazione del dio Inca Viracocha, splendore originario, creatore della razza umana e dello stesso Sole, forse collegato ad un polo immutabile, come la croce del Sud astrale, di cui la Chakana, la croce inca, ne è una rappresentazione".
E ancora
La sua figura è legata alla creazione del mondo dal Lago Titicaca e alla successiva creazione degli uomini da pietra, che poi furono dispersi ai quattro angoli del mondo.
Da un mio scritto(  https://maldalchimia.blogspot.com/2025/08/is-fassones.html?m=0)
" Una raffigurazione simile ad un fassones si trova  nel tempio ipogeo di San Salvatore di Sinis (IV sec. d.C.) attesta l’antichita' del fassone, nella sua struttura originaria: composto da giunchi intrecciati nella prua e distesi nella poppa, molto simile alla balsa peruviana, costruita con la totora (Schoenoplectus californicus), il giunco che cresce abbondante lungo le sponde e nelle lagune meno profonde del Titicaca. Essiccata al sole la totora viene poi lavorata a mano creando strutture cilindriche o cubiche per la costruzione di imbarcazioni, case, nonché delle isole galleggianti su cui un tempo si rifugiavano gli Uros.
Questo è molto curioso, perché qui in Sardegna, abbiamo Uras, sempre in provincia di Oristano che dista  circa 17 km dal mare"

Non solo

Non solo.
Da un mio scritto( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/04/etruschiinca.html?m=0) 
"Questa visione collega direttamente il mondo etrusco alla singolare similitudine con la civiltà peruviana degli Inca, secondo un’ipotesi che continua ad affascinare i cultori e gli appassionati di misteri. Anche gli Inca avevano il culto del sottosuolo ed un sistema di valori incredibilmente simile a quello etrusco.


Nella mitologia di questa civiltà precolombiana, il mondo sotterraneo era denominato Uku Pacha ed era il regno dei morti; ad esso corrispondevano il mondo terreno dove vivevano gli uomini e il “mondo disseminate sopra” dove risiedevano le divinità.


L’altra singolare somiglianza è rappresentata dal fatto che anche gli Inca avevano il loro lago sacro che era al contempo il centro spirituale di quella civiltà.


Si tratta del lago Titicaca, il più vasto lago vulcanico del mondo, incastrato tra il Perù e la Bolivia, in cui affiorano due isole considerate sacre, la isla del Sol e la isla de la Luna.


La mitologia Inca racconta dei due figli del dio Inti (il dio Sole), Manco Cápac e Mama Ocllo, che vennero inviati dal padre sulla terra per portare la civiltà quando gli uomini vivevano al pari delle bestie.


Manco Cápac e Mama Ocllo arrivarono sulla terra fuoriuscendo dal lago Titicaca e si diressero alla ricerca della valle ideale dove costruire una nuova civiltà.


Per individuare senza errori questa terra fertile ed ideale, la leggenda racconta che il dio Inti avesse consegnato al figlio un bastone d’oro che si sarebbe conficcato con grande facilità nel terreno una volta individuata la zona adatta. I due fratelli tentarono di far entrare il bastone nel terreno in ogni zona, ma ci riuscirono solo quando raggiunsero quella che è attualmente conosciuta come la valle del Cuzco.


Gli Inca adoravano inoltre il dio Waskar Inka, abitante di un mondo sotterraneo molto simile a quello immaginato dagli Etruschi.


Waskar Inka veniva evocato dai sacerdoti per dispensare insegnamenti sacri direttamente dalle profondità della terra, esattamente come Tages con Tarkun e i primi lucumoni.


L’elemento di congiunzione tra queste due antichissime civiltà, che spiegherebbe molti elementi di similitudine tra culture disseminate


ai lati opposti della terra, è rappresentato dalla leggenda di Atlantide.


Gli enigmatici Etruschi, che nessuno ha mai saputo dire con precisione da dove fossero venuti e gli altrettanto misteriosi Inca sarebbero in realtà i depositari di una conoscenza antichissima, risalente ai sacerdoti di Atlantide.


La leggenda vuole che questi ultimi avrebbero affidato le proprie cognizioni ad altri sacerdoti i quali, successivamente, divennero i fondatori delle maggiori civiltà. Questa trasmissione del sapere sarebbe avvenuta quando i sacerdoti di Atlantide lasciarono il proprio continente, distrutto dal cataclisma che lo fece scomparire. Il loro compito sarebbe stato quello di irraggiare questa cultura in varie zone del globo e tali leggende evidenziano le similitudini con il popolo etrusco. Anche gli Inca avevano molte leggende sul lago sacro Titicaca.


La più importante di queste vuole che il lago fosse abitato dai figli del dio Sole: si tratterebbe di una reminiscenza arcaica della popolazione di Atlantide che sarebbe stata sommersa dal gigantesco specchio lacustre che copre un’area di ottomila chilometri quadrati con una profondità di quasi trecento metri. Sarebbe stato un enorme travaso delle acque del lago a provocare la scomparsa del continente favoloso citato da Platone di cui l’arcaica città di Tiahuanaco (considerata una delle città più antiche del mondo, risalente al 10 mila avanti Cristo) avrebbe rappresentato il porto di quello che era un impero molto vasto, appunto Atlantide.


A Tianhuanaco sono stati infatti trovati i resti di banchine e moli per l’attracco delle navi, il che rappresenta un bel rompicapo sia dal punto di vista archeologico che logico, visto e considerato che la città sorge a ben 4600 metri sul livello del mare. Le stesse leggende andine riferiscono di un lunghissimo tunnel sotterraneo che unisce un luogo in prossimità del lago Titicaca con una delle montagne più alte del Cile, il Descabezado Grande, cosi come sotto al lago si estenderebbero enormi sale costruite artificialmente.


E ancora, straordinarie corrispondenze

Il pane sacro, ritualistico sardo, il Càbude, correlato, per simbologia, agli Ancilia Etruschi( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/08/il-pane-cabude-e-gli-ancilia-etruschi.html?m=0) che derivano dai doppi scudi sardi, come nel nostro guerriero di Teti ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/04/geometria-sacra-guerriero-teti.html?m=0), simbolo sacro di Numa Pompilio, il Sommo Sacerdote, nonché secondo re di Roma, un Sardo Kabiro, che istituzionalizzo', tra le altre cose, riprese dalla nostra civiltà sarda, la ritualistica del Soffio Divino, nel mondo sotterraneo, come era sacralizzata nelle nostre antichissime Domus de Janas, molto prima dei cosiddetti "etruschi" ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/i-flamen-dialis-de-sa-carena.html?m=0).
Pane ritualistico la cui conformazione è la stessa del dio Virac nella sua forma votiva.

[*guardacaso, il bronzetto dell'arciere ritrovato nel Santuario di Santa Vittoria di Serri, che porta la simbologia proprio della Croce del Nord, della costellazione del Cigno - https://maldalchimia.blogspot.com/2023/06/arciere-santa-vittoria-di-serri.html?m=0-è stato ritrovato proprio nel luogo dove vi era una Sacra ascia bipenne, la cui conformazione è un ancilia etrusco.
Un doppio scudo sardo ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/04/geometria-sacra-guerriero-teti.html?m=0)
Un Càbude ritualistico
Un Viracocha
Stessa conformazione
( Approfondimenti nel mio scritto
https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/santuario-santa-vittoria-di-serri-numa.html?m=0


Una mummia peruviana ( il lago Titicaca è proprio tra Perù e Bolivia) era stata ritrovata, e presenta caratteristiche simili ai nostri Giganti di Mont'e Prama ( approfondimenti nel mio scritto

https://maldalchimia.blogspot.com/2023/02/mummia-peruvianagigante-monte-prama.html?m=0) 


In Perù abbiamo anche la simbologia del "coniglio nel pozzo", un pozzo a forma di Menat, come il nostro di Santa Cristina ( approfondimenti nel mio scritto https://maldalchimia.blogspot.com/2022/12/il-coniglio-nel-pozzo.html?m=0) 


E, per finire, elemento importantissimo

La chakana è strettamente collegata con la griglia dei 64 quadratini della nostra scacchiera di Pubusattile, di cui ho approfondito molte volte. 

La nostra formula algebrica della quadratura nel cerchio, come la simbologia cosmica della stessa chakana e del Mundus Patet (approfondimenti nel mio scritto https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/la-scacchiera-di-pubusattile-e-la.html?m=0


La Chakana è una croce quadrata. Se si disegna una griglia sottostante, la classica Chakana a 12 punti per lato (compresi gli angoli) può essere inscritta in un quadrato.

Un quadrato con 12 punti per lato ha un'area totale di 12 x 12 = 144 punti (o piccoli quadrati).

La Chakana stessa, con i suoi bracci, occupa una certa area. L'area "vuota" o negativa che essa crea (i quattro quadrati negli angoli e i rettangoli laterali) può essere calcolata.

Il numero 64 emerge come l'area "piena" o "attiva" della Chakana. In alcune interpretazioni geometriche, l'area centrale (il "cuore" della croce) e i quattro bracci sommati insieme danno un'area di 64 unità. Questo la collega a un quadrato 8x8, che è una figura potentemente simbolica, come ho approfondito, legata anche alla simbologia dell'occhio di Horus ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/04/locchio-di-horus-e-la-scacchiera-di.html?m=0) 


Come vedete, anche stavolta, straordinarie correlazioni che rimandano sempre ad un unica dimensione.
Sardegna Cultura Madre

Tiziana Fenu
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Correlazione Mundus Patet /chakana Noeddale





























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