venerdì, giugno 20, 2025

💛Il Pugnaletto sardo e il Solstizio estivo

 Il pugnaletto sardo e il Solstizio estivo

Visto che domani inizia il Solstizio estivo, sabato 21 giugno, voglio approfondire un argomento a me caro, trattato già due, tre anni fa, che è proprio il simbolo del solstizio estivo.
Il pugnaletto sardo.
Quello che vediamo rappresentato anche sui nostri bronzetti sardi, e che affonda le radici in un'antica simbologia solare, di appartenenza, ad una dimensione di esseri solari divinizzati da questa energia solare.
Ritualistica e simbolismo che si esprime specialmente in concomitanza del solstizio estivo, ma che affonda le radici già durante le cerimonie di Beltane del primo Maggio ( approfondimenti https://maldalchimia.blogspot.com/2022/04/beltane-ampliato.html?m=0).
Come già scrissi due anni fa( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/05/sarrasoja-di-beltane.html?m=0
"Durante le cerimonie ritualistiche di Beltane, che simboleggiano l'Unione, il Matrimonio mistico tra Maschile e Femminile, tra sole e luna, viene utilizzato anche il pugnale ritualistico chiamato Athame, che viene usato per canalizzare energia e per aprire e chiudere il cerchio dello Spazio Sacro della Coppia Divina, nel caso della ritualistica del Beltane.
Beltane, anticipa, a metà percorso tra l'equinozio di primavera e il Solstizio d'estate, quello che poi sarà celebrato come potere sciamanico, proprio durante il Solstizio d'estate.
È una purificazione che avviene tramite, appunto, la potenza solstiziale del sole, che apre l'accesso alla "dimensione cosmica del Tempio", dove cosmo e natura si fondono, e umano e divino si enfatizzano e sublimano vicendevolmente. 
Dove il sole lascia la sua impronta rigenerante e divinizzante, attraverso, e sulla pietra, cristallizzandosi in una ierofania d'oro, divina. 
Il solstizio cade, e viene celebrato, sia quello invernale( 21 dicembre), che quello estivo(21 giugno ), nelle importanti date del 24 dicembre, quando nasce il bambino solare, e il 24 giugno, quando si festeggia San Giovanni Battista, colui che con l'acqua, battezza lo stesso Sole Cristico, quando viene sancita l'unione sacra, ierogamica dell'acqua e del fuoco. 
Celebrare il solstizio d'estate, dal punto di vista sciamanico, significa avere padronanza del "Pugnale Supremo del Comando o dell'Arte" che ha influenza nella gestione degli eventi e sui poteri lunari della dimensione astrale.
L'espressione ar-tistica è la volontà della parte perfetta dell’uomo, ovvero lo spirito, che rimane incontaminato, candido.
Espressione artistica anche nel megalitismo sardo. 
Potere sciamanico che si manifestava nelle nostre Domus de Janas, sempre orientate ai solstizi. 
Quasi nessuna è orientata a Nord, dove il sole non sorge, né tramonta. 
Il Nord è traguardato dalle stelle, dall'aspetto lunare, femmineo( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/01/3112-2021-solstizio-dinverno-toro.html?m=0
Unione dell'acqua e del fuoco che significa unione degli Opposti, anticipata dal Beltane equinoziale, dove le energie sono in equilibrio, pronte a manifestarsi per il percorso iniziatico dei due solstizi, la porta degli Umani( solstizio estivo, sotto il segno del Cancro), e la porta degli Dei, divinizzante( solstizio invernale, sotto il segno del Capricorno) .
E il nostro pugnale sardo sciamanico, quello che poi diventerà "s'arrasoja", il tipico coltellino sardo, simboleggia bene questa unione tra umano e divino, tra cielo e terra, tra sole e stelle. 
L'Athame, il coltello sciamanico, rappresenta l'elemento Fuoco, l'elemento solare, e rappresenta l'elemento maschile fecondante. Viene spesso inciso con simboli magici o rune.
Credo che l'Athame per eccellenza, possa essere considerato  proprio "s'arrasoja" sarda, il tipico coltello a serramanico, che è un'evoluzione del pugnaletto sardo "ad elsa gammata", così definito.
Queste considerazioni le avevo già intraprese da un po di tempo.
Inanzittutto il nome.
Athame.
La radice At-, come Atlantide.
Arrasoja.
Radice "ar-"
Ar-ra( il gioco dello speculare /specchio /gemellare sempre presente nella nostra Civiltà ), un gioco di specchi, che fa da portale verso il divino. 
Ra è il Sole, il Fuoco. 
"Ar-ridau" (arrostito in sardo, cotto dal fuoco)
Non solo.
Da un altro mio scritto a riguardo
"La conformazione del pugnaletto come ho già scritto( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/11/origine-nome-atlantide.html
non ha nulla a che vedere con la lettera gamma, minuscola, dell'alfabeto greco, che poi si è evoluta in una "c" 
Piuttosto che ad elsa gammata, e ad elsa a svastica. 
Svastica solare, per indenderci, come è la vera origine della svastica, che simboleggiava il moto rotatorio del sole, della divinità solare/taurina, e la "A", ne è una sua evoluzione naturale, iniziale della parola Atlantide. 
Sardegna. 
S'ard-egna. 
S'ardia. 
Ancora la radice "ar-" ("tendere verso il divino") 
"ardia" (significa bardare, custodire, proteggere) 
S'Ardia viene celebrata come festa di "balentia" con una corsa a cavallo, di coraggio, in onore di San Costantino, a Sedilo( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/07/ardia-di-sedilo.html ) proprio durante il Solstizio estivo.
S'Ardia di Sedilo di Santu Antine, come il nome del nostro nuraghe trilobato più sacro, del nostro Tempio per eccellenza( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/11/i-custodi-della-memoria-del-trilobato.html?m=0).
Trilobato che è orientato alle Pleiadi, che fanno parte della costellazione del Toro ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/08/orientamento-santu-antine-verso-pleiadi.html?m=0), quindi con simbologia taurina/solare.
Quindi Pugnaletto, come svastica solare, che poi, nel corso del tempo, si è evoluto in "arrasoja", nel coltellino a scomparsa, affilatissimo, vanto dei nostri migliori Maestri artigiani, per bellezza e raffinatezza decorativa. 
Il Pugnaletto sardo come simbolo dei Figli Solari.
Un simbolo regale, divino".
La decorazione a Chevron presente sul pugnaletto, con il vertice verso l'alto, verso l'impugnatura,  con il vertice verso l'alto, non fa che confermare che si tratti di una simbologia solare.
La decorazione a chevron, presente nelle nostre Domus de Janas, di cui ho già approfondito( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/03/motivi-chevron-nelle-domus.html?m=0), presenti per lo più con il vertice verso il basso, ad indicare la polarità femminile, lunare, non fanno che confermare la polarità mascolina, solare, presente invece nel fodero, nella guaina del pugnaletto.
Vorrei sottolineare che la parola guaina, deriva dal latino vagina.
È un simbolismo di accoppiamento, di fecondazione anche questo, di sinergia tra le due polarità, perfettamente rappresentato dal nostro pugnaletto sardo.
Simbologia, che è perfettamente in linea con tutta la koine' simbolica e concettuale, di sinergia tra le due polarità, espressa in ogni manifestazione della nostra Antica Civiltà Sarda.
Sempre presente, figuriamoci in un elemento così rappresentativo come il nostro pugnaletto.
Poi, nel corso del tempo, questa conformazione, a svastica solare, si è concettualmente preservata con un meccanismo a serramanico, che ne preservasse l'incolumità del possessore, ma che nel contempo, conservasse quella traiettoria di "apertura/chiusura", come se si trattasse della traiettoria del Sole, vista da una prospettiva terrena. 
Ma c'è da sottolineare anche un altro aspetto importante, riguardo la sinergia tra sole e stelle, tra notte e giorno.
Il primo maggio è anche il periodo in cui altissima all'orizzonte, quasi allo Zenith, è la costellazione dell'Orsa Maggiore, o Grande Carro. 
L’Orsa minore e l’Orsa maggiore sono costellazioni che girano intorno all’asse polare senza mai tramontare, come una svastica stellare. 
"Come sotto, così sopra. Come in cielo, così in terra" 
Perché i nostri antenati si sentivano figli del Sole e delle stelle, della luna con i suoi astri, e del Sole, del giorno e della notte, di entrambi gli Opposti. 
Svastica stellare e svastica solare che si sovrappongono. 
Che scandiscono il tempo degli Umani, in connubio.
Sono le stelle che gli Egizi chiamavano imperiture.
L’Orsa era considerata  un’antenata, una madre generatrice. 
E qui apro un'altra parentesi.
Nella nostra Antica Civiltà Sarda si aveva grandissima considerazione della Costellazione dell'Orsa Maggiore.
Ne ho parlato anche da poco in un mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/06/orsa-maggiore-giogo-dei-buoi.html?m=0) riguardo il sito archeologico de  "sa Mandra e sa Jua" ( stesso nome usato per i buoi nei geroglifici egizi- "iwa”-jua-), significa il" recinto dei buoi aggiogati" 
Il "giogo dei buoi nel cielo", a livello astrale, si riferisce alla costellazione dell'Orsa Maggiore, chiamata anche "Grande Carro" o "Septem Triones" dai Romani, che significa "sette buoi", perché la  forma della costellazione,  ricorda il giogo utilizzato per collegare i buoi durante l'aratura, con la sua rotazione nel cielo attorno al Polo Nord celeste. 
Il giogo doveva essere trattato con un rispetto ‘religioso’ e che non si doveva mai bruciare, nella nostra Antica tradizione sarda. 
"Su juvale", che si metteva anche sotto il capo dei moribondi, usato anche da "S'accabbadora" o durante il parto per agevolarlo. 
Il giogo Sacro dei buoi, portati in processione 
La conformazione della struttura,  ci mostra una croce dentro il cerchio, e allineata ad essa, una conformazione che sembra ricordare il doppio giogo dei buoi. 
Abbiamo anche a Mogoro, una struttura simile, a doppio giogo,   e un orientamento verso l'Orsa maggiore, di cui avevo già approfondito e
( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/01/mogoro-e-lorsa-maggiore.html?m=0
Della simbologia della croce nel cerchio ho già  parlato, e il percorso dell'Orsa Maggiore in cielo forma una figura simile alla croce Ank egizia e, pare, che su di essa fu calcolato per la prima volta il tempo( tempo/Saturno, legato al Femminino ) "
Quindi, sicuramente, si prendeva in considerazione sia la svastica notturna dell'Orsa Maggiore( che ha 7 stelle come le Pleiadi, che fanno parte del Solare Toro) che quella diurna del Sole.
Tra il 1.500 a.C e il 500 a.C le stelle  polari, prima dell’attuale, furono Kochab e Perchab dell’Orsa minore( attualmente è Polaris, sempre dell' Orsa minore).
Un gemellaggio, quindi, tra notte e giorno, tra le due polarità, mascolina e femminina.
Ancora oggi il simbolo a" giogo di bue", indica, nel linguaggio astrologico, due pianeti in congiunzione
Un pugnaletto solare, fu ritrovato anche nella Tomba dei giganti Iloi di Sedilo, tra gli oltre i 1200 reperti( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/pugnaletto-svastica-solare.html?m=0), in una fossa scavata nella parte est dell’esedra.
Che sia stato ritrovato in una zona est della struttura, non mi stupisce affatto, poiché è il punto cardinale nel quale il Sole sorge, e non solo. 
Il lato est corrispondente al lato destro, il Mascolino, un chiaro riferimento a questa energia solare Mascolina, che viene esplicata attraverso la simbologia solare e lunare insieme, già insita nel Pugnaletto. 
[...] Non solo una Tomba dei Giganti, ma un vero e proprio rito da "figli del Sole", con "s'arrasoja" sul petto. 
La tomba dei Giganti è orientata ai solstizi.
Ha un orientamento Nord-ovest, tramonto del solstizio estivo, e sud- est, alba del solstizio invernale. 
Perché solstizi e non equinozi?
Perché durante il solstizio, in particolare il solstizio d'estate che va dal 21 giugno al 21 settembre, il Sole è alla sua massima espressione e potenza energetica.
[...] Svastica solare che rappresenta anche Orione, fuoco solare dinamico che consente l'ascensione( ricordiamo che anche gli inumati di Mont'e Prama sono rivolti ad Orione, ma di questo avevo già parlato (https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/la-y-taurina-di-ascensione-lungo-la-via.html
Origine della cultura di tutta l'umanità: osservazione dell'astronomia, della geologia e di tutti gli esseri viventi.
Il punto di partenza è l'astronomia.
Lo stesso vale per la cultura di origine cinese, con le sue caratteristiche e i suoi sviluppi:
leggi del cielo ( Yang ) da sinistra a destra,
leggi della terra ( Yin ) da destra a sinistra.
Questi due movimenti opposti creano un'energia a spirale
La svastica, rappresenta anche il moto perpetuo di rotazione notturno della costellazione del Carro ( Orsa Maggiore ) attorno ad un punto fisso che è la Stella Polare. La Stella Polare, vista dalla Terra, appare nel cielo come l'unica stella che non si muove, a simboleggiare l'eternità. 
Eroi, uomini solari e lunari, stellari, androgini, completi, divinizzati, come è sempre nella spiritualità della nostra Antica Civiltà, che tende sempre al divino, rappresentato come il Sole e la sua Ombra, il lunare, il buio, il suo doppio, il suo riflesso, il suo capovolto, in perfetta sinergia e manifestazione .
Pugnale del Vascello si, visto che alcuni avevano lame pieghevoli, ma come simbologia del Sole, non della barca.
Sole/fuoco, che è sempre in sinergia con l'acqua, per un'ottimale navigazione.

Le stesse Navicelle nuragiche sono una Vesica Piscis, come una Nun ( Nun e Nun, fuoco e Acqua, la Nu di Nuraghe), la Nun del simbolo della Tribù dei Dan, elemento acqua

( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/07/navicella-e-vesica-piscis.html?m=0) 

 
I simboli a chevron sulle mostrine militari, come ho letto da qualche parte, hanno tutte il vertice verso il basso, con valenza energetica femminile, quindi, e non verso l'alto  come invece sono presenti nel fodero del nostro pugnaletto sardo, che hanno invece una valenza energetica solare, mascolina.
I gradi sono sempre appuntati sul braccio sinistro, il lato del Femminino.
Questo ad indicare che l'eroe, il guerriero, il soldato, esprime entrambe le polarità, femminile e maschile, in sinergia per la migliore espressione di sé.
Eroe, infatti, da "ieros gamos", matrimonio mistico tra le due polarità.
Per finire, la stessa simbologia del grado militare del Tenente di Vascello, è simboleggiata da un sole a pelo d'acqua, rappresentata con tre righe orizzontali. Come la capacità rigenerativa del Femminino, elemento acqua.
E anche in questo aspetto, sinergia tra maschile ( sole) e femminile ( acqua).
Se pensassimo a quanto le antiche civiltà, la nostra in particolare, hanno influenzato, con i loro simbolismi, anche quelli attuali, che eppure, si decofificano in modo inequivocabile, ci si potrebbe rendere conto di un linguaggio simbolico, che per quanto inficiato, non ha perso la sua valenza originaria.

Tiziana Fenu
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Immagine del s'arrasoia sarda   

https://www.tesorisardi.com/arte-e-coltelli-di-daniele-cambarau/

Il pugnaletto sardo e il Solstizio













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