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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

domenica, aprile 19, 2020

💙Sono le sette meno un quarto..

Sono le sette meno un quarto del mattino.
Inizio a scrivere queste righe
Lo scenario di ciò che vedo dalla finestra è spettrale.
Nebbia fitta.
Una cappa che uniforma tutto. Rendendo tutto omogeneo, senza profondità. Che mi impedisce di vedere.
Davanti a questo scenario surreale, il mio pensiero va , come un pugno allo stomaco, a chi è abituato all' invisibilità.  A chi ci è stato condannato. Estremo rispetto e dispiacere per chi ha dovuto temporaneamente chiudere la propria attività.
Ma oggi con questa nebbia che rende tutto anonimo e mesto fin dentro al midollo, penso , come un macigno che si condensa da questa stessa nebbia, e che mi pesa sul cuore, agli invisibili.
A coloro che per poter sopravvivere e poter sfamare i propri figli , hanno dovuto lavorare in nero, magari per pochi euro al giorno. Magari sfruttati, e con tanti sacrifici, per poter acquistare almeno un po di spesa e pagare le bollette.
Se sei un' Invisibile , per lo Stato non esisti.
Hai doveri. Ma non hai diritti.
E allora mi chiedo.
Dove sta il senso di giustizia di cui tanto si fregia lo Stato, la Chiesa,e tutte le Istituzioni sociali che dovrebbero essere a rappresentanza e tutela dei propri cittadini, se c'è questa disparità macroscopica, abissale, voraginosa, incolmabile in questo momento, tra diritti e doveri, tra dignità e umiliazione, tra l' essere e il "non essere" per nessuno, nemmeno se stessi?
La tragedia  shakespeariana del 1602, si consuma ancora sotto i nostri occhi .
"Essere o non essere?"
È rimasta irrisolta allora e lo è anche adesso, perché non è riuscita a sdoganarsi da quella dicotomia esistenziale che impone sempre una scelta. E anzi, ne ha amplificato l' abisso.
L' inconciliabilità
Il paradosso.
L' aspetto tristemente grottesco e deformante.
Come un grido ammortizzato dalla stessa nebbia. Come un' urlo di disperazione che rimbalza in una camera insonorizzata , senza essere ascoltato da nessuno.
Per "essere", gli Invisibili, sono stati costretti a "non essere"
A non essere lavorativamente, socialmente, giuridicamente nessuno. Se non fosse per quei segni nel corpo e nell' anima che rivelano la lotta e la sofferenza per il proprio diritto ad un lavoro che garantisca loro la sopravvivenza
Per quelle borse sotto gli occhi.
Colme di tutto ciò che ora devono tacere. Perché non si può dichiarare che stai andando a lavorare per 3,50 € all' ora, per otto/nove ore, per poter garantire un pasto ai tuoi figli, o per poter sopravvivere a bollette e affitti
E allora.
Oggi la nebbia, che ancora, dopo un' ora, è ancora qui, presente, ad amplificare, stavolta, quelle urla di sconforto che non vedo ma che sento, mi chiede, come se fosse un tam tam di tamburi che oltrepassano  questo velo plumbeo di indifferenza , che oggi pesa come una cappa di piombo, un passaparola , per evitare che la nebbia inghiottisca del tutto gli Invisibili.
Un supporto stra-ordinario, immediato, da parte dello Stato, per coloro che sono confinati e immobilizzati dentro un' anonimato che non consente più loro , la sopravvivenza.
Un piccolo sussidio
Un piccolo supporto. A dimostrazione che esistono e che non sono solo un nome registrato all' anagrafe. Ma Cittadini , con uguali diritti e doveri.
Con lo stesso diritto alla sopravvivenza, che è l' unica cartina tornasole che indica lo stato di civiltà raggiunto da una nazione.
Se si vuole rendere onore a questa culla dell' Arte e Bellezza che ci ha dato la possibilità di nascere qui e non altrove.
Orgogliosi di poter dire "sono un cittadino italiano"
Fate girare come potete e come volete
Con parole vostre, con parole mie.
Fate girare, perfavore. Che si crei un' epidemia D'Amore e collaborazione  più virale e potente dello stesso coronavirus
Che possiamo diventare artefici di questo "infettare d'amore" , come dice la stessa etimologia della parola.
La quale deriva da " inficere", "mescolare" "amalgamare", "contaminare".
Ecco..se siamo in questa situazione d' emergenza, che almeno questa serva ad amalgamare , a livellare
Tutti con gli stessi diritti e gli stessi doveri allora. Invisibili e Non.
Affinché queste urla senza voce vengano ascoltate .
E squarcino la nebbia dell' Indifferenza.

Tiziana Fenu

#GiustiziaPerGliInvisibili

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Sono le sette meno un quarto...

Edvard Munch "L' Urlo" (1893)


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