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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

domenica, aprile 19, 2020

💙Primo febbraio Dea Brigid

Il primo  febbraio si festeggia( da noi si festeggia il 2, come rito della Candelora) il rito della Dea del Fuoco,  Brigid, la Dea Celtica, la dea Madre, la guerriera , ma anche la Sposa , perche Bride  vuol dire sposa. E il simbolismo di vestire di Bianco deriva dall' antico animale totemico Cigno connesso alla Dea - Brigid - Bride , perche le sue piume connettono al regno divino superiore
Ma tra le divinità, tra gli arcangeli, uno sposo molto probabile può essere l' arcangelo dalle ali bianche, l' arcangelo Michele.  Guerriero di luce
Guardacaso anche Brigid( il cui nome da origine alle isole della Britannia,  è connessa fin dal neolitico, ai fuochi, ai fabbri, all' alchimia e  all' antica arte guerriera. E infatti dal suo nome deriva la casta fuorilegge dei briganti. Una donna amazzone, una valchiria
E guardacaso il monte Pirchiriano su cui sorge la Sacra( che era abitato dai porci- cinghiali , gli animali sacri ai Druidi e dalla casta druido guerriera ) si chiama proprio Braida
Pirchiniano significa anche Fuoco Divino, perché il vescovo di Torino che era salito sul monte per consacrare l' abbazia, non lo fece più perche durante la notte, sopra di essa si manifestò un globo di luce, fuoco e fiamme, in un esplosione che "benedì'" la chiesa direttamente ad opera di Dio
All' interno del santuario c'è la  cima di pietra, la punta originale  del Pirchiriano ai piedi di un' enorme colonna a simboleggiare la Natura, il femminino sacro custodito in un luogo di culto dove magia femminile( Terra) e maschile(Cielo) si incontrano
La casta guerriera dei Templari,(i Guerrieri della Luce,derivano il loro nome  dal Tempio di Salomone, in quanto nati a Gerusalemme nel 1118 ) strettamente legata alla Linea di San Michele, è una continuazione dell' antico lignaggio druido
Il fondatore dei Templari, san Bernardo di Chiaravalle , un druido, si dice che da piccolo si abbevero' di latte al seno di una statuetta della Vergine Nera, che è un icona riferita all' Antica Dea Madre Brigid  connessa alla Mucca Divina e portatrice di abbondanza, la quale , alla sommità del suo seno (il Bric , la montagna), come Dea Madre Terra,  incontra il suo maschile divino  che scende, Michele
Quindi i Templari guidati dal Druido San Bernardo, organizza una spedizione a Gerusalemme nel 1118( ..strano..😳la somma fa 11) per disepppellire qualcosa ( l' arca dell' Alleanza o il Santo Graal) e diventando ufficialmente i guerrieri sacri della Cristianità ( sono devoti a San Michele e alla Dea( Notre Dame indica  il nome che coniò san Bernardo riferendosi alla sua Dea che l' aveva allattato, quindi dalla quale aveva ricevuto l' iniziazione dal femminino sacro
La linea di San Michele connette proprio Gerusalemme all' Irlanda( l' ultimo depositario dell' antichissima sapienza druido celtica)
I Templari rientrarono in Francia 10 anni dopo, pesando dalla Val di Susa, quindi dalla Sacra, dove nel 1128 compare il portale dello Zodiaco , un libro su pietra scolpito da un certo Maestro Nicholaus ( una summa del pensiero esoterico pagano cristiano alchemico medioevale)
Brigid è anche la tessitrice. Regge il fuso( simbolo maschile e femminile contemporaneamente)
E i templari erano connessi al Sacro Graal, a anche ad  Artù, che in celtico significa Orso. E la catena di monti dietro il colle Braida si chiama proprio L'Orsiera
E Artù' come si chiama di "cognome"?
Pendragon
E per inciso, riguardo Michele e il suo drago, le linee sincroniche di energia  dove in antichità si innalzavano menhir , dolmen,ecc,  erano chiamate le linee del Drago.. Cioè affioramenti di energia vitale della Dea. sacre Vene e arterie femminili
La pianta sacra ai Celti in questo periodo è il bucaneve che, col suo colore bianco candido ricorda la purezza della Giovane dea ed il latte che nutre gli agnelli, la fioritura di questo piccolo fiore è una delle prime a segnalare l'inizio precoce della primavera, in anticipo rispetto all’equinozio del 21 marzo.
In seguito al cambiamento climatico, il ‘fiore di febbraio’ (come viene chiamato) sboccia già a partire da gennaio ed è dedicato ai nati in questo mese: il significato del bucaneve è ritenuto simbolo di speranza e di consolazione, di passaggio dal dolore a un nuovo inizio per via dello sbocciare di alcune sue specie quando il clima è ancora freddo, spingendo le foglie attraverso il suolo ghiacciato dalla neve, di solito prima del secondo giorno di febbraio, diffondendo poi un dolce profumo simile a quello del miele appena la temperatura si scalda.
Nella tradizione celtica, il bucaneve è considerato il fiore di Imbolc; dalla tradizione celtica passiamo alla religione cristiana ai quali risalgono diversi soprannomi popolari del bucaneve come “campana della Candelora”, “fiore della purificazione” o “stella del mattino”.
Nel linguaggio dei fiori, i bucaneve esprimono simpatia, ottimismo, virtù, e pertanto sono adatti anche a una sposa o a una cerimonia nuziale.
Il bucaneve è stato anche considerato una pianta di cattivo auspicio, un presagio di morte in quanto erbacea a crescita in prossimità del suolo dal fiore a forma di campana inarcata verso il basso che sbocciava ambiguamente nel passaggio tra due stagioni ed era diffusa nei cimiteri vittoriani
Il nome deriva dal latino e significa “fiore colore del latte della neve” mentre il nome della famiglia deriva dalla ninfa Amaryllis cantata da Virgilio.
Il bucaneve è legato all’isola egea di Ikaria dove Dedalo, architetto del labirinto di Minosse, seppellì il figlio Icaro dopo il volo che gli fu fatale, da allora, ogni primavera, il vento piange la morte del giovane con lacrime che, a contatto con la terra si trasformano nel fragile fiore del bucaneve.
In diversi paesi europei, nei secoli scorsi, le fanciulle raccoglievano mazzetti di bucaneve e se ne decoravano per simboleggiare la loro purezza.
Secondo alcune credenze cogliere un bucaneve nella prima notte del plenilunio di febbraio fa essere felici tutto l’anno; se invece si vuol legare a sé la persona amata, bisogna recarsi di buon mattino dove sbocciano i fiori, raccoglierne un mazzetto e gettarlo nel corso di un fiume ad occhi chiusi, nel riaprirli, se la corrente li avrà trascinati lontano significa che il messaggio d’amore avrà raggiunto il destinatario che ricambierà col suo eterno amore.
Il bucaneve cresce nei boschi di conifere e nei prati montani di tutta Italia, dal piano ai 2000 metri.
Ma qual è il fiore di San Michele?”. Immaginatevi lo spiazzamento che ci provoca questa curiosità. Attiviamo il nostro sensore e facciamo una scoperta che ha dello strabiliante: il Narciso bianco e tutta la famiglia delle Amarillidacee in generale, ivi compresa la sua espressione più semplice e genuina, il Bucaneve.  Il Bucaneve, simbolo di genuinità ma anche, come direbbe un esperto di manchismo politico, che rompe la tradizione della conformità, espressione della coltre nevosa, dando origine alla multiforme varietà dei fiori che spuntano dalla neve, a simbolo del torpore luciferino dopo la famigerata espressione del “Non serviam” e che, avendo colto tutti di sorpresa, stava per rendere soporifera la reazione angelica. Il “Quis ut Deus?”, di San Michele, spezza questa coltre ed inizia la reazione degli Angeli fedeli a Dio, sotto la guida dell’Angelo della Pace che, nell’occasione, diventa invitto Guerriero dell’Altissimo ed a cui spetterà poi il titolo di Arcangelo, da “arkhé”, capo, e “aggelos”, angelo, e quindi di capo degli Angeli o, per meglio dire, come dicevano gli antichi latini, di “Primus inter pares”, ovverosia di primo tra pari, a simbolo del suo successivo Protetto, il Papa, “Primo tra i Vescovi”, che sono equiparati agli Angeli od Arcangeli. Simbolo di innocenza, di attesa e di speranza.

Tiziana Fenu

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