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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

domenica, aprile 19, 2020

💙02/02/2020

😍🔥😎Oggi è 02/02/2020
Abbiamo quindi un numero "due" ripetuto 4 volte
Se dovessimo moltiplicarli tra loro, avremo un due alla quarta, con risultato "16"
Invece due al cubo fa 8...che poi si scrive 2, con esponente 3...niente è per caso..il due..l' androgino.. Noi, come polarità maschile e femminile insieme, se ci lasciamo "moltiplicare "da quell' esponente "3" che è la Trinità Divina che è già presente in noi a livello Monadico durante la Mitosi che fonde il "mito atemporale ed eterno in un unica molecola( dove insieme uniamo i nostri colori  in una sola forma [ "cromo- somi" = forme di colori] per un attimo di eternità che ci è stato concesso per ricordarci che siamo Monadi , prima della Divisione che rinnova continuamente questo " mito eterno e senza tempo), sfidiamo e scavalchiamo la legge della temporalità bidimensionale, e gi agganciamo alla tridimensionalità dell' Ottava..Diventiamo Ottave alte viventi..tridimensionali, pulsanti e divine

Ma ritorniamo un attimo sulla Data di oggi  02/02/2020
"Quattro" numeri "due"
Un due alla "quarta" il cui risultato è "16" , la cui somma è 7..la Perfezione
Il numero sette esprime la globalità, l’universalità, l’equilibrio perfetto e rappresenta un ciclo compiuto e dinamico. Considerato fin dall’antichità un simbolo magico e religioso della perfezione, perché era legato al compiersi del ciclo lunare. Gli antichi riconobbero nel sette il valore identico della monade in quanto increato, poiché non prodotto di alcun numero contenuto tra 1 e 10. Presso i babilonesi erano ritenuti festivi e consacrati al culto, i giorni di ogni mese multipli di sette. Tale numero fu considerato simbolo di santità dai Pitagorici. I Greci lo chiamarono venerabile, Platone anima mundi. Presso gli Egizi simboleggiava la vita. Il numero sette rappresenta il perfezionamento della natura umana allorché essa congiunge in sé il ternario divino con il quaternario terrestre. Essendo formato dall’unione della triade con la tetrade, esso indica la pienezza di quanto è perfetto, partecipando alla duplice natura fisica e spirituale, umana e divina. É il centro invisibile, spirito ed anima di ogni cosa. Il Sette è il numero della piramide in quanto formata dal triangolo(3) su quadrato(4). Quindi il sette è l’espressione privilegiata della mediazione tra umano e divino.
Il numero 7 è senza madre ed è vergine. Infatti dai Pitagorici, viene anche chiamato Atena, perchè come la dea del mito è vergine e non ha vincoli matrimoniali, nè è stato generato da madre, (come a dire da numero pari) nè da padre ( come a dire da numero dispari), bensì dalla parte sommitale del padre di tutti, perchè come Atena è privo di femminilità, essendo femmina il numero che è facilmente divisibile, viene chiamato anche “il momento giusto” perchè il 7 contiene azioni di breve durata nei momenti critici di passaggio alla salute o alla malattia, alla generazione o alla corruzione, viene chiamato anche “fortuna” perchè governa le cose mortali.
La somma cumulativa da 1 a 7 dà 28 che è il numero perfetto (1+2+3+4+5+6+7=28).
I 28 giorni della Luna si compiono in ragione del 7. I pianeti sono 7 e 7 sono gli aspetti di ciò che vediamo, corpo, dimensione, figura, grandezza, colore, movimento e stasi. Ogni cosa è amante del 7 , come diceva Ippocrate, “7 sono le stagioni della vita” che chiamiamo età: bambino, fanciullo, adolescente, giovane, uomo (adulto), anziano, vecchio.
La ragione per cui il 7 è un numero venerando, è la seguente: la provvidenza di dio, creatore del mondo, produsse tutti gli enti traendo il principio e la radice della loro generazione dall’Uno primogenito, giacchè l’universo procede a impronta ed immagine della suprema bellezza e poichè egli poneva la perfezione e la conclusione del realizzarsi della sua opera creativa nella stessa decade, dio creatore del mondo dovette necessariamente considerare il 7 come un suo strumento e come il nesso più dominante e la forza che assumeva il suo potere creativo. Il 7 appare nella decade come un’acropoli, cioè come una fortezza inespugnabile per la sua indivisibile unità.
Tutti i semi che germoglieranno sulla terra spuntano al più tardi il settimo giorno e per la maggior parte  hanno al massimo 7 steli.
Non solo i 7 suoni elementari della voce umana ma anche 7 quelli della voce strumentale e cosmica, per dirla in breve dell’armonica, non soltanto perchè sono i soli e assolutamente primi suoni emessi dai 7 astri, ma anche perchè il primo diagramma che si presenta presso i musici è l’ettacordo.
..molto altro..con il 7 come matrice..

E notate la perfezione..oggi è un giorno potentissimo..è anche di domenica, e la Dea Athena è legata alla Domenica..ecco perché..
La Dea della sapienza, come al solito armata, con alabarda nella mano sinistra, senza rinunciare alla propria grazia e sensuale femminilità, addomestica ed ammansisce il feroce centauro, simbolo di contrasto tra istinto e ragione, tra la bestia e l’uomo.
La forza della Dea-guerriera si mostra essere superiore all'”ibrido”, che quasi si dissolve al suo cospetto. È il trionfo dell’Intelletto, il trionfo dell’intuizione, il trionfo della sapienza, del Sapere Iniziatico, dell' Illuminazione spirituale, della realizzazione Metafisica
La Dea-guerriera, che nasce dalla testa di Zeus già adulta ed armata, ad opera dell’ascia bipenne di Efesto (chiaro richiamo all’introversione e la malinconia) mostra che la Grazia e la Bellezza della senso-percezione (Afrodite-Venere) hanno trovato spazio nella logica e nell’istinto, l’immaginazione ha “sposato” la razionalità generando l’intuizione, vero strumento di conoscenza e quindi di controllo delle forze brute della natura.
Un’antichissima leggenda mediterranea narra che Atena e Poseidone un giorno si sfidarono per offrire il dono più bello al popolo, Zeus sarebbe stato il giudice della gara tra le due potenti divinità.
Poseidone, colpendo con il suo tridente il suolo, fece sorgere il cavallo più potente e rapido, in grado di vincere tutte le battaglie.
Atena invece colpì la roccia con la sua lancia e fece nascere dalla terra un albero bellissimo, il primo albero di ulivo. La splendida pianta illuminava la notte, medicava le ferite e curava le malattie e inoltre offriva prezioso nutrimento, donando benessere e quindi pace a tutte le genti che lo avrebbero coltivato.
Zeus scelse questa, benedì le foglie argentee e disse: «Questa pianta proteggerà una nuova città che sarà chiamata Atene da te, figlia mia. Tu donasti agli uomini l’ulivo e con esso hai donato luce, alimento e un eterno simbolo di pace».
Atena da quel giorno divenne la dea della città di Atene. Qualche tempo dopo uno dei figli di Poseidone cercò di sradicare l’albero di Atena, ma si ferì nel commettere l’atto sacrilego e morì. Gli ateniesi decisero così di far sorgere in quel punto l’Acropoli e far presidiare notte e giorno dai soldati la sacra pianta dell’ulivo.
L’ulivo è sacro e va rispettato , lo divenne presto in tutto il Mediterraneo e oltre: mai distruggere un albero di ulivo, mai versare l’olio perché porta male esattamente come qualche millennio fa.
Il Cristianesimo accolse in toto il simbolismo dell’ulivo della pace: narra la leggenda che Noè dopo il diluvio universale fece uscire una colomba dall’arca e questa ritornò con un ramoscello di ulivo nel becco, segno che le acque si stavano ritirando e che la pace sarebbe tornata sulla terra.
L’ulivo è anche la pianta simbolo della domenica delle Palme che ricorda l’ingresso trionfale a Gerusalemme di Gesù, che fu accolto dalla folla festante che lo acclamava gridando Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore e agitando rami d’ulivo e di palma..

Tiziana Fenu

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