Stupenda statuina in marmo finemente levigato, che rappresenta una tipologia di statuine, di fattezze femminili(visto la morbidezza delle forme) chiamate "Stargazer", "colei che osserva le stelle". "
Sono statuine alte dieci, quindi centimetri, ritrovate nella zona dell'Anatolia, l'attuale Turchia, e risalenti al 3000 a.C. circa, e fanno parte della cosidetta" civiltà cicladica ", che dominava, insieme alla civiltà minoica e micenea l'area del Mare Egeo, prima della civiltà greca.
Queste statuine sono veramente particolari, in quanto presentano una testa abbastanza grande, più del corpo, il naso un po' a punta e prominente, e gli occhi piccoli appena pronunciati, senza bocca.
Presentano un segno triangolare pubico, chiaro elemento femminile, e di fertilità, accentuato dai fianchi abbastanza pronunciati, che formano con le spalle, una volumetria di morbidezza e abbondanza nelle forme, nonostante le estremità abbastanza discrete e affusolate.
Hanno anche un altro elemento che fa pensare che di tratti di una figura femminile :il collo affusolato, che ricorda le donne birmane tailandesi della tribù Kayan.
Le famose "donne giraffa", che amano adornare fin da piccole il loro collo con una serie di anelli che lo estendano in altezza. Particolare che è stato notato anche nel nostro bronzetto di una donna offerente ritrovato a Lanusei( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/10/statuina-iraniana-con-anelli-al-collo.html?m=0)
Queste statuine, nella loro Bellezza e purezza eterea, enfatizzata dal bianco perlaceo del marmo con il quale sono state realizzate, sono di una Bellezza infinita.
Sembrano opere moderne, e sembrano chiedersi ciò che ogni uomo su questa terra, si chiede da sempre: quale sia la nostra origine.
Sono tutte protese verso l'alto, con il nasino all'insù.
Facevano ciò che noi abbiamo dimenticato da tempo: osservavano gli astri, i pianeti, ed erano in connessione profonda con le dinamiche e le geometrie astrali.
Questa statuina rappresenta un gesto, un'attitudine che dovrebbe essere innata in ciascuno di noi, nel cercare quella connessione intima con il Divino, per poi sublimarla dentro la materia.
Rappresenta l'equilibrio, l'armonia.
Il fattore equilibrante.
Infatti l'angolatura dell'intaglio delle braccia, appena accennate, implementate in uno spazio quasi circolare, cosmico, come la traiettoria del pianeti, forma, un perfetto angolo a 48°, che è l'angolatura dei raggi solari durante i due equinozi, primaverile e autunnale.
Mentre la parte inferiore, è un perfetto angolo a 36°, l'angolo aureo del Femminino, insieme all'angolo a 72°, nel pentacolo simbolo del Femminino, del pianeta Venere, che nell' arco di 8 anni, forma un tragitto pentacolare nel cielo.
Dallo stesso punto equilibrante, il chakra della gola, quinto chakra Vishudda, collegato al segno del Toro, che è governato da Venere, si apre, fino alle due orecchie, collegate a questo chakra, un perfetto angolo a 72 °, che ritroviamo anch'esso, nel pentacolo, simbolo dell'archetipale Tanit, dell'archetipale Femminino, i cui angoli interni 36°/72 °, rimandano al 9, la chiave della creazione, nono Sacro Archetipo Teth, il Grembo, la Sophia Superna, la Gestazione, la Creazione cosmica.
La rappresentazione, quindi, potrebbe essere quella di Venere, che durante l'equinozio di primavera si vede al mattino, mentre durante l'equinozio d'autunno, si vede di sera.
Un'opera stupenda, semplice, raffinata e regale, come solo una Figlia delle Stelle sa essere.
Un Sacro Femminino che rappresenta l'eternità del Presente, sempre attuale.
Tiziana Fenu
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