Y"Oh Ninhursag, Dea della fertilità,
Madre Terra di tutti gli esseri viventi,
Signora del Cielo, Dea delle montagne,
Maestosa Signora protrettrice dei parti e delle creature viventi,
Ti invoco in questa giornata per richiedere la tua presenza,
Invoco la tua potenza, la tua protezione, e la tua forza guerriera
per far si che chiunque osi ferirmi in qualche modo
o che intereferisca nella mia felicità
venga fatto fuggire dalle tue corna e dal tuo arco.
Giungi per donarmi la calma e la fermezza
per domare la potenza del leone affinchè
possa riuscire in ciò che voglio."
Invocazione a Ninhursag, Dea Mesopotamica della Fertilità
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Le due immagini ai lati, le due" corna uterine" spiralizzate, mi ricordano il petroglifo in bassorilievo della Domus de Janas dell'Ariete, a Perfugas(Ss), in Sardegna, metà IV millennio a. C.(https://maldalchimia.blogspot.com/2020/09/petroglifo-sardo-e-siciliano-confronto.html?m=0)
Nell simbologia delle corna spiralizzate che si trovano in Sardegna, vi è una sovrapposizione dell'elemento taurino ed uterino, e sono rappresentati dallo stesso grafema
Questo perché nella civiltà Sarda, nel megalitismo, nell'ipogeismo, vi è sempre una sinergia manifesta tra Sole/Toro/Maschile e Luna /Acqua /femminile.
Le corna spiralizzate rimandano alla virilità del Toro, ma anche all'elemento spirale, uterino, femminino, al punto da sovrapporsi.
D'altronde anche il Minotauro stava al centro del labirinto, dell'utero della Dea Madre, di cui Arianna ne deteneva il filo rosso, il cordone ombelicale.
Da notare, piccolo vezzo appartenente alla mia terra, la Sardegna, la gonna plissettata come le gonne dei nostri tradizionali abiti Sardi.
Qui, in questo bassorilievo, viene rappresentato anche un elemento sferico, probabilmente con una simbologia che si riferisce all'ovulo fecondato nel grembo materno, all'interno dell'utero, e l'elemento rappresenta un oggetto che serviva a tagliare il cordone ombelicale, oltre che rappresentare una Omega, che insieme all'alfa, rappresentano l'inizio e la fine, come il percorso della vita.
I quattro elementi, speculari tra loro, gli umani accovacciate potrebbero rappresentare i quattro elementi della terra, o le quattro basi azotate del DNA, emblematico del concetto di ibridazioni ed esperimenti genetici per creare una nuova razza di lavoratori(le due figure in basso sembrano in modalità servile, di sudditanza) al cospetto degli dei.
I due visi, in particolare, quelli sulle spalle, sono speculari, ma guardano in direzioni opposte, e mi ricordano il Giano bifronte, l'alfa e l'omega, il passato e il futuro, la Dea come Custode dei portali.
Il Giano bifronte era riferito ai solstizi.
Il punto di minima manifestazione del sole, e il punto di massima manifestazione del sole..
Forse i volti sulle spalle rappresentano i solstizi, opposti, mentre le figure accovacciate in basso, gli equinozi
Tiziana Fenu ©®
Maldalchimia.blogspot.com
Bassorilievo proveniente dal tempio di Tell al-Ubaid, Iraq
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