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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

domenica, giugno 23, 2024

❤️Non inseguo

Non inseguo.

Non rincorro.

Disposta

a morire mille e più volte.

Dalle vette agli abissi.

Senza identificazione.

Non mi sono mai

abituata a me stessa.

Figuriamoci agli altri.

Come un cuore

che si svuota ogni volta.

Finché l'ultima goccia di sangue

ne è stata distillata.

Come capinera selvatica 

al suo ultimo Canto d'Amore

su crinali di corallo

affilati di vento e di estasi. 

Senza più chiedere

a chi non può

e non vuole dare risposte.

Non ho mai bevuto

la mia stessa acqua avvelenata.

Ho imparato a scorrere.

A lasciar fluire. 

Fino a dissanguarmi. 

I Doni

riescono ad essere anche severi. 

Ma solo perché

ne valgono sempre il prezzo. 

L'ovvio, la certezza,

anestetizzano il pathos. 

Gestire il Fuoco

non è per tutti.

Non deve far danni.

Non si deve esaurire

in una Fiammata.

Deve ardere.

Rinnovandosi e rinnovando. 

Continuamente.

Non deve bruciare

tutto l'ossigeno.

Ho imparato 

ad andare a ritroso

sui miei stessi passi. 

Come orme sulla neve 

sulle quali nevica 

dal mio stesso cuore. 

Fino a smarrirmi. 

A diventare invisibile. 

Invivibile. 

A non avere più certezze. 

Se non l'esatto punto in cui ero. 

Si impara a stare. 

Il punto di massima tensione 

nello squilibrio dell'oscillare. 

Del non essere. 

Un cuore aggrovigliato

come un pesce

nella sua stessa lenza.

Finché non riemerge e respira.

Finché non scopre

una nuova luna.

Un nuovo grembo. 

Come una lente di rugiada. 

Una distesa di cenere iridescente 

nella quale incastonarmi

e d'Incanto adornarmi. 


Tiziana Fenu 

©®Diritti intellettuali riservati 

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Non inseguo



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