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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

sabato, giugno 22, 2024

💙Verso il passaggio per San Giovanni

 Il vento si è risvegliato, rispetto a questi giorni appena passati, ovattati, pesanti, statici. 

È vento impetuoso, è forte. 

Il Maestrale, il vento delle Antiche Madri, Is Maistrasa. 

Perché da noi, il vento è Femmina. 

È la manifestazione dell'afflato divino. 

Ha deciso di ribellarsi. 

Di ritornare al Bello. 

Alla Bellezza dei colori, dei profumi di questa terra selvaggia, che inebria di elicriso e mirto.

Ha deciso di farlo nel giorno di un plenilunio che celebra l'ingresso in segno d'acqua, il Cancro, segno simbolo proprio delle Acque Madri, che, insieme alla Luna Piena in Capricorno, che è terra, simboleggia proprio un Salto di Ottava, tra due portali, il portale degli Uomini, il Cancro, e il portale degli Dei, il Capricorno 

Acqua e Terra, i due elementi del Femminino. 

Perché è nella dimensione del Femminino, che si nasce e ci si alchemizzazione. 

La potenza del passaggio del solstizio in luna crescente in Sagittario, elemento Fuoco, si è affievolita, diventando radicamento, terra, dura roccia. 

Fuoco interiore. 

Dalla corrispondenza dell'Archetipo Ayin, dalla Torre, che doveva andare a Fuoco, siamo dentro l'Archetipo Tsade', con la consapevolezza di essere dei Frattali Divini, guidati dall'Arcano della Luna, e che, siamo dei "portatori sani di Sole", ovunque, in qualsiasi contesto. 

L'elemento Terra del Capricorno, che ricerca  intimità, comunione, amplifica l'umidità delle nostre intime secrezioni dell'Anima. 

La nostra intima fertilità, che è sempre vulnerabilità. 

Si è sempre vulnerabili, quando si è fertili, perché ci si deve aprire. 

Ci si deve lasciare fecondare. Ci si deve fidare. 

E la materia, il denso, talvolta fa fatica a lasciarsi fecondare. 

È dolore proprio fisico. 

Ma deve essere un atto di totale Fiducia, di totale Resa. 

Il 24 Giugno, in occasione dei festeggiamenti di San Giovanni Battista, festeggiato con i riti dell'Acqua e del  Fuoco, lunedì, in un giorno dedicato al Femminino, avremmo una Luna calante in Acquario, elemento Aria. 

L'acqua sublimata dal Fuoco, che diventa un elemento più nobile, purificato, l'Aria. 

È la chiave di lettura di questo passaggio che ci porta verso la celebrazione di San Giovanni, che avviene sotto un Archetipo Resh, il ventesimo, con funzione "perfezionante", che rappresenta la Testa, con Arcano Maggiore XX del Giudizio. 

Lo stesso Archetipo dell'eclissi dell'8 aprile, così importante, perché ciò che sentiamo nelle radici, nel cuore, a livello emotivo, deve arrivare alla testa, anche al mentale, per riconnessione della Corona, con la Sorgente, per un'espansione che bypassi il denso e ci connetta solo con le Ottave Alte dell'Universo 

Ma è nell'elemento terra, che ci si espande, in questa dimensione, quando il Seme squarcia il suo involucro, per poter germogliare.

Che si sente il tutto, e la sua frattalica potenza. 

Un germoglio che è anche doloroso, come tutte le nascite, nelle quali non siamo più protetti dalla sacca amniotica, e dove dobbiamo imparare a respirare con i nostri polmoni. 

In questo passaggio, che ci porta al 24 di San Giovanni, c'è un ritorno alla dimensione uterina del concepimento, del momento fecondo in cui le due polarità, acqua e fuoco, convergono per una finalità creativa, sublimandosi nell'elemento Aria. 

Alchemicamente, siamo  nella triade perfetta per una trasmutazione profonda.

Abbiamo tutti  gli elementi dell'Opera Alchemica, Nigredo, Rubedo, e Albedo, che si deve compiere nella materia, enfatizzata dai quattro segni di questi passaggi alchemici, Sagittario, fuoco, Capricorno, Terra, Cancro, acqua, Acquario, Aria 

Elemento terra, che è rappresentato dal Sale. 

Nella materia, reagiscono tra loro, lo zolfo, elemento legato al Mascolino, il drago senza ali, al Fuoco, allo Spirito, all'azione, al secco, e il Mercurio, il drago alato, elemento Femmineo, legato alla Luna, all'acqua all'umido, al passivo. 

L’unione di questi due metalli primordiali rende possibile la creazione di qualsiasi altro metallo, anche quello più prezioso e ricercato: l’Oro.

Lo zolfo interagendo col mercurio liquido, deve trasformarlo in mercurio igneo, per realizzare le Nozze alchemiche tra Sole 

 e Luna, e ottenere così l'Oro dei filosofi, capace di risanare la corruzione della materia.

Il sale, essendo solubile, rende possibile questa alchimia. 

La vera opera alchemica si ha quando si ottiene "l'Acqua di Fuoco", l'equilibrio tra i due opposti, la nostra dimensione naturale. 

Giovanni Battista battezza il Cristo con l'acqua, ma il vero battesimo è il battesimo di Fuoco, quello che calibra la nostra principale composizione, l'acqua. 

La sua controparte energetica. 

Un passaggio iniziatico e cosmogonico necessario.. 

Cancro e Capricorno, la Porta degli Umani e degli Dei, i due solstizi. 

Giovanni Battista come guardiano della Porta della Dea Madre. 

Non per niente, "Giovanni/Johannes/Giano bifronte/Jana", riportano tutti alla Jana, alle Domus de Janas, tutte orientate ai solstizi, perché erano le Guardiane delle Soglie, del mondo degli Umani e del Divino. 

Janas capaci di curare, con l'iperico, soprattutto, diffusissimo in Sardegna, la pianta del sole, e con tutte quelle piante officinali, benedette dalla rugiada mattutina, dall'acqua più pura che ci sia, e da mano femminile. 

Nel Giovanni Battista, simbolicamente, si hanno, contemporaneamente sia l'iniziazione dell'acqua, con il battesimo, che con il fuoco, perché Giovanni deriva dall'ebraico caldeo "Io", che significa "colomba", e "Oannes", nome del Dio caldeo delle iniziazioni. 

Quindi Ioannes/Joannes, significa "colomba di fuoco". 

Ma sappiamo anche che la colomba, non è altro che la Forma del Divino, la Shekinah, che è il Femminile, attraverso il quale, il Maschile si manifesta, e che gli Oannes, nella mitologia cosmogonica babilonese, sono gli ibridi "uomini pesce" che diedero inizio all'umanità. 

Quindi, nello stesso nome di Giovanni, sono presenti sia l'elemento acqua, che l'elemento Fuoco. 

Le nuove energie di attivazione arrivano stemperate, sono troppo forti. 

Il passaggio alchemico si sente, ed è molto profondo. 

Alchemicamente, ci viene chiesto di portare in superficie lo zolfo, la nostra parte più infiammabile, proprio come lo zolfo della capocchia dei fiammiferi. 

Perché  lo zolfo viene considerato la materia prima dello stesso sole e dell'Oro filosofico, quindi un elemento androgino.

Lo zolfo infatti, è l'elemento fondamentale della materia, è la materia vulcanica interna della terra. 

Il nostro elemento alchemico infiammabile, quello delle nostre intime profondità 

Unione che può avvenire solo grazie al fuoco segreto, al Sale.

Questo passaggio alchemico era considerato importantissimo, poiché portava all'integrazione delle due parti, al compimento dell'Opera alchemica, alle nozze alchemiche tra Maschile e Femminile, tra Sole e Luna.

A manifestare il Fuoco Trasmutante più potente, il Fuoco dell'acqua, poiché lo zolfo è puro fuoco nascosto nell'acqua, rappresentata dal Mercurio.

È quell'acqua ignea dove si lavano Re e Regina, pura, simile all' Oro.

Dove si purificano e sanano "la corruzione della materia", le nostre ferite. 

Dobbiamo tirare fuori il nostro zolfo, il nostro magma più intimo, il nostro Fuoco, la nostra rabbia. 

Il nostro ardore, la nostra più intima verità, il nostro "Fuoco nascosto nell'acqua", per trasfigurarci, esattamente come succede ai nostri corpi sotto il cono uterino di luce, nel grembo della terra, della pietra, dei nuraghi, durante il Solstizio estivo, quando si manifesta il "corpo di luce", con i raggi solari che toccano il grembo di Madre Terra, che ingravidano di luce, con la loro inclinazione a 72 °, cone la stella a 5 punte, come la Tanit primordiale, ogni creatura, trasfigurandola a nuova dimensione di luce ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/06/solstizio-estivo-nellantica-civilta.html?m=0) 

Avevo scritto un post, tempo fa, sulla volpe e l'uva. (https://maldalchimia.blogspot.com/2020/11/pensavo-al-detto-della-volpe.html?m=1), e oggi pensavo  proprio alle kitzune, alle donne volpe, capaci di dominare il fuoco. 

Sarà perché la volpe esotericamente rappresenta lo zolfo e lo spirito, il Fuoco. 

La conoscenza di tutte le cose.

E poi si dice che il diavolo abbia l'odore dello zolfo.

Ma senza lo zolfo , il vino si deteriora 

Lo zolfo ne previene l'ossidazione, ne blocca la crescita di lieviti.

Ma allora, lo zolfo che è spirito, che rappresenta alchemicamente la materia prima del Sole( perché è come la lava vulcanica sotterranea), è importante perché contribuisce alla trasfigurazione di quella divinità ( insieme a Mercurio) in quel "Figlio/vino" che altrimenti non riuscirebbe a manifestarsi.

Lo zolfo è utile anche alla maturazione dell'Uva, la protegge dal deterioramento.

Quindi protegge anche il corpo di Luce Cristico che è formato da UVA, da raggi ultravioletti e biofotoni. 

Quindi lo zolfo esoterico, meglio, la lava sotterranea che porta a maturazione "l'Uva/Cristo" sino a farlo diventare " vino/Cristo, lo protegge nel percorso.

[...] Perché  solo lo "zolfo/volpe" può aiutare l' "uva/Cristo" ad arrivare a maturazione, proteggendola dal deterioramento per farlo diventare prima mosto ( the most..il maggiore/migliore su tutti ) e poi vino( win...vincere..il vincitore)

Volpe. Fox un inglese

Troppo simile a vox 

"Voce", suono. Il suono, la vibrazione del suono crea la materia

Le Kitsune, le donne volpe, nella tradizione giapponese vengono rappresentate spesso nelle rappresentazioni artistiche a fianco di globi infuocati, poiché esse stesse sono associate al fuoco. 

Secondo i credo della geomanzia cinese ( il feng shui)il potere delle volpi sul male è enorme. 

Sono le guardiane degli ingressi terreni ad est. 

E mi vien da dire, che forse è vero, che quando la volpe non arriva all'uva, dice che è acerba. 

Ma forse è ancor più vero dire che se la volpe,  "fox/vox/ fire" non è sufficientemente fuoco, non può alchemizzare l'uva. 

Non può trasformarsi da uva, a U.V.A. Il Corpo di Luce. 

Il simbolo alchemico dello zolfo è una croce sormontata da un triangolo.

Maschile e femminile che si incontrano, come il caduceo, e si alchemizzano grazie all'Energia Trinitaria Divina. 

Siamo abbastanza "volpe" da riconoscere l'uva?

Non è mai stata questione di invidia come nei detti popolari. 

Ma di frequenza

Non riconosci l' uva, e non puoi accedere ad essa , perché non hai l' U.V.A. dentro te. 

Il Corpo di Luce Cristico.

Tutto sta spingendo prepotentemente in quella direzione. 

La risonanza Schumann rivela queste nuove frequenze, altissime a livello energetico, potenti. 

Stiamo viaggiando alla velocità della luce, verso l'alto, verso il sole, perché siamo riusciti a scendere nella nostra profondità, e a trovare il nostro sole interiore. 

Il passaggio per la celebrazione di San Giovanni è esattamente tra il 23 e il 24 giugno, con tutta una ritualistica legata anche alla raccolta dei fiori, detta la "guazza", che deve avvenire il 23, sera, con i quali benedire l'acqua con la quale ci si laverà il viso il 24 mattina. 

Quindi siamo a cavallo tra due Archetipi, il diciannovesimo, la Qoph, con funzione "legame", che rappresenta il Sole, Arcano XIX, e la Resh, ventesimo Archetipo. 

Il 19 è anche il numero della massima perfezione della Geometria Sacra, il Fiore della vita a 19 circonferenze, di cui la più antica rappresentazione si trova nel tempio egizio di Abydos, dedicato ad Osiride, al cui interno, si incastona, in una perfetta Geometria Sacra, la stella di David, simbolo dell'Unione degli Opposti. 

Ma se lo vediamo in modo tridimensionale, le 19 circonferenze, diventano sfere, i due  triangoli, due piramidi che si intersecano a formare un tetraedro, una Merkaba, il nostro Corpo di Luce, di cui ho parlato nel mio ultimo post sul solstizio. 

Ora, l'Archetipo Qpoh, era  rappresentato nel geroglifico fenicio, da un'ascia bipenne, la labrys, che è l'emblema dell'Unione delle due polarità ( anche la dea Inanna, nelle sue primordiali rappresentazioni, viene rappresentata con due asce bipenni tra le mani), usata per lo più a scopo ritualistico, ritrovata specialmente a Cnosso, quindi legata al Minotauro, al labirinto ( labrys, ha la stessa radice di labirinto) 

E Saturno, Crono per i greci, era proprio il nome col quale greci conobbero il dio-cielo, portatore di ascia dei Minoici. 

L'Archetipo Qoph, indica anche la nuca, la zona che si deve esporre, da sacrificare, durante i rituali, al colpo sacrificale della bipenne. 

La nuca che regge la testa, la Resh. 

La zona occipitale, sede della nostra parte intuitiva, dei ricordi delle nostre vite passate, in una dimensione lunare,  inconscia. 

Il Minotauro al centro del labirinto, ricorda se stesso, nell'inconscio, nel grembo. Scende dentro se stesso. 

Una scelta consapevole. 

Si offre al sacrificio, porge la nuca, la sacralizza, per ritornare alla sua integrità, alla sua primordiale unità, in verità. 

Ripercorrendo quelle esperienze karmiche, con la memoria, che deve ancora una volta, spezzare, per non emulare, per non scimmiottare ( la parola Qoph significa anche scimmia) esperienze già vissute. 

La simbologia della scimmia, che questo archetipo rappresenta, nella sue semantiche valenze (nuca, labrys, contenitore, scimmia, ago). 

Presso le culture orientali, la scimmia, è il simbolo della saggezza massima, lo stesso Dio Toth era rappresentato con il volto da Babbuino. 

Il mercuriale Dio Toth, che concilia gli Opposti. 

Che sa passare dalle tenebre alla luce. 

Dall'abisso alle vette.

Dalla follia dell'Heyoka, dall'irriverenza della scimmia, al totale raccoglimento iniziatico profondo, intimista. 

Il silenzio del "non vedere, del non sentire, del non proferire parola", come viene rappresentata nella tradizione buddista. 

Dall'esternare, all'interiorizzare. 

È in quel momento, che si crea quel legame archetipale, così ben espresso dal nostro Archetipo Qoph, tra la nostra Essenza folle, animalesca, e la nostra Essenza divina.

Ed è proprio, paradossalmente, nella ciclicità karmica della nostra esistenza, delle nostre esistenze, che si manifesta la presenza divina, esattamente come succede in natura,  scandita dai ritmi dell'universo.

Ciò che sta succedendo in questi ultimi giorni, dal punto di vista energetico, ha un'importanza straordinaria.

I picchi energetici della risonanza Schumann, danno  una sorta di ebbrezza, una percezione nuova.

Che significa risalire l'abisso leggeri, anche con irriverenza, con sfrontatezza, con quel guizzo, che mi rimanda alla leggerezza del witz ebraico.

Trovare il punto di equilibrio, di ironia, che spezzi la tensione, che spezzi il karma, e vedere le cose da una nuova prospettiva.

Le cose non cambiano.

Cambia la nostra percezione.

La nostra reattività.

La nostra energia.

Cambia lo spezzare la ciclicità, la reiterazione karmica.

Cambia il salto di Ottava.

La follia dell'Heyoka che vola alto.

Che compie in sé, l'unione mistica dell'Acqua e del Fuoco.

L'Universo sta continuando a lavorare energeticamente a specchio, a reiterazione, adattandosi ai cicli terreni, karmici, per agevolarci in questi passaggi così importanti, che spingono verso la fusione della dimensione terrena con quella spirituale. 

Nella materia, nella terra di questo Plenilunio, governata dal sale, reagiscono tra loro, lo zolfo, elemento legato al Mascolino, il drago senza ali, al Fuoco, allo Spirito, all'azione, al secco, e il Mercurio, il drago alato, elemento Femmineo, legato alla Luna, all'acqua all'umido, al passivo. 

L’unione di questi due metalli primordiali rende possibile la creazione di qualsiasi altro metallo, anche quello più prezioso e ricercato: l’Oro.

Lo zolfo interagendo col mercurio liquido deve trasformarlo in mercurio igneo per realizzare le Nozze alchemiche tra Sole 

 e Luna, e ottenere così l'Oro dei filosofi, capace di risanare la corruzione della materia.

Il sale, essendo solubile, rende possibile questa alchimia. 

La vera opera alchemica si ha quando si ottiene "l'Acqua di Fuoco", l'equilibrio tra i due opposti, la nostra dimensione naturale. 

Giovanni Battista battezza il Cristo con l'acqua, ma il vero battesimo è il battesimo di Fuoco, quello che calibra la nostra principale composizione, l'acqua. La sua controparte energetica. 

La Qoph del 23 giugno, rappresenta la fusione delle due dimensioni, e il passaggio importante veicolato da questa celebrazione è il riconoscimento, la compenetrazione.

L'orobourus che si mangia la coda, metafora di questo intenso solstizio trasmutativo. 

Si arriva ad un punto massimo di espansione, per cui ad un certo punto, il cerchio si deve chiudere. 

La decapitazione metaforica, alchemica del Giovanni Battista( il Giovanni-Giano solstiziale del 24 giugno, complementare al Giovanni Evangelista-Giano del solstizio invernale del 27 dicembre) offerta su un piatto d'argento a Salome', che chiese la sua decapitazione. 

Un sacri-ficio necessario. 

Si sacri-fica la testa( la Resh di lunedì, 24, San Giovanni, la parte più infiammabile, la sede dei limitanti processi mentali, e la si altarizza alla luna, del lunedì stesso( il vassoio d'argento). 

Un processo alchemico e metaforico che viene chiamato decollazione. 

Si purifica con il processo iniziatico  lungo la kundalini ( la danza dei 7 veli di Salome', come il percorso attraverso i 7 chakra) attraverso il battesimo dell'acqua ( San Giovanni Battista si celebra infatti sotto il segno del Cancro, segno d'acqua) e via via che si risale, che si manifesta verso l'esterno, prende fuoco, ciò che deve, purificato attraverso il Fuoco. 

Karmicamente. 

Come la Torre, l'Arcano di questo passaggio solstiziale, che prende fuoco sulla sommità, sulla "testa", metaforicamente, 

Ci si separa dal Superfluo, dal già costruito, dal già edificato. 

La testa deve passare per una nuova iniziazione, che contempli la corrispondenza, la fusione con quella parte lunare che è intuito sublimato, Intelletto. 

La testa deve acquisire nuovi sintagmi. 

I nuovi codici che stanno arrivando, chiedono di  essere accolti in Frequenza. 

Con la stessa frequenza dell'acqua, la nostra componente principale.

È memoria che si attiva nella ciclicità karmica della reiterazione, finché il ciclo non si interrompe, finché la testa non viene decapitata, e alchemizzata, come in un rituale iniziatico, per permettere alla vera luce, quella che contempla la solarizzazione anche della nostra dimensione lunare, che è la chiave per accedere a questi nuovi moduli, a queste nuove chiavi di lettura, a questi nuovi linguaggi, di manifestarsi. 

Unione, tra Acqua e Fuoco, tra Luna e Sole, che può avvenire solo grazie al fuoco segreto, al Sale.

Questo passaggio alchemico era considerato importantissimo, poiché portava all'integrazione delle due parti, al compimento dell'Opera alchemica, alle nozze alchemiche tra Maschile e Femminile, tra Sole e Luna.

A manifestare il Fuoco Trasmutante più potente, il Fuoco dell'acqua, poiché lo zolfo è puro fuoco nascosto nell'acqua, rappresentata dal Mercurio.

È quell'acqua ignea dove si lavano Re e Regina, pura, simile all' Oro.

Dove si purificano e sanano "la corruzione della materia", le nostre ferite. 

Dobbiamo tirare fuori il nostro zolfo, il nostro magma più intimo, il nostro Fuoco, la nostra rabbia. Il nostro ardore, la nostra più intima verità, il nostro "Fuoco nascosto nell'acqua", per trasfigurarci, esattamente come succede ai nostri corpi sotto il cono uterino di luce, nel grembo della terra, della pietra, dei nuraghi, durante il Solstizio estivo. 

Un piccolo particolare. 

Il liquore tipico della festa di San Giovanni, è il Nocino, che viene fatto con 13 noci verdi con il mallo tenero, raccolte proprio la notte tra il 23 e il 24 giugno. 

La conformazione della noce, rimanda ai nostri due emisferi cerebrali. 

Il numero 13 è legato al Sacro Femminino, all'elemento acqua, al tredicesimo Sacro Archetipo Ebraico Mem, ed è legato anche all'Arcano Maggiore XIII della Morte. 

Tutto abbastanza simbolico. 

Da un mallo di noce tenero, non ancora sedimentato in una forma finale, non ancora giunto a piena maturazione, per via Femminile, attraverso una morte simbolica, si può estrarre dell'Essenza pura, inebriante, prima che non sia più possibile. 

La Frequenza Schumann, ha manifestato in modo chiaro queste nuova intensità delle frequenze( perché, le frequenze sono abbastanza stabili, ma è la loro potenza a variare) in cui la mente deve percepire a livelli più alti. 

Non solo voce, ma frequenza telepatica, in connessione con il sentire di Cuore. 

Di interconnessione tra le parti, anche tra le parti di un corpo metaforicamente smembrato. 

Perché, ricordare, è anche ri-membrare. 

Riportare all'integrita, alla situazione originaria, virginale Monadica, in cui tutte le parti si rimagnetizzano in fusione, in compenetrazione. 

Perché abbiamo imparato a riconoscerle, ad accoglierle, a sublimarle. 

A portarle ad un livello superiore. 

A fare il salto di Ottava. 

È il Femminino ad operare quest'opera del "rimembrare". 

Non solo del ricordare, perché è Mem, quindi anche Memoria, uterina, ancestrale. 

Ma è soprattutto ri-membrare. 

Rimagnetizzare tra di loro, le membra. 

È Iside, a ricomporre il corpo smembrato in 14 pezzi, di Osiride, perché aveva Mem-oria di Osiride, della loro fusione e compenetrazione. 

OSiriDe. 

ISiDe

La S/D, in comune 

Iside che fa parte di Osiride. 

L'energia del Femminino, che può ricompattare, perché è magnetica. 

La testa non ci serve, in questo processo di smembramento e di ricompattamento. 

Non serve nemmeno allo spermatozoo, per creare la vita. 

E il detto, "perdere la testa", in questo senso, è affidarsi e fidarsi ciecamente del Piano Divino che è stato preposto per noi. 

Senza perdere la nostra Essenza, senza riscendere dinuovo nell'abisso. 

Non dobbiamo perdere la testa in quel senso, altrimenti tutto il lavoro fatto, viene vanificato. 

A nulla saranno servite le reiterazioni karmiche. 

Si perde la testa, per volare alti. 

Come dei Folli Innamorati dello stesso Amore. 

Della stessa Vita. 

Fusione della dimensione dell'amore. 

Decollazione. 

Perdita della testa. 

Dei limiti mentali, razionali. 

Ci sono altri orizzonti da sondare. 

Ci si decolla. 

Si offre alla Luna, alla Grande Madre. 

E si decolla. 

In una partenogenesi in cui accogliamo per prima, come in un parto, la nostra stessa testa. 

Tutti si frantuma. 

Noi, al centro del nostro zenit solstiziale. 

Stiamo in questa energia, e viaggiamo leggeri.

Si va più veloci..

Stiamo nel nostro Oro. 


Tiziana Fenu 

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