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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

giovedì, luglio 04, 2024

💛Pozzo Canopoli/Canopi egizi

 Nell'immagine di Fabrizio Bibi Pinna, la prima, il Pozzo Sacro di Predio Canopoli, che si trova a Perfugas, provincia di Sassari. 

Il pozzo ha orientamento sull'asse sud-ovest / Nord-est, con ingresso a sud-ovest, quindi perfettamente orientato ai solstizi. 

Al tramonto del solstizio d'inverno( sud-ovest) e all'alba del solstizio estivo ( nord-est) 

Anche il nostro pozzo di Santa Cristina è orientato ai solstizi, solo che l'ingresso è orientato a sud-est( alba solstizio invernale) e il lato opposto a Nord-ovest( tramonto del solstizio estivo) 

Il pozzo di Santa Cristina, ha l'ingresso orientato a sud est( alba solstizio estivo) come il nuraghe Sisini, speculare al pozzo di Is Piriois, dei quali avevo parlato in un mio scritto( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/09/orientamento-solstizio-invernale-pozzo.html?m=0), in quanto hanno la stessa conformazione a Menat, del pozzo di Santa Cristina 

Il nord ovest, esotericamente, è legato all'elemento acqua ( il nord) e all'elemento terra( l'ovest) 

Mentre il sud est  è legato all'elemento fuoco( sud) e, all'elemento aria (est) 

Una straordinaria simbologia e corrispondenza,  tra il pozzo is Piriois e il nuraghe Sisini, in cui avviene la fecondazione metaforica, simbolica, tra l'elemento acqua del pozzo e l'elemento fuoco del nuraghe, che coinvolge anche gli altri due elementi. 

La terra, in cui avviene la fecondazione, e l'elemento Aria, in cui questa fecondazione, assume anche una valenza spirituale, elevandosi oltre la dimensione terrena". 


Come ho sempre detto, questa sinergia tra Opposti, tra maschile e femminile, è profondamente presente nella nostra Antica Civiltà Sarda, anche in strutture, come questa, apparentemente simili, ma assolutamente complementari, sia per struttura, che per simbologia. 

Questa specularita', tra i due pozzi, come il Santa Cristina e il Sant'Anastasia, come tra  il nuraghe Sisini e il pozzo di Is Piriois, la troviamo anche tra questo pozzo di Predio Canopoli e il tempio nuragico a pozzo di Irru, a Nulvi( Sassari), seconda immagine, ( foto di Paolo Lombardi), poco distante dal pozzo Canopoli( una decina di km) 

Anche questo pozzo, ha lo stesso orientamento del Canopoli, con ingresso a sud ovest( tramonto solstizio invernale) e orientamento sull'asse nord-est( alba solstizio estivo) 

Le strutture simili tra loro, rientrano in quella dimensione del gemellare e speculare, sempre presente nella nostra Antica Civiltà Sarda 

Ne ho parlato nel mio ultimo scritto sulla simbologia solstiziale nella nostra Antica Civiltà Sarda ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/06/solstizio-estivo-nellantica-civilta.html?m=0) 

Ho già affrontato l'argomento, in relazione, in particolare, al pozzo di Santa Cristina, e al suo gemellare pozzo di Sant'Anastasia (https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/il-concetto-di-gemellare.html). 

Un pozzo gemello a custodia del livello d'acqua del Santa Cristina, per evitare il "troppo pieno", e che quindi le acque possano contaminarsi con ciò che è esterno al pozzo.

Se ci badate, il nome "Anastasia", ha la stessa radice "ana-" della parola "anabasi", che indica la salita, l'ascesa verso il cielo, contrapposto al concetto di "catabasi", che indica la discesa verso gli inferi

L'anabasi non è possibile senza una base materiale, senza aver prima, figurativamente, esteticamente e moralmente, attraversato il proprio inferno personale; ecco il vero nesso concettuale tra il Cielo e la Terra; ecco perché non può esserci anabasi senza catabasi, senza discesa agli Inferi. 

[...] Questo concetto di pozzo gemellare, che ha la stessa conformazione a Menat, del nostro pozzo di Santa Cristina, lo troviamo nel pozzo di Kom Ombo, in punto strategico verso la Nubia e  l’Etiopia, con le quali abbiamo molti più legami di quel che si pensa. 

In questa zona ci sono  due templi d’età Tolemaica dedicati al dio "dalla testa di falco" ed a Sobek il dio coccodrillo. Vicino questi templi principali ci sono altre costruzioni molto più antiche, tra cui un pozzo, il pozzo, appunto di Kom Ombo, che fungeva da nilometro. 

Cioè aveva la stessa funzione del gemello di Santa Cristina, il pozzo  di Sant'Anastasia, evitava cioè che il Nilo risultasse troppo pieno, e che le acque venissero contaminate da agenti esterni, straripando dal pozzo. 

La conformazione a Menat, lega tutti questi  pozzi, perché oltre la sua simbologia, di fattore "equilibrante, equinoziale", come ho già approfondito( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/11/il-menat-e-santa-cristina.html?m=0/  https://maldalchimia.blogspot.com/2021/04/il-menat-portale-alchemico-dei-pozzi.html?m=0), c'è da sottolineare che il Dio Sobek, legato ai riti di mummificazione, quindi al concetto di anabasi ( ma anche di catabasi, perché "ricompatta" dopo la morte) è il marito della Dea Hator, il cui simbolo è proprio il Menat, e il pozzo, che contiene l'acqua, elemento femminile per eccellenza, non puoi che avere una simbologia femminile, che rimanda all'archetipale Tanit, di cui noi in Sardegna, abbiamo le primissime forme archetipali, come ho sempre scritto". 


Quindi anche questo pozzo Canopoli, con il suo gemello nel pozzo di Nulvi, e con la conformazione a Menat, che contraddistingue, e funge da equilibrante, i nostri pozzi Sardi, e il pozzo di Kom Ombo, tra Nubia ed Etiopia( a cui siamo particolarmente legati per una serie di motivi) può essere un riferimento a quella dimensione di catabasi/anabasi,  dell'oltretomba, collegata al dio Sobek, consorte della Dea Hator, il cui simbolo è proprio il Menat. 

Il pozzo Canopoli, ha la stessa radice del nome  dei Canopi Egizi, lo stesso nome quasi. 

I vasi canopi sono contenitori destinati a racchiudere gli organi interni( polmoni, fegato, stomaco ed intestini) asportati dal corpo durante la mummificazione. 

Con la XIX dinastia (1292-1186 a.C.) i coperchi si differenziano, fino ad arrivare alla canonica raffigurazione dei geni funerari chiamati “Figli di Horo”, protettori dei punti cardinali. 

Il vaso di Amset, riconoscibile per la testa umana e contiene il fegato. Amset, era legato alla dea Iside ed indicava il sud.


Il vaso di Hapi ha la testa di un babbuino e contiene i polmoni; Hapi era connesso con la dea Nefti e indicava l’opposto cioè il nord.


Il vaso di Duamutef ha la testa dello sciacallo e contiene lo stomaco. 

Duamutef era connesso alla dea Neith e indicava l’est.


Il vaso di Qebehsenuf ha la testa di falco e contiene gli intestini. 

Qebehsenuf era connesso con la dea Selket e indicava l’ovest.


Canopo, pare che fosse il nome greco di un'antica città costiera risalente all'antico Egitto, posta nel delta del Nilo sul ramo più occidentale del fiume che è appunto detto ramo canopico, e fu il principale porto greco in Egitto prima della fondazione di Alessandria

Una città edificata in onore di Ramesse II, con tempio dedicato ad Osiride ed Ercole

Proprio quel Ramesse II che nomina gli Shardana, il suo esercito, nelle stele di Tanis del 1287 a.C., in si dice testualmente :

"Gli Shardana dal cuore impavido. Da sempre non si sapeva come combatterli, essi arrivavano con il cuore fiducioso, sui vascelli da guerra dal mezzo del Grande Verde (la parte tirrenica del Mediterraneo) e non  si poteva resistere davanti ad essi". 

Sottolineo che migliaia di Shardana erano stanziati proprio nel Delta del Nilo, specie sulla frontiera orientale. 


Quindi, non stupisce la corrispondenza tra Canopo, città costiera del Delta del Nilo, quindi legata alla dimensione dell'acqua, e il pozzo Sacro di Canopoli. 

E non dovrebbe nemmeno stupire la corrispondenza tra la ritualistica dei vasi Sacri Canopi, che preservavano gli organi dopo la morte, con la simbologia del pozzo Sacro in sé, in questo caso, anche con la stessa radice fonetica, le cui acque purificano e preparano al passaggio nell'altra dimensione. 


Ritornando ai canopi, è interessante notare come ogni vaso avesse una formula magica, un'invocazione di protezione, da parte di alcune divinità femminili, che erano in genere Iside, Nefti, Selkis e Neith

Quindi si richiedeva, in ogni caso, la protezione del Femminino 

Se ci pensiamo, anche la conformazione dei vasi Canopi, richiama la morfologia dei pozzi Sacri. 

La tipologia a Menat

Perché è il Femminino, il fattore equilibrante, il custode delle due polarità. 

Iside, la Grande Dea Madre, che sottolineo, era protetta da 7 scorpioni 


Nefti, guardiana del letto funebre, Madre di Anubi, che ebbe dal fratello :sposo Seth

nell'enneade eliopolitana, come sposa di Seth (poi di Thot), e nella religione di Osiride, in cui Iside e Nefti. sono 'le due sorelle', 'le due vedove

Presentata come un nibbio. 

Il nibbio, è simile alla poiana, ed emette acuti simili ad essa


Selkis, deificazione dello scorpione, era dea della fertilità, della natura, degli animali, della magia, della medicina e della guarigione delle punture da animali e insetti velenosi Era anche connessa all'oltretomba, in quanto si riteneva sorvegliasse una delle quattro porte del Duat, l'aldilà egizio inoltre era patrona di uno dei quattro vasi canopi del corredo funebre, quello contenente le viscere del defunto. 

La puntura dello scorpione induce una paralisi, ed è per questo che il nome di Selkis, ellenizzazione dell'originale egizio Selket, potrebbe essere tradotto come "Colei Che stringe la gola/Colei Che permette alla gola di respirare" . 


Neith, era la patrona di Sais, nel Delta occidentale.

Dea Neith, collegata alla nostra Dea Tanit primordiale di Tresnuraghes( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/la-tanit-di-tresnuraghes-la-nostra.html?m=0) 


È il Femminino, ad essere lo psicopompo che traghetta nell'altra dimensione. 

Come la nostra Dea Madre Sarda di Cuccuru Is Arrius, dalle fattezze di scarabeo. 

Una dea Madre, è stata ritrovata anche qui, a Perfugas, una Dea Madre con Bambino, simile alla nostra Dea Madre di Cuccuru Is Arrius. 

Abbiamo quindi un Femminino, legato anche alla simbologia dello Scorpione

Come ho scritto in un mio recente post 

( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/05/simbolismo-zig-zag-guanto-gigante-di.html?m=0) 

"L'animale che  rappresenta la dea Serket, simbolo del venire alla vita, sarebbe più precisamente  la nepida (scorpione d'acqua), un insetto anfibio maestro del respiro, del soffio vitale.

Infatti in alcune rappresentazioni appare una Nepeta sulla Dea Serket, la dea Scorpione, protettrice di morti e uno dei vasi canopi dove andavano gli organi del defunto durante la mummificazione

 della quale avevo già approfondito ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/05/la-dea-scorpione.html?m=0) 

"Uno scorpione che è legato astronomicaente, al Solstizio d'inverno, quindi alla discesa autunnale del sole agli inferi. 

(notate infatti, come l'ingresso del pozzo Canopoli è orientato al tramonto del solstizio d'inverno, quindi alla dimensione più assoluta dell'oscurita', propedeutica alla generazione /rigenerazione/gestazione) 

Una discesa necessaria per poter poi risalire e far nascere il Sole Bambino invernale che emerge dall'oscurita' per portare la luce. 

Una simbologia equinoziale - solstiziale, che ingloba in sé la simbologia della dea morte in senso iniziatico, nel senso che la morte consentiva l'accesso e il ritorno, ad una dimensione spirituale alla quale già si apparteneva prima della nascita.

Scorpione come simbolo di quel Sacro Femminino che domina anche gli abissi e l'oscurità.

Iside che riesce ad evadere dalla prigionia di Seth, dopo la morte di Osiride, accompagnata da 7 scorpioni, la risalita dei 7 chakra, per darle aiuto.

Iside a volte era chiamata lo "scorpione di Behdet" soprattutto insieme ad Horus di Edfu.

Selkit (o Selqet o Serket) era un'altra dea scorpione vicina a Iside.

In una sua rappresentazione, la si vede come una donna sfinge con corpo di scorpione, coda arcuata al di sopra del corpo e testa coronata con le corna e con il disco lunare di Iside.

La dea Iside-Selkit è un aspetto estremamente protettivo della dea, tuttavia sotto queste sembianze ha una natura piuttosto irascibile. 

Era conosciuta nei Testi della I Dinastia delle Piramidi come "colei che apre la gola", cioè  colei che dà respiro a coloro che avevano difficoltà a respirare in seguito al morso di uno scorpone.

Essa prima di tutto esercitava la sua protezione a difesa di Ra, e quindi del Sovrano.

Seth e Horus (Horus venne punto da uno scorpione per mano di Seth) sono due facce della stessa medaglia. Horus solare e Seth tenebroso, lunare. 

Ma anche, e soprattutto androgino. 

Era infatti bisessuale e il suo simbolo di offerta erano i testicoli, mentre Horus era l'occhio, la saggezza. 

Un aspetto del Femminile aggressivo, distruttivo, la dea Kali con 4 braccia, come la rappresentazione dello scorpione. Dea Kali, che era chiamata proprio Dea Scorpione . 

Al Femminino spetta il compito di distruzione e di rinascita. 

Lo Scorpione è un segno d'acqua, alchemico. 

Nella mitologia, Orione, che sta vicinissimo al Toro,  morì a causa della puntura di uno scorpione che Artemide fece uscire dal terreno per aver attentato all'onore delle Pleiadi. 

[...] Una Nepeta o nepida( casualmente, abbiamo una località, qui in Sardegna, che si chiama proprio Nebida, nel comune di Iglesias), quindi, che è legata anche ad Orione, fulcro importantissimo della spiritualità della nostra Antica Civiltà Sarda. 

Gli inumati di Mont'e Prama sono infatti orientati verso Orione"


Alla luce di queste considerazioni, credo che la simbologia del pozzo Sacro di Canopoli, sia comunque legato alla stessa simbologia dei vasi Canopi, protetti sempre da un Femminino, che rimanda per lo più alla simbologia dello Scorpione, legato all'acqua amniotica trasmutante, e alla dimensione ultraterrena. 

Il pozzo come un grembo, che offre la gestazione e la rinascita, oltre che custodire, come è nella simbologia di tutti i nostri pozzi Sacri più importanti, soprattutto il Santa Cristina, di cui ho parlato più volte. 

Come avevo già scritto( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/06/osservavo-la-piantina-del-pozzo-di.html?m=0) 

"Ho cercato l'etimologia di Pozzo

Deriva dal latino "puteus" , con radice indoeuropea "put", che significa procreare ( questo significato è rimasto anche nell' inglese "to put", che significa "mettere qualcosa in un'altra" (perché, come dico sempre, le lingue sono tutte collegate, nella loro valenza simbolica, che spessissimo si esplica anche in assonanza grafica e fonetica, anche su lingue molto distanti cronologicamente e geograficamente)

"Put" quindi, che significa generare procreare, che ha la stessa radice di "puta", che in latino significava "fanciulla", da cui deriva la parola "puttana" ( il significante  si è involgarito nel corso del tempo, come è successo per altre parole, come ho scritto in un altro post, come la parola "udda", che in ebraico significava "donna e sposa", e  che deriva da una forma arcaica di sumero che significava "andate verso il sole". Un sintagma sacrale che rivelava la metempsicosi di ritorno all' Uno)

Quindi "puteus",  con radice "put" , "puta" (fanciulla pura) e poi ancora "puteal",

"Puteal", che significa un qualcosa che protegge e recinta le zone sacre, da cui deriva "putei"

I "putei" erano le scavature   rotonde usate per conservare il grano.

Quindi pozzo come simbologia di purezza, come una fanciulla bambina, e anche con il significato di " procreazione". 

Come vedete, una simbologia, fortemente legata al Femminino, in ogni suo aspetto. 

Il Femminino equilibrante, custode delle due polarità, che riporta alla vita e la custodisce, che lega i canopi anche alla simbologia dell'etimologia della parola pozzo. 

Sempre straordinarie corrispondenze, e sempre straordinaria la matrice architettonica, raffinatissima, dei nostri pozzi, riconoscibilissimi in ogni parte del mondo.. 


Tiziana Fenu 

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Pozzo Canopoli /Canopi egizi













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