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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

martedì, ottobre 22, 2024

💛Luigi Muscas

 Il popolo che arrivò dalle stelle oltre che avere più poteri di esseri umani come noi, avevano tante conoscenze tra qui sapersi curare con le stelle la luna e il sole. 

Quando costruirono la prima città in paese, in una zona denominata ancora oggi, Is cappellasa, in quel luogo ci sono 13 pozze dove i popoli delle stelle eseguivano alcuni riti sacri pagani, quattro volte all’anno dedicati alle stelle e alla luna. 

Il primo rito si faceva ad aprile: Quando le stagioni scandivano il tempo normalmente senza l’irregolarità del tempo che conosciamo oggi nelle pozze, l’acqua abbondava durante i tre giorni di luna piena. 

Il secondo rito si faceva a luglio:sempre con la luna piena e le pozze piene. 

Gli ultimi riti si facevano le 2 lune di agosto. 

Questi riti sacri pagani venivano eseguiti dalla gente del posto fino al 1956. Furono vietati proprio quell’anno. Quando arrivò la rai regionale, gli scienziati e la chiesa misero subito un veto a questi riti, perché sarebbe stato facile con la televisione divulgare ciò che veniva in quel luogo. 

Ecco cosa succedeva: I giorni in cui si svolgevano i riti, dallo stato venivano mandate delle autorità a cavallo per intimidire le persone che partecipavano a questi riti. La gente scappava intimorita, ma questi riti non furono abbandonate del tutto. 

Dieci famiglie rimasero fedeli alla pratica dei rituali collegati alle stelle e la luna, Tra cui mio nonno. 

Questi riti continuarono a essere praticati di nascosto fino al 1976, si portava l’acqua per riempire le pozze, ricordo 7 carri in fila con un tino di 500 litri, che dovevano essere scaricate velocemente. 

L’acqua doveva essere ad un certo livello nelle pozze per poter compiere la funzione rituale che ora vi spiego. 

Le pozze erano e sono tutt’ora 13, in 12 si specchiano le stelle mentre in quella grande si specchia la luna, queste pozze avevano un’altra funzione: presenziare a quell’evento aveva uno scopo curativo, la gente non andava per avere una buona annata o buon e sano bestiame, o una bella donna o un bell’uomo, ma bensì per guarigioni. 

Si accendeva un piccolo fuoco in mezzo alle pozze, e si doveva scegliere una di queste, la più adatta a te, fare un giro orario e un giro antiorario attorno alla pozza scelta e pregare in sardo o in latino, toccare l’acqua, spargerla dove avevi il male, se bene non ti faceva, male non te ne faceva

L’acqua piovana che finisce dentro le pozze, subisce come una purificazione profonda fino all’ultima goccia, batteriologicamente pura. 

Il popolo delle stelle (Atlantide) aveva una sua religione, che non si discosta di molto dalla religione attuale, adoravano il sole nella zona presso il nuraghe di Sirissi ovvero dove era presente il tempio del sole. 

Presso la Città Perduta vicino alla terra dell’ospedale adoravano una donna col bambino dove io stesso sono sono andato tante volte con mio nonno a cavallo per pregare sia in sardo che in latino. 

Questa statua di un metro e 20 raffigurava una donna con un bambino nel piede sinistro, nel 1974 avevo 12 anni, vennero tre scienziati da Cagliari e la portarono via. Poi adoravano le stelle e la luna: tutto questi lo facevano per Dio, in sardo Po Deusu, Poi diventato Zeus per la storia ufficiale, perché la madre di tutte le civiltà appartenesse alla Grecia. 

Il tempio dedicato alla luna era difronte alla Città Perduta, si chiamava Ginius poi diventato Giunone. 

Il paese di Lunamatrona ha preso il nome del tempio “Luna matrona, uguale a Madre della luna”. 

Esistono ancora 2 piccole statue dei leoni del tempio e un pezzo di colonna di granito rosa nella chiesa di san Giovanni battista di Lunamatrona


Luigi Muscas "Giganti. L'inganno di Atlantide" Edizioni Quarta

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Importantissime, le innumerevoli testimonianze di Luigi Muscas, riguardo la verità, occultata, sulla nostra storia. 

Voglio sotto sottolineare, a riguardo di questo estratto dal suo ultimo libro, che le tredici pozze, citate, si collegano anche alla simbologia dell'altare della tredicesima Luna, ad Oschiri, dall'altissimo valore simbolico, di cui ho già approfondito tempo fa( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/02/la-tredicesima-luna.html?m=0), correlato anche al pozzo di Santa Cristina, quindi al culto delle acque sopracitato. 

E anche, riguardo Lunamatrona, punto energetico importantissimo, con la sua Tomba dei Giganti di Nixias, di cui ho approfondito in un mio scritto( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/tomba-dei-giganti-di-nixias.html?m=0) 

"Nyx era la personificazione della notte terrestre, in contrapposizione al fratello Erebo, che rappresentava la notte del mondo infer*nale."  


Tiziana Fenu 

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Luigi Muscas




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