Credo che il passaggio dal CULTO degli ANTENATI , rappresentato soprattutto, in Sardegna, dalle Tombe dei Giganti, a quello che è il CULTO della MADRE delle ACQUE , rappresentato dai pozzi sacri, sia un passaggio importante, nella nostra civiltà Sarda.
Ho sempre parlato di una conformazione "taurina /uterina", per quanto riguarda le Tombe dei Giganti, e così è.
Ma l'ingresso si pone sempre nella stele centinata centrale, la parte più concava dell'esedra.
Parte più concava, che corrisponde, per la rappresentazione taurina, al centro della fronte, con le due corna concave.
Per la rappresentazione uterina, è il grembo, che custidisce la luce solare.
La luce quindi, fa un percorso inverso, rispetto a quella che è una fecondazione.
Non passa per il condotto uterino, rappresentato dal corridoio sepolcrale delle Tombe dei Giganti, ma passa dalla parte più concava del Grembo metaforico.
Come se questa luce, questa energia, già appartenesse al Femminino, che accoglie la luce nel grembo, e poi la sinergia con il Mascolino, la indirizza nel condotto uterino.
Ma con un percorso inverso, che parte, metaforicamente, da un punto estremamente carico di energia, il centro della fronte, della protome bovina stilizzata.
Dove si apre il terzo occhio ANJA , che è, casualmente, l'anagramma di JANA , il sesto chakra, che connette con la dimensione spirituale.
È L'ESEDRA , il punto focale alchemico.
Il GREMBO.
Ciò che è l'atrio per il pozzi sacri.
Il principio sacro della Grande Madre, il suo grembo.
Quello che in epoche più recenti, in periodo cristiano era chiamato il Monaco eremita, il PADRE BABAI , vissuto tra il VI-VII sec. dC, collegato al culto delle acque e all'ancestrale BABBAY , l'energia fecondante delle acque sotterranee, soprattutto nel soprattutto nelle zone del Marghine-Planargia, nel Goceano, le cui fonti, con cui battezzava i bisognosi, erano taumaturgiche.
La figura archetipale di Babbay, ancestralmente, è legata al CULTO delle ACQUE . È l'archetipo del custode delle acque, dei pozzi, fonti e sorgenti.
Il corrispettivo al maschile della Madre collegata al culto dell'acqua
Babai, in epoca cristiana, Santo battesimale che salvò, così si narra, anche la vita di un bambino, colpendo la roccia con il suo BASTONE a forma di TAU , e facendo scorgare l'acqua Sacra per salvarlo
Forma a T, a Tau, simbolo dei SACRI INIZIATI , che troviamo anche nelle nostre strutture architettoniche.
Da un mio scritto
https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/differenza-tra-conci-t-e-conci.html?m=0
I CONCI a T, che qui in Sardegna, troviamo per lo più nei pozzi sacri, come per esempio per l'ingresso del pozzo Canopoli, di cui ho avuto già modo di approfondire (https://maldalchimia.blogspot.com/2024/07/pozzo-canopolicanopi-egizi.html?m=0), che presenta proprio un grande concio a T nell'ingresso.
È la T degli Iniziati.
La Tau
Quella Tau presente anche come combinazione della Nun e della Dalet, archetipi e lettere ebraiche, presenti nel simbolo della tribù dei Dan.
È un sigillo divino, la conclusione del percorso iniziatico
La Tau, ventiduesimo archetipo.
La T dell'arcata sopraciliare tipica dei Giganti di Mont'e Prama, o dei nostri bronzetti o delle Dee Madri di Cuccuru S'arriu (https://maldalchimia.blogspot.com/2022/05/dea-madre-sarda.html?m=0)
[...] La simbologia a T, si trova anche nel SANTUARIO di SERRI , dove sono state trovate GRAPPE a forma di T( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/10/simbologia-grappe-santuario-santa.html?m=0)
È una simbologia importante, che comunque, a livello archetipale indica l'equilibrio delle due polarità, maschile e femminile, acqua e fuoco, per poter accedere alla dimensione degli Iniziati.
Ed è per questo motivo, che la CONFORMAZIONE a T, si trova maggiormente nei POZZI , o nei luoghi sacri che presentano pozzi o sorgenti"
Ed è proprio nel santuario di Santa Vittoria di Serri, di cui ho approfondito anche ieri( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/11/santa-vittoria-di-serri-e-il-dragoboote.html?m=0), dopo altri scritti a riguardo ( un luogo sacro che non finisce mai di stupirmi, più indago, e più trovo dimensioni straordinarie) sono state ritrovate DUE straordinarie rappresentazioni, due BRONZETTI , della MADRE per eccellenza.
La GRAZIA , prima immagine di cui ho approfondito in due miei scritti
Dal mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/05/la-grazia-bronzetto-sardo.html?m=0)
"Secondo me si tratta della rappresentazione della Grande Madre che accoglie nel grembo, le sue stesse creature, dopo la morte.
In effetti la figura in braccio, è una persona anziana, stanca, tipica di chi è VECCHIO , ed è prossimo alla morte.
Lei è sicuramente una figura simbolica archetipale. Madre e figlia al contempo. Potrebbe essere una donna Gigante di grandi dimensioni, ma sicuramente, chi invecchia si "rimpicciolisce", e questa figura in braccio, è piccola, rispetto alla figura femminile.
Guardate il particolare della mano destra sollevata.
Entrambi i personaggi hanno la mano destra sollevata.
Ma mentre la figura femminile(la chiamo femminile, perché si evince dall'acconciatura, e sembra avere una veste lunga) ha la mano destra, sollevata, ma aperta, con una CONFORMAZIONE di 4 DITA UNITE e il POLLICE SEPARATO , la piccola figura maschile, tiene invece la mano destra, chiusa a pugno.
Questo particolare è molto importante, perché, come avevo già sottolineato in un post, tempo fa, si tratta del TIPICO SALUTO SCIAMANICO dei SARDI , specifico degli appartenenti alla tribù dei Dan
Tribù dei Dan, che, come simbolo, sotto il serpente a tre anse dentro una stella a 6 punte, ha due lettere che rappresentano due Sacri Archetipi Ebraici, una Dalet e una Nun, che insieme, formano la Tau, il Sigillo Divino, la parola "Giudice", come i nostri Giganti di Mont'e Prama, come la nostra prima Giudicessa, Eleonora d'Arborea..
Scrivevo, riguardo queste due lettere(https://maldalchimia.blogspot.com/2020/11/il-simbolo-della-tribu-di-dan.html?m=0)
"Dalet rappresenta la porta, ed è proprio in concomitanza con la simbologia della Nun, con la quale si accorda perfettamente .
La lettera Dalet, il Quarto Sacro Archetipo Ebraico, era rappresentata dagli egiziani, con le quattro dita unite e il pollice in alto, lo stesso simbolo della Nun, un uomo che saluta e che irradia energia, e questa Dalet, nello specifico, indica la posizione della mano e delle dita, con pollice dalle dita .
Quattro dita unite come il 4 della Dalet) più una separata, il pollice, ( 4+1, cioè il 14 della Nun), che vediamo nel saluto dei Bronzetti sardi, come se fosse un simbolo distintivo proprio della tribù di Dan.
Nell'alfabeto sinaitico, la Dalet, era rappresentata come un pesce piatto e ha come valore ghematrico il 4, cioè la terra con i quattro elementi, Aria Terra, Acqua, Fuoco, e con i suoi 4 punti cardinali nord sud est e ovest.
Perché la DALET è la PORTA di INIZIAZIONE sulla terra, nella materia, nella carne.
La Dalet è il verbo incarnato.
È l'energia maschile primordiale che si esprime nella forma femminile della terra.
"PORTA ", in sardo si scrive "JANNA", cui poi il nome "JANA ", perché la Jana è un PORTALE .
Conduce nelle sue STRETTE APERTURE UTERINE delle Domus de Janas, per consentire la RINASCITA.
[...] Questa figura femminile, che tiene in grembo un uomo alla fine del suo percorso sulla terra, è una rappresentazione di Madre Terra, che, così come dà la vita, ai suoi figli, così li ACCOGLIE nuovamente nel suo grembo, quando muoiono".
E poi abbiamo, sempre ritrovato a Serri il bronzetto "La MADRE con bimbo in grembo", di cui non ho approfondito nello specifico, ma molto simile alla Grazia.
Sul bronzetto della Grazia, la gestualità è tale da renderlo riconducibile alla dimensione della ritualistica del SILENZIO INIZIATICO , di cui ho approfondito in un mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/seu-sou-seu-sousono-solosono-luovo-l.html?m=0
https://maldalchimia.blogspot.com/2024/03/seu-sou-seu-sou-approfondito.html?m=0)
"Anche in questo caso la parola Uovo in sardo, cioè "Ou", indica moltissimo sulla genitorialita' di certi simboli che poi si ritrovano in altre civiltà
L'UOVO è l'emblema per eccellenza, degli equilibrio degli opposti, dell'equinozio di primavera.
Ha una perfezione estetica che lo vede uovo cosmico come origine del mondo
Al suo interno abbiamo un albume madreperlato, lunare, chiamato "sa Jara" in sardo, e un centro, giallo, tondo, solare, chiamato in sardo, "Torulu", con un guscio conico/piramidale che li protegge.
Uovo sorgente di energia vitale.
L'albume, "sa JARA ".
Una parola simile a jana, ma anche simile a GIARA (come anche il nostro altopiano), che indica un grande recipiente cilindrico e panciuto, per la conservazione di liquidi o granaglie, come un UTERO materno.
E "TORULU ", 'tuorlo", somiglia molto a TORO , sembra un Toro piccolino.
E la parola "OU",(uovo in sardo) nel segno grafico, sembra proprio un grembo, una BARCA SOLARE (la U) che trasporta l' Horus, il figlio di Iside e Osiride, da est a ovest,
E questo Horus, è rappresentato in un'immagine iconografica che nell’arte egizia (anche geroglifica) è chiamato il "SIGNUM ARPOCRATICUM ", che indica l’età infantile, ma già nella consapevolezza dell' età adulta, di chi porta l’indice destro alla bocca.
Così fa Arpocrate, figlio di Iside e Osiride.
Plutarco ne rilegge il gesto a comando del tacere, inaugurando un simbolismo che sarà universale. Nei templi antichi, per poter accedere ai MISTERI INIZIATICI e stare nei templi, bisognava osservare un anno di assoluto silenzio.
Era il silenzio del segreto, dell'abbondanza , della conoscenza segreta.
Arpocrate che era spesso interscambiato con Horus, poiché rappresenta Horus non più bambino, ma evoluto, cresciuto, consapevole.
Arpocrate fanciullo, quindi già uomo, quello che Iside tiene in braccio, Horo il fanciullo, che punto da uno SCORPIONE guarì grazie alla magia della madre.
[...] Il viaggio iniziatico per la resurrezione a se stessi, si fa da soli.
E questo si adagia perfettamente alla simbologia dell'uovo
[...] Questo fa capire come i nostri Antichi Sardi erano dei veri Iniziati a quelli che poi furono i misteri isiaci, eleusini, dionisiaci, ecc., e prima ancora, delle grandi scuole d'Oriente, dei Cabiri.
La discendenza è quella, la stirpe di Salomone, e della regina di Saba, dei Falasha, i due grandi Iniziati.
Il simbolo della regina di Saba era il piede d'oca, come ho già approfondito in passato.
[...] Pensando ad Arpocrate, fratello/alter ego di Horus, mi vengono in mente i Giganti di Mont'e Prama, senza bocca. In uno, appena accennata. Non ha bocca nemmeno la Dea Madre di Cuccuru S'Arriu di Cabras.
Arpocrate era rachitico negli arti inferiori.
I Giganti hanno gli arti inferiori abbastanza corti, ma questo, secondo me, per rispettare una precisa Geometria Sacra con Orione sulla loro cintura, come ho già spiegato. Ma sembrano comunque rachitici, con gli arti inferiori corti.
Arpocrate, poi, verrà assimilato a Mercurio, Hermes, l'Alchimista, perché rappresenta il segreto della creazione.
Quello che tentano di raggiungere dopo la morte, osservando i possibili portali astrali"
Capite quindi, come ad un certo punto questo PASSAGGIO DAL CULTO degli ANTENATI , al CULTO delle ACQUE , acque sorgive, attraverso i pozzi sacri, abbia inglobato in sé queste due componenti, e sia diventato di competenza del Sacro Femminino"
Tra queste, come non citare anche un altra rappresentazione straordinaria
Dal mio scritto( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/08/le-dee-silenziose.html?m=0
"A parte queste due splendide Dee Madri, tra le più importanti, ne abbiamo una terza
Nata in silenzio
Si tratta della statuina chiamata "la MADRE dell' UCCISO ", ritrovata nella grotta de sa DOMU e s"ORKU , a Urzulei( Nu)
Se pensiamo che Michelangelo ne scolpi' una simile, la celebre " Pietà Vaticana", nel 1498, direi che forse non abbiamo mai avuto niente da invidiare, in nessun campo, perché nella civiltà Sarda, molto si è sviluppato prima che altrove, e che, mentre gli egizi stavano sottoterra ad istoriare le loro magnificenza, i sardi, in giro qua e là, lasciavano segni della loro cultura ovunque, magari con qualche Dea Scarabeo in tasca, che poi, allegramente, gli stessi Egizi, avranno preso ad emulazione, 2500 anni dopo, per onorare la rinascita dei loro defunti"
Quindi il Femminino salvifico, che agisce tramite la simbologia dell'acqua, attraverso la simbologia dei pozzi Sacri, per esempio quello di Santa Vittoria di Serri, in cui sono stati ritrovati i due bronzetti.
O anche quello de Sa Dom'e S'Orcu.
L'ORCO, il custode della pietra di chiusura del MUNDUS PATET , di cui ho approfondito più volte(
https://maldalchimia.blogspot.com/2025/08/mundus-patet-romani-24-agosto.html?)
Mundus Patet che era chiamato anche MUNDUS CERERIS .
Poiché CERERE /DEMETRA era collegata al mondo sotterraneo dei MISTERI ELEUSINI INIZIATICI , che riguardavano i cicli di MORTE e RINASCITA , di cui ho parlato anche nel mio scritto di ieri, legati alle iniziazioni cabiriche, e anche le iniziazioni legate alla dimensione del SILENZIO , così importanti in questi passaggi.
Ho già scritto che la DEA TACITA romana, dea dei DEFUNTI , fu un culto fortemente voluto dal Sardo-Cabiro Numa Pompilio ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/10/dea-tacitalosa.html?m=0) ha lo stesso nome, Losa, del nostro Tempio Sacro, il Nuraghe Losa.
Dea Tacita, il cui strumento di azione, nelle arti magiche, era proprio legato alla DIMENSIONE DELL'ACQUA , con una precisa ritualistica da fare con un pesce di acqua dolce e 7 pietre nere( forse ossidiana sarda, la cui radice fonetica, casualmente, è la stessa dell'Ossirinco, parte integrante dei misteri eleusuni-https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/ossirinco.html?m=0? )
Rituale usato per tacitare le bocche nemiche
Le acque stagnanti, i pozzi e le fontane sono luoghi per eccellenza del silenzio, del mistero e del nascondimento. Gettare una maledizione scritta su una tavoletta di piombo (una defixio) in una fonte sacra o in un pozzo era una pratica comune.
In AMBITO ETRUSCO si parla della Dea UTHUR (o Uthu), che i Romani identificarono con la loro GIUTURNA .
UTHER
UTERO
UTHER Pendragon, il padre di Artù, della cui simbologia, legata proprio al SANTUARIO di Santa Vittoria di Serri, ho approfondito ieri( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/11/santa-vittoria-di-serri-e-il-dragoboote.html?m=0)
, che muore avvelenato l'11 NOVEMBRE , il giorno di SAN MARTINO , un cavaliere molto venerato dai Templari, anch'esso correlato alla simbologia del Drago
11 NOVEMBRE che segna la fine delle celebrazioni del capodanno celtico, lo SHAMAIN .
Il periodo DELL'ESTATE di SAN MARTINO , a cui è correlato il simbolo DELL'OCA /CIGNO .
Simbolo, della ZAMPA DELL'OCA , legato al SACRO FEMMININO , alla REGINA di SABA in particolare.
Quindi ancora Femminino, acqua
Uthur o Uthu è attestato in iscrizioni etrusche. L'etimologia non è certa, ma è probabile che sia legata alla radice etrusca relativa all'"acqua" o a un "dono benefico
Uthur era una DIVINITÀ delle ACQUE , in particolare delle acque sorgive e dei pozzi. Per gli Etruschi, l'acqua non era solo un elemento vitale, ma anche un canale sacro per la comunicazione con il mondo divino e sotterraneo. Le acque SORGIVE , che scaturiscono misteriosamente dalla terra, erano viste come manifestazioni del divino, ed spesso dotate di proprietà minerali, erano associate alla guarigione e alla purificazione. Uthur era quindi una dea invocata per la SALUTE e il BENESSERE .
L'acqua è essenziale per l'agricoltura e la vita. In quanto dea delle sorgenti, Uthur era anche un nume tutelare della FERTILITÀ e della prosperità della comunità.
Nella dimensione romana, questa Dea Uthur corrisponde alla Dea romana GIUTURNA , o IUTURNA , Una NINFA delle ACQUE , sorella del re Turno (l'avversario di Enea nel Lazio).
Amata da Giove, che per ricompensarla le concesse il dominio su tutte le acque della Roma e l'immortalità, oltre a trasformarla in una dea potente.
MADRE del DIO FONTE , divinità delle SORGENTI .
Era la patrona di una fonte e di un bacino d'acqua (Lacus Iuturnae) nel Foro Romano, vicino al tempio dei DIOSCURI (Castore e Polluce). Quest'acqua era considerata miracolosa e con proprietà curative.
E questa corresponsione è straordinaria, perché i Dioscuri, come ho scritto anche ieri, sono i figli del Cigno
Dal mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/11/santa-vittoria-di-serri-e-il-dragoboote.html?m=0)
CIGNO E DRAGO
Madre e Padre di Artù
Artù
Arturo
"Il pozzo di Santa Vittoria è orientato a SUD-EST .
E a SUD-EST , la stella più brillante della COSTELLAZIONE del BOVARO /BOOTE , la stella ARTURO , brillava a INIZIO PRIMAVERA
Quindi l'orientamento verso Arturo, stella legata al ciclo delle stagioni e alla rinascita della natura (primavera), potrebbe simboleggiare un forte legame tra il CULTO dei MORTI ( Tombe dei Giganti) e i CICLI di RIGENERAZIONE ( la rinascita primaverile di Arturo) della vita.
I defunti, deposti in un monumento "allineato con il cielo", potevano essere visti come parte integrante di questo ciclo cosmico
[Anche una zona del nuraghe Losa ( il Losa/Tacita, luogo di iniziazioni al Silenzio) è orientata ad Arturo]
Ma il nome Arturo, mi rimanda direttamente al nome del padre di RE ARTÙ , legato alla simbologia de
nome del PADRE di Artù, che mi ritorna con la simbologia del DRAGO e Santa Vittoria.
PEN-DRAGON , significa letteralmente “TESTA di DRAGO ”
Mente il nome della madre di Artù, è YGRAINE o Yg(u)erne, che significa oca selvatica, CIGNO .
In India Brahma fu chiamato Kalahansa, il Cigno dell’Eternità rappresentato mentre cova “L'UOVO COSMICO ” sulle Acque primordiali
Il mito indù del cigno Hamsa ”l’oca selvatica”, sembra dare significato fin nei particolari alla leggenda medievale dell’Oca-cigno che dà alla luce Arthur.
Guardacaso, la conformazione esterna del pozzo di Santa Vittoria di Serri, è come un UOVO , come la conformazione del Pozzo di Santa Cristina
L'uovo cosmico primordiale
( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/11/simbologia-uovo-cosmico.html?m=0)
Nella mitologia greca, LEDA , FECONDATA dal CIGNO (Giove), partorisce un uovo dal quale nascono i due DIOSCURI , uno immortale e l’altro mortale.
I Dioscuri, gli antichi SARDI PELASGICI "
Quindi i malati si recavano alla fonte di Giuturna fonte per bere o fare offerte (ex-voto). Il suo tempio era spesso frequentato da infermi.
La sua fonte era strategicamente importante, perché secondo la leggenda, i Dioscuri vi abbeverarono i loro cavalli dopo aver aiutato i Romani nella battaglia del Lago Regillo.
Questo legava Giuturna alla VITTORIA e alla protezione di Roma.
Vittoria
SANTA VITTORIA DI SERRI
Strettamente collegate
( Approfondimenti https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/santuario-santa-vittoria-di-serri-numa.html?m=0)
Ma GIUTURNA è legata anche alla simbologia di GIANO
Giano /Jano/Jana
In un mito minore, è anche considerata moglie o compagna del dio Giano, il dio degli inizi e dei passaggi, forse per la connessione tra l'acqua sorgiva e l'"inizio" della vita.
Il suo culto era molto vivo.
Per l'11 GENNAIO si celebravano le IUTURNALIA , una festa in suo onore, principalmente dedicata agli ARTIGIANI che lavoravano L'ACQUA (i fontani, i custodi dei POZZI e degli ACQUEDOTTI)
L'11 gennaio in Sardegna si festeggia SANT'IGINO , patrono di Mogoro, un comune della provincia di Oristano.
In suo onore, a Mogoro si svolgono i tradizionali "foghidonnes" o focos ovvero grandi falò che vengono accesi nelle piazze e nei quartieri del paese.
È una festa molto sentita dalla comunità, che si riunisce attorno al fuoco per condividere cibo, vino e momenti di socialità.
E anche Sant'Igino è collegato all'acqua, come il Babay sardo, perché a SANT'IGINO è attribuita L'ISTITUZIONE del BATTESIMO , sacramento dell'acqua per eccellenza
Anche lo stesso nome, Igino, è simile ad IGIENE .
Igiene concetto legato all'acqua anche come purificazione.
E anche questa coincidenza si incastra perfettamente a tutte le corrispondenze straordinarie che ho trovato per il culto delle acque iniziatiche, legate alla simbologia dei misteri Iniziatici di morte, rinascita e del silenzio, , attraverso scansioni temporali diverse, sardi /Etruschi /romani, ma accomunati dalla stessa simbologia archetipale, che affonda le radici nella nostra Antica Civiltà Sarda
Sardegna Cultura Madre, sempre.
Tiziana Fenu
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