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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

venerdì, novembre 21, 2025

💛Mani a coppa sul seno/Cratere

 

Prima  immagine
Statuina in terracotta neo-sumera, proveniente dalla Mesopotamia, nella zona del Nippur, risalente al 2100-2000 a.C.
Statuina di cui ho approfondito la simbologia a novembre del 2021
( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/11/statuina-oannes-neo-sumera.html?m=0)

Seconda immagine
Figura femminile in ceramica, risalente al 1500–1100 aC, appartenente allo stato di Elam, nell'Iran sudoccidentale, di cui ho approfondito nel maggio 2022
https://maldalchimia.blogspot.com/2022/05/statuina-iran.html?m=0

Terza immagine
Ciondolo in oro proveniente dall'area archeologia di Tharros, di cui ho parlato nel luglio del 2023
https://maldalchimia.blogspot.com/2023/07/amuleto-tharros.html?m=0, simbologia accostabile anche al nostro bronzetto di Bolsena con il rocchetto sul capo, di cui ho approfondito la simbologia anche  recentemente
( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/11/simbologia-anelli-al-collo.html?m=0
https://maldalchimia.blogspot.com/2025/11/la-cerimonia-della-tiratura-della-fune.html?m=0)

Un'iconografia che probabilmente la riconduce alla figura di Astarte, estremamente presente in Sardegna, rinvenuta nei contesti tombali della penisola di  Capo San Marco, a Tharros, ed esposta al Museo Archeologico Nazionale di Cagliari.
Tharros è la città "punica" che ha restituito la maggior parte dei gioielli, di ogni tipo, in oro, argento, e numerosi scarabeo, risalenti per lo più al VII sec aC
Sulla simbologia di Astarte in Sardegna vi lascio alcuni miei approfondimenti, compreso il collegamento tra la simbologia di Astarte e la conformazione a Menat del nostro pozzo Sacro di Santa Cristina
https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/astarte-e-il-menat.html?m=0
Abbiamo anche un tempio di Astarte sulla Sella del Diavolo, correlato ai solstizi
https://maldalchimia.blogspot.com/2023/07/sella-del-diavolo-e-solstizi.html?m=0
Astarte, legata alla dimensione della ierodulia in Sardegna
https://maldalchimia.blogspot.com/2021/06/ierodulia-in-sardegna-d-turchi.html?m=0.
https://maldalchimia.blogspot.com/2023/07/dea-astarte.html?m=0

Simile alla placchetta con Astarte, è questa quarta placchetta che rappresenta Iside, risalente al V sec. aC, sempre con le mani a coppa nell'atto di allattare

Con questa conformazione particolare cito anche uno straordinario reperto postato dal caro amico ricercatore Roberto Giacalone, postato anche successivamente ( https://www.facebook.com/share/p/1SdGSRiY5N/) rinvenuto a Mozia, sempre con queste caratteristiche mani a coppa sul seno
( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/05/astarte-post-di-roberto-giacalone.html?m=0)

La simbologia delle mani ad U, a coppa, in particolare, sotto il seno, nelle antiche divinità femminili, ha origini antichissime, in cui la Dea Madre non era solo una divinità centrale nel cosmo, ma rappresentava in un certo senso, il cosmo stesso e di conseguenza, nella simbologia, il corpo della Dea diventa veicolo di simbologie più estese, cosmiche, cosmogoniche. Dee Madri, come quella di Willendorf, che viene rappresentata con le mani sui grandi seni ( approfondimenti https://maldalchimia.blogspot.com/2022/02/le-due-veneri.html?m=0)
o anche la nostra Dea Madre Sarda  di Cuccuru S'Arriu
https://maldalchimia.blogspot.com/2020/08/le-dee-silenziose.html?m=0, sono Dee ancestrali, che "vengono dal mare" ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/03/le-dee-che-venivano-dal-mare.html?m=0), come anche la Venere di
Çatalhöyük( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/08/dea-cibele-con-leone.html?m=0).
La simbologia dell'ostentare, dell'offrire i seni, simbolo per eccellenza di nutrimento, vita e abbondanza, è per simboleggiare la Dea, la Grande Madre, che offre il suo latte, fonte di vita, al mondo.
Infatti le mani, posizionate a coppa, che si curvano sotto il seno, rimandano alla simbologia ancestrale dell'Uovo Cosmico, di cui è emblema anche la nostra Dea Madre di Cuccuru S'arriu e la stessa simbologia del nostro pozzo Sacro di Santa Cristina
( Approfondimenti https://maldalchimia.blogspot.com/2021/11/simbologia-uovo-cosmico.html?m=0).
La coppa è simbolo universale del grembo, la falce di luna, ricettacolo di vita. Coppa che accoglie il sole
Il capezzolo al centro del seno, rimanda alla simbologia complessiva della falce di luna, della barca solare che trasporta il Sole, la doppia circonferenza.
L'Uovo Cosmico è infatti archetipo trasversalmente presente in ogni civiltà, poiché rappresenta l'origine dell'universo, e implementa in sé, le due polarità, maschile e femminile.
Inoltre la simbologia delle mani sotto il seno, rientra nella dimensione del chakra del plesso solare
Nelle tradizioni antiche (e ancora in alcune medicine orientali), il plesso solare e la zona sotto il seno sono considerati centri di energia vitale (il chakra del cuore e del plesso solare). Le mani posate lì indicano una concentrazione di potere, di soffio vitale (prana, qi).
Ne ho parlato in un mio scritto, dell'importanza delle mani sul plesso solare.
È una simbologia antichissima, cgd si trova addirittura rappresentata nei pilastri di Gobleki Tepe ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/simbolismo-mani-sul-plesso-solare.html?m=0)
Potrebbe essere una metafora, questo gesto, anche della misurazione del tempo, misurando il ciclo del respiro, del battito del cuore.
Certe antiche discipline orientali di difesa e combattimento, nelle loro forme ancestrali, scandiscono le mosse in base ai respiri.
Misura dei Cicli Celesti: Se la Dea è il Cosmo, misurare il suo corpo significa misurare i cicli astronomici. Le mani sotto il seno potrebbero simbolicamente "misurare" la posizione della Luna o del Sole rispetto alle stelle vicine alla Via Lattea (i suoi seni).
È interessante notare, come le posizioni delle braccia e delle mani possa anche indicare le direzioni cardinali e i conseguenti solstizi ed equinozi, prendendo come asse, il corpo della Dea, o le mani sotto il seno nello specifico, potrebbero simbolicamente "misurare" la posizione della Luna o del Sole rispetto alle stelle vicine alla Via Lattea rappresentata dai suoi seni, ma questo l'ho già sottolineato in altri contesti.
Una simbologia archetipale che viene manifestata anche a livello mitologico.
Come per esempio la dea Iside, associata alla stella Sirio, la cui levata eliaca annunciava la piena attività del Nilo, e quindi fertilità, che allatta Horus è una diretta erede di questo simbolismo.
Abbiamo anche Era che allatta Eracle( Era /Eracle, stessa radice, legata alla dimensione delle ere, del tempo), schizza il suo latte divino nel cielo, creando la Via Lattea (la parola "galassia" infatti deriva dal greco gala, "latte").
Di questo ne avevo già parlato in un mio scritto
https://maldalchimia.blogspot.com/2025/08/posada-lantica-feronia.html?m=0
"Fin da bambino, Ercole ha dimostrato il "potere" di riuscire a soggiogare i rettili. Secondo la mitologia, infatti, fu la gelosa Era( Giunone) che inviò due grossi serpenti per soffocare il piccolo Ercole quando era ancora in fasce nella culla, ma questi con le sue poderose manine riuscì a strangolarli. Il mito deve essere letto in chiave simbolica. Ad un livello di lettura superiore, infatti, draghi e serpenti simboleggiano le correnti telluriche sotterranee"
Eracle, protetto da Atena, presentato dalla stessa Atena, al cospetto dei Dodici Dei dell’Olimpo. venne portato da Hera( o dea Uni etrusca - https://maldalchimia.blogspot.com/2025/06/dea-etrusca-uni.html?m=0), che lo allatto', ma con distacco, succhiandone avidamente il seno.
Quando si stacco' dal seno con impeto, nacque la Via Lattea.
Ercole, chiamato anche Ercole Astrochyton, dal manto di stelle, venne identificato anche come lo stesso Sole.
Elios.
Eracle.
Ecate.
Aspetti dell'androginismo divino".

Astronomicamente, quindi, la correlazione con la simbologia della coppa, trova riscontro in una costellazione che era associata alla fonte stessa della vita, alle acque primordiali, al nettare degli Dei, la costellazione del Cratere, la Coppa, situata in prossimità della Via Lattea.
Quindi la Simbologia delle due mani a coppa che sorreggono la fonte di nutrimento, il latte che sgorga dalle mammella, è associabile alla Costellazione del Cratere, chiamata anche la coppa di Apollo.
Rappresenta la coppa data da Apollo a Corvo per riempirla di acqua.
Apollo, il dio del Sole, mandò Corvo a raccogliere dell'acqua in una coppa ( Cratere ). Ma Corvo venne distratto da un albero di fichi maturi e perse tempo a mangiarne; consapevole della furia di Apollo per il suo ritardo, Corvo trovò e portò con sé un serpente d'acqua ( Idra ), affermando che quest'ultimo gli aveva più volte impedito di riempire la coppa. Ma Apollo sapeva la verità e, come punizione, pose Corvo in cielo vicino alla coppa ma non abbastanza da poterne bere.

Il doppio seno della Dea, spesso enfatizzato dalle mani a coppa, era visto quindi come la sorgente della Via Lattea.
Il fiume di stelle che solca il cielo era concepito come il flusso del suo latte divino che nutre l'universo.
Il gesto delle mani che sorreggono il seno potrebbe quindi rappresentare l'atto di sostenere la stessa Via Lattea, o di attingere da essa.

Ma la correlazione costellazione del Cratere /Via Lattea, è interessantissima, perché è una correlazione di complementarietà.
Infatti la costellazione del Cratere non si trova sulla scia luminosa della Via Lattea, ma è posizionata in una regione di cielo relativamente "vuota", lontana dal piano galattico.
È come se fosse in un buio grembo galattico, circondata dall'oscurita', e in questa oscurità, risalta moltissimo, posizionata tra la costellazione del Corvo, della Vergine e dell'Idra, nell'emisfero australe.
La fascia della Via Lattea percorre il cielo passando per costellazioni come il Cigno, l'Aquila, il Sagittario, lo Scorpione, e poi, nell'emisfero sud, attraversa il Centauro, la Croce del Sud, il Carena e le Vele
La Costellazione del Cratere si trova a una latitudine galattica elevata, verso lo spazio intergalattico, il che significa che si trova ben al di sopra (o al di fuori) di questo piano denso. 
Ma proprio questa oscurità crea le condizioni ideali per vedere altro
Infatti, proprio nella direzione del Cratere e della vicina Vergine, si trova il Ammasso della Vergine, un enorme raggruppamento di galassie a circa 50-60 milioni di anni luce da noi.
È in questa dimensione che nasce il concetto delle grandi Dee Madri astrali, ancestrali, legate alla dimensione astronomica.
Quindi, la correlazione tra la costellazione del Cratere e la Via Lattea, è indiretta ma complementare, perché la Via Lattea, non essendo lì, crea le condizioni ideali per osservare altro.
Se nella mitologia, la Via Lattea era spesso vista come un fiume celeste (il latte di Era per i Greci, la Via Lattea per i Romani), il  fatto che il Cratere (la coppa) sia stato posto lontano da questo "fiume celeste" riflette la sua punizione, perché è considerata una coppa eternamente vuota, impossibilitata a riempirsi proprio perché lontana dalla Via Lattea.
Ma ecco che subentrano le varie Dee Madri, con la loro simbologia delle mani a coppa, come un cratere, che nutrono, che riempiono la stessa coppa, cosi in astrale, come nella dimensione terrena.
In primavera, alle nostre latitudini, la costellazione del Cratere è osservabile in direzione nord-ovest, invece, nell'emisfero astrale è osservabile verso sud-est
Ma è il nord ovest ad interessarci, nell'area mediterranea in particolare.
A nord-ovest è orientato uno degli assi della costellazione del Cigno, legata al Femminino,  a cui è orientato un nostro nuraghe molto particolare ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/nuraghi-samatzai-lunamatrona.html?m=0)
È anche l'orientamento del sito archeologico Sa Sedda e Sos Carros, di cui ho approfondito anche recentemente.
Dal mio scritto
https://maldalchimia.blogspot.com/2025/11/sa-sedda-e-sos-carros-nuraghe-suraki.html?m=0
"L'orientamento più significativo del  de Sa Sedda e Sos Carros, leggermente, il "passaggio dei carri" è a NORD-OVEST, a cui sono orientate la vasca cerimoniale e Fonte, legata alla simbologia dell'acqua/antenati/memoria, e l'area Metallurgica che si avvaleva della forza del maestrale per alimentare il fuoco delle fucine. 
Quindi abbiamo una simbologia sinergica di acqua e fuoco insieme 
L'asse principale del sito è orientato da ovest verso est, con una significativa declinazione verso Nord, quindi nord ovest per le strutture più importanti 
Invece il Recinto Sacro delle Cerimonie (il "Tempio a Fonte") ha l'ingresso a Sud-Est, come il pozzo Sacro di Santa Cristina e altre strutture. 
Anche il NURAGHE S'URAKI i è orientato  verso NORD-OVEST , con il tramonto del solstizio estivo( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/06/nuraghe-suraki-antica-citta-di-neapolis.html)
Ora, la terminologia, Sa Sedda e Sos Carros, indica il PASSAGGIO dei CARRI . 
Ma quali carri? 
I due carri DELL'ORSA MAGGIORE e DELL'ORSA MINORE , nel cielo serale dei mesi primaverili ed estivi, sono orientate prevalentemente a NORD-OVEST .
L'Orsa Maggiore (il "Grande Carro") e l'Orsa Minore (il "Piccolo Carro", con la Stella Polare in coda) sono costellazioni circumpolari per chi osserva dall'emisfero nord. Questo significa che non tramontano mai e ruotano in senso antiorario attorno al Polo Nord celeste (vicino alla Stella Polare).

Le costellazioni circumpolari della dimensione della nascita e rinascita, la Mesket
[...] anche LEVATA ELIACA DELL'ARIETE è a NORD-OVEST per il SOLSTIZIO INVERNALE

La correlazione tra ORSA MAGGIORE e ARIETE è data anche dalla mitologia, perché l'Orsa Maggiore era la ninfa Callisto, che fu ingravidata da Zeus. 

Era, la moglie di Zeus, per vendetta la trasformo nell'Orsa Maggiore.
Il figlio dei due, Arcas, abile cacciatore che per sbaglio tento di uccidere la stessa madre in veste di Orsa. Fu Zeus ad evitare il matricidio, scagliando entrambi in cielo e trasformandoli nelle due Orse. 
In un altra occasione, di cui ho già approfondito, parlando degli Argonauti, gli antichi Sardi Cabiri( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/07/gli-argonauti.html), Zeus, indossando il vello d'oro d'ariete, salva i figli Eliè e Frisso, trasportandoli attraverso il mare fino in Colchide, per salvarli dalla vendetta di Era. 
In entrambi i casi, Ariete e Orse, sono i due strumenti che Zeus usa per salvare i figli 
E l'Orsa Maggiore funge da "mappa celeste" o punto di riferimento per localizzare l'Ariete, perché tracciando una linea, verso sud, con la traiettoria Merak a Dubhe , si arriva subito alle due stelle principali  dell'Ariete, Hamal e Sheratan 

[...] 2000 anni fa questo punto si trovava nell’Ariete ( il famoso “punto d’Ariete”), ma a causa della precessione degli equinozi,  nel corso dei secoli (con uno spostamento di 1° grado ogni 72 anni) il punto vernale si sposta gradualmente verso ovest, percorrendo a ritroso le costellazioni zodiacali
[...] La dimensione circumpolare delle due Orse, è proprio la dimensione della Gestazione. 
Sa Sedda e Sos Carros, il passaggio dei due carri, delle due Orse.
Su juvale astronomico 
Il giogo dei buoi. 
Questo sito, come sede Sacra, della gestazione, della rinascita, della trasmutazione. 
Dal mio scritto 

https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/orsa-maggiore-akhetjuvale.html
"Le costellazioni del Mesket,  le guardiane del cielo, riguardavano i misteri della nascita e rinascita, poiché il  Meska, durante i riti Iniziatici, misterici, di rinascita, di incubatio, era la pelle sotto la quale si poneva l’iniziando, la pelle che simboleggiava l‘amnios o il chorion, la placenta, la membrana che avvolge il feto. 
Meska, da "mes" che significa “nascita” e ka, “doppio”.
Il passaggio per la pelle, che era simbolo anche dei riti di mummificazione, attraverso la pelle di leopardo, agnello o cervo. 
Mentre scrivo, penso a "su juvale", che veniva posto anche sotto la nuca dei faraoni, o sotto la nuca di chi guidava verso la fine delle sofferenze, su Juvale usato dalla nostra Accabadora, o forse, sarebbe meglio scrivere Akabadora, con la Ka, perché guidava verso la rinascita. 
Le Mesket, le guardiane del cielo, sempre vigili, quelle fanno girare il mondo ( come il giogo, il carro, che gira sempre su se stesso) e rendono immortali), che offrono vita, ma anche morte".

Il cratere, il solco, un'insenatura, una concavita' che accoglie l'acqua
"Sa sedda", la sella in sardo, il valico.
La stessa conformazione del Cratere.
E proprio in un cratere, ritrovo, ieri, per assurdità, la conformazione di una Gorgone/Bes, con un rocchetto sul capo, come la nostra placca con un'Astarte, con lo stesso "rocchetto" sul capo, che si tiene i seni a coppa, a cratere( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/11/gorgone-cratere-principessa-di-vix.html?m=0)
Perché rimanda alla dimensione della fertilità e gestazione, anche astrale, nella zona più buia del cielo.

Guardate la costellazione del Cratere, sembra la stilizzazione di una protome taurina con il viso quadrangolare e le corna a coppa.

La simbologia taurina/uterina della creazione, legato alla simbologia del giogo dei buoi, il giogo dei buoi astrale, l'Orsa Maggiore, della dimensione della fecondità, della fertilità, come la stessa simbologia del Cratere, collocata nel grembo più buio, uterino, dell'Universo.
Interessante la levata eliaca della costellazione del Cratere, che si verifica in piena primavera, tra aprile e maggio.

Per gli antichi romani Greci e Romani, perché questo evento era strettamente legato alla stagione delle piogge primaverili e al risveglio della natura. Il Cratere, associato al mito del Corvo e di Apollo, era visto come una coppa d'acqua versata dal cielo, quindi estremo simbolo di benedizione, abbondanza e fertilità, tanto da essere riprodotto come elemento sacro e beneaugurante, come ho scritto ieri, nei banchetti, sfornato di simbologie apotropaiche, come Bes/Gorgone, simboli di fecondità, come ho approfondito nel mio scritto di ieri.

Tiziana Fenu
©®Diritti intellettuali riservati
Maldalchimia.blogspot.com

Mani a coppa sul seno/Cratere









 











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