Nuraghe Monte Sirai, Carbonia.
È come i temazcal mesoamericani, una capanna sudatoria cerimoniale, utilizzata per la purificazione del corpo e dello spirito. Sicuramente arroventavano le pietre al di fuori, in quella struttura quadrata, e poi le portavano dentro per generare vapore, una volta immerse in acqua.
Lo stesso nome del nuraghe Sirai, è molto simile al verbo sardo "scirai", che significa svegliarsi. Questo tipo di ritualistica serve infatti per connettersi con la dimensione spirituale, per risvegliare sensi e coscienza, oltre che per depurare mente e corpo
L'ingresso è al sud, che rappresenta il Femminino, il lato intuitivo, spirituale
Come su sciranchizzi sardo, il sistro, simbolo del Femminino, del quale ho già parlato (https://maldalchimia.blogspot.com/2020/04/esiste-un-giochino-sardo-chiamato.html?m=0)
Simbolo della Dea Hator
Hator/s'ator( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/08/hatorshardana.html?m=0)
Ma visto dall'alto, il nuraghe Sirai, non srmbra un sistro?
Avevo approfondito in un mio scritto, come in Siria, che è l'anagramma di Sirai, avessero trovato, nell'antica città di Ugarit, distrutta proprio nel 1200 a.C.,circa dal sopraggiungere dei popoli del Mare, delle iscrizioni in ugaritico, dove di trova incisa la parola "Shardana", quelli poi nominata nella stele di Tanis in Egitto, che nomina gli Shardana "che non si sapeva come contrastarli", che combattono come guardia personale del re Ramesse II (1297-1213 a.C.)
Infatti in questo stesso sito vi è una capanna, detta dello "Stregone", suddivisa in cinque ambienti, dove al centro del focolare hanno trovato un treppiedi, quasi a dimostrare che forse il sito è stato abbandonato in tutta fretta.
Approfondimenti nel mio scritto
https://maldalchimia.blogspot.com/2021/04/tracce-shardane-in-siria.html?m=0
Tiziana Fenu ©®
Maldalchimia.blogspot.com
Fabrizio Bibi Pinna Artist, prima immagine




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