Prima immagine, il più antico "omphalos", esposto al Museo di Sofia, in Bulgaria, della cultura Vinca( 3000 e il 5000 a.C.).
Seconda immagine, omphalos di Delfi, VII Sec aC
Terza immagine, omphalos nell'altare di Monte d'Accodi edificato tra il 4000 e il 3600 aC.
Omphalos, dal greco antico, la parola ὀμφᾰλός, significa "ombelico".
Tra gli antichi greci, era diffusa la credenza che Delfi fosse il centro del mondo, il cui oracolo fu localizzato da due aquile in volo lanciate da Zeus, partite dalle estremità del mondo.
Un culto antichissimo, presente anche nei Misteri Eleusini, ancestralmente legato alla dea Gea ( che rappresenta la Madre Terra) e alla venerazione del serpente Pitone, rappresentazione della Pitonessa oracolare, del tempio di Apollo, da cui la sacerdotessa Pizia diffondeva i suoi vaticini.
Pithia, nome molto simile a Bithia, figure femminili sciamamiche, Oracolari.
Il Serpente ancestrale, simbolo della Sophia Superna
Da un mio scritto
https://maldalchimia.blogspot.com/2025/04/le-bithie-dalle-doppie-pupille.html?m=0
"Serpente, inteso come Nehustan, il serpente bronzeo della Kundalini, della conoscenza.
E in virtù di questa simbologia del Serpente inteso come Sophia, Conoscenza, Kundalini, Shekinah, notiamo come Bithia, sia foneticamente molto simile alla Pithia greca, la sacerdotessa di Delfi, che oracolava nel tempio di Apollo.
Una sciamana, che vedeva oltre.
Come ho scritto già ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/09/oracolo-di-delfi.html?m=0)
"Dopotutto, quello di Delfi non era un oracolo qualunque ma il più importante del mondo, dato che, secondo il mito, si trovava proprio al centro del pianeta.
[...] Talmente importante era l’oracolo di Delfi che, come testimonia anche Platone, ogni aspetto della civiltà greca, la legislazione, le campagne militari, la costruzione dei santuari, la sepoltura dei morti poteva avere luogo solo dopo un consulto con la Pizia.
Questo nome deriva da un altro mito, secondo cui il dio Apollo lottò con il serpente oracolare Pitone, posto a guardia del santuario di Delfi, allora dedicato a una divinità femminile, lo uccise e con la sua carcassa eresse un nuovo oracolo intitolato a sé stesso. Da allora, le sacerdotesse acquisivano il potere di predire il futuro che, fino a quel momento, era riservato al serpente.
I vaticini avvenivano secondo una modalità molto particolare. Nel santuario esisteva una stanza sotterranea, l’adyton, talmente segreta che non ne esiste nessuna chiara descrizione antica.
Al suo interno accedeva la Pizia che prendeva posto su un tripode, un recipiente a tre piedi, e attendeva di cadere in trance. Ancora secondo Plutarco, lui stesso sacerdote nel tempio di Apollo, la donna riceveva le sue visioni grazie a “dolci vapori” che fuoriuscivano dalle rocce. In tempi recenti si è cercato di capire se potessero esistere in zona antiche dispersioni gassose tali da provocare allucinazioni e alterazioni dello stato mentale".
Un tripode sciamanico è stato ritrovato nel 1968, nella grotta di Santadi.
Ne ho parlato in un mio post ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/10/i-motivi-pibiones-nella-cultura-sarda.html?m=0) "
L'Omphalos è il fulcro dell'incrocio delle due polarità, il punto di equilibrio.
Omphalos, la creazione manifestata.
L'unione con il Divino
In questa prima rappresentazione dell'omphalos della cultura Vinca, è evidenziata la tessitura creatrice della dimensione terrena, le losanghe, la scacchiera.
Un omphalos come quello presente nel nostro Monte d'Accoddi, un Omphalos, un ombelico, centro del mondo, di 5 m di circonferenza
Cinque, come il numero che indica i 5 elementi, acqua, aria, terra, fuoco ed etere, quindi chiaro Simbolismo della congiunzione tra umano e divino.
Cinque come numero collegato alla simbologia del Toro, come fulcro creativo dato dalla sinergia taurina /uterina.
Il 5, la Tanit pentacolare con le sue proporzioni auree.
Il percorso pentacolare di Venere, nel suo ciclo di 8 anni intorno al sole.
Il numero 5 era sacro anche presso gli Egizi, in quanto rappresentava i 5 nomi del Faraone incisi su ogni monumento e stele, e i 4 vertici di base della Grande Piramide sintetizzati nel quinto vertice sulla sommità, Ra, la luce divina.
L'Omphalos era un oggetto del simbolismo religioso ellenico che si credeva consentisse la comunicazione diretta con gli dei, come quello a Delfi, il cui nome significa " grembo".
Le pietre di Omphalos sono state trovate anche in siti come Tebe e Karnak in Egitto e negli edifici della cultura Vinca nell’Europa sud-orientale.
Un Omphalos che indicava, nelle varie civiltà, un centro cultuale importante, un ombelico di rinascita simbolico
Un "biddio", tradotto in sardo
Un " biddio" che riuniva una "bidda" , la comunità, il paese
E la comunità, si riunisce quando ci sono dei rituali che celebrano la vita su un Altare Sacro, come quello di Monte d' Accodi, e quindi, dei rituali sacri di Unione Ierogamica Divina, Sacra, tra Sole e Luna, tra cielo e terra, tra maschile e femminile.
All'interno pare ci fosse un letto sacro dove si compiva il rituale della rigenerazione"
( approfondimenti nel mio scritto, sulla dimensione cultuale in Sardegna
https://maldalchimia.blogspot.com/2020/09/la-dimensione-cultuale-in-sardegna.html?m=0)
In questo omphalos, le losanghe della creazione, le due polarità, sono rappresentate dalla decorazione a rete.
Le due aquile, le due nadi energetiche della kundalini, Ida e Pingala, femminile e maschile.
Come la composizione geometrica della Scacchiera, come la nostra, archetipale e ancestrale, nella Domu de Jana di Pubusattile ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/06/la-scacchiera-de-sa-pala-larga-bonorva.html?m=0), che custodisce significati ancora più profondi ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/04/locchio-di-horus-e-la-scacchiera-di.html?m=0) come ben di sa, in certi ambienti elitari.
Le sfere litiche, simbolo di connessione con il Divino, antropologicamente appartengono alla sfera del Sacro, della ritualizzazione, alla dimensione oracolare ( la celebre "sfera del mago", in tempi più recenti)
Poiché la sfera è perfezione, perfezione astrale
Il cubo è la terra
La sfera è il cielo
Nuraghi come riflesso delle sfere celesti (https://maldalchimia.blogspot.com/2021/05/i-nuraghi-riflesso-dellarmonia-musicale.html?m=0)
La pietra come altare.
Negli «altari» di legno la sola cosa che merita il nome di altare è la pietra incastonata al centro di questa tavola che è, parlando appropriatamente, un «altare mobile».
Il giaciglio/cuscino di pietra di Giacobbe, simbolo della connessione con il Divino.
Tiziana Fenu
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