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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

lunedì, maggio 12, 2025

💜Wesak

 L’interrogativo ci sorge dentro, sereno ma incontenibile: 

«Dicci, che cos’è in realtà il Wesak e perché bisogna che adesso la sua forza venga comunicata a tutta l’Umanità?» 

«Il Wesak, come vi ho detto, è l’unione di due Fratelli, comunione di quei due fasci di infinita Luce che sono il Buddha e il Cristo. Vedete, inizialmente e secondo la tradizione, la cerimonia del Wesak commemorava la venuta, l’Illuminazione ed infine la dipartita del Buddha; in realtà è qualcosa di più, perché significa la trasmissione, il rinnovarsi di un soffio di Vita che permette agli uomini di maturare. 

Nel giorno del Wesak, il giorno che si annuncia con la luna piena, il Risvegliato raccoglie alla fonte dell’Universo degli universi la Forza di apertura di cui gli uomini hanno enormemente sete; Egli la consegna al cuore del Cristo che, a sua volta, istantaneamente, la insuffla alla superficie di questo mondo. Così (ed ogni anno di più) Amore e Saggezza uniti vengono riproposti agli esseri umani, giacché rappresentano il solo e unico motore per la soluzione di tutte le tensioni e quindi, cercate di capire, per la propulsione della Coscienza verso le sue infinite cime. Guardate l’azzurro del cielo che si staglia fra le pareti rocciose di questo rifugio: è carico di semi di vita, i più potenti che possano essere concepiti su questa Terra di materia; danzano e gridano la gioia del rinnovamento offerto da Shiva.» 

Shiva… 

Questo nome suscita in noi una nuova sorpresa, perché porta con sé gli effluvi di un altro profumo ancora: il profumo, talvolta inebriante, dell’Induismo. 

Abbiamo visto come il vecchio ha lasciato cadere questa parola, con uno sguardo ridente e malizioso, come per provocare la riflessione ben al di là dell’interrogativo; ora porta lentamente la mano destra al cuore e riprende: 

«Shiva… Risiede non lontano… è il Kailash stesso, quella cima così bianca, così generosa che sicuramente avete visto prima, fuori. Lo so… da voi, si ride parecchio di queste cose! Riusciranno mai a capire che Shiva è un campo di energia, una forza cosmica che, di quando in quando, adombra una creatura o un luogo, lasciando puntualmente le sue tracce nella Storia?» 

«Con questo intendi dire che il Cristo, il Buddha sono anch’essi come altri campi di energia?» 

«Certo; ve ne parlerò in questi termini, perché sono in primo luogo elementi costituenti del grande motore universale che chiamate Divinità; sono raggi di Coscienza totale, sebbene polarizzata; sono, per concludere, Forze pronte, a seconda dei cicli, ad investire corpi che le attendono, che le chiamano e che si identificano con esse fin nella più piccola delle loro cellule. 

Sicché vi parlerò soprattutto di questi Principi, più che delle loro manifestazioni storiche… perché, state pur certi, amici miei, che l’umanità dei prossimi trent’anni deve entrare in metamorfosi proprio attraverso l’azione di questi Principi e con i loro campi di forza. 

Ecco l’Uscita, l’unica — aggiunge infine il vecchio coperto di ceneri con uno sguardo che sembra perdersi nel suo spazio interiore. 

— Ma, attenzione, — continua con una voce che assume strani e focosi accenti di gioventù — non c’è nessun ultimatum imposto dall’Onda di Vita. L’unico è quello che gli uomini hanno costruito millennio dopo millennio, rivolgendolo alla fine a loro stessi: e questo ultimatum è un’auto-sanzione. 

Ieri, verso sera, quando il Tarboche sventolava, già alto sul pennone, nel mondo c’era una maggior quantità di esseri umani, rispetto al passato, in grado di capire il significato profondo e urgente del suo appello. 

Allora, anche voi riferite che il Wesak non è più una festa fra tante altre, e neppure una cerimonia rituale come cento altre: il Wesak diventa un’occasione, una proposta d’azione fatta ad ogni uomo della Terra. 

È il momento sacro offerto ormai a tutti per canalizzare l’Amore-Saggezza, è la prima festa attiva, che fa del popolo umano cosciente un elemento di trasmissione del Divino. 

Oh, certo, vi avverto che ciò che avviene al di fuori, fra le pietre rosse di questa valle e al di là di quel corteo colorato che ieri si allontanava da qui in tutta magnificenza3 non è nulla, se paragonato a ciò che d’ora in avanti si produrrà in questa data nel cuore di ogni uomo lucido. 

È soltanto una commemorazione simbolica e riduttiva. 

Il messaggio del Wesak è un messaggio di riforma, un messaggio che proclama la fine dei tempi in cui l’essere umano, nella sua globalità, riceveva solo passivamente

e poteva soltanto riprodurre rituali; da dieci anni ormai, il meccanismo del semplice ricordo e dell’imitazione si diluisce, e va cancellandosi perché si possa aprire l’era dell’azione, e poi quella dell’Essere. 

Un numero di uomini e donne sempre crescente volgerà lo sguardo e poi vorrà dirigere i passi verso questa valle, ma in breve troveranno soltanto gesti, quaggiù: il vero Wesak si sposta, non abbiate paura di dirlo, e d’ora in poi sarà un evento simultaneo nel cuore di ognuno, ovunque si trovi. È dolcezza, ma anche un raggio che scuote gli uomini fino a far esplodere le corazze dell’ego. 

Siete pronti a tradurre tutto questo? Non avete paura? 

Allora, riposatevi qui, nella vostra anima, e ascoltate…»


Tratto da

"Wesak: il tempo della Riconciliazione" Trascrizione di Anne e Daniel Meurois-Givaudan Traduzione di Daniela Muggia  Edizioni Amrita

Maldalchimia.blogspot.com

Wesak



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