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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

venerdì, maggio 23, 2025

💚Lunula romana

 Nella Roma antica, bambini e bambine erano soliti portare al collo dei piccoli talismani, che potevano esser di vario materiale a seconda del ceto sociale d’appartenenza.

Questi oggetti servivano per proteggere i fanciulli da eventuali spiriti maligni. I maschietti indossavano la bulla, mentre le femminucce la lunula.

Quest’ultima era un ciondolo a forma di falce di luna crescente (astro da sempre associato al mondo femminile).

La lunula veniva posta attorno al collo delle bambine già dopo nove giorni dalla nascita, e veniva tolta solamente il giorno delle nozze, usualmente, tra i 12 ed i 14 anni, durante il quale dovevano lasciare nella casa paterna, oltre all’amuleto, anche tutto ciò che le legava all’universo dell’infanzia: bambole (solitamente in legno, o terracotta, anche se ne esistono alcuni esemplari in avorio); palle da gioco; reticelle per i capelli; i “reggiseni” (strophium), che venivano posti davanti alle statuette delle divinità domestiche, o consacrati alla dea Venere; e la tunica, che invece era consacrata alla dea Fortuna.


Questa lunula romana è del I sec. a.C., e la forma ricorda una falce di luna, ma più raccolta, quasi chiusa a cerchio, a grembo.

Le decorazioni sono composte da elementi granulati, quattro dei quali disposti a fiore con sei petali, che indicano il sei dell'Unione ierogamica tra maschile e femminile.

Unione sottolineata da altri 8 moduli di granuli, formati da tre granuli ciascuno.

Il numero otto indica l'infinito, l'unione eterna tra elementi opposti, l'eternità, e il numero tre è l'elemento triadica della creazione per eccellenza.

Tre moltiplicato otto fa ventiquattro, e il ventiquattro, ridotto teosoficamente (2+4), fa ancora sei, il sei delle unioni ierogamiche, l'Arcano Maggiore dei Tarocchi, "gli Amanti"

Un monile stupendo, simbolico e altamente decorativo.


Tiziana Fenu©®


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Lunula romana



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