Informazioni personali

La mia foto
Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

martedì, settembre 02, 2025

💛I Flamen Dialis de Sa Carena

I Flamen Dialis de Sa Carena. 

Ho già parlato di Numa Pompilio, il secondo Re di Roma, in un mio precedente post, a proposito dello scudo di Marte, l'ancilia che ha la stessa forma del nostro pane sardo, il sacro Càbude. 

Dal mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/08/il-pane-cabude-e-gli-ancilia-etruschi.html?m=0) 

"Questo scudo, di forma ovale, è incavato dai due lati a forma di otto, bilobato.

Il secondo re di Roma, Numa Pompilio( dal 715 a.C. al 673 a.C), chiede a Giove, la cui furia si abbatte' su Roma, con saette e fulmini, la prova di legittimazione per continuare a governare, il primo marzo, il capodanno secondo il calendario arcaico( 12 mesi del nuovo calendario voluto da Numa Pompilio).

Giove, fece "scendere dal cielo" uno scudo di questa particolare fattura, chiamato lo scudo di Marte, proprio il primo marzo. 

[...] Un pane ritualistico propiziatorio, beneaugurante, che veniva spezzato sul capo del figlio maschio più piccolo, per protezione.

Il fatto che rappresenti il carro dei buoi( quindi di buon auspicio per il raccolto), chiamato "giuada", lo associa, nella forma, anche a "su Juvale" , detto anche "su Juale", il giogo dei buoi, che astronomicamente corrisponde alla Costellazione dell'Orsa Maggiore, di cui ho già parlato altre volte.

[...] Scudi sacri, che nascono come l'originaria sovrapposizione di due scudi affiancati ( proprio come il nostro Sacro Guerriero di Teti, dai doppi scudi

[...] forma ovale con tacche laterali. I Mamuralia romani del 14 marzo, erano festeggiati con le corse di cavalli, ed erano un rito di passaggio e di purificazione.

Mamurio, sembra un nome sardo, con la stessa radice di Mamuthones e Maimoni.

Ma ancora più sorprendente è la simbologia del rito, perché Mamurio, per aver duplicato gli ancilia, venne giudicato offensivo ed espulso dalla città di Roma, e questo rito di purificazione, consisteva in una processione con il simulacro di un vecchio, vestito di pelle, un capro espiatorio, che veniva percosso con delle bacchette bianche come un capro espiatorio fino ad essere espulso dalla città.

La simbologia rimanda assolutamente alla figura de Su Battileddu  di Lula del nostro Carrasegare sardo". 


Ma è sorprendente che proprio Numa Pompilio abbia fortemente voluto la creazione di un collegio speciale, di eletti, come lui, che era un Kabiro, quindi un Sacro Iniziato, come i nostri Antichi Sardi. 

Queste figure sacerdotali particolari erano chiamati i Flamini, i Flamen Dialis, i custodi del Fuoco terrestre, del Sacro Fuoco, come i Kabiri. 

Dovevano obbedire a norme severissime, perché erano i custodi del Sacro Soffio terrestre. 

Potevano giacere in piccole grotte, verosimilmente, delle piccole Domus de Janas, per cercare di captare il Soffio divino di Madre Terra, l'afflato divino. 

Una tecnica appresa sicuramente dai nostri Antichi Sardi, perché ciò che ho scritto, riguardo le Domus de Janas, già anni fa, e ribadito  nel mio ultimo post a riguardo di questa tematica ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/08/sa-carena-domus-de-janas-su-murrone.html?m=0), trova esatta corrispondenza nella ritualistica etrusca, decodificata in norme e rituali ben precisi, che evidentemente, ai nostri Antichi Padri e Madri non interessavano. 

Le Domus de Janas custodi del soffio divino di Madre Terra. 

"Sa Carena" , lo sterno, che gli Etruschi, ad emulazione dei Sardi, hanno riproposto, con una ritualistica complessa ed esclusiva solo per alcune importanti figure sacerdotali, che si distinguevano nettamente da tutti gli altri sacerdoti romani.

flamini si dividevano in maggiori e minori: i maggiori erano tre ed erano legati alle divinità più importanti Giove (Flamen Dialis), Marte (Flamen Martialis) e Quirino (Flamen Quirinalis); i minori erano invece una decina e legati a divinità meno importanti 

I Flamini incarnavano in tutto e per tutto la divinità a cui erano associati e tra questi il Flamine di Giove, in latino flamen Dialis. 

Come gli altri Flamini anche quello di Giove indossava un particolare copricapo chiamato apex, che nel caso particolare del Flamen Dialis era costituito da un berretto (albogalerus) fatto della pelle di una vittima sacrificata a Giove e sormontato da un bastoncino di legno a cui era attorcigliato un filo di lana (apex), che captava il Soffio della Terra 

Flamen, da filum o filamentum dell'apex,  o da flare, cioè dall'accendere e dal soffiare il fuoco sull'altare del sacrificio.

Il Flamine di Giove poteva essere solo patrizio, benedetti dal Pontefice Massimo, nato da una unione Sacra di confarreatio( condividere delle focacce di farro come promessa di condividere la vita) 

La moglie del Flamen Dialis era la Flaminica Dialis e anche per lei c’era tutta una serie di doveri e divieti

flammeum, una veste di colore rosso fuoco, colore del fulmine di Giove (Paul. Fest. 82 L.). La loro unione era talmente importante dal punto di vista religioso che non potevano divorziare (il flammeum era infatti indossato dalle spose romane il giorno delle nozze come augurio di un lungo matrimonio come quello della flaminica) e in caso di morte della flaminica il flamine doveva abbandonare la carica sacerdotale

Il Flamen Dialis, sacerdote dell'universo secondo solo al Rex, il piu potente. 

Il Sacerdote celebrava infatti insieme con la consorte, il Rex e la Regina nella Regia

sacrifici destinati congiuntamente a Giove, Giunone e Giano quali signori e reggitori del

tempo.

Giunone e Giano

Janas. 

Gli antichi Sardi officiavano negli stessi templi, nelle Domus de Janas, le reggitrici delle porte solstiziali del tempo. 

Tutte le Domus sono orientate ai solstizi. 

Dalla Porta degli Umani, il solstizio estivo, alla porta degli Dei, il solstizio estivo. 

Perché era così importante il suono, la frequenza della terra, tanto da farne una dimensione istituzionalizzata e protetta dalle cariche sacerdotali più alte? 

Perché la vibrazione del suono, quella naturale di Madre Terra, del vento, creano. 

Anche se l'orecchio umano non percepisce queste frequenze, esse sono innate nella materia, nella pietra. 

Qui si entra nel campo dell'archeoacustica( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/09/archeoacustica-degli-ipogei-in-sardegna.html?m=0), di cui ho già parlato, delle ricerche di molti studiosi, come dottor Altana, di cui sapete, ho condiviso molti scritti. 

Captare le vibrazioni di Madre Terra, quel suo soffio sacro, che solo lei, a prescindere dagli Umani, custodisce, era captare il mistero stesso della vita. 

Ancora una volta, straordinarie corrispondenze Etruschi /Sardi. 

Ma non mi stupiscono. 

Devono solo emergere. 

Ormai decodifico in questa chiave. Ciò che mi sembrava azzardato affermare tempo fa, ora trova conferme straordinarie. E tutto collima alla perfezione. 

Gli Etruschi, come i Romani, hanno ripreso dagli Antichi Sardi, con un po' più di scenografia, di normative e ritualistiche, che ai nostri Antichi Kabiri non servivano. 

Ma la Matrice è quella. 

Domus de Janas, antichi templi dell'afflato divino, di guarigione, di divinizzazione per l'altra dimensione. 

Per la porta degli Dei. 

Sui vari tipi di Flamines, dedico un altro scritto, altrimenti questo diventa troppo complesso. 

Ma guardate nell'immagine, un Flamines romano. 

Non sembra il copricapo del costume di Desulo? 

Desulo, che ha una ricchissima simbologia proprio per la Domenica delle Palme, come ho approfondito in un mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/04/simbologia-domenica-delle-palme.html?m=0) dove sottolineo anche la correlazione, ma già approfondita tempo prima, tra palma/prana/respiro.

E tutto mi ritorna, a perfetto incastro. 


Tiziana Fenu 

©®Diritti intellettuali riservati 

Maldalchimia.blogspot.com 

I Flamen Dialis de Sa Carena





Nessun commento:

Posta un commento