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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

giovedì, settembre 04, 2025

💛Pavoncelle Tempio di Neith e Khnum

 


Decorazione in onore della  Festa di Khnum-Ra ad Esna, nel Tempio di Neith e Khnum ad Esna, dettaglio dal soffitto. "Quando gli Dei vengono dalle loro province per contemplare il Venerabile Dio (Khnum-Ra)”. Festa di sei giorni, celebrata nel mese di ottobre. 

Questa festività, conosciuta anche come "Festa della vittoria di Khnum" o "Prendere il Pastorale", era un evento rituale per proteggere il passaggio tra un anno e l'altro, con le immagini divine del tempio trasportate in processione per essere esposte alla luce solare sulla terrazza. 

Il rito proteggeva il passaggio da un anno all'altro, un momento cruciale per la stabilità del regno e dell'agricoltura. 

Dal calendario nel Tempio di Khnum e Neith ad Esna

Amon-Ra il Signore dei troni delle Due Terre” (Dendara VII, 59, XLVII).

Nel dettaglio dal soffitto, ci sono due uccelli 'Rekhyt', ciascuno seduto sul cesto nb, con braccia umane alzate in adorazione.

L'uccello 'Rekhyt', 𓅛 , è la pavoncella, e rappresenta il popolo comune.

L'uccello 'Rekhyt' seduto sul cesto nb  e che alza le mani in adorazione significa:

"tutto il popolo loda". 

Pavoncella.

La nostra tipica icona simbolica della nostra Antica Civiltà Sarda, di cui ho parlato già anni fa( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/09/mi-e-sempre-piaciuta-la-pavoncella_28.html?m=0), e approfondito in seguito (https://maldalchimia.blogspot.com/2025/04/pavoncella-pasquale.html?m=0) 

"La pavoncella è un'icona antichissima della nostra tradizione sarda, presente ovunque, e spessissimo rappresentata in forma speculare difronte all'Albero della Vita. 

Nel testo di Graves viene definita la "depositaria dei segreti del re Salomone", lo sposo della Regina di Saba, cognome diffusissimo in Sardegna, perché la discendenza regale è quella, la stirpe degli Iniziati, dei Falasha ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/01/la-regina-di-saba-y.html?m=0)

[...] Il significato poetico della pavoncella è: «Camuffa il segreto» ed è la sua straordinaria discrezione che fa di lei un uccello sacro. 

Secondo il Corano, essa era la depositaria dei segreti di re Salomone e il più intelligente dello stormo di uccelli profetici che l’accompagnavano". 

Pavoncella presente nelle nostre navicelle Shardana. 

Sulla colomba/pavoncella, è un elemento sempre presente nelle nostre navicelle". 

Ne ho parlato anche da poco in un mio scritto sugli Argonauti ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/07/gli-argonauti.html?m=0) 

"Noè che è Kabiro, il nostro sardo  Ziusudra ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/05/ziusudra-eridano.html?m=0) 

Come fece Noè che liberò una colomba per far da guida verso la terra ferma, anche Giasone, arrivati all'entrata del Mar Nero trovano le Rupi cozzanti o Simplegadi, formate da ghiaccio e per non cozzare tra le pareti, Giasone, come fece Noè  libero una colomba, così passarono. 

La colomba/pavoncella come simbolo di elevazione spirituale, sinergia per superare la dualità delle due polarità. 

Giona, nel grembo della Nun/balena, che affronta la trasmutazione. 

Giona in ebraico è colomba. 

Giona. 

Giano 

Janus

Jana 

Le porte solstiziali tra le due polarità, maschile e femminile, umano e divino, tra vita e morte. 

Pavoncella, depositaria degli antichi segreti della nostra Antica Civiltà Sarda.

[...]Per questo motivo la nostra Tanit tessitrice sta dietro un "primordiale" tessuto, con queste braccia ad angolo che ritroviamo anche in altri contesti. E se è la rappresentazione del primo demiurgo, 

Le braccia ad angolo retto, in questa rappresentazione nel tempio di Khnum e della Dea Neith, come la nostra  Tanit di Tresnuraghes( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/la-tanit-di-tresnuraghes-la-nostra.html?m=0) 

Sono ad angolo retto, perché la dea Neith è la dea tessitrice. 

Infatti la nostra Tanit di Tresnuraghes, la nostra primordiale dea Tessitrice, ancor prima della Dea Neith, è rappresentata non solo con le braccia, stilizzate, ad angolo retto, ma anche con un fuso sul capo, come la Dea Neith. 

Dal mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/06/la-tanit-di-tresnuraghes-tessitrice.html?m=0) 

"Che sia una rappresentazione della tessitrice demiurga, come la Dea Neith egizia, me lo fa pensare sia il fuso sulla testa, un tronco cono, che sembra un nuraghe(la prima tessitrice demiurga della civiltà sarda).

La Nether della tessitura.

La parola "conoscenza", nei geroglifici Egizi, era indicata con un tessuto, il quale indica la facoltà di accedere alla conoscenza, è un comparare fra due nozioni, agire in sinergia tra due polarità. L'intreccio dei fili forma un tessuto. E Neith è chiamata la Neter della tessitura.

Infatti il geroglifico che indicava la vera conoscenza, era indicato con un tessuto. 

Tessuto che custodisce anche dopo morti. Infatti Neth sovraintendeva anche alla Mummificazione. 

Quel tessuto griglia dove si incontrano gli opposti, necessari alla creazione.

Ed è per questo che abbiamo una griglia a quadretti, come la Scacchiera di Pubusattile, come il concio della rete di Tresnuraghes, come il quadrato di Sator/Sinis, che è l'incontro creativo della M della Mem, e della W della Shin, acqua e fuoco che si incontrano e creano la Griglia dove tutto è possibile".

La Madre/Matrix(nell'accezione più pura del termine) della possibilità, dove tutto è celato e si rivela solo a chi ha raggiunto un certo grado di consapevolezza. Di equilibrio. È vuoto cosmico dove tutto è possibile. 

La Forma senza Forma. 

Il Femminile è Occasione. È lo zero che dà un senso, un potere ai numeri. 

Griglia di coordinate che creano nuovi Templi. 

Anche alcune Madonne del passato sono rappresentate con una "scacchiera/griglia" alle spalle o sotto i piedi. 

È la griglia della tessitura. Come un quadrante di ascisse e ordinate. 

E le prime Madonne erano nere, come Iside. Il Nero, il fango, l'Humus del Nilo.

Il Femminino è sempre nero. È grembo oscuro.

È ciò che non si vede,

È sotto la terra. È Grotta, è Domus de Janas, è vulva tra le cosce.

È velo che non si può sollevare, se non sei puro per entrarci.

Può essere tutto ciò che si vuole. Prende forma dal riflesso.

Nasce come riflesso divino, ma essendo "spazio di creazione" dipende dalle nostre coordinate, farlo diventare sacro o meno. Ma*trix, con la M maiuscola, o ma*trix con la minuscola". 

È lo spazio delle possibilità.

Il libero arbitrio concesso all'uomo per mano femminile.

Nel tempio di  Iside-Neith, c'era la statua sempre velata di Iside"


E ancora. 

"Invece, il segno che era rappresentato da due braccia sollevate ad angolo, tenute come un telaio, simboleggiava, presso gli Egizi, la forza vitale della persona, che si attiva a alla nascita., come se fosse il suo doppio spirituale. 

Il Ka veniva tramandato, come una sorta di “patrimonio genetico” delle divinità che lo avevano preceduto.

Le statue funerarie del defunto rappresentavano il suo Ka, e talvolta portavano sul capo un paio di braccia tese, come era anche il geroglifico Ka. La grande statua lignea del faraone Hor I (XIII Dinastia) è l’unico esempio di Ka in figura tridimensionale che sia giunto fino a noi. 

Creatore di questo Ka, insieme al corpo fisico, era il Dio Khnum, fautore dell'uovo della creazione, il vasaio divino, che modella le sue creature con il limo nero del Nilo. 

Ka, come Ka/Cabras, fulcro della creazione nella nostra terra, rappresentato dai Giganti di Mont'e Prama, da su "Karrabosu", lo scarabeo psicopompo, la nostra Dea Madre di Cabras/Kabras, che ha anticipato di oltre 3500 anni quello egizio( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/lo-scarabeo-umanoide-egizio-khepri-e-la.html?m=0) 

Infatti, pur potendo andare ovunque, si riteneva che il Ka rimanesse per lo più nel sepolcro, nel corpo mummificato o nelle statue commemorative(come nella nostra Dea Madre/Karrabosu, riposta nella mano dei defunti), del defunto, e doveva solo essere nutrito, con offerte di cibo.

Ma avevo già parlato del Dio Khnum, guardacaso, padedro della dea Neith, in un post di oltre un anno fa, a proposito drl bronzetto di Teti e le sue proporzioni auree(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/04/geometria-sacra-guerriero-teti.html?m=0) - Amon, Ra, Khnum, tre Archeboli, un solo archetipo- , il Dio vasaio creatore del mondo, guardiano delle sorgenti, creatore della vita, che plasma la vita degli uomini, e padre di Heka, il Dio della magia e degli incantesimi.

Quindi come vasaio, come contenitore uterino, questo Dio Khnum potrebbe essere associato anche alla parola sarda "cunnu", con la quale ha una certa assonanza fonetica, considerando il fatto che Teti, dove è stato ritrovato il bronzetto, simbolicamente parlando, essendo associata all'archetipo Teth, ha una valenza uterina, un grembo creativo di immane bellezza.

"Cigno, che in latino si scrive "Cygnus", ma si legge "cunnus". Ne ho parlato in un mio scritto, è in correlazione con la costellazione del Cigno ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/12/l-ingresso-triangolare-dei-nuraghi.html?m=0) 

Un "cunnus" triangolare, come si vede dalla disposizione della costellazione

Perché  questo, significa l'archetipo Teth: verità, fecondità, bellezza". 

[...] Quindi, questa Tanit di Tresnuraghes, secondo il mio punto di vista,  è il demiurgo androgino, vasaio e tessitore, che viene identificato con queste due braccia sollevate a squadra, come un telaio, come un fuso da tessitura, che, guardacaso, ha la stessa forma conica dei nuraghi. Conica come un ingresso uterino. Come gli ingressi nei nuraghi, come l'ingresso al pozzo Sacro di Santa Cristina, tutti con "angoli aurei" a 9. Come ho scritto tante volte". 


Questa rappresentazione di sacre pavoncelle egizie è straordinaria, perché non solo rimandano alla primordiale Tanit tessitrice, ma alla simbologia della tessitura creatrice della scacchiera di Pubusattile, che è, non solo demiurga, in quanto sinergia delle due polarità( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/06/la-scacchiera-de-sa-pala-larga-bonorva.html?m=0), ma custode di profonda conoscenza rappresenta proprio dal glifo del tessuto, in egizio, poiché custodisce le proporzioni frazionare del Sacro Occhio di Horus ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/04/locchio-di-horus-e-la-scacchiera-di.html?m=0) e della quadratura del cerchio, approfondito giusto due giorni fa ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/la-scacchiera-di-pubusattile-e-la.html?m=0). 

Ma avevo già trovato una corrispondenza, tra scacchiera e vela egizia (https://maldalchimia.blogspot.com/2021/05/la-vela-egiziascacchiera-pubusattile.html?m=0) 

Vedete, come poi si evince, da questa rappresentazione egizia, come il vero significato della Tanit di Tresnuraghes, con le sue braccia squadrate e il suo reticolo che rimanda alla scacchiera demiurga, rimandi alla dimensione della tessitura, della profonda conoscenza, rappresentata dalla scacchiera, dal reticolo delle due polarità, e anche questa intuizione che avevo avuto, riguardo la Tanit, collegata al telaio, e il reticolo veicolo di profonde conoscenze, trova riscontro nella simbologia della pavoncella. 

E anche stavolta, tutto si incastra alla perfezione 


Tiziana Fenu 

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Pavoncelle tempio Neith






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