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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

mercoledì, settembre 17, 2025

💚Venere del Gaban, Trento

 Venere del Gaban, Trento, ritrovata all'interno  di una tomba che risalirebbe al tardo Mesolitico o all’inizio del Neolitico (VII millennio a.e.v.),

Interessante reperto.

La conformazione mi ricorda quella della

Dea madre ugaritica della fertilità Asherah, padedra del dio del cielo El, mentre tiene in grembo i due gemelli Shalem e Shahar, di cui ho parlato svariate volte, in particolare, in un mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/05/statuina-dea-madre-asherah.html?m=0

"Coincide con la dea ugaritica Athirat, indicata nei testi ugaritici antecedenti al 1200 aC, come Athirat signora del mare. 

Il culto di Asherah prevedeva l'installazione di pali o di alberi stilizzati, chiamati anch'essi, con il nome di "asherah"

Simbolismo, che abbiamo anche noi, qui in Sardegna, in un'antichissime rappresentazioni in due luoghi in particolare, come ho approfondito nel mio link a riguardo. 

Anche questa rappresentazione, sembra fatta per essere "piantata" nel terreno, per divinizzarlo, per fertilizzarlo.

Tanto più che presenta una colorazione in ocra rossa, che rimanda al fertile sangue mestruale  femminile.

C'è un riferimento abbozzato, ad un Albero della Vita stilizzato, con 8 braccia. 

Albero della Vita, che si erge sulla spaccatura vaginale, ad indicarne l'importanza in termini di ciclicità.

Albero della Vita, sovrastato da una banda ad arco, contrassegnata da 8 tacche, che traguarda  probabilmente la scansione "solstizi ed equinozi" e passaggi intermedi, quindi una scansione solare

Abbiamo quindi, una simbologia lunare e solare insieme, simbolo della sinergia necessaria, per la Creazione

Anche la simbologia della doppia falce di luna, che adorna il collo, potrebbe indicare questa doppia simbologia "taurina/uterina", nella sua accezione più ampia di dimensione della fert'ilità.

Simbolismo, anch'esso molto presente nella nostra Antica Civiltà Sarda

Stilisticamente, la verticalita', con la conformazione a V della figura, nella sua parte bassa, ad indicare la vul'va femminile, oltre che la funzionalità intrinseca di oggetto funzionale alla "fecon'dazione" del terreno( ma se presenta un foro, sulla sommità, potrebbe anche rappresentare un amuleto da collo), si complementa alle V rovesciate dell'albero della vita, ad indicare le sue energie, femminile e maschile, che creano, nella dimensione, nel grembo del Femminile.

Un Albero della Vita, come un Chevron, una riproduzione, una moltiplicazione.

Un generare, attraverso i cicli stessi dell'universo.

Estremamente bella e simbolica


Tiziana Fenu 

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Venere del Gaban, Trento



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