"Moshè condusse Israèl via dal Mar Rosso, ed essi andarono nel deserto di Shur; camminarono per tre giorni nel deserto e non trovarono acqua. Arrivarono a Marà, ma non poterono bere l’acqua di Marà poiché era amara; per questo il posto è chiamato ‘Marà’ (dalla radice di ‘amaro’ ) . (Esodo 15:22-23)
L'acqua divenne amara e imbevibile solo dopo che gli israeliti arrivarono a Marà
Letteralmente, le parole “perché le acque erano amare" – "ki marìm hem” possono essere anche tradotte “perché essi erano amari”, a significare che erano gli ebrei, e non l’acqua, ad essere amari, e solo come conseguenza della loro “asprezza” diventò amara anche l’acqua.
"Majim, "acqua".
Una parola che non ha la forma singolare, ma solo quella plurale per sottolineare il suo essere un Dono Divino, indispensabile per l'esistenza e la sussistenza del creato.
"Così dentro, così fuori".
Percepiamo ciò che è nella nostra Essenza.
Non c'è acqua che ci disseti, se siamo aridi dentro.
Amaro.
Amore.
Livore.
"Liver", fegato in inglese, dove si "accumula il livore", l'organo che produce la bile, amarissima.
"Liver/lover ( colui che ama, in inglese).
Il crinale tra odio e amore è sempre flebile, e altera la nostra percezione su ogni fronte.
Rende ciechi.
Altera i sensi.
La percezione.
La giusta prospettiva.
Diventa proiezione.
Identificazione.
Non riconoscimento.
Non solo dell'altro, ma anche di noi stessi.
Tiziana Fenu
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