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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

venerdì, aprile 26, 2024

💙Wesak/cavalli

 

Il 23 aprile, in occasione del plenilunio in Bilancia-Scorpione, siamo stati nel culmine dei festeggiamenti del Wesak.
Esattamente iniziato  due giorni prima, chiamati ”giorni di rinuncia e distacco” e termina con i due giorni successivi, chiamati “giorni di distribuzione”, mentre il giorno centrale si chiama “giorno di salvaguardia”.
Il giorno centrale è coinciso con il plenilunio, a filo, proprio, in Scorpione ( tra Bilancia e Scorpione) sotto il segno del Toro.
Mi scuso per non averne tenuto conto, ma in molti siti inglesi datava il Wesak nella data del 23 maggio.
Poi sono andata a cercare come si calcola, e ho ripescato dei miei scritti a riguardo degli anni passati, e mi sono resa conto che effettivamente era il 23, precisamente, quasi a mezzanotte, quindi, fatto slittare al 24.
Teoricamente, siamo ancora nell'energia del Wesak.
I due giorni successivi alla cerimonia meditativa vera e propria, che dura 8 minuti ( e ritorna l'8 del Femminino e di questo anno 8, come l'Archetipo 17, Phe, di espansione, e l'Arcano Maggiore XVII della Stella, che sommati, fanno entrambi 8.
888.
Un numero straordinario, estremamente potente, legato all'abbondanza).
Due parole sul Wesak
Il Wesak Acquariano è un rituale mobile divulgato nel XX secolo dalla teosofia, e più specificatamente da Alice Bailey.
Il rito si ispira al Vesak buddhista, una festa sacra durante la quale si celebra la nascita, l'illuminazione e il distacco dal corpo del Buddha come essere liberato. 

Il Wesak si svolge in una valle che si trova nell'Himalaya, in una zona impervia fra la catena del Karakorum e quella del Kun Lun, alle pendici del monte Kailash, uno dei luoghi più sacri del pianeta, un grandissimo connettore energetico, a cui partecipano migliaia di persone.
Una valle chiusa a nord-est, da una grande roccia bianca, venata da un minerale luccicante. Un grande masso squadrato, dell'identico minerale, lungo circa 4 metri e largo 2, utilizzato da sempre come altare, ne delimita l'imboccatura.
Il Wesak è una festività orientale molto antica; appartiene alla tradizione buddista, ma la sua grande Benedizione è destinata a tutta l'umanità.

La Tradizione indiana narra che cinquecento anni prima di Cristo, il principe Gautama Siddharta raggiunse il massimo dell'illuminazione divenendo così un "Buddha", cioè un risvegliato, liberato dalla necessità di tornare ad incarnarsi ancora sulla Terra. 
Il Buddha, muore nell'anno 483 avanti Cristo, nel mese del Wesak (maggio), nella notte del plenilunio.
Ogni anno, nel momento esatto in cui si forma il plenilunio nella Costellazione del Toro, tornerà sulla Terra a portare la Sua benedizione, la sua mano tesa per aiutare ed incoraggiare l'evoluzione spirituale dell'umanità”.
 Nei paesi buddisti la Luna Piena in Scorpione è conosciuta come la luna più potente dell'anno, e viene identificata proprio con il Wesak, perché fu proprio in un plenilunio in Scorpione, che il Buddha sedette sotto l'albero del Bodhi, del risveglio, e raggiunse l'illuminazione, emanando guarigione a tutta l'umanità. 
Fin dall’antichità, la magnifica Stella fissa Aldebaran, la stella più luminosa della costellazione del Toro, il suo occhio rosso,  fu la Stella guida dei cieli e il Suo nome era connesso alla regalità, al dominio, all’ascesa della Luce.
Era la stella regina dei sumeri quando, segnando l’equinozio di primavera (dal 4000 al 2000 a.C.), evocava il simbolo di un’energia primordiale e celeste; nell’antica Persia era Tashter, lo ‘Spirito creatore’ che causava piogge e diluvio, e la Sentinella dell’Est, che costituiva una delle quattro Stelle Regali con Antares (Ovest), Regolo (Sud) e Fomalhaut (Nord), Guardiane del Cielo, in quanto marcavano la croce dei solstizi e degli equinozi.
Nella filosofia esoterica orientale Aldebaran è uno dei quattro Mahārājah, i ‘Quattro sacri’ e tra questi è associata, come Venere e ad Uriel ‘La Luce di Dio’.
Per gli Egizi, Aldebaran è la Stella Sar e Rohini, la ‘Stella dell’Ascesa’: Ro, Ru (egiz.) è “la porta o la via d’uscita, il punto nei cieli da dove procede, o nacque, la luce primordiale; sinonimo di ‘matrice cosmica’”
Anche il Plenilunio del 2023, è stato governato dall'energia del diciassettesimo Sacro Archetipo Phe, con funzione espansione , il cui antico geroglifico è proprio il Ru egizio, come il simbolo di Aldebaran. 
Questo perché siamo in un anno bisestile.
Una bocca che pronuncia il Verbo ( il Toro è collegato al chakra della gola). 
Che è Essenza. 
Essenza, nella cui sinergia, non vi è separazione tra sole e luna, perché l'uno fa parte dell'altro. 
Trovo straordinaria questa  corrispondenza. 
Si incastra tutto perfettamente, come se fossimo guidati da un disegno ed una armonia più vasta, perfettamente equilibrata. Siamo nell'energia di espansione dell'Archetipo Phe, con Arcano Maggiore la Stella. 
Wesak è una dimensione interiore. 
È la nostra personale Maestria di autorigenerazione, quella di portare in superficie i nostri abissi, di capovolgerli, e farne delle vette, come quella dell'Himalaya, in cui avviene questa celebrazione. 
Si parte dalla valle, dal nostro intimo abisso uterino. 
Non è l'energia divina, a scendere per aspersione su di noi. 
È la nostra intima dimensione divina, ad emergere dall'abisso, e ad entrare in connessione con essa. 
A manifestarsi, in connessione, in frequenza, con altre anime, che sono in cammino evolutivo, come lo siamo noi.
Siamo noi, i Maestri della nostra Luce interiore, che vuole espandersi, vuole manifestarsi. 
A più di 6.700 metri di altezza, su questo Monte Kailash, si trova il settimo punto energetico più potente della Terra, il Chakra della Corona. 
La montagna è così sacra per i tibetani, che anche il tentativo di scalarla è considerato un’offesa al regno della spiritualità.
Per questo motivo si resta a valle, anche se si erge il simbolo del Wesak il Tarboche, un enorme palo di preghiera in legno, fatto con diversi tronchi di pino, posti uno sull'altro come il pennone di una nave. 
È interamente decorato con bandiere di preghiera dai colori brillanti, nuove di zecca; più o meno a metà sono attaccate quattro funi lunghe circa 600 metri, anch'esse completamente ricoperte di bandiere. Il darchen (il Tarboche) è rivolto rigorosamente verso nord e giace con la base adiacente a un buco al centro di un cumulo di pietre.
È fondamentale che il palo entri nel buco del terreno dalla giusta angolazione in modo di essere collocato perfettamente verticale; se dovesse essere inclinato anche di pochissimi gradi ciò comporterebbe disastri e sciagure in Tibet per tutti i dodici mesi successivi.
Un rituale di matrice pre-buddista, che appartiene allo sciamanesimo Bon, che considera l'alto palo, come l'albero originario, l'asse cosmico, la colonna di collegamento tra terra e cielo che unisce paradiso, terra e mondo sotterraneo, così come viene considerato nello sciamanesimo, diffuso in tutte le aree della terra. 
Questo asse centrale, il Pilastro del Mondo o Asse Cosmico, che è la via che lo sciamano percorre in stato estatico per muoversi attraverso i tre piani, viene rappresentato simbolicamente nelle diverse culture con una Montagna Sacra o con un Albero del Mondo.
Ma questa simbologia di Asse del mondo, di albero che si autorigenera, trova risonanza e specularita', nella simbologia energetica della nostra kundalini, attraverso i 7 chakra. 
Deve essere integra, eretta, non vacillante, e deve puntare al Nord.
Il Nord, esotericamente, è molto importante, perché da sempre, è stato tradizionalmente ritenuto il punto di congiunzione tra la Terra e il Cielo, e la porta degli Dei. 
Rappresenta l’immutabile che si oppone al mutamento, all’Essere al divenire. 
In questa dimensione di immmutabilita, si può sentire l'energia unificatrice tra umani e divino, senza nessuna separazione, senza nessuna categorizzazione o differenziazione tra etnie, religioni, orientamento politico. 
È unione di cuori e di chakra della Corona, risonanti alla stessa Frequenza. 
Ma c'è un altro aspetto interessante, dal punto di vista astrologico. 
Durante  la Festa del Wesak si viene a stabilire un rapporto unico che collega la terra, il Sistema  Solare, lo Zodiaco Minore e lo Zodiaco Maggiore.
In modo più preciso, le energie Cosmico-Spirituali, dallo Zodiaco Maggiore, le cui costellazioni rappresentanti sono l’Orsa Maggiore e le Pleiadi, vengono accumulate nella magnifica stella fissa di Aldebaran, cioè  “il terzo occhio” della costellazione del Toro.
Da qui le energie, vanno fino al Sole.
Quindi l'Orsa Maggiore, fa da ponte per connettersi con Aldebaran, che rappresenta il Terzo occhio, e infine al Sole, la Sorgente primaria.  
Dal Sole, l’energia, arriva a Venere e alla Luna, poi al nostro Logos Planetario, e infine da Sanat Kumara  al Buddha, il quale le passa al Cristo. 
È l'energia cristica universale, l'Amore incommensurabile dei nostri Maestri, verso gli Umani. 
- Pleiadi ( 7 stelle-7 passaggi attraverso i chakra, o le stesse 7 stelle dell'Orsa) 
- Scorpione, antipode del Toro 
-Toro, con il suo fulcro Aldebaran 
Il nome  di Aldebaran, deriva dall’arabo Al Dobaran che significa colui che guida o colui che segue perché sorge dopo le Pleiadi e sembra inseguirle nel cielo. Il Toro è la costellazione che in epoche antiche, dal 4500 A.C. al 1900 A.C. era presente nel cielo al momento dell’equinozio primaverile ed era quindi il segnale cosmico dell’inizio dell’anno, del momento in cui la Terra riprendeva la sua vegetazione. 
Abbiamo celebrato questo Plenilunio, questo Wesak in espansione, in maggiore consapevolezza, in frequenza con dimensioni armoniche che dovevano solo emergere. 
Le voci che emergono dal frastuono. 
Un cambiamento profondo, che lascia poco spazio ai vecchi paradigmi, che si stanno sgretolando. 
L'Universo ci ha guidato in modo magistrale, e questo mi commuove moltissimo. 
Nei modi che conosce, che sono comprensibili agli umani, in modo diretto. 
Non c'è stato giorno, in cui non abbia emesso dei segnali inequivocabili, offrendo una visione di insieme, che era solo preparatoria a questi passaggi così importanti e radicali. 
La percezione è cambiata. 
C'è una pace di fondo, e una pienezza indescrivibile. 
Non si è arrivati da nessuna parte. 
Si viaggia. 
E il panorama, non è mai stato così bello, così oltre le curve. 
Così oltre l'orizzonte 
E le albe e i tramonti, sono negli occhi.
Maestri di noi stessi. 
Ovunque siamo. 
E, a ridosso del Wesak e del Plenilunio, è successo un fatto particolare, che è passato quasi inosservato, ma estremamente simbolico, di cui volevo approfondire già da ieri, ma per mancanza di tempo, non ho potuto.

Mercoledì mattina a Londra, 5 cavalli sono scappati da un’esercitazione, con 7 cavalli e 6 soldati, del Household Cavalry Mounted Regiment, un reggimento di cavalleria dell’esercito britannico, e hanno iniziato a correre liberi per la città per almeno un’ora. I cavalli erano a Hyde Park per un’esercitazione del Trooping the Colour, la tradizionale cerimonia organizzata per il compleanno del sovrano (la cerimonia si svolge sempre a giugno): un forte rumore a Belgravia, proveniente da un cantiere in zona, ha spaventato cinque dei cavalli, che hanno disarcionato i soldati che li cavalcavano, e hanno iniziato a correre liberi
Un cavallo si è scontrato con un bus  davanti all'hotel Clemort e un altro con un'automobile, una Mercedes
Le immagini sul web, hanno mostrato il cavallo bianco con il petto insanguinato e un cavallo nero.
Estremamente simbolico.
Mi ha catapultato nella dimensione dei passi dell'Apocalisse.
Tutti i cavalli recuperati , tre soldati feriti.

Vediamo alcuni numeri
Mercoledì, agente mercuriale, trasformativo, legato al Femminino
Luna calante in Scorpione
Poco dopo le 8 del mattino 
Data 24/4/2024
6/4/8
18= 9❤️ Femminino/Serpente

Household Cavalry Mounted Regimen
Ghematria ebraica 2245= 21=3
Ghematria inglese 2112=6
Ghematria semplice 352= 10
Tot=19 Archetipo Qoph, funzione legante, il Sole.
Ma anche Yod, archetipo  10 ( 1+9) il punto X di creazione. La Ruota della Fortuna, ribaltamento

Household
435= 12 🟢Lamed/Misura /prova/Appeso
642= 12🟢
107=8🔴 Anno 8, Femminino
Tot =32=5🌹

Cavalry
435=12 🟢Lamed /Appeso
642=12🟢
107=8🔴
Tot =32=5🌹

Mounted
429=15 🟣Samech, creazione/fertilità /Diavolo/Divisione
552=12🟢
92=11👑
Tot=38=11👑

Regimen
176=14 Nun /trasmutazione /Temperanza
426=12🟢
71=8🔴
Tot =32=5🌹

Hyde Park
568=19=10
528=15🟣
88=16
Tot=41=5🌹

Hyde
417=12🟢=3
252=9❤️
42=6
Qui C'è il modulo 3/6/9, il modulo Sacro della creazione, ma è anche presente il 12

Park
151=7
276=15🟣
46=10
Tot=32=5🌹

Belgravia
825=15
462=12🟢
77=14=5🌹
Tot=41=5🌹

Londra
195=15🟣
384=15🟣
64=20
Tot= 50=5🌹

London
204=6
444=12🟢
74=11👑
Tot=29=11👑

Hotel Clermont
511=7
960=15🟣
160=7
Tot =29=11👑

Mercedes
222=6
432=9❤️
72=9❤️
Su Mercedes non poteva che essere una prevalenza di 9❤️, il Femminino
Il nome Mercedes, in spagnolo, significa pietà /compassione/ricompensa, prezzo".
Questo mi rimanda alla Lamed/prova/Sacrificio, estremamente presente nell'analisi ghematrica di questo particolare evento. Riflette il culto della Vergine Maria detta "della Mercede", la cui apparizione è commemorata il 24 settembre.
Il simbolo della Mercedes su cui si è schiantato il cavallo bianco è una stella a tre punte, che rappresentano le tre vie della mobilità :aria, terra, mare, e la corona d'alloro, il simbolo della vittoria.
Ma il tre, sappiamo che esotericamente è il numero sacro della creazione, legato allo stesso 9 del Femminino, perché il 9 è un 3 al cubo, un 3x 3.
5 cavalli su 7
5🌹, numero del Toro, ma anche di Venere, che lo governa
Quinto chakra della gola Vishudda, la parola, l'espansione( il 5 è molto presente) 
2 che scappano, uno bianco uno nero.
Il bianco si ferisce.
Andiamo a vedere cosa dice il Libro dell'Apocalisse riguardo due dei 4  cavalli dell'Apocalisse
Apocalisse 6
"Il primo sigillo e la sua apertura sono legati alla simbologia del cavallo bianco
2 Ed ecco mi apparve un cavallo bianco e colui che lo cavalcava aveva un arco, gli fu data una corona e poi egli uscì vittorioso per vincere ancora.
[...] 5 Quando l'Agnello aprì il terzo sigillo, udii il terzo essere vivente che gridava: «Vieni». Ed ecco, mi apparve un cavallo nero e colui che lo cavalcava aveva una bilancia in mano. 6 E udii gridare una voce in mezzo ai quattro esseri viventi: «Una misura di grano per un danaro e tre misure d'orzo per un danaro! Olio e vino non siano sprecati».
La lotta alla fine raggiunge il culmine, momento in cui Dio interviene, distrugge le forze del male e stabilisce un nuovo ordine di cose. L'apparizione del Messia coincide con l'avvento di questi eventi.
Poiché i cristiani erano convinti che l'opera del Messia doveva concludersi in trionfo e gloria, credevano che questo fine potesse essere compiuto solo con un ritorno di Gesù sulla terra.
O la venuta dell'Anticristo, come molti sostengono, che si spaccera' per un salvatore. Questa seconda venuta, che avviene durante l’Apocalisse, inaugura l'avvento della nuova era, nonché la definitiva distruzione di tutte le forze del male.
I messaggi di Cristo canalizzati nel Vangelo di Giovanni, sono indirizzati a sette angeli, ognuno dei quali è custode di una chiesa particolare: Efeso, Smirne, Tiatira, Pergamo, Sardi, Filadelfia e Laodicea.
7 sono i cavalli della manifestazione a Londra.
Cristo loda queste chiese per le buone opere che hanno compiuto, ma per cinque di esse invia anche un messaggio di avvertimento e di rimprovero.
5 sono i cavalli che si sono spaventati.
Metaforicamente, i più sensibili, i più ricettivi.

Dopo i messaggi di Cristo alle sette chiese, Giovanni descrive i sette sigilli, rotoli sui quali è scritto un resoconto degli eventi che stanno per accadere. Si dice che il Cristo risorto, a cui si fa riferimento come l'Agnello di Dio, sia l'unico ritenuto degno di aprire i sigilli. Quando il primo sigillo viene aperto, appare un cavallo bianco, il cui cavaliere va alla conquista. Vengono aperti altri sigilli e altri tre cavalli, uno rosso, uno nero e uno verdastro, compaiono in rapida successione. Questi quattro cavalli e i loro rispettivi cavalieri simboleggiano i conflitti che segneranno l'inizio della distruzione finale dell'Impero Romano. 
Il primo cavaliere ad apparire all’apertura dei sigilli è quello che cavalca il cavallo bianco e viene descritto con in mano un arco e una corona in testa. Ci sono opinioni discordanti sul primo cavaliere, c’è chi crede rappresenti Cristo mentre altri ritengono sia il cosiddetto anticristo. Fino al tempo della Riforma protestante, l'opinione più diffusa era che il cavaliere del cavallo bianco fosse Cristo.
Questo terzo cavaliere è generalmente considerato il simbolo di una grande carestia, probabilmente a seguito della guerra che deriva dal secondo cavaliere. Il cavaliere si presenta con in mano una bilancia e quando compare si sentono queste parole: “Una misura di frumento per un denaro e tre misure d’orzo per un denaro, ma non danneggiare né l’olio né il vino”. Nella Bibbia ciascuno di questi alimenti ha un significato simbolico preciso: il grano si riferisce alla parola di Dio; l’olio è simbolo dello Spirito di Dio; il vino è una metafora del sangue di Cristo. L’oracolo del terzo sigillo parla di carestia spirituale che metterebbe in crisi la Parola di Dio, ma non il suo Spirito e il valore del sacrificio di Cristo
Brevemente, quindi, i 4 cavalli dell'Apocalisse, rappresentano :
-cavallo bianco, conquista militare( cavaliere con arco)
-cavallo rosso, violenza e stragi ( cavaliere con spada)
-cavallo nero, carestia ( cavaliere con bilancia)
- cavallo verdastro, morte e pestilenza

Direi che la simbologia dei due cavalli, uno nero e uno bianco, sia altamente simbolica
Il bianco, conquista militare, sacrificio, si ferisce con una Mercedes, la prova, la ricompensa, la pietà, il prezzo.
Un Femminino che attraverso il dolore, la ferita, il sangue guarisce. Come se fosse un passaggio necessario.
Il cavallo nero funge da Giustistia. Il suo cavaliere ha la bilancia
Siamo, appunto, in un anno 8, Femminino, ma anche Giustizia
Black in Ghematria
36=9🔴
174=12🟢Lamed/prova/sacrificio
29=11👑kaf/Corona/Regina/La Forza

Black horse
269=17=8
564=15🟣
94=13⚫ Mem/acqua/rinascita /Morte

White
1022=5
390=12🟢Lamed/prova/sacrificio
65=11👑Kaf/Corona/Regina/La Forza

White horse
1255=13⚫Mem/acqua/rinascita /Morte
780=15🟣
130=4

Come vedete, in tutt'e due i cavalli, nero e bianco, abbiamo 3 Archetipi in comune , tutti concecutivi.
Molto particolare, e simbolico, perché indica una progressione
11/Corona/Regina/Forza
12/Lamed/prova/Sacrificio/Appeso
13/ Mem/acqua, rinascita dopo la Morte.

Trovo questa simbologia, straordinaria, ed estremamente pertinente al periodo che stiamo vivendo.
L'invito è anche a bilanciare, soppesare, filtrare, e avere giudizio.
È sempre difficile, lo è sempre stato.
Ma arriverà un tempo, in cui l'arco, quello del cavaliere del cavallo bianco, creerà solo nuove alleanze.
Ancora un monito ad osservare.
È nella dualità che si può creare, almeno in questa dimensione.
Nell'integrazione.

Con infinita gratitudine sempre

Tiziana Fenu
©®Diritti intellettuali riservati
Maldalchimia.blogspot.com

Wesak/cavalli





💛Spunti da un video di Biglino ( Amon)

 Si è parlato degli scarabei egittizzanti ritrovati in Sardegna, in questo, come sempre, interessante incontro tra prof Biglino e prof Corrias, sull'Egitto in Sardegna ( https://youtu.be/LeYfuwwY3PQ), di Amon, della funzione dell'arca dell'Alleanza, di cui avevo approfondito ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/07/s-arca-sacra.html?m=0), tanta roba di cui avevo già accennato nei miei passati post. 

La maggior parte degli scarabei, fa riferimento al Dio Amon, con un simbolismo apotropaico. Scarabei che erano tipici della zona del Delta del Nilo, zona di occupazione degli antichi Shardana in particolare. 

In Sardegna ne sono stati ritrovati tantissimi, circa 4000, in svariate zone archeologiche tra cui Mont'e Prama, Nuraghe Nurdole, Tharros, e Mont'e Sirai. 

Tra questi, spiccano, tre scarabei, detti del cuore, per la loro forma particolare, sempre veicolo del nome divino Amon a cui sono dedicati. 

Ma vorrei sottolineare come anche la nostra Dea Tanit di Tresnuraghes, che considero la nostra prima dea archetipale tessitrice, come la Dea Neith( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/06/la-tanit-di-tresnuraghes-tessitrice.html?m=0) 

, ha il volto a forma di cuore, e, nella trasposizione in antica  scrittura sarda, la H era rappresentata proprio da una Tanit, e, il Mercurio, per antonomasia, è l'energia femminile, trasmutante, che funge anche da psicopompo nel mondo dei morti. 

Le nostre Dee Madri di Cuccuru S'Arriu, erano le statuine che venivano riposte nella mano del defunto, per accompagnarlo nel tragitto, nell'altra dimensione, anticipando di almeno 3000 anni la funzione e il simbolismo degli scarabei egizi ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/lo-scarabeo-umanoide-egizio-khepri-e-la.html?m=0) 

Ne ho parlato in un mio scritto( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/07/parlare-della-dea-tanit-in-sardegna-e.html?m=0) 

" in Sardegna succede una cosa molto particolare. 

Succede che mentre questo "omino asessuato Ankh/ Tanit si evolve nella lettera H, partendo dall'alfabeto protosinaitico, in Sardegna succede  una cosa straordinaria. 

Che  la Tanit  diventa rappresentativa della lettera H, in tutta la sua completezza, ma con una simbologia molto più vasta, rappresentata dalla testa grossa e perlopiù a punta, a triangolo, quindi conservando i suoi tratti da Tanit, è diventando quasi una lettera dell' alfabeto. 

Tanit dalla testa grossa, come, per esempio, quella rappresentata nel nuraghe Aiga di Abbasanta. 

E che strana assonanza tra il nome di questo nuraghe, Aiga, con la Tanit/ Argia tessitrice, che si trova nel concio a rete della chiesetta di Sant' Antonio a Tresnuraghes, di cui ho parlato in un mio precedente post, dove la Tanit ha la. stessa fisionomia riguardante una testa piuttosto grossa appuntita verso il basso. 

[...] Alcune Ankh sugli scarabei Sardi, sembrano più dei segni di Tanit che Ankh, addirittura anche  con le braccia alzate. 

Ma la peculiarità è che è presente una testa grossa e che si fa appuntita verso il basso

Teniamo presente che gli scarabei comparvero in Egitto tra il 2128 e il 2055 a. C.

Lo scarabeo di Tharros per esempio ricorda,  mancando  della base del triangolo, quelli del Sigillo anatolico del III millennio a. C.

Molti grafemi antropomorfi che risultano negli Scarabei, sono riconducibili a quella che poi diventerà la H. 

Ma la H, che cosa è, se non simbolo di quel Mercurio/Hermes, traghettatore tra i due mondi, tra la vita e la morte, tra la nascita e la morte, colui che accompagna nel regno dei morti?

Un grafema quindi antichissimo che simboleggia la continuità tra i due mondi. 

[...] Una Tanit particolare, quella di Tresnuraghes con la testa a forma di cuore, perché è la Tanit tessitrice primordiale ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/la-tanit-di-tresnuraghes-la-nostra.html?m=0) 


Un Dio Amon, quello presente negli scarabei, strettamente legato alla Simbologia dell'Arca dell'Alleanza, che rappresenta il Sacro Femminino custode delle due polarità, che in Sardegna, nasce con s'Archedda, la cassa nuziale che conteneva il corredo preziosissimo, ricamato a mano, la dote delle spose, quindi legato al Sacro Femminino 

( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/07/s-arca-sacra.html?m=0) 

"L'Arca dell'Alleanza era stata realizzata in legno di acacia per volontà di Mosè per contenere le tavole della legge che gli erano state dettate da Dio( la Mimosa è infatti legata alla simbologia della Dea Madre e al Dio Amon/Min- https://maldalchimia.blogspot.com/2024/03/la-dea-madre-di-cabras-mimosa-solare.html?m=0) 

Non aveva potuto vedere Dio in volto, identificato con Yhawn/ Amon /Min, il dio nascosto. 

Di Amon ho già parlato nel mio precedente post, il Dio  nascosto e ingenerato, il Dio della luce, della fertilità dell'elettricità, la cui parte femminile è rappresentata da Min, la parte  che crea nella Forma, il Dio manifestato. 

Il dio nascosto della luce, nella variante Min, è rappresentato con la pelle nera, che indicava la terra fertile, con una freccia dentata, e una lattuga vicino, le cui foglie strofinate generavano una sostanza bianca simile al latte, che gli antichi egizi veneravano come seme maschile, come sperma ( in sardo lattuga è chiamata "latia", nome simile al latte).

Anche molte dee guerriere egizie venivano rappresentate con il corpo itifallico di Amon - Min, con la testa  di ariete con le corna ricurve che rappresentavano sia la virilità sessuale, ma anche la spirale femminile.

Nella versione Amon-Min, il Dio Amon era a considerato " Toro della stessa sua madre. 

[...] Il termine Mimose, con la quale sono celebrate le donne, probabilmente risale a  questa versione femminile di Amon-Min, un Yhawn/ Amon /Min, che chiede di poter realizzare un contenitore che potesse contenere  e custodire la sua Parola, il suo Verbo, specificando che forse in legno di acacia, cioè di Mimosa, in onore alla sua parte femminile, che dà la Forma alle sue parole e che funge da contenitore, da grembo creatore. 

Sì perché l'Arca dell' Alleanza, fu costruita in  preziosa acacia  rivestita di oro, prodotto di un' antica tecnologia, della quale gli antichi egizi erano a conoscenza, e questo antico sapere iniziatico venne trasmesso solo agli iniziati, dei quali Mosè avrebbe fatto parte. 

Nel "Testo della piramide", un antico documento, si parla di una scatola d'oro nella quale Ra, il primo re egiziano ripose un certo numero di oggetti  egiziani molto preziosi, così come "s' Archedda" Sarda, custodisce il prezioso corredo della sposa. 

Sull'Arca dell' Alleanza, vi erano due Cherubini d'oro a protezione del coperchio, tutto in oro,  le cui ali quasi si sfiorano. 

L'Arca era la manifestazione vivente del potere divino. 

Il potere che scaturiva dall'Arca in oro, deriva da quell'arco di luce che si creava dall'estremità di un ala all'altra, dei due Cherubini che stavano accoccolati sul coperchio  dal vano contenitore.

Una specie di luce ed energia, un arcobaleno, un arco elettrico, che distoglieva qualsiasi inconsapevole ad accostarsi all'Arca, senza prima aver fatto un percorso iniziatico, senza essere meritevole  di conoscerne il contenuto prezioso. 

Si narra che chiunque tentasse di forzarlo morisse bruciato e folgorato. 

Molto consono con l'aspetto elettrico e folgorante di Amon, dio dell'elettricità. 


E del Dio Amon, avevo scritto, che aveva attinenza con la nostra maschera sarda dei Dio Maimone ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/06/osservavo-queste-tre-immagini-la-prima.html?m=0) 

"Era considerato il Dio delle apparizioni elettriche, legate alla terra, ma non solo, perché tutti i  pianeti presentavano brillanti tratti aurorali di elettromagnetismo, e in particolare il pianeta Marte. 

Amon rappresentava anche il Dio Marte, perché lo vedevano dalla terra, ed  era rappresentato come un sole rosso, con un campo magnetico altamente visibile. 

E infatti Amon era  rappresentato simbolicamente anche da una testa  di ariete con le corna toroidali che richiamavano il campo elettromagnetico toroidale della terra e dei pianeti in generale. 

Amon era considerato energeticamente la divinità più potente dopo il re, perché era un re che si era autogenerato, era il dio della fecondità , il Dio Toro della sua stessa madre

Dio che era maschile e femminile allo stesso tempo, solare e  lunare, e che aveva  anche una parte oscura, invisibile. 

Solo dal II mill.a.C., Amon fu assimilato al Dio Ra, il Dio Sole, diventando un Dio  nazionale con un aspetto itifallico, la cui testa di  Ariete. esibisce tratti elettromagnetici simili a quelli della terra. 

[...] Amon non viene mai mostrato colpire un nemico, nemmeno  quando le sue aurore  virano sui temi del rosso, che è il colore dell'aggressività, poiché aveva sostanzialmente un indole pacifica. 

Questa divinità Amon, il dio pacifico elettrico e invisibile, ha la stessa fattezza  di due maschere sarde rappresentata nello stesso modo, con una testa  di ariete , e un pellicciotto sopra, a sembianza del caprone, dell'ariete. 

Una è la maschera del Maimone,  maschera sarda di buon auspicio,  invocata soprattutto per le piogge e i temporali. 

L'altra è la Maschinganna, il "maestro degli Inganni" conosciuto come "s'ingannadori"

Una specie di folletto che si prende gioco delle persone,  le attende per  risvegliarle terrorizzate.

Era considerato come un diavolo terrestre. 

Per questo ha le corna, ed era capace di illusioni acustiche ed elettriche, che manifestava spesso con fiammelle e scintille, facendo scappare i malcapitati. 

Non si faceva mai trovare, e a chi si voleva vendicare di lui, lasciava come passaggio visibile veloce, un fuocherello,e un po' di cenere come se fosse passato un fulmine carico di elettricità. 

Si dice che il Maschinganna fosse uno degli antichi custodi de "is Scurgiorgius" , i tesori nascosti, i segreti di questa terra, tramandati oralmente, che non si potevano dire a voce alta, e di cui non vi è traccia scritta e di cui nessuno, paradossalmente può parlare. 

L' altro personaggio che nelle fattezze è uguale a su Maschinganna, con corna caprine da Ariete , è su Maimone, divinità molto diffusa nella mitologia della Sardegna, il cui nome pare sia la radice di quello che poi sono diventati i rappresentanti del carnevale sardo, cioè Is Mamuthones. 

Il Maimone era di buon auspicio, rappresentava il Dio delle acque ,della pioggia di cui in Maschinganna, è la variante più burlona, quella elettrica, rappresentata dal fulmine, che a volte si sente ma non si vede. 

Nella lingua cananea la parola " maim", scritto "mam" significava acqua. 

"Amon/ Aman", in Libia, Berberia, presso i Tuareg e Guanci delle Canarie( con similitudini con la nostra civiltà  https://maldalchimia.blogspot.com/2021/10/guanci-sardegna.html?m=0/   https://maldalchimia.blogspot.com/2022/06/scarabeo-canarie.html?m=0/   https://maldalchimia.blogspot.com/2023/03/tumulo-funerario-nelle-canarie.html?m=0)  significa acqua. 



Vorrei aggiungere che la radice Mam- è riferita al Tredicesimo Sacro Archetipo Ebraico Mem, la Madre Cosmica,, ancestrale, amniotica e Mnemonica delle acque, dimensione in cui si nasce, si muore e si rinasce, legata all'Arcano XIII della Morte. 

Quindi, anche in questa correlazione, il Dio Amon è legato al Femminino. 


Nel video di prof Biglino, ad un certo punto fa riferimento al popolo di Israele, che parla del popolo dei Amorrei. 

C'è anche il passo del Deuteronomio 1, 28-30, nominato da Biglino, in cui si fa riferimento a questo tipo di popolo:

"27 mormoraste nelle vostre tende, e diceste: ‘L’Eterno ci odia, per questo ci ha fatti uscire dal paese d’Egitto per darci in mano agli Amorei e per distruggerci.

28 Dove saliam noi? I nostri fratelli ci han fatto struggere il cuore, dicendo: Quella gente è più grande e più alta di noi; le città vi sono grandi e fortificate fino al cielo; e abbiam perfino visto colà de’ figliuoli degli Anakim’.

29 E io vi dissi: ‘Non vi sgomentate, e non abbiate paura di loro."


Giganti e Torri.

Gli Amorrei, di cui sicuramente approfondiro', che erano una   popolazione semitica occidentale, seminomade, una delle popolazioni della Palestina preisraelitica,  la cui invasione in Mesopotamia determinò intorno al 2000 a.C. la fine dell'impero di Ur, e una profonda crisi in tutta la regione. 

Gli Amorrei provenivano da una regione libanese chiamata Amurru e per questo vennero chiamati Amorrei. Gli Amorrei sono noti anche come Babilonesi questo perché la capitale del loro impero era la Babilonia. 

Col tempo, la fusione tra sumeri e amorrei diede vita ad un nuovo ciclo di civiltà e gli amorrei fondarono una città che in breve divenne la capitale culturale della Mesopotamia: BABILONIA (dio protettore Marduk).

Per gli amorrei Marduk era tra gli dei ciò che il sovrano babilonese era tra gli uomini.

Dio Marduk, molto sentito, in Sardegna, come Dio fecondatore della terra, a cui spesso è sovrapposto il Dio Baal, e identificato, con il guerriero di Teti( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/04/geometria-sacra-guerriero-teti.html?m=0) 

L’impero babilonese raggiunse il suo massimo splendore con Hammurabi (1792 – 1750 a.C.) che espanse la propria influenza fino alla bassa Mesopotamia.

in accadico: Khammurabi; dall’amorreo: Ammurapi, cioè “Ammu guarisce”; 1810 a.C. Circa – 1750 a.C.), è stato un sovrano babilonese, sesto re della I dinastia di Babilonia. Regnò per circa 42 anni, dal 1792 a.C. al 1750 a.C

L’innovazione più importante del suo regno fu il Codice di Hammurabi, il primo codice di leggi scritte, necessario per la vita economica e civile. 

Codice di Hammurabi, che ha molte cose in comune con la nostra Carta de Logu sarda, promulgata da Eleonora d'Arborea, di cui ho parlato in un mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/05/oggi-voglio-parlarvi-di-una-donna-sarda.html?m=0) 


Non solo. 

Nel Delta del Nilo, in Egitto, zona in cui probabilmente stavano la maggior parte degli Shardana, vi è la provincia saitica, di cui la provincia e capitale, è Sais, e da lì, provenne il re Amasi, che ha la stessa radice del dio Amon e del popolo degli Amorrei. 

La fondatrice di questa città, fu Neith, la dea tessitrice, che ho identificato con la nostra primordiale Dea Tanit di Tresnuraghes, come ho scritto sopra. 

Approfondimenti interessanti in questo mio link, su un articolo di Gustavo Bernardino( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/02/neith-di-sais-illuminata-dallaccademia.html?m=0) 


Tanti elementi interessanti e da approfondire.

Sardegna Cultura Madre da cui deriva quella egizia



Tiziana Fenu

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Spunti da un video di Biglino ( Amon)




mercoledì, aprile 24, 2024

💙La mia festa di Liberazione

 #lamiafestadellaliberazione


#pernondimenticarechisiamo


Quando non sei facilmente corruttibile, quando hai acquisito nel corso dei tuoi stessi sbagli, delle tue tante esistenze, quel senso di verità, di giusto, rifuggi dalle tue stesse incongruenze.

Ti sintonizzi su uniche frequenze, che talvolta, non sono sempre come spartiti musicali fluidi, caldi e dorati.

Talvolta ti oltrepassano come filo spinato, ma sul quale ti inerpichi, per vedere al di là del guado, della costrizione, dondolando in equilibrio sul cuore che sanguina, ma lenito da ciò che appaga gli occhi e l'Anima.

Il verde della libertà, amalgamato all'azzurro del cielo impresso nella retina.

Un fiore per ogni goccia di sangue.

E impari che il sacrificio non è privazione, ma è rendere sacro ogni tuo passo, ogni tuo pensiero, che prende forma anche con il sangue, con la tua dimensione umana.

Quando senti che è per un Bene più sommo, che trascende ogni tua piccolezza, percepisci cosa è profondamente giusto e cosa, invece, è profondamente sbagliato.

Cosa è verità e cosa non lo è.

Impari a filtrare, come una cellula che necessita di sopravvivere per testimoniare qualcosa che la trascende, come se fosse un passaggio di testimone di un qualcosa di troppo prezioso, per non rendersi degni di averlo ricevuto in Dono.

E lì capisci. Quale è il valore dell'essere degno.

Il valore della tua Dignità.

Perché quando ti ledono nella Dignità, nell'Intelligenza, nella Sensibilità, nella Verità e nell'Integrita', non puoi che restare nella tua Fermezza, nella tua lucidità e trasparenza d'Anima.

Niente ti può toccare. Niente ti può essere tolto. Sei pregno di te stesso.

Sei nella tua Pienezza, nella tua piena Manifestazione.

Senza timori.

Senza proiezioni.

Senza illusionismi.

Non temi che ti limitino il volo.

Hai imparato a volare anche senza ali. Perché hai imparato la libertà di essere te stesso, di non dipendere da nessuno che non sia la tua Anima, e ciò che ha predisposto per noi, in questo viaggio.

Hai imparato a guardarti allo specchio.

L'onestà con te stesso. Con gli altri.

A non restare dove non vibri.

A non voler vivere dove nemmeno riesci a sopravvivere.

Hai imparato, che meglio sgangherata, che perfetta ma artefatta.

E impari ad avere fede. A fidarti dell'Universo. Hai già visto tutto. In altre vite, in altre occasioni. In altre morti e Rinascite.

Ciò che rimane è il tuo afflato, il tuo imprinting energetico. Non è ciò che succede. È come reagisci a ciò che succede, a fare la differenza.

E chi fa la differenza, lo riconosci.

È in un mondo a parte.

Un magnifico, incantato, mondo a parte.

È la voliera illimitata degli uccelli, senza confini.

È la nota oltre lo spartito.

La pennellata oltre la cornice.

I folli, i ribelli, gli skizzati.

Gli assenti. Presenti solo a sé stessi. Fanno l'amore continuamente, con le parole, le immagini, la fantasia. Disobbedienti per natura. Credono in sé stessi, nel loro intuito. Anarchici.

Fluidi e leggeri. Inafferrabili.

Ci si deve togliere le scarpe, per entrare nei loro spazi. La sporcizia del mondo non è concessa. L'hanno vista tante volte, non merita la loro energia, la loro attenzione.

Sono altrove.

Non sono del mondo, ma il futuro del mondo è nelle loro mani. I grandi Visionari.

Io sogno. E sogno in grande. E sogno un'Umanita' migliore di questa. E io ne faccio parte, come milioni di altre Anime straordinarie, e il mio volo è oltre.

È Frequenza che raggiunge. È abbraccio che cinge. É Presenza per abbellire.

È verità che smantella menzogna. Per un Bene Supremo. Per tutti noi. È Scintilla Divina che crea reticoli luminosi, coordinate d'Amore.

La mia libertà non inizia dove finisce la tua, ma dove io le concedo di manifestarsi, al di là di ogni possibilità.


Tiziana Fenu

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La mia Festa di Liberazione



💚Evoluzione delle Dee Madri

 Ho spesso parlato delle Dee Uccello, nei miei scritti, in particolare riferimento a quelle ancestrali statuine che le rappresentano( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/11/dea-uccello-tuareg-tepe.html?m=0) 

Dee Uccello, che, insieme alle Dee serpente,  sono  presenti specialmente nella culture gilaniche della vecchia Europa. 

Gli animali di potere delle Dee, da Ishtar, da Inanna(https://maldalchimia.blogspot.com/2024/03/inanna.html?m=0), fino ad arrivare alla Dea Minoica dei Serpenti( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/03/dea-dei-serpenti-minoica.html?m=0), per citarne qualcuna. 

Delle Dee Madri legate al ciclo della vita e della morte, perché nelle antiche civiltà, si esponevano i cadaveri all'azione scarnificante degli Uccelli, in particolare degli Avvoltoi.

Dee Madri custodi dell'Uovo Cosmico, e Dee Madri che riportano all'essenziale, per poi favorire il ritorno nel grembo di Madre Terra, attraverso il ritorno seguendo lo stesso percorso del sole, da est a ovest, in un senso di continuita', in una "dimensione altra", che faceva parte della concezione ciclica della stessa vita.

La Grande Madre Neolitica, che governava cielo e terra.

Che si riproduceva per Partenogenesi, e che quindi, si autofecondava, scientificamente e fisicamente possibile, per chi volesse approfondire.

Una Madre che portava alla luce, alla vita, e una Madre, che si prendeva cura anche del passaggio verso la morte, garantendo, attraverso la scarnificazione dei corpi, attraverso la sua manifestazione come Madre Uccello, un ritorno e una trasmutazione nel Grembo di Madre Terra.

I due aspetti della Madre, generosa e operosa.

Questa era la Madre dei Primordi.

Legata al moto del Sole, l'est e l'ovest, la nascita e il tramonto.

Poi si osservarono i cicli lunari.

La Fertilità, il parto, la menopausa.

Come se fossero i tre volti della Dea lunare, nel contempo, una e trina.

La Vergine, la luna Nuova, la donna Madre, nel pieno del suo potere creativo, la luna piena, e la vecchia, chiamata anche Krona, il novilunio.

Sole e Luna si alternano, in questo passaggio antropologico tra le varie identificazione della Dea Madre, che, ad ogni passaggio, diventa sempre più completa, passando così, alle identificazioni delle Dee con il sole e le sue 4 stagioni.

Una Dea che comincia a prendere consapevolezza del suo potere creativo, il cui centro, alchemico e simbolico è proprio il potere della sua vulva, rappresentata con molti simbolismi, di cui i più archetipali, sono proprio quelli che ritraggono la stilizzazione geometrica della vulva.

Un triangolo con il vertice verso il basso, ma anche una losanga, rappresentata con i due triangoli uniti per la base.

Un simbolismo che diventerà la Vesica Piscis della Sheeela Na Gig, ancora presente in molte chiese irlandesi, della quale ho avuto modo di approfondire( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/04/sheela-na-gig-sacred-symbologies.html?m=0) 

 o della Sirena Bicauda( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/02/sirena-bicauda.html?m=0), chiamata in origine, "ser sel", un richiamo fonetico a Sirio e al Sole, rappresentata sia con la coda da pesce, che con le zampe di uccello, diventata poi con una sola coda, pericolosa seduttrice, a cui viene vietata la vista e l'ostentazione del suo magico strumento di potere. 

Dee lunisolari

Un simbolismo,  infatti, che non è solo ostentazione del potere creativo, ma implementa in sé, anche l'importante concetto della Vesica Piscis  come sinergia degli Opposti, sradicando così, l'ancestrale concetto di Dea Madre Uccello, che è capace di autocreare, per Partenogenesi.

Questo passaggio è molto importante, perché vediamo la Vesica Piscis, di cui ho parlato tante volte, base del Fiore della Vita, come simbolo sia del Mascolino che del Femminino, quindi, simbolo di un umano divinizzato.

Nei dipinti religiosi, infatti, appaiono, indifferentemente, sia la Vergine Maria, che il Cristo, all'interno della Vesica Piscis.

O nella stessa immagine della Madonna, con il velo sul capo. 

È una Vesica Piscis, una losanga vulvare. 

Il simbolo ancestrale e archetipale, è sempre quello( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/la-madonna-dei-naviganti.html?m=0) 

Sono simbologie, quella della Sheeela Na Gig, in particolare, di cui noi, qui in Sardegna, custodiamo un ancestrale e stilizzato petroglifo in una nostra Domu de Jana( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/12/perche-il-nostro-presepe-in-sardegna-lo.html)  che è importante, perché nella posizione del parto, con le gambe ripiegate e aperte, si cela il simbolo di quella M, che diventa così l'Archetipo Mem dell'acqua, della Dea Madre Cosmica delle acque.

Amniotica, mnemonica.

Una posizione che ricorda la rana.

E come non pensare alla Dea Egiza Heket, il cui nome rimanda alla Dea Ecate, solstiziale, custode dei solstizi, delle dimensioni della vita e della morte, figura archetipale tra le dee.( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/06/dea-ecate-solstiziale.html?m=0), anch'essa, come tutte le Dee più importanti, trivia. 

La rana

S'arrana in lingua sarda.

Troppo simile alla parola Shardana, gli Antichi Sardi, custodi di una cultura matriarcale, con il culto delle Acque( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/06/due-cose-hanno-sempre-incuriosito_12.html?m=0) 

Abbiamo anche un pozzo Sacro, fra i tantissimi pozzi sacri, che riprende la forma di un girino, nel suo ingresso( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/01/pozzo-sacro-di-sierra-niedda-di-sorso.html?m=0) 

Sono convinta che le prime rappresentazioni degli Oannes, gli uomini metà uomo e metà pesce, e dei mesopotamici assiri Apkalli, metà aquila e metà uomo, degli esseri comunque divinizzati, di cui ho parlato svariate volte, erano delle Dee Madri, così come ho scritto quando ho parlato della straordinaria statuina della Dea Ninḫursaĝ ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/11/statuina-oannes-neo-sumera.html?m=0) 

L'evoluzione naturale di queste Dee Madri, partite da una completezza monadica autofecondante, pur contemplando l'integrazione dell'elemento maschile, nel corso antropologico e mitologico della storia dell'umanità, si è vista castrare nelle sue più alte potenzialità, e ridimensionare ad un ruolo subalterno, rispetto al Mascolino.

Non solo subalterno, ma da demonizzare e combattere, come ho scritto ieri, in occasione della ricorrenza di San Giorgio, il santo che sconfisse il drago, riguardo la simbologia dello stesso drago, quasi sempre identintificato con il Femminino.

Le figure più temibili nella mitologia, sono dei Femminini.

In un modo o nell'altro, il Patriarcato doveva arginare questo enorme potere del Femminino, declassandolo da Alleata, a Nemico.

Nemico potente, che può sedurre, condurre a sé, con lo sguardo, o con il suo canto, o con la semplice presenza della sua magica fisicità alchemica, rappresentata dalla vulva.

Allora, meglio trasformarla in una terribile Medusa, che pietrifica con lo sguardo, o ridurre ad una sola pinna, la sua coda Bicauda, sttappandole anche quel potere di essere la custode delle due polarità energetiche, perché essa stessa è kundalini.

È Shekinah manifesta.

Una sopraffazione che è ancora in corso, finché il Mascolino, non accoglierà ed integrera' in sé, prendendo esempio dal Femminino, la sua controparte

Argomento vastissimo, ma pur sempre presente nei miei scritti 

Tiziana Fenu 

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Nell'immagine  

Figurina di una dea uccello con collana e decorazioni varie, , composto da una decorazione a perline nella zona pubica. III-IV millennio a. C, trovata a Tureng Tepe, in Iran. 

( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/11/dea-uccello-tuareg-tepe.html?m=0) 

Evoluzione delle Dee Madri




martedì, aprile 23, 2024

💙23 Aprile San Giorgio e il Drago

 Oggi 23 aprile, plenilunio travBilancia e Scorpione, del quale ho già approfondito( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/04/2342024-plenilunio-bilancia.html?m=0), si celebra anche San Giorgio, icona mitologica di colui che sconfisse il Drago. 

Esattamente una settimana fa, il 16 aprile, sempre di martedì, andava a fuoco la guglia dei 4 draghi di Copenaghen, di cui ho già approfondito.

Eravamo sotto un Archetipo 19, la Qoph, importante, perché rappresenta l'energia Solare, il Sole dell'Arcano Maggiore XIX, e questo aspetto si riallaccia alla simbologia del Drago, come vedremmo. 

La parola Drago, come avevo scritto, numericamente, ha un'energia femminile. 

142=7 numero lunare. I 7 giorni delle 4 fasi della luna 

270=9🔴

45=9🔴

Tot 25=7

4 draghi = 7x4 =28.

Un ciclo lunare Femminino


Dicasi lo stesso per Drago in inglese 

Dragon in inglese

182=11🟦 Archetipo Kaf, la Corona, la Regina. 

354=12🟤

59=14 archetipo Nun, trasmutazione , l'acqua trasmutativa 


Tot

37=10🟢



Moltiplichiamo i draghi per 4

28 in italiano, quindi un 10, Yod🟢, punto X, Ruota della Fortuna 

E il punto X🟢 lo conosciamo ne ho parlato in occasione della morte di Higgs( fattore X, l*esponente che centuplica) proprio, per il giorno dell'eclissi, in cui sperimentavano sul bosone Higgs( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/04/bosone-higgsmorte-higgs.html?m=0) 

40 in inglese: archetipo Mem, acqua, rinascita, morte 

I 4 draghi con le code intrecciate simbolicamente si diceva che proteggessero dai nemici e dal fuoco.

Una guglia che misura 54 metri, quindi un 9🔴

Un Femminino

Una kundalini potenziata dalla presenza di ben 4 draghi, non solo due 


Siamo nell'anno del Drago, del Drago verde, come ho scritto in un mio post, legato al serpente verde piumato, e, sempre all'eclissi( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/03/il-serpente-piumato-ed-eclissi-842024.html?m=0) 

Il drago d'acqua, quindi legato al Femminino, anche perché siamo in un anno 8, tutto al Femminino. 

La simbologia è molto forte. 

È il passaggio nell'ottava sfera, quella di purificazione, il Femminino alle Ottave basse, che può essere anche rappresentato dal Drago, come lato ombra. 

Un Femminino estremamente potenziato, ma dalle infinite possibilità, in salto di Ottava.

Non so se conoscete la storia di San Giorgio e il Drago

La leggenda si basa su Giorgio di Cappadocia, (III secolo d.C). Il futuro santo, canonizzato da papa Gelasio I nel 494, era figlio di una ricca famiglia nobile romana di religione cristiana.

Una versione, la piu diffusa  della leggrnda, dice che un feroce drago terrorizzava la città di Silena, in Libia, uccidendo bambini, giovani e donne. Un giorno il drago chiese che gli fosse data la bella figlia del re di Silena. Il monarca resistette a tale richiesta e offrì tutti i suoi averi in cambio della vita di sua figlia. Di fronte a tale proposta, il popolo indignato chiese al re di consegnargli la figlia. Per placare i suoi subordinati, il monarca accettò di consegnare la principessa al drago. Dopo aver benedetto la figlia, la lasciò fuori dalle mura come preda per la bestia. In quel momento, Giorgio arrivò alle porte della città e chiese alla giovane donna perché stesse piangendo. Consapevole della situazione, il cavaliere si offrì di aiutare la principessa. Quando il drago arrivò, Giorgio estrasse la spada e affrontò la bestia, sul suo cavallo bianco. Dopo un feroce combattimento, il santo sconfisse la bestia.


Esotericamente, parlare di drago o di serpente è parlare dello stesso simbolismo, solo che nel Drago , l'energia è potenziata. 

La parola drago deriva dal latino "draco", derivato dal greco drakon, “serpente".

Drago come custode dei tesori, 

Drago associato alla kundalini, che, se gestita male, può avere una potenza distruttiva, e distruggere sia l'Anima, rappresentata simbolicamente dalle principesse rinchiuse dentro la torre( e ritorna la MGDL della torre, il nome della torre in ebraico, MaGDaLena, legata anche all'amigdala) sia lo stesso Cavaliere, che rappresenta l'Iniziato ai poteri del Drago. 

Come avevo scritto, "Il Drago custode dei tesor"i, all'interno di Madre Terra, metaforicamente, all'interno della nostra stessa Essenza. 

Il Potere, la Conoscenza, la Liberazione, si snodano attraverso le spirali del suo corpo, come in un labirinto. 

Come in un percorso uterino. 

Morire e rinascere continuamente. 

Nelle radici. 

Nei 4 Elementi che esso stesso rappresenta. 

La Torre che deve andare a fuoco, per rivelare le fondamenta, il tesoro custodito, di cui esso è Sacro Guardiano, e in questo, in particolare il Drago d'acqua, simboleggia la trasmutazione, poiché è legato all'inconscio, al terzo occhio, a ciò che percepiamo oltre il velo, che sta inesorabilmente crollando. 

Infatti, alchemicamente, si lega alla prima fase della Nigredo, la putrefazione. 

Il drago, viene sconfitto con un elemento nobile. 

Ho letto che la cattedrale di Notre Dame, dopo il rogo, ha rivelato la struttura in ferro, ignea, lo zolfo dei filosofi, più nobile dell'oro, poiché legato ai meteoriti, legato a Marte - Aries"


E anche oggi, siamo di Martedì, e questo è molto simbolico, perché con questa Luna Piena in Bilancia( e ribadisco che e' oggi, e non puo' essere in Scorpione, perche l'antipode dell'Ariete del novilunio dell'8 aprile, e' proprio la Bilancia )guidati all'Archetipo Phe, con funzione espansione, legata al farsi parola e verbo di verità, e all'Arcano XVII della Stella, ciò che simbolicamente combattiamo oggi, con il nostro Drago interiore, è frutto del nostro percorso di risalita nella nostra Torre interiore, per liberare l'anima da sovrastrutture e prigioni, e lasciare che si espanda. 

Per risalire all'Amigdala e arrivare alla Maddalena, all'Anima pura, trasmutata, alchemizzata, attraverso la Nigredo del Fuoco del Drago, e riportata all'Albedo della purezza, visto che l'Archetipo di oggi, la Phe, è legato proprio alla fase dell'Albedo. 

E questo, grazie al Maestro. 

Al Drago, al Serpente vivificante, l'agente alchemizzante femminile, l'acqua d'argento. 

Nelle antiche civiltà, il culto solare e dragoniano, era diffusissimo. 

Quasi si identificavano. 

Rappresentavano il simbolo del drago da quei giganteschi rettili volanti che esistevano ai tempi di Atlantide e Lemuria. 

Era un  simbolo  usato per allegorizzare ogni ombra del Sole. 

Come Tifone, drago della mitologia greca, un mostro primigenio, personificazione delle più terribili convulsioni naturali della terra, specialmente dei terremoti e delle eruzioni vulcaniche. Lo si immaginò come un immane gigante, con cento teste di drago vomitanti fuoco e dotato di forza straordinaria.

O come la Dea Tiamat, grande divinità femminile babilonese, una delle figure cosmogoniche più eminenti della mitologia universale; di natura oceanica e acquatica (natura a cui rimanda anche il suo nome che letteralmente significa «mare, oceano»), insieme ad Apsū («Abisso») dà inizio alle generazioni divine.

Il drago ha avuto sempre connotazione femminili. 


Il drago cinese, invece, che ricopre un ruolo egemone nella mitologia cinese  è invece l'incarnazione del concetto di yang, lo spirito fecondo e creatore, maschile, e rappresenta in quanto tale anche il lignaggio genetico familiare (similmente al genius, lo spirito della famiglia dell'antica religione romana, che negli altari privati era rappresentato da un serpente). Secondo René Guénon è il simbolo estremo-orientale del Logos (la regola cosmica, il Tao nella tradizione cinese)

O anche nella mitologia greca,  pensiamo a Python , che era il drago-terra di Delfi, da cui poi  deriva la figura greca della Pizia o Pitia , che era la sacerdotessa di Apollo che dava i responsi nel santuario di Delfi, situato presso l'omphalos (l'ombelico del mondo)

E Pito era il nome del santuario nel principale mito di fondazione che vede Apollo uccidere il serpente oracolare Pitone posto a guardia del santuario di Delfi, dedicato a una divinità femminile, e costruire con la carcassa il nuovo oracolo a lui stesso intitolato.

Anche  nell'Apocalisse di S. Giovanni, lo splendente Cristo, il sole, è simboleggiato da Michele, la divinità guerriera, mentre la sua ombra cosmica è personificata dal drago rosso.

Nel medioevo, il Loghi, ciò che è l'ineffabile

è stato allegorizzato nel personalità di San Giorgio, mentre la sua ombra è simboleggiata dal drago.

Così, luce e ombra in un'armoniosa antitesi delineano una dualità completa, la cui straordinaria sintesi è la saggezza.


I Draghi sono una parte integrante,  anche della mitologia egizia. 

Il drago era in realtà una rappresentazione, con alcuni abbellimenti, del serpente, associato al dio del sole Ra, tanto da far pensare che la mitologia sia stata influenzata da un precedente culto del serpente, ed è evidente che questo animale era ritenuto sacro.

In Egitto la presenza del drago era messa in relazione con ogni cambiamento

Il drago serpente era identificato con Apopi, che è un Femminino a tutti gli effetti, del quale ho avuto già modo di parlare in relazione all'eclissi ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/04/eclissiapopidea-maat.html?m=0) 

Così come era identificato come un drago-serpente, anche il Serpente Piumato, di cui già parlato ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/03/il-serpente-piumato-ed-eclissi-842024.html?m=0) 

Indubbiamente, alchemicamente, nei processi di Iniziazione al Drago-Serpente, siamo trasformati in serpenti dopo che siamo stati divorati dallo stesso serpente. Successivamente, il serpente viene inghiottito dall'Aquila, che rappresenta il Terzo Loghi,  il nostro Maestro Segreto.

Così, siamo convertiti in un Serpente Piumato, nel messicano Quetzalcoatl, in un Mahatma, un risvegliato.

C'è una vastissima letteratura a riguardo, sulla simbologia dei Serpenti-Drago nelle varie mitologie di tutto il mondo, e fanno riferimento per lo più al Femminino, e alla loro presenza, come animali Sacri, fin dai tempi delle antiche civiltà prediluviane, come Lemuria e Atlantide. 

Ho letto molto a riguardo, così come leggo un po' di tutto.

La mia mente sincretica e multidisciplinare, esige questa elasticità di interessi, che mi portano a fare connessioni straordinarie ed ex-straordinarie. 

Oggi è anche la Giornata Mondiale della lettura e dei diritti d'autore.

La lettura mi ha permesso migliaia di vite in più, migliaia di dimensioni parallele. 

Migliaia di viaggi, pienezza e arricchimento. 

È come legna continua nel mio athanor alchemico. 

Perché poi, nel nutrimento, nell'arricchimento, arriva la fase più interessante.

Il processare, l'elaborare le informazioni. 

E quando si elaborano, si manifesta il vero processo creativo, che esula da ogni emulazione, da ogni sterile copia-incolla. 

Perché è lì, che mi espando, come nell'Arcano Phe di questo Plenilunio, che celebra il mio Drago Maestro, e il mio nutrimento quotidiano, la lettura. 

È in questa fase di elaborazione, che nasce il mio Verbo, la mia parola, la mia Verità, la mia identità. 

Preservare e onorare questa identità, peculiare, originale, non omologata a centomila altre, significa riconoscere, ed educare al riconoscimento e al rispetto, il mio personale lavoro intellettuale, emozionale, intuitivo, di ricerca. 

Parlare di diritto d'autore, è un riconoscimento al lavoro svolto. 

Quando scrivo ©®Diritti intellettuali riservati, significa che ciò che ho scritto è frutto di una mia elaborazione e come tale deve essere rispettata e non violata, tanto da essere tutelata anche giuridicamente e penalmente. 

Così deve essere. 

È il Drago che insegna questo. 

Diventa prima Drago, poi impari a combattere lo stesso nemico che può rappresentare. 

Ricordiamoci che il Drago, per antonomasia, è il custode dei Tesori. 

E, gli stessi Tesori, spesso, per primi, non sappiamo né custodirli, né tutelarli, e, spesso, non sappiamo nemmeno di possederli. 

Il Drago è Grado, spessissimo usato nei simboli regali araldici. 

E, ricordiamoci, che siamo in un anno 8, del Femminino, che contempla anche l'Ottava sfera, di cui ho già parlato, funzionale al salto di Ottava, e siamo anche nell'Anno del Drago Verde d'Acqua, tutto al Femminile. 

Anche Madre Terra, celebrata ieri, con le sue linee del Drago energetiche, si sta facendo sentire. È in piena potenza. 

Anche oggi, come è da giorni, ormai, c'è un vento impetuoso. 

E penso a Tifone , che ho nominato prima. 

Il gigante dalle 100 teste di drago che personifica le convulsioni della Terra. 

100 è il valore ghematrico dell'Archetipo Ebraico Qoph, il diciannovesimo, con funzione "legante". È legato all'Arcano Maggiore XIX drl Sole.

Archetipo presente martedì scorso, nel rogo che ha distrutto la guglia dei 4 draghi. 

Sole e Luna. 

Luce ed Ombra, imprescindibili 

Il Drago Monade. 

Drago Maestro. 

Con infinita gratitudine sempre più 


Tiziana Fenu 

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San Giorgio e il Drago