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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

martedì, novembre 19, 2024

💙19 Novembre Giornata Mondiale dell'Uomo

 Oggi 19/ novembre è la giornata internazionale dell'Uomo, allo stesso modo in cui si celebra la giornata internazionale delle donne, l'8 marzo. 

Prendiamo in considerazione il numero 19, il numero della data di oggi, celebrazione dell'Uomo. 

Il numero 19 corrisponde all'Archetipo Qoph, con funzione "legante". 

Il numero 19 è una straordinaria combinazione del numero uno, e del numero nove. 

Un maschile, Aleph, e un femminile, la Teth. 

Il diciannove corrisponde all'Arcano Maggiore del Sole, un numero che è sempre stato considerato Sacro in ogni cultura e civiltà, poiché rappresentava la massima manifestazione della divinità solare

Nell'antichità questa funzione "legante" veniva rappresentata da un filo che tiene unite due cose, che crea una connessione, e in greco questa parola si traduceva in "legame d'amore". 

Un legame sottile, sensoriale. 

Un legame d'Anima. 

L'anticamera della completezza, della perfezione, rappresentata anche da quell'uno più nove, da quel "dieci" che rappresenta il totale allineamento. 

La circolarità divina. 

Questa forma del cerchio diviso da una linea è un simbolo sessuale che di per sé è una forma della croce. Quando estendiamo quel simbolo e dividiamo la linea verticale per illustrare più chiaramente l'unione dell'uomo e della donna all'interno del cerchio dello spirito, abbiamo la croce all'interno del cerchio, e quando lo spirito governa su questa intersezione tra uomo e moglie, quello la croce è sotto il cerchio, che forma il segno sacro di Venere, il Sacro Ankh. 

La Croce Sacra, il simbolo di vita che le sacre coppie egizie tengono tra le mani. 

Particolarità di questo numero, è che 

Il Sole, la Luna e la Terra si allineano nella stessa posizione una volta ogni 19 anni.

Il 19 è anche la perfezione del Fiore della Vita completo, formato da 19 circonferenze. 

Fiore della vita formato dalla polarità maschile e dalla polarità femminile che si intersecano. 

Si, perché non si può avere una visione unitaria delle cose, non si può creare niente, se non attraverso la corrispondenza dei due occhi, di due fonti di energia. 

Tutto acquisisce un senso, se collegato ad un qualcosa. 

Gli stessi Archetipi funzionano così. 

Si relazionano tra loro, enfatizzando la loro funzionalità. 

L'Archetipo Qoph rappresenta proprio questo, il legame, la corrispondenza tra le cose, nonostante tempo, distanza e diversità. 

Come tra Amore e Psiche. 

Qualcosa di indistruttibile li unisce, nonostante la diversità agli antipodi. 

È il filo conduttore che riporta all'Origine, al Punto Zero. 

Dove si possono vedere le cose non solo nella Forma, ma anche nell'Idea.

Nella Forma - Pensiero. 

In quella Quarta Dimensione che appartiene alla sfera emozionale, quella che fa, farà da Matrice al corpo fisico in Quinta Dimensione, come dimostrano gli studi sulla ricettività emozionale dell'acqua. 

Quel sesto senso che è rimasto atrofizzato nella terza dimensione, e ha sede nell'admigala. 

La porta, la mandorla che permette di accedere nella dimensione superiore, e trova la sua corrispondenza alfabetica nella Mandorla Mistica, nel Pesce Mistico, della Vesica Piscis. 

E cosa rappresentano, la Mandorla Mistica, nella sua forma come una vulva, se non il Femminile?

Il Femminile che ha la forma perfetta di un cristallo d'acqua, a forma di Fiore della vita a sei petali. 

L'acqua, il Femminile, è Memoria. 

Memoria ancestrale, amniotica.

Memoria di quella forma Monadica, che lo collegava al suo complementare, al suo Sole. 

È il Femminile a guidare il Maschile, ad iniziarlo nell'Intuitivita'. 

Intuitivita', che solo attraverso il Maschile, può diventare azione, e bypassare la passività magnetica del Femminile. 

È la via ionica. 

Ionica, da Yoni. 

Ma anche ionica, da ioni, che sono quelli che si agganciano chimicamente, che creano corrispondenze. 

La via che porta alla consapevolezza del nostro essere completi, integrati, androgini, monadici. 

La sua corrispondenza geometrica, simboleggiata dalla stella di David a sei punte. 

Sei, che rappresenta un tre più tre, due completezze, maschile e femminile, che si integrano, che si corrispondono, perché sono parte integrante della stessa Essenza, e uno, magnifica ed enfatizza l'altro. 

Parlare della giornata mondiale dell' Uomo, significa riconoscergli questo potere d'azione aggregante di continuità, di corresponsione. 

Forgiato dalla dura via della Materia, del denso, della Mente, della Logica, disconosciuto, in questa dimensione, dal suo stesso Padre, arriva ad un punto dove deve andare oltre, e spaziare, attraverso il suo corrispondente femminile, in quella Dimensione che gli è connaturata da sempre. 

Che gli è innata, poiché complementare. 

Perché è la dimensione monadica dell'Origine, con il suo Sacro Femminino. 

Attraverso la prima via, quella della mente, molti uomini sono stati come mutilati della loro dimensione più potente, quella delle Emozioni, quella che davvero crea oltre la Forma-pensiero. 

Nella dimensione dell'Origine, invece, l'Uomo, tramite il Femminile, crea nella Forma-Emozione, che dà accesso a livelli superiori di consapevolezza. 

Il Femminino è la forza propulsiva a questa Dimensione. 

Perché lei è Grembo, è Mandorla Mistica e Ichthys insieme. 

È Fiamma Cristica, ha già in sé, come Grembo Madre, il Maschile e il Femminile.

Conosce la via del Ritorno a Casa. 

Verso l'Uni-Verso. 

Riconoscere questa Sacralità di corrispondenza, nell' Uomo, spetta alla Donna. 

L' Uomo non è capace di vederlo, di avere uno sguardo di insieme, se non ha l'altro occhio corrispondente, per vedere il tutto. 

E questo significa, da parte della Donna, avere una sensibilità tale, da avere davvero tutti i sensi attivati, oltre i cinque terreni, e cogliere, con il suo sesto, la corrispondenza di cui è portatore l'Uomo, e renderla manifesta, in sinergia, insieme. 

Vedo molta sedimentazione, sotto questo aspetto, molto giudizio, molta superficialità e pregiudizio, nel capire quanto può essere stata dura, per l'Uomo, la via della Mente, dell'azione, del fare, penalizzando la via del Creare. 

Perché si può creare solo in due, quando si ha la giusta corrispondenza emotiva. 

Perché l'emozione crea. 

È la via più Pura e semplice del Creare. 

La più potente. 

Il filo conduttore che va oltre questa dimensione, dove invece si realizza senza emozione.

La grande Alleanza tra Anime che si rinnova, attraverso questo Archetipo 19. 

Sono le  due colonne del tempio, Jachin e Boaz, sono l'Uomo e la Donna che sono in alleanza per lavorare con la Pietra Filosofica. 


Eva, la Madre di tutte le creature, di tutta la Vita in ebraico è Havah o Chavah

Il suo nome è formato dagli Archetipi Heit ( valore ghematrico 8) + Vav (  6) + He (5), la cui somma forma un 19, l'Arcano  e Archetipo 19. 

Eva ( la nadi energetica femminile  Ida della kundalini ), la moglie di Pingala, la nadi energetica maschile( Adamo, il cervello). 


Mentre invece la parola Adam è formata dall'Aleph ( valore ghematrico 1) + Dalet (4) +  tredicesimo Archetipo Mem ( 40) 

La somma dei tre valori ghematrici mi da un 9, che corrisponde al valore ghematrico del Nono Archetipo, la Teth, la Sophia, il Grembo, il Femminino, la Kundalini. 

La manifestazione, quindi, passa sempre attraverso il Femminino, il Grembo. 


La Natura si crea e ri-crea continuamente, in forme perfette ed equilibrate. 

Ma senza Emozione. 

Ci deve essere corrispondenza tra i piani Spirituali e quelli Terreni. 

L' Emozione è l'accesso per il Divino. 

Il Regno è qui. 

E ci sono già dei Regnanti che aspettano la loro Regina, degna della Corona. 

Del Settimo Chakra, quelli che unisce con il Divino. 

E le Regine, aspettano il Re Nudo, colui che regna anche senza un Regno. 

Perché è lui stesso, il suo stesso Regno, di cui la Regina ne e' combinazione giusta, per quella chiave  che solo il suo Re possiede. 

Sta alla Donna, riconoscere la regalità dell'Uomo, perché è lei, a vedere oltre. 

Quell'oltre di cui l'Uomo detiene la corrispondenza, la Chiave, il Legame, il collante. 

Non è questione di cuore. Di romanticismo.

Si tratta di campi toroidali potenti, che partono dal chakra del cuore, il nostro chakra più potente

La nostra centralina elettrica. 

Quella del futuro, della Nuova Umanità.


Tiziana Fenu

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19 novembre Giornata Mondiale dell'Uomo



lunedì, novembre 18, 2024

💛Santuario di Gremanu

 Santuario archeologico di Gremanu, a Fonni, provincia di Nuoro, Sardegna

Vi sono, nella descrizione, alcuni elementi simbolici importanti, numerologici, che vale la pena sottolineare. 

Si parla di una vasca circolare di 9 metri di diametro della sala circolare, all'interno un muretto realizzato con 9 blocchi di granito..

C'è una doppia ripetizione del 9

9+9 fa 18, che sommato (1 + 8), fa ancora 9. 

Il 9 ripetuto tre volte (3 x 9= 27), che fa ancora 9( 2 +7 ).

C'è una ripetizione triadica del numero 9, ritualistica, sacrale. 

Il 9 corrisponde al nono Sacro Archetipo Ebraico Teth, il Femminino, il grembo, nello specifico, con funzione "cedente". 

È la Forma che accoglie il Mascolino, che si fa grembo, che si fa ingravidare per dare origine alla vita.

È straordinario come ci fosse un'attenzione scrupolosa anche ai particolari, alla numerologia, e a tanto altro, che rivela, oltre la conformazione della struttura.

La ripetizione del 9, tre volte, indica fecondità, gestazione ripetuta, sacralizzata nel tre, anche a livello spirituale. 

Come se la vasca fosse il grembo che accoglie il fertile fallo simbolico, rappresentato dal corridoio rettangolare dalla forma fallica, lungo 70 metri. 

Il numero 7 è un numero Sacro, ricorrente in ogni civiltà  e spiritualità. Rappresenta l'unione del divino( il numero 3), con la dimensione terrena( il numero 4).

È anche il simbolo del percorso iniziatico attraverso i 7 chakra, o attraverso i 7 pianeti visibili durante l'equinozio di primavera, nella traiettoria Orione - Aldebaran-Toro - Pleiadi, lungo la Via Lattea, considerata la via per la rinascita, dopo la morte. 

Quindi una doppia valenza simbolica, in questa straordinaria struttura, di nascita e di rinascita. 

Di concepimento che si manifesta anche simbolicamente, attraverso la pietra, che forse culmina, nella sua simbologia, proprio in quel terzo tempio rettangolare, lungo 10 metri. 

Il numero 10 è il simbolo della creazione. 

Decimo Sacro Archetipo Ebraico Yod, funzione concentrazione. Il punto di inizio, della creazione. 

La lettera Yod è la prima del tetragramma divino YHWH, in Sardegna, diffuso come trigramma YHW, e indica la potenza creatrice, "concentrata" del Dio creatore, come è manifesta proprio in questa struttura architettonica fallica, unica nel suo genere. 

Il tempio a megaron, rettangolare, come quello di Esterzili, di cui avevo parlato a riguardo della straordinaria sacerdotessa di Esterzili(  https://maldalchimia.blogspot.com/2021/02/simbologia-della-corona-nella.html?m=0) che tiene in mano una corona con 4 punte. 

"A Esterzili esiste un tempio megalitico rettangolare , chiamato " Sa Dom'e Urxia", dove, narra la leggenda, ci sarebbe un tesoro chiamato con un nome molto simile a quello del su Scorzoni( o Scultone), che si chiama " su scusorxu", nascosto e custodito dalla Maga Urxia

Urxia, Orgia, Giorgia, sono tutte radici in "org -", che richiamano luoghi carichi di energia positiva, quindi fertile, piena di verde, che hanno lo stesso nucleo "or/org", di Orgosolo, di Dorgali, di Orosei, dei luoghi, insomma, frequentati da Su Scultone - basilisco

Infatti, "Gorgo- georgico" , è riferito all'agricoltura, e proprio Medusa, col sangue dalla sua testa decapitata, che genera il basilisco( tra l' altro il nome è simile al basilico, la più profumata tra le erbe "di cucina" ) era, tra le Gorgoni, colei che era esperta nell'arte del coltivare la terra, oltre che ad essere la più potente

Il Professor Lilliu, aveva associato  "Giorgia", ad una maga gigantessa in epoca nuragica, che si infuria e che  pietrifica con lo sguardo a causa della perdita, per una maledizione, dei propri figli

Una Giorgia come un Antica Madre Pietra della fertilità( il nome Giorgia infatti è connesso al termine greco- bizantino " Ghiorghis", che significa "colei che feconda) che venne pietrificata per aver rifiutato di fare l'elemosina, nonostante la sua ricchezza". 

L' edificio è racchiuso dentro un recinto ellittico, e questo santuario fu edificato alla fine del XIII sec a. C., sovrapposto ad un villaggio nuragico preesistente

Un luogo altamente energetico e alchemico

[...] Sicuramente il santuario di Esterzili è un luogo estremamente sacrale

Ne ho parlato anche nel mio post riguardo la simbologia dell'H nell' ipogeo di Sas Puntas a Tissi( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/11/simbologia-dellh-nellipogeo-di-sas.html?m=0) 

"Guardate la piantina  del tempio megalitico rettangolare  di Esterzili, quello de Sa Dom'e Urxia. 

Ha la stessa piantina ad H, come le prime "H" degli antichi alfabeti  sinoitico, semitico, aramaico. 

La H indica l'energia toroidale dei due elementi in sinergia per la creazione, maschile e femminile

Il Caduceo di Mercurio, è infatti rappresentato come un bastone alato con due serpenti attorcigliati intorno ad esso"

È chiaro che anche in questo santuario di Gremanu, ci siano elementi architettonici carichi di simbolismo, legati alla dimensione cultuale della fertilità e fecondità, alla sacralità dell'acqua, in relazione anche con il culto del fuoco, che si svolgeva probabilmente nella zona circolare del lungo corridoio a forma fallica, che ha l'ingresso a sud, associato alchemicamente all'acqua quindi al Femminino, così come è a sud-est, alba del solstizio d'inverno, l'ingresso delle 4 tombe dei Giganti, compresa quella particolarissima di Madau( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/07/il-gigante-nella-tomba-madau-di-fonni.html?m=0), con fonti, pozzi, vasche e canalette in comunicazione tra loro e templi, in cui sono stati ritrovati oggetti votivi. 

Anche questo, un centro alchemico di trasmutazione, in cui il culto dell'acqua e del fuoco, funge, ancora una volta da canovaccio semantico, simbolico e concettuale, appartenente a quella dimensione di sinergia degli Opposti, creatrice, sempre estremamente presente, nella nostra Antica Civiltà Sarda, che non è una società esclusivamente matriarcale, ma inclusiva, non esclusiva. 

Paritaria, equilibrata, armoniosa.

Abbondante e fertile di storia e simbolismo, in ogni suo aspetto. 

Piccola nota. 

La parola Gremanu, è molto simile alla parola Grimorio, che indica un libro di magia, in uso specilamente nel XVII secolo ( il santuario di Gremanu risale al XV secolo aC), che conteneva tutte le formule ritualistiche delle "streghe", dei sacri Femminini. 

Delle Janas, se vogliamo. 

Gremanu

Gremio

Le Arti, le Sacre Arti, appartenevano alle donne.

Gremio/Grembo

Il Grembo delle loro creazioni, si sviluppò in Gremio. 

"Gremanu", come generalmente viene detto, come sinonimo di "germano", mi stona. 

I culti ordalici, dell'acqua e del fuoco, non sono di esclusiva dei popoli germanici, ma proprio di una terra e civiltà come la nostra, che ha praticato intensamente il culto delle acque sia a scopi terapeutici, che oracolari, o per emettere giudizi che trascendono l'umano. 

È in questi Santuari Sardi, che nasce la storia, la tradizione. 

La memoria collettiva di tutto ciò che siamo. 



Tiziana Fenu

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Santuario di Gremanu









mercoledì, novembre 13, 2024

💛Sorgono e il 40° parallelo

 

Circa 200 menhir ogivali nella zona archeologica di "Biru e Concas", orientati a Nord Est
Stanno a Sorgono, che si trova al centro esatto della Sardegna
Sorgono.
Nel 40° parallelo, di cui avevo già parlato altre volte.
Il 40 traguarda sempre un passaggio importante, presente, come simbolismo, nelle cosmogonie di ogni civiltà, che è importante, perché traguarda anche zone che sono considerati dei portali.
Qui in Italia, sul 40° parallelo Nord abbiamo, nel Salento, Otranto, che è considerata come la "porta d'oriente" e abbiamo anche un importante santuario preistorico, la grotta dei Cervo, a Porto Badisco, che sorge su una zona dove ci sono una serie di vulcani, lungo un massiccio che si estende in direzione sud-ovest, Nord-est, sul 40° parallelo, che è anche la direzione solstiziale dei nostri pozzi Sacri qui in Sardegna, compreso quello importantissimo, di Santa Cristina, di cui ho approfondito molte volte.
Di questo massiccio, la cui orogenesi dei vulcani, risale ad un ancestrale scontro geologico, fanno parte due noti vulcani, Ararat, il grande, e il piccolo.
Il grande Ararat si eleva a 5165 metri, ed è ritenuto sacro, perché è considerato il luogo  dell'approdo della biblica Arca di Noè.
C'è da sottolineare che il vulcano Ararat, forma, insieme al sito di Gobleki Tepe al conoide della foce egizia del Nilo, un triangolo,  chiamato "Triangolo delle Ottave Oracolari"( teoria di M. Grande) pre-diluviando, funzionante fino al V millennio aC, data del possibile diluvio universale
Quindi, questo triangolo Sacro, era compreso tra il Santuario preistorico di Porto Badisco, sul vertice occidentale, il messiccio del vulcano Ararat, sul vertice orientale, e la città egizia antidiluviana, Bedhet, sul vertice meridionale, la città del Primo Tempo, inabissata nella foce del Nilo
Questo triangolo delle Ottave Oracolari, definiva un'area  che comprendeva Mar Ionio, Mar Egeo e le terre circostanti( quindi anche la Sardegna), in quanto proiezioni omotetiche con il cielo, della prua della Costellazione della nave di Argo, consacrata a Poseidone, la cui Bussola, la porzione di stelle della vasta  costellazione, corrisponde al Nord Est
La Nave Argo (in latino Argo Navis) era una grande costellazione meridionale raffigurante la nave Argo, usata da Giasone e gli Argonauti per navigare verso la Colchide.
Il vello d'oro di Giasone, era probabilmente il bisso Marino nella zona di Sant'Antioco

Tiziana Fenu ©®
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Sorgono e il 40° parallelo




💙15/11/2024 Plenilunio in Toro

Venerdì 15 novembre, abbiamo una Luna Piena in Toro, segno di Terra,

Siamo sotto l'energia del Sacro Archetipo Ebraico Ayin, il sedicesimo, con funzione corrispondenza, correlato all*Arcano Maggiore XVI della Torre
Siamo in un'energia governata da Venere, che governa proprio il segno del Toro.
Quinto giorno della settimana.
Il numero 5, correlato al segno del Toro e al pianeta Venere, che delinea, nel suo percorso ciclico di 8 anni( siamo in un anno 8, e il 16 dell'Archetipo Ayin e dell'Arcano della Torre, è il doppio di 8), che indica una corrispondenza tra l'elemento terra e l'elemento etere, spirituale.
Il dominio energetico del Toro, presiede a questo plenilunio, e che rappresenta tutto ciò che è legato al femminile, alla creatività, alla terra, come fucina di fecondità e abbondanza.
Cosi come è sempre stato anche nelle società del passato, compresa la nostra Antica Civiltà Sarda, dove il Toro è complementare, tanto al punto di identificarsi, attraverso una Koinè taurina/uterina, con la stessa Madre Terra fertile e abbondante, e con tutte le Dee che la rappresenteranno nel corso dei secoli, a partire da Ishtar, da  Inanna.. 
È proprio il segno del Toro, che è un segno femminile, ad esaltare la Luna, la Madre di tutte le Forme. 
E in questa esaltazione, incarna la Luna Piena, che diventa come un Sole. 
Ma quale è il vero Archetipo Femminile? La Luna o la Terra? 
È la Terra, è Gaia, che è nel cuore della terra. La luna è solo un suo satellite. 
Ed è proprio dalla terra, dal radicato Toro, segno di Terra, segno legato alla parola, alla laringe, al verbo, alla manifestazione, all'espansione, che deve arrivare questa energia pulsante che ci richiama in questo plenilunio
Un salto evolutivo che ci impone che le nostre capacità creative si smuovano e salgano, dal centro sacrale al centro della gola, il nostro utero creativo, verbale. 
L'ultima luna nuova è stata in Scorpione, il primo novembre, di cui ho già scritto, e il segno del Toro è il suo opposto e complementare, e si ha evoluzione quando i centri creativi, inferiori e superiori, comunicano tra loro. 
Marte e Venere, contrapposti ma complementari. 
Terra(Toro) e acqua(Scorpione) che si amalgamano per costruire, attraverso una purificazione scorpioncina nell'acqua, che diluisce e purifica l'eccessiva densità del Toro, molto materiale, molto terreno.
Quando sublimiamo la nostra energia primordiale, quella terrena del Toro, quella molto sessuale legata al primo chakra del radicamento e la innalziamo come un canto, attraverso una Vibrazione che sostiene la Parola, dove il Femminino, la Terra, e di riflesso anche la Luna, prende consapevolezza del suo Sole interiore, vi è un ritorno all'Origine, dove Eva, Lilith, prende consapevolezza di essere anche un Sole. 

Il novilunio importante del  primo Novembre, sotto una luna crescente in Scorpione, governato da Marte, ha manifestato un dio della guerra, della distruzione, ma anche della vitalità, della fioritura, del sangue, che simboleggia la morte, ma anche la vita.
Marte/Mater, imprescindibili l'uno dall'altra, perché dove c'è morte, c'è anche vita, e spesso si deve distruggere per poter costruire e ricostruire. Ed è proprio Marte a governare il segno dello Scorpione.
Marte il tagliente, che deve scendere nei suoi stessi abissi per avere capacità di discernimento.
Deve poter sentire, anche fisicamente, a livello di plesso solare, dei suoi sensi, l'intensità delle sue emozioni, del suo sentire.
Non può restare in superficie.
La spada della sua mente, necessita profondità di pensiero, per poter riconoscere, distinguere, selezionare.
Tagliare.
Il Marte italico, figlio della dea Tellus e di Iuppiter, sublima in modo magnifico questo forte dinamica simbolica dell'emergere dal ventre della Madre Terra, dalle acque amniotiche e oscure, come lo stesso mistero della vita, dello Scorpione, fino alla superficie.
Fino alla sommità della Torre, come ci indica l'Arcano Maggiore XVI di questo plenilunio.
Marte ha queste due polarità in sé.
Abisso e superficie.
Buio e luce.
Distruzione e vita.
Scorpione e Toro.
Sono in corrispondenza tra loro, proprio come il nostro Archetipo Ayin.
Nella tradizione tibetana, al quarto Chakra, quello della gola, Amithaba, abbiamo il colore Rosso e l'elemento Fuoco, che sono gli elementi del pianeta Marte, che governa, appunto, lo scorpione.
Chakra della gola, il quinto, Vishudda, che nella tradizione occidentale, è governato dal Toro, il quale è governato da Venere.
E sappiamo come il Chakra Vishudda, abbia risonanza con la dimensione creatrice della sessualità, dei genitali, come è nella dimensione dello Scorpione, del Novilunio appena trascorso.
Vedete, dunque, come è tutto perfettamente in risonanza, in riverbero.
Ciò che manifesta questo plenilunio in Toro, è capacità di creare corrispondenza nella dimensione terra, nel pratico, nel risoluto, grazie alla corresponsione che stiamo manifestando con la dimensione divina, attivando il terzo occhio della Ayin, che corrisponde anche alla sorgente.
Continua il processo di sgretolamento del superfluo ( Arcano XVI della Torre).
Si lavora nelle fondamenta, in ciò che è la nostra Essenza, la nostra Verità, la nostra più piena manifestazione
La luna piena del Castoro, è chiamato questo plenilunio di Novembre

Il Castoro, di per sé, è un grande lavoratore, il costruttore per eccellenza. 

Costruisce ininterrottamente .
Dalla sua energia, come Animale Totem impariamo ad entrare in connessione con le nostre esigenze più profonde, a plasmare i nostri desideri, pezzetto dopo pezzetto, "incidendo  la dura materia con gli incisivi, con i denti davanti, proprio come fa il Castoro.  
Non è tempo di" masticare", usando tutti i denti, nella masticazione
È il tempo del ghiaccio, del congelare le altre situazioni che devono essere masticare, triturate e digerite, e convogliare le energie solo su noi stessi, su quegli incisivi che incidono e plasmano la materia.
La volontà unita al desiderio, creano le sinergie giuste per creare le nostre personali dighe, i nostri ponti, i nostri nuovi templi. 
Accoglienza di quella connessione profonda che consente la gestazione e rinascita.
Infatti, nella disciplina della Dentosofia, la parte superiore della dentatura indica l'energia Maschile del Cielo, e nella fattispecie, i due incisivi centrali indicano, il sinistro, lo Yang di Yin, quindi il Maschile del femminile, quindi il creatore, l'aspirazione del desiderio, mentre l' incisivo destro indica lo Yang di Yang, il Maschile del Maschile, il desiderio di realizzazione nel concreto.
Esattamente in totale risonanza con l'Archetipo Ayin di corrispondenza.
Una Luna Piena stupenda, che ci spinge a concentrare concretamente le nostre energie, nella realizzazione di sé stessi, lasciando perdere le situazioni che ci coinvolgono energeticamente in "masticazioni e digestioni energetiche" più impegnative e dispersive, non adatte per questo momento di "luna di ghiaccio", di tutela e protezione, di cristallizzazione delle nostre energie.
Con infinita gratitudine sempre

Tiziana Fenu
©®Diritti intellettuali riservati
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15/11/2024 Plenilunio in Toro







lunedì, novembre 11, 2024

💙11 novembre San Martino

 11 novembre

San Martino

Santo, la cui simbologia è legata, esotericamente al pianeta Marte.

Martino era un  soldato romano morto l'8 novembre del 397 a 81 anni, che da giovane offrì metà del suo mantello rosso ad un mendicante, ricevendo così, durante la notte, la benedizione del Battesimo, e il ripristino del suo rosso mantello.

Rosso come il Fuoco, elemento distintivo di Marte, il pianeta rosso. 

L'eroe che stabilisce una ierogamia ( eroe, da hieros gamos) con la sua dimensione divina, lasciando le armi, e diventando testimone della parola di Dio.

Il segno dello Scorpione è governato proprio da Marte e la simbologia della spada del guerriero, è una metafora della coda, del pungiglione dello Scorpione

11 novembre

19 giorni dopo l'ingresso del Sole nel segno dello Scorpione

Il 19 è il numero legato al Sole.

Arcano Maggiore XIX del Sole e Archetipo Qoph, con funzione legame.

Lo Scorpione è un segno d'acqua.

Sole e acqua che creano un legame. 

Fuoco e Acqua.

Una Sacra ierogamia che segna questo passaggio di unione tra cielo e terra, tra dimensione divina e umana.

L'estate di San Martino, è chiamato questo giorno.

Il richiamo all'estate, porta alla corrispondenza con il passaggio della notte di San Lorenzo, il 10 agosto, tre mesi prima di questo passaggio.

Anche San Lorenzo e la sua padedra Laurentia, sono correlati a questa corrispondenza tra acqua e fuoco, di cui ho avuto già modo di approfondire( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/08/dea-acca-laurentiaaccabadorasan-lorenzo.html?m=0) perché vi è uno stretto legame con il nostro bronzetto sardo itifallico. 

Acqua, le lacrime di San Lorenzo, le stelle cadenti, e il Fuoco del segno del Leone, del 10 agosto. 

Un passaggio mercuriale, necessario alla trasmutazione del sangue, del sacri-ficio, in oro, sull'onda della tradizione mitraica, e della dimensione del sacrificio, in molte altre civiltà, trasversalmente, in ogni periodo(il sangue del Toro versato per fertilizzare la terra, così come in altre mitologie con corrispondenze astrali, il mantello rosso, sacrificato, condiviso). 

Un culto solare, di Manifestazione della luce, per scardinare l'ombra. 

Una stessa redenzione dell'energia di Marte, che, da portatore di spada, diventa portatore di luce, di croce, il cui simbolismo archetipale è la sinergia degli Opposti, di fertilità, di evoluzione. 

Marte corrisponde all'Archetipo ebraico He' e alla quinta Sephiroth Gevurah. 

Quinta Sephiroth Geburah, il pilastro della severità, nell'Albero della Vita, con una forte energia femminile ( anche la Giustizia, ha sempre avuto un'energia e una manifestazione femminile). 

Le sue armi sono la spada, la lancia, la sferza e lo stilo, il suo metallo è il ferro. 

Il suo colore è il rosso, la pietra il rubino, la lettera ebraica associata la He, quinto Archetipo, con funzione "vita", la cui rappresentazione grafica è la stella a 5 punte.

Il primordiale archetipo Femminino della Tanit, la cui simbologia lega cielo e terra, i 4 Elementi della terra, con l'elemento etere del Divino. 

Il 5 è il numero di Venere, controparte energetica di Marte ( sono come il numero primo, 11, il numero Maestro della coppia ierogamica per eccellenza). 

Il 5 è anche il numero del Toro, governato da Venere. 

Quel Toro che appartiene all'elemento Terra, e che deve essere sacrificato( vuoi per mano di Mitra o attraverso altre simbologie) per consentire la manifestazione della luce, della fertilità, dell'abbondanza. 

Proprio come questo passaggio della celebrazione di San Martino, nel cuore dell'autunno, in connessione con la dimensione solare, luminosa, divina, che porta elevazione. 

Corrisponde alla divinità egizia Nephthys, sorella di Iside( Iside era protetta da 7 scorpioni) protettrice per la rinascita dopo la morte, le cui bende per l'imbalsamazione erano chiamate "le trecce di Nephthys". 

Nephthys. 

La Nepeta. 

Lo scorpione d'acqua, di cui avevo già parlato ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/07/pozzo-canopolicanopi-egizi.html?m=0) 

bbiamo quindi un Femminino, legato anche alla simbologia dello Scorpione

[...] L'animale che  rappresenta la dea Serket, simbolo del venire alla vita, sarebbe più precisamente  la nepida (scorpione d'acqua), un insetto anfibio maestro del respiro, del soffio vitale.

Infatti in alcune rappresentazioni appare una Nepeta sulla Dea Serket, la dea Scorpione, protettrice di morti e uno dei vasi canopi dove andavano gli organi del defunto durante la mummificazione

[...] Uno scorpione che è legato astronomicaente, al Solstizio d'inverno, quindi alla discesa autunnale del sole agli inferi. 

Gli ingressi dei nostri pozzi Sacri in Sardegna, sono orientati per lo più  al tramonto del solstizio d'inverno, quindi alla dimensione più assoluta dell'oscurita', propedeutica alla generazione /rigenerazione/gestazione. 

Una discesa necessaria per poter poi risalire e far nascere il Sole Bambino invernale che emerge dall'oscurita' per portare la luce. 

Al Femminino spetta il compito di distruzione e di rinascita. 

Lo Scorpione è un segno d'acqua, alchemico. 

La discesa nella dimensione misterica e ancestrale, nelle acque amniotiche dello Scorpione, per ritrovare la propria luce, per rinascere a sé stessi. 

Nella mitologia, Orione, che sta vicinissimo al Toro,  morì a causa della puntura di uno scorpione che Artemide fece uscire dal terreno per aver attentato all'onore delle Pleiadi. 

[...] Una Nepeta o nepida( casualmente, abbiamo una località, qui in Sardegna, che si chiama proprio Nebida, nel comune di Iglesias), quindi, che è legata anche ad Orione, fulcro importantissimo della spiritualità della nostra Antica Civiltà Sarda

Una nepeta rappresentata sulla schiena della Dea Serket, perché  funge, come il Menat, da fattore sinergico, ibrido, equinoziale tra i due solstizi. 

La nepeta ha la stessa funzione del Menat, la cui forma la si ritrova nei nostri pozzi Sacri e in particolare nel nostro pozzo di Santa Cristina, come ho approfondito tante volte ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/04/il-menat-portale-alchemico-dei-pozzi.html?m=0 / https://maldalchimia.blogspot.com/2021/11/il-menat-e-santa-cristina.html?m=0) 

Ma è durante gli equinozi, da traguardatore lunisolare quale è, che si verifica il fenomeno dell'ombra capovolta, nel pozzo di Santa Cristina. 

Il gemellare, la placenta che si manifesta per la rinascita". 


Il gemellare. 

Sole e luna. 

Fuoco e acqua

Come questi passaggio di San Martino. 

Piovoso, ma con il sole dentro. 


Dipinto raffigurante San Martino, dal retablo appartenne alla chiesa di San Francesco, documentata sin dal 1228. 

Museo Archeologico Antiquarium Arborense di Oristano


Tiziana Fenu 

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11 novembre San Martino