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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

giovedì, marzo 06, 2025

❤️L'Amore è un Attimo

 L'Amore è un Attimo.

Il voler bene, si impara, si coltiva, si affina.

Ma l'Amore no.

È uno squarcio nell'Anima, come su una tappezzeria strappata a muri di cristallo.

È un contagio.

Un contatto.

Un contratto.

Contrarre un'unione.

Una Promessa animica.

Un'Antica Memoria che ritorna.

Come un'Alleanza che allea e allevia.

Ripristina il cerchio.

La perfezione.

L' Inizio e la Fine.

Il Senso del Tutto.

L'Amore è un Attimo. 

Un Atomo di Vita. 


Tiziana Fenu 

©®Diritti intellettuali riservati e 

Maldalchimia.blogspot.com

L'Amore è un Attimo.



mercoledì, marzo 05, 2025

💙Cenere/Ash/Asherah

 Mercoledì delle Ceneri

Cenere. 

Parola molto simile a Cerere. 

Cerere dea della terra e della fertilità, per i Romani, Demetra. 

Cerere era già presente nel pantheon dei popoli italici preromani, specialmente gli osco umbro sabelli e fu, in seguito, identificata con Demetra. 

Il suo nome deriva dalla radice indoeuropea *ker e significa "colei che ha in sé il principio della crescita. 

Ker/kerere/cerere/cenere

Cenere, invece, in inglese, si dice" ash", che è la radice del nome Asherah, una Dea che mi è cara, di cui ho già parlato altre volte, di cui abbiamo traccia ancestrale in un petroglifo qui in Sardegna, a Bruncu Suergiu, in provincia di Oristano. 

Vi rimando, per non dilungarmi troppo, all'approfondimento nel mio scritto, che casualmente, avevo scritto proprio per un 5 marzo, tre anni fa, e che ho ritrovato oggi tra i ricordi su fb

( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/05/statuina-dea-madre-asherah.html?m=0) 

"Il culto di Asherah prevedeva l'installazione di pali o di alberi stilizzati, chiamati anch'essi, con il nome di "asherah". 

Ha un albero sacro e uno stambecco rappresentati sulla coscia. 

[...] Asherah, consorte di Yahweh, che  ha il suo stesso rango divino, come "regina dei cieli e creatrice degli Dei",  e che porta le sue benedizioni, attraverso la sua rappresentazione iconografica di albero, di palo, perché il suo nome significa "albero consacrato

Come oggetto di culto, infatti, l'asherah può essere costruito, abbattuto, bruciato.

( *dell'asherah bruciato, resta appunto, la cenere, come le palme consacrate che vengono bruciate per il mercoledì delle Ceneri) 

[...] Asherah può essere considerata un'antecedente della dea Ishtar e Astarte e Hator, dea egizia. Una dea che piano piano è scomparsa

(*vi ricordate, nel mio scritto di ieri, quando ho scritto che la palma era il simbolo di Hator?) 

Quindi, la correlazione Cenere/Albero/fertilità /rinascita, e vista la stessa radice fonetica di Ash(inglese=cenere) con la dea Asherah, si capisce come sia una dimensione, quella del Mercoledì delle Ceneri, di cui ho già approfondito ieri( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/03/mercoledi-delle-ceneri-2025.html?m=0), che affonda le radici in tempi antichissimi, in relazione al Sacro Femminino archetipale. 

C'è anche una correlazione tra Sant'Anna, la Madre della Vergine Maria e la stessa Asherah, che funge quindi da iconografia archetipale. 

Ne ho parlato in un mio scritto, a cui vi rimando la lettura nel mio blog( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/07/santanna-asherah.html?m=0), in relazione, in particolare, all'usanza, in alcuni luoghi, di festeggiare Sant'Anna, con un "totem/cippo". 

In particolare, ho fatto riferimento, nello stesso scritto, anche ad una chiesetta in terra di Tuscia, l'antica Etruria, che sappiamo essere stata abitata dagli Antichi Sardi, nel lato Nord-occidentale del Lazio, una chiesa molto esoterica, con chiari richiami pagani, come le false porte, presentissime nelle nostre Domus de Janas

"La chiesa di Sant’Anna, così rinominata nel 1603 dalla sua originale intitolazione a S. Maria della Cavarella, il cui nome derivava da una tagliata etrusca che corre vicino alla chiesa, costituisce il più completo esempio di come nella famiglia Farnese l’interesse per l’Ermetismo fosse profondo (e probabilmente non solo per curiosità).

La chiesa sorge nell’angolo della Y ( Y  Yahweh, di cui Asherah era la consorte) 

che si viene a formare dall’incrocio di due vie provenienti dai paesi del Ducato di Làtera che si uniscono per raggiungere Farnese a circa 500 mt. dall’abitato, e con la facciata d’ingresso orientata verso Est". 


Ma c'è anche un altro aspetto. 

Cenere. 

Un nome troppo simile a Cerere. 

Cerere è uno degli aspetti della Dea Ecate. 

Ecate, come la grande Triplice Dea - o Ecate Triformide - è una forma della trinità originale: fanciulla, madre e anziana donna saggia o vecchia. 

La Vergine era Kore / Persefone,

Cerere o Demetra era la Madre, e la vecchia, o donna saggia, era Ecate.  

Ecate faceva anche parte delle tre fasi delle relazioni di accoppiamento della donna: Ebe come fanciulla, Era moglie ed Ecate come vedova. 

Nei misteri dell'agricoltura femminile la sua trinità prendeva la forma di Kore come il mais verde;  Persefone come l'orecchio maturo;  ed Ecate come il grano raccolto. 

Sulla Dea Ecate ho approfondito in alcuni  miei scritti(- https://maldalchimia.blogspot.com/2023/06/dea-ecate-solstiziale.html?m=0 / https://maldalchimia.blogspot.com/2024/04/ecate-signora-dei-noviluni-e-delle.html?m=0/ https://maldalchimia.blogspot.com/2024/11/croccorigacrocicchiecatehalloween.html?m=0) 

.Si riteneva anche che Ecate accompagnasse Persefone nei suoi viaggi periodici tra il mondo dei morti e quello degli dei.

È Ecate, a consentire lo switch  "anabasi/catabasi", "vita /morte/rinascita". 

Dea straordinaria e potente, Ecate è legata alla fase della citrinitas, in alchimia, detta anche xanthosis, denota proprio la «fase al giallo» della Grande Opera, costituendo il passo successivo all'Albedo e anteriore alla Rubedo nel percorso di creazione della pietra filosofale. 

Praticamente la citrinitas è la fase successiva della calcinazione, che riguarda proprio il ridurre in Cenere di questo mercoledì delle Ceneri. 

Appartengono entrambe alla seconda fase alchemica dell'Albedo, lo "sbiancamento", la purificazione, legato alla dimensione del Femminino, dell'acqua, dell'argento. 

Mentre nella calcinazione, ad alta temperatura, si liberano le sostanze volatili da un composto o elemento solido, nella citrinitas, vi è un'energia maggiormente mascolina, in quanto la 

Citrinitas, detta anche ingiallimento, o xanthosis, è associata all'elemento Aria, all'oro, alla sublimazione, al Sole

Quindi, il Femminino come veicolo per arrivare alla sublimazione solare, alla rinascita, prima dell'ultima fase della Rubedo, associata all'elemento Fuoco, il Mercurio filosofale, il Cinabro, la coagulazione, il Rebis, il matrimonio alchemico tra maschile e femminile, la Pietra filosofale, la kundalini

Siamo in un anno 9, Archetipo Teth, la divina Madre kundalini. 

Non dobbiamo dimenticare che  il massimo potere della Divina Madre Cosmica è il fuoco. 

Lei in se stessa è fuoco. 

Stella Maris, la Vergine del Mare, è Fohat, fuoco. 

Il fuoco in sé è profondamente divino. 

Si chiama Fohat. 

Il fuoco della Kundalini è un fuoco molto speciale; è il fuoco vulcaniano che può trasformarci radicalmente. 

È necessario che si sviluppi nella nostra stessa natura.

Fuoco come principio costante del divenire. 

Dinamicità. 

Trasformazione degli Opposti 

Fuoco 

Vita e morte. 

Il fuoco può disintegrare gli atomi esistenti.

Il fuoco è l'intelligenza che può creare organismi viventi, può trasformarli, usarli, cristallizzarli. 

Per questo motivo, il Mercoledì delle Ceneri, è in sostanza la celebrazione dell'autorinnovamento, in quella dimensione di autorigenerazione, di Partenogenesi che affonda le radici nell'archetipale Femminino Albero di Vita, l'Ash( la cenere)/Asherah celebrato con le sue stesse ceneri, feconde e purificanti. 


Tiziana Fenu 

©®Diritti intellettuali riservati 

Maldalchimia.blogspot.com 

Cenere/Ash/Asherah





martedì, marzo 04, 2025

💙Mercoledì delle Ceneri 2025

 

Domani, Mercoledì 5 marzo, con una Luna Crescente in Toro, segno di Terra, abbiamo il mercoledì delle Ceneri, che traguarda l'inizio del periodo di Quaresima.
Siamo sotto l'energia del Sacro Archetipo Ebraico Phe, il diciassettesimo, con funzione espansione, guidati dall'Arcano Maggiore XVII della Stella.
Siamo quindi in un'energia terra( Toro) /acqua (Pesci), che però implementa in sé la dialettica delle due polarità.
Il segno del Toro, è un segno femminile governato da Venere, e ha in sé la duplice energia taurina/uterina.
Il glifo dei Pesci, ha ugualmente, una doppia polarità, come un Tao.
Questo aspetto duplice, di dialettica e corrispondenza, trova riverbero nel mercoledì, governato da Mercurio, simbolo della dialettica energetica.
Dopo il novilunio in Pesci, del 28 febbraio, traguardato dalla Shin di Fuoco, sempre con la dialettica "acqua /fuoco", come ho già approfondito, che contraddistingue questi ultimi recenti passaggi, per questo mercoledì delle Ceneri si è in una dimensione più intima, Femminea, della terra e dell'acqua, mercuriale, trasmutativa, per ridurre, metaforicamente, in cenere, ciò che non serve a questo periodo di intensa purificazione.
Siamo nella dimensione materica di trasmutazione del Femminino, che si implementa magnificamente alla dimensione alchemica e simbolica del Mercoledì delle Ceneri.
E, proprio il mercoledì mercuriale, custode dell'energia alchemica e trasformativa del caduceo di Mercurio, con le due energie della Kundalini che si armonizzano tra loro, fa da spalla energetica a questa giornata di domani, che sembra orchestrata alla perfezione, in una combinazione perfetta di numeri, Archetipi, Arcani Maggiori, segni zodiacali e simboli alchemici, come il Mercurio, custode delle due polarità.
E chi, meglio dell'Archetipo Shin, il Fuoco Sacro, del novilinio in Pesci, del 28 febbraio, appena trascorso, di cui sentiamo ancora il riverbero, che, come ho già scritto, rappresenta "l'acqua del fuoco", a livello esoterico, e che ci sta preparando a quel periodo di intensa  purificazione, che passa attraverso le due importanti eclissi di Marzo?
Come ho già anticipato nel mio scritto sul novilunio, ci saranno due importanti eclissi a Marzo, e tra le due, l'equinozio di primavera, ma di questo approfondiro' più avanti.
La cenere catarchica, la cenere che sbianca.
Un'Opera alchemica straordinaria.
Acqua e Fuoco in sinergia.
Alchimia, nel grembo della Madre, di Madre Terra, con questa luna crescente in Toro.
Questo, significa anche karma, ferite, e tutto ciò che che riguarda la densa dimensione materica, che è pur sempre Mater, Terra, grembo.
Aspetti che devono emergere, per essere depurati, ridotti in cenere, alchemizzati.
La cenere, paradossalmente, è ciò che sbianca i tessuti.
Si usava la cenere, anticamente,  per lavare e sbiancare i tessuti, e alchemicamente, porta in sé, il concetto di pulizia e depurazione.
Porta in sé anche la dimensione del nutrimento, perché la cenere è un ottimo fertilizzante.
Siamo in un anno 9 del Serpente di legno.
La legna che produce ossigeno, gli alberi, mentre sono in vita, ma nutritivi, con la loro legna, anche quando muoiono, quando producono calore, protezione, arte, e cenere, carbone, che sbianca, e, che, eppure, continua a nutrire il terreno.
Siamo in una dimensione terra, per questo passaggio di domani, ma la cenere, non può essere paragonata alla terra, perché è il frutto di un processo alchemico, chimico, che porta ad una rinascita, non ad un semplice disgregamento in polvere.
Ci si trasforma e ci si trasmuta per incenerimento, un passaggio importante, prima della Pasqua di morte e rinascita simbolica.
Un rito primaverile di risveglio, di Rinascita, propiziatorio e protettivo, beneaugurante per abbondanza e fertilità, che affonda le radici nella notte dei tempi.
Le cerimonie purificatrici del Fuoco, che, in sinergia con la simbologia dell'acqua( il Maimone celebrato nei nostri carnevali sardi) perlomeno qui in Sardegna, aprono le danze con l'inizio del Carnevale, del Carrasegare sardo, di cui ho approfondito molte volte, il 16/17 gennaio, con i Fuochi Sacri di Sant'Antonio, per poi proseguire con Imbolc e la Candelora, sempre legate alla dimensione "luce/fuoco/calore".
Perché sono ritualistiche ancestrali di purificazione, necessarie al passaggio equinoziale, in equilibrio con le due polarità, Acqua e Fuoco, della morte e rinascita pasquale.
Sono simbologie ancestrali, che poi sono state adottate e codificate nella dimensione religiosa cristiana.
Percorrendo il calendario annuale, è facile scoprire numerosi elementi che hanno alimentato il simbolismo alchemico.
La Festa della purificazione della Vergine, nonché la presentazione del Cristo al tempio, si verifica 40 giorni dopo Natale.
Gli stessi 40 giorni che separano la Candelora dalla Pasqua, e la Pasqua, dall'Ascensione.
Senza dimenticare le concordanze del Natale con il Solstizio invernale e della Pasqua con l'equinozio di Primavera.
I 40 giorni che separano le date fisse del calendario, corrispondono ad una lunazione e mezza, perché il primitivo calendario cristiano era lunare, come le quarantene che ritmano la manifestazione e la vita del Cristo nella società degli uomini.
Un ritmo lunare, di incarnazione nella materia, nella forma, nella Mater/Matrix, in seno alla dimensione archetipale della Mem, le acque cosmiche Creatrici cosmogoniche, il cui valore ghematrico è proprio il 40.
La Mem, lava, discioglie, fa fluire, e porta con sé anche le memorie.
Il Cristo Solare, elemento Fuoco, e i suoi ritmi lunari di 40 giorni, di acqua.
Un processo di incarnazione delle Anime, di Ascensione.
La via delle Anime.
La via della Via Lattea
Cristo che viene crocifisso a Pasqua con una Luna Piena, e la sua Ascensione con il novilunio, 40 giorni dopo la Pasqua, e ancora dopo, con la Pentecoste, 10 giorni dopo, in Luna Piena, invierà parte del suo spirito, della sua Anima sui suoi Apostoli, riuniti con la Madonna, nel Cenacolo, nella corrispondente festa ebraica legata alla mietitura, detta Shavuot.
Cristo solare, apollineo, legato indissolubilmente con i cicli lunari.
Alchemicamente, Sole e Luna, l'oro e l'argento filosofici, rilasciano il Rebis, la pietra filosofale.
Una pietra filosofale che può nascere solo in primavera, poiché il fuoco tellurico, d'inverno, dorme nelle viscere del pianeta, come fu per il culto mitraico, assimilato poi dai romani.
La simbologia del bue e dell'asinello, della grotta di Betlemme, simboleggiano lo zolfo e il Mercurio, la materia prima su cui lavora l'alchimista.
Il Cristo entra a Gerusalemme, onorato dalle Palme, e chiede un'asina.
Tutti gli asini hanno un segno di croce formato dalle due linee di pelo più scuro, che si incrociano sulla colonna vertebrale.
È la dimensione della materia, in cui le due sinergie agiscono per creare, simbolo quindi, di crogiolo alchemico, nell'umiltà e semplicità della materia.
L'asino è sempre stato portatore di divinità.
L'asina, ancora Femminino.
Il Mercurio, il Femminino che guida questi passaggi di purificazione/creazione, che abbiamo visto, sono tutti traguardati da moduli di 40 giorni, come i giorni del Diluvio universale.
Il 40 ghematrico della Sacra Madre Mem delle Acque Cosmiche e ancestrali.
La benedizione dei ceri, 40 giorni dopo la nascita del Cristo, in cui la Vergine viene purificata, anticipa, di 40 giorni, il Mercoledì delle Ceneri, che apre la Quaresima
Candelora, Fuoco.
Il Femminino sempre presente, nelle due polarità sinergiche Fuoco/Acqua.
Rimandi, che danno pensare ad un intenso periodo in cui si richiede equilibrio, capacità, discernimento, all'interno di una quarantena spirituale, che è una vera e propria quarantena iniziatica.
Infatti, il numero 40, compare spesso nella tradizione esoterica mediterranea, in relazione alla grande opera di rigenerazione iniziatica, con un numero 40 fortemente simbolico.
Una dimensione di restrizione, di morte apparente, di "oscurità", per arrivare alla condizione opposta.
Dalla Morte, alla rinascita, alla resurrezione.
In ebraico, 40, si dice "arbaim", che significa moltitudine, grandezza, compiutezza, mentre nell'antico egizio, "ab", significa luna.
Quindi il numero 40, il 4, era legato ai cicli lunari, al Femminino, e anche a Madre Terra, rappresentata proprio dal numero 4, con i suoi 4 punti cardinali, i suoi 4 elementi, le sue 4 stagioni, che anticamente, seguendo il calendario lunare, erano composte da 4 mesi.
Il 40 esprime la totalità di un periodo, di un periodo intenso di Morte e rinascita che si inaugura proprio nel grembo della Madre.
Della Mater.
Che è Materia.
Che è Memoria ( Mem/memoria). 
Tutto ciò è funzionale alla rinascita.
Morte/inizio/iniziazione.
La Mem è indicata, in ghematria, guardacaso, proprio dal numero 40.
Il diluvio universale, durò 40 giorni.
Appena terminò, uscì dall'Arca, il corvo, per non farsi più rivedere, seguito, subito dopo, dalla colomba, dall'apparizione del sole, e dai colori dell'arcobaleno.
Sono i colori della Grande Opera alchemica, Nigredo, Albedo, Rubedo.
E della fase dell'Albedo, troviamo, in questo Mercoledì delle Ceneri, l'importante fase della calcinazione.
Prima della messa del Mercoledì delle Ceneri, il sacerdote, vestito del piviale viola, procede alla benedizione delle ceneri in un vaso sull'altare.
Si tratta delle ceneri che provengono dalla combustione dei rami delle Palme benedette e rami d'olivo dell'anno precedente.
Palme, che rappresentano il Femminino, l'Albero della Vita stesso, la Pietra Filosofale che prende forma nella materia.
Per gli Egizi la palma rappresentava la Bellezza, l'Armonia, la fecondità. 
Era rappresentata dalla Dea Hator, la grande Mucca celeste che creò il mondo e il Sole.
La Dea Hator è rappresentata come colei che versa l'Acqua di Vita al defunto, al di sopra di una palma. 
"Siedero' in un luogo puro tra le foglie della palma dei datteri della Dea Hator"( tratto dal Libro dei Morti egizio).
Palme che simboleggiano l'immortalità, che come un albero della vita, collegano cielo e terra. 
Ma la palma era anche l'immagine della Dea Tanit, rappresentata con una palma e due serpenti, le due polarità energetiche.
Queste ceneri devono subire una fase alchemica di calcinazione, un'operazione alchemico - chimica, attraverso la quale il fuoco muta, qualitativamente, la materia, liberando principi volatili da sostanze solide, come reazione chimica dell'ossigeno.
La calcinazione fa parte della seconda fase alchemica della grande Opera di trasmutazione, dopo la Nigredo e prima della Rubedo finale.
Seconda fase, chiamata Albedo, sbiancamento o leucosi, associata all'elemento acqua, l'argento, rappresentata  dalla distillazione, dalla calcinazione, dalla purificazione, dall'alba, dalla Luna, dal femminile, dal simbolo del cigno, e dalla primavera.
Il Simbolo alchemico della calcinazione è la salamandra.
Salamandra, che è presente soprattutto nei tarocchi, nel seme dei Bastoni, che rappresenta il Fuoco, l'energia della kundalini, le due polarità della creazione.
Sulla simbologia della salamandra, una creatura che amo particolarmente, vi rimando alla lettura di un mio approfondimento a riguardo, nel mio blog( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/04/e-un-po-di-giorni-che-la-parola.html?m=0)
Si deve arrivare ad un punto di calcinazione di cenere rossa, che non è indice di altissima temperature..
Terra rossa, che in alchimia è chiamata Adamas, dal nome di Adamo, primo padre degli Uomini, ed è come una terra rossa che viene congiunta al Mercurio, al Femminino, e che in alchimia, si ritiene venga tratto l'embrione della pietra filosofale.
La terra adamitica, l'Adamo Uomo Rosso.
 Il significato di base di ’adam è il colore «rossiccio» dell’argilla della terra da cui l’uomo è tratto: «Il Signore Dio plasmò ha-’adam con la polvere dell’’adamah (terra)» (Genesi 2,7).
È evidente in questa frase il collegamento tra la realtà materiale di Adamo, «il terroso», con la «terra», espresso attraverso la stessa base linguistica ’adam/’adamah che, tra l’altro, si connette allusivamente anche a dam, «sangue», a causa del colore rosso.
Energia Mascolina e Femminina, perché il colore rosso, come la terra rossa, l'ocra rossa, usata fin dai tempi antichissimi per decorazioni parietali e cromatismo delle statuine femminili, indica anche la dimensione della fertilità del mestruo femminile
Mestruo
Estro
Creazione
Ostro
Vento del Sud
Nella Ruota della Medicina, il Sud, è il punto cardinale del Femminino, legato all'elemento acqua, ma anche al suo complementare fuoco.
Vita e morte insieme.
Ostro
Istro
Stella
Ishtar
ISTR in comune con Istro
Istro/tirso
Il bastone di comando
La pineale.
Istro
Maestrale
Mestruale.
Maestre
Le Grandi Madri
Il vento di Nord-Ovest
Nord guida per i naviganti, Stella Polare
Ovest, complementare all'est, il femminile, il nero, la luna, il grembo.
La terra
Istro
Astro
Arcano Maggiore XVII della Stella dell'Archetipo Phe di espansione di domani, che traguarda questo Mercoledì delle Ceneri.
Con la calcinazione delle palme benedette l'anno precedente, si ricrea lo stato originario primordiale della creazione, metaforicamente incontaminato, nel grembo di un'operazione alchemica al "bianco", nell'Albedo del Femminino.
La polvere.
Un essere minerale nuovo, senza macchia.
Lo stato adamitico primordiale.
La materia destrutturata.
Mortificata.
Ricomposta in un nuovo corpo, grazie al Fuoco alchemico purificante, che la eleva ad un nuovo stato di perfezione.
I rimandi simbolici e alchemici sarebbero ancora tantissimi, tutti estremamente interessanti, di cui avrò modo di approfondire in altri contesti
Con questo passaggio di domani, si punta alla Stella, all'alleggerimento, in modo da liberare le tante pesantezze karmiche.
Si punta all'espansione della Phe, ad una nuova terra rossa d'inizio, gravida di fertilità e occasioni.
Ci aspettano dei passaggi energetici importanti, con il wormhole delle due eclissi con equinozio centrale.
Si viaggia leggeri.
Soluzione, solvere, e risolvere, coagulare.
Un periodo che chiede di ri-solvere, e risolutezza, senza mezze misure. 
Centratura. 
La Cenere catarchica.
Ci aspetta tanto lavoro, come sempre.
Ma ci trova ogni volta, un po più pronti
Con infinita gratitudine sempre

Tiziana Fenu
©®Diritti intellettuali riservati
Maldalchimia.blogspot.com

Mercoledì delle Ceneri 2025





venerdì, febbraio 28, 2025

💙Primo Marzo. I Matronalia di Giunone

 Il primo Marzo, in epoca romana, si festeggiavano i Matronalia, una festa in onore di Iuno, Giunone, l'elemento, l'Essenza stessa, femminile, dell'universo, dei legami matrimoniali, moglie di Giove, la dea Era, della mitologia Greca, la madre anche  di Marte, Dio dell'agricoltura, ma anche della guerra., e madre anche di Vulcano, il dio del Fuoco. 

In ambito etrusco, era Uni, o dea Feronia, chiamata anche Giunone Sospita ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/01/dea-feronia.html?m=0) 

A Giunone erano sacri i noviluni (calende), mentre a Giove erano sacri i pleniluni (idi)

Durante la festa le donne offrivano banchetti e doni ai loro schiavi, attuando un rovesciamento delle parti simile a quello dei Saturnali decembrini. 

Le matronae erano le donne sposate.

Giunone, come moglie e sorella di Giove, dea della famiglia, delle unioni, esotericamente presiede alla dimensione delle Anime Gemelle.

Osservavo stamane la mia grande pianta di mimosa, che mi arriva fino al piano superiore della mia camera da letto, dalla quale mi fa sempre compagnia la luna per almeno tre, quattro ore buone, durante la sua apparizione notturna.

Finalmente, dopo tanti anni di fioritura anticipata, la vedo fiorire nel suo giusto periodo, in occasione della festa delle Donne.

Trovo sempre tanto sincronismo, tra cielo e terra, tra lunazioni, Archetipi, numerologia, e la Natura, sembra stia seguendo il suo naturale percorso, quest'anno, e noi con essa, con i sincronismi che l'Universo ci offre.

Sembra tutto orchestrato alla perfezione. 

Tutto al giusto posto.

Nel bene e nel male.

Come è giusto che sia.

Ieri eravamo governati dall'Archetipo Shin, il ventunesimo, la Fiamma Divina, che ha anticipato questo giorno, questo primo Marzo dedicato proprio alla Dea del Focolare, Giunone, ed eravamo proprio di novilunio, Sacro a Giunone. 

Ritrovarci nella Fiamma, nel focolare, come veniva celebrato in onore di Giunone, la dea del matrimonio, delle unioni, della regalità e Intelletto Supremo.

La Regina.

Curioso come la parola "focolaio" con quella desinenza  in "-io", sembra quasi rappresentare un'energia opposta a quella del fuoco, anche del focolare domestico. 

Perche' diciamo il "calore del focolare domestico" e non il "focolaio del calore domestico"?

Il focolaio riporta ad un qualcosa di negativo, tutto concentrato e autoreferenziale verso "quell' -io" che non è radiante, e non si propaga come il calore del fuoco, o del focolare. 

Un qualcosa che è purulento, infettivo. 

Un concentrato di egoismo, di negatività, rispetto al focolare o al fuoco, che fa famiglia, nido, solidarietà. 

Come quando nelle tribù ci si siede davanti al fuoco e si solidarizza, e si esce al di fuori del nostro io, del nostro egoismo. 

I focolai epidemici, sono l'esatto riflesso della condizione patologia nella quale ristagna l'umanità, chiusa in un "io" egoistico. Autoreferenziale. 

Che fa i propri interessi. 

Che non riesce a trasformarsi da focola-io a focol-are. 

Dove quella desinenza in "-are" , che in inglese corrisponde al verbo essere, declinato  alla seconda persona singolare e plurale ( you are, we are, "tu sei/noi siamo" ),  si incasella in una dimensione identificativa di appartenenza, di integrità con sé stessi. 

In un contesto che prevede, ed ingloba anche l'altro/i, e, nel contempo, in una dimensione di scambio e di comunità, irrealizzabile. 

In una declinazione sociale, e una desinenza lessicale, declinata in  un "-io", governato da un "io" autoreferenziale. 

Ecco dove nascono le epidemie. 

Dove c'è ignoranza.

Nel senso che proprio si ignora l'altro e gli altri. 

E si sta soli. Sul crinale delle proprie certezze. 

Soli e infettati. 

Infettare . 

Da "infecto", dal latino, che significa "avvelenato'. 

E "affetto", ha due valenze..

Affetto in senso buono, nel senso del bene che si vuole. 

Ma anche "affetto", nel senso che si è stati contaminati da una mal*attia tramite "un'impressione". 

Come dire, siamo stati impressionati nell'affezione.

Curioso, questo verbo che usa il vocabolario. 

"Impressionare" 

Creare una pressione, lasciare un segno, usato sia nell'accezione negativa che in quella positiva. 

Per non parlare del termine. "affezionarsi", che indica un legame, un segno che l'uno imprime, "impressiona", appunto, sull'altro.

Sarebbe bello affezionarsi, creare in*fezioni d'amore, e riportare ad unità anche il senso di un una parola che dovrebbe avere solo una valenza, quella positiva. 

Come quella del fuoco. 

Che poi si è diramata in positiva e in negativa. 

Per darci la possibilità continua di scegliere. 

Di sceglierci. 

Se essere  focolari o focolai. 

Se essere propulsori energetici e termici, verso l'esterno o verso l'interno. 

E se morire infettati o affetti , nel senso, 

" pervasi di affetto".

Anche la parola "contrarre", ha due valenze.

"Contrarre matrimonio", per stare nell'ambito giunonico delle unioni, e "contrarre  malattia", nella sua accezione più negativa. 

Come sempre l'Universo è meraviglioso. 

Ci offre sempre le chiavi della scelta. 

Sta a noi. Solo a noi. Capire e sentire. 

Dove batte il cuore.

Sempre. 

Dove creiamo un focolare, e non un focolaio, che in fondo rappresenta, l'energia distorta di Giunone, accecata dalla gelosia verso Zeus, e le sue numerose amanti, al punto da diventare vendicativa, punitiva, autoreferenziale, anche procreando senza il Mascolino. 

Cerchiamo di stare in quella dimensione monadica, originaria, amniotica, ancestrale, propria del segno dell'Ariete, che è il segno della luna crescente di oggi. 

Segno di Fuoco, a cui si affianca il Sacro Archetipo Ebraico Mem, il tredicesimo, la Sacra Madre delle Acque Cosmiche ancestrali, correlato all'Arcano Maggiore XIII della Morte. 

Acqua e Fuoco ancora in dialettica, come è stato ieri per il novilunio in Pesci, guidato dal Sacro Archetipo Ebraico Shin, il ventunesimo, il Sacro Fuoco interiore, correlato all'Arcano Maggiore XXI del Mondo. 

Una dimensione Monadica, per questo passaggio di queste due giornate, per ritrovare il nostro Fuoco interiore, la nostra Essenza e Verità. 

Giunone si perde nei meandri di sé stessa. 

Relaziona il proprio valore in rapporto a quanto Giove la tradisce, e così, si snatura, viene meno a sé stessa, infe*ttandosi  di risentimento e odio. 

Celebriamo la Giunone Regina del focolare, creando nidi, templi, dimensioni privilegiate. 

Inanzittutto con noi stessi, in equilibrio e comunicazione con le due polarità. 

Sottolineo questo aspetto, perché nel passaggio mitologico esegetico di Giunone come Dea Madre, la sua figura  è stata declinata da "custode del focolare", a "focolaio" di gelosie e rancori, addirittura, tramatrice di inganni, poiché moglie tradita e invidiosa dello stesso marito Zeus. 

Una penalizzazione che sicuramente l'ha declassata in concomitanza del passaggio dal Matriarcato al patriarcato, trasformandola da Grande Dea Madre, potente e misteriosa, carismatica, a "moglie ferita, incattivita, rancorosa", vittima degli accadimenti, piuttosto che nel pieno della sua potenzialità energetica di espressione. 

È scivolata, dall'essere focolare, ad essere focolaio, nell'accezione negativa del termine. 

Essendo, Giunone, figlia di Saturno, e oggi siamo di sabato, giornata dedicata a Saturno,  è facile intuire il veicolo metaforico di cui si è fatta Portavoce. 

I nostri ruoli, spesso ci imprigionano in dinamiche karmiche che ci portano ad identificarci con essi. 

Giunone non è la moglie tradita, o vendicativa, o dilaniata dalla gelosia. 

Giunone è oltre questo. 

Sono le dinamiche karmiche, ad averla inglobata nei loro meccanismi distruttivi, perché queste dinamiche, sono sempre distruttive. 

Ci allontanano dalla nostra Essenza, e finché si ripresentano, significa che abbiamo un'identità Animica, non sociale, di ruolo, da ripristinare. 

In questo modo, il nostro autentico Fuoco interiore, rimane inespresso. 

Un potere vulcanico ribollente. 

E, per restare in tema del venerdì di oggi, legato a Venere, secondo Omero Giunone era nemica dei Troiani perchè Paride perché aveva dato la mela della bellezza a Venere anziché a lei.

Ma Venere, è uno degli aspetti stessi della bellezza giunonica, abbondante, in esubero, di Giunone, che lei più non riconosce. 

Dobbiamo essere quello stesso tempio integro, caleidoscopio, che fa venire voglia di entrarci a piedi scalzi, con sacralità, sapendo di trovare un focolare, una Fiamma sempre ardente, viva, nutriente, luminosa, centro propulsore di Bellezza e Giustizia, e soprattutto della nostra intima Essenza. 

In Verità, sempre. 

Con infinita Gratitudine sempre. 


Tiziana Fenu 

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Alonso Cano "La Dea Giunone" 1638

Primo Marzo. I Matronalia di Giunone



giovedì, febbraio 27, 2025

💙Morte Gene Hackman 26 /2/2025

 Senza annoiarvi troppo con tutti i calcoli ghematrici di ogni singolo nome. 

Ieri, nel mio post sulla celebrazione della notte di Shiva, l'ho anticipato. 

C'è troppa carne sul fuoco, gli eventi si devono manifestare in questo anno 9, e ieri, essendo un Archetipo 19, legato al Sole, e a quelli, che nella dimensione oscura sono stati i sacrifici, a cui, tra l'altro era collegato anche il dio Rudra, l'antesignano di Shiva, ci dovevano essere dei sacrifici. 

Tre in particolare 

Michelle Trachtenberg 39 anni

La somma di 3+9 è un 12, archetipo Lamed, la misura, la prova, il sacrificio,, Arcano Maggiore XII dell'Appeso 

Morta a New York, che è un 666. 

A Manhattan, esattamente, che in Ghematria inglese è un 12, ancora Lamed, sacrificio. 

Gene Hackman e la moglie, Betsy Arakawa, trovati misteriosamente morti, insieme al loro cane, a Santa Fe. 

Le loro date di nascita, unite, mi danno un 12, altra Lamed, altro sacrificio, altro Appeso. 

Gene, il cui vero nome era Eugene. 

Eugene, valore ghematrico totale 13, Arcano della  morte. 

Hackman, il cui valore ghematrico è una sequenza Sacra, un 3/6/9, la Sacra Frequenza creatrice dell'universo. 

Trovati nella loro casa a Santa Fe, capitale del  New Mexico( USA), che ha 33 contee, numero sacro e simbolico, legato al Cristo, capitale molto devota anche a San Francesco. 

A Santa Fe, a sud-est di Santa Fe, termina anche una catena di monti, un percorso sacro chiamato "il Sangue di Cristo", una delle sottocatene più meridionali delle Montagne Rocciose. 

Santa Fe, tra l'altro, si trova sull’allineamento originale della Route 66 del 1926 (1926-1937) e oggi è collegata alla moderna Interstate alle due estremità del “Santa Fe Loop“ che la collega ad Albuquerque a sud ovest, attraverso Las Vegas NM, e a Santa Rosa, Tucumcari e Glenrio verso est.

La Route 66 entrava nella capitale dello stato lungo College Street (ora Old Santa Fe Trail), poi svoltava a ovest su Water Street sul retro dell’Hotel La Fonda. Usciva dal centro di Santa Fe lungo Galisteo Street e svoltava a sud in Cerrillos Road. Cerrillos Road era il collegamento principale tra Santa Fe e Albuquerque. 

Gene Hackman aveva 95 anni, la moglie, 63

95>14

63> 9

14+ 9=23= 5

5, nella dimensione "oscura", è il simbolo del pentacolo, del Toro. 

Come Sacro Archetipo, agli Antipodi, l'Archetipo He, con funzione vita 

Santa Fe è famosa per un Rodeo, il Rodeo Grounds, in cui neanche a dirlo, gareggiano solo tori. 

Nell'immagine vedete l'emblema di questo Rodeo, Diablo, il Toro, sempre per "puro caso" 

Sembra Nandi, il toro bianco di Shiva.

Shiva, celebrato ieri, come ho scritto nel mio post a riguardo( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/02/la-notte-di-shiva-26-febbraio.html?m=0),  anticipando anche eventuali energie estremamente negative, sacrificali, come purtroppo è successo

Santa Fe, come ghematria mi porta ad un 15 totale, che è proprio il corrispondente dell'Arcano Maggiore XV del Diavolo, che trova corrispondenza nel quindicesimo Sacro Archetipo Ebraico Samech, con funzione "pressione". 

Energia che fa pressione per manifestare l'essenza divina. 

Numero sacro della fertilità, il 15, giorno centrale del ciclo lunare ed ovulatorio. 

Massima potenza creatrice, quindi, a Santa Fe. 

Tra l'altro, Hackman, è nato il 30/2/1930, a San Bernardino, California 

San Bernardo è stato il fondatore dell'ordine dei Templari, sempre per strane coincidenze. 

Non sono riuscita a risalire al nome del cane, morto insieme ai coniugi, ma il cane, ha come simbolismo Anubi, il custode e psicopompo del regno dei Morti. 

C'è molto metalinguaggio in queste due tristi vicende, che si sono verificate ieri. 

Ieri che era una dimensione di un potenziale enorme, a livello mondiale, in cui si poteva agire, come intenti ed azioni, per il bene, così come sono state sacralizzate queste ricorrenze, o per il male, come sempre fanno a ridosso di queste potenti energie. 

È tutto estremamente simbolico 

Anche il nome Gene/Eugene, mi fa fa pensare alla genetica, che stanno duramente colpendo, in ogni modo, all'eugenetica. 

E il cognome della moglie, Arakawa, mi rimanda ad una famosa fumettista di manga "alchemici ed esoterici", in particolare al "Fullmetal Alchemist"  ("L'alchimista d'acciaio") è un manga scritto e disegnato da Hiromu Arakawa, in cui ci sono i giovani alchimisti Edward e Alphonse Elric, due fratelli in viaggio per la nazione di Amestris alla ricerca della leggendaria pietra filosofale con lo scopo di riottenere i loro corpi originari persi in una trasmutazione umana finita male. 

Molto pertinente a ciò che stiamo vivendo in questo momento storico. 

E il nome, Betsy, mi rimanda a Beth, secondo archetipo ebraico, il Sacro Femminino, collegato all'Arcano Maggiore II della Papessa. 

Il Femminino, sempre colpito, potente e luminoso. 

E Hackman, tradotto in inglese, significa "uomo d'affari". 

Marketing, interessi. 

Il "gene" hacherato

Anche la vita di noi umani, alla fine, è solo una "questione di affari", per chi è ai vertici, senza scrupoli. 

Il messaggio veicola un attacco alla genetica, in contrapposizione ad un luogo, Santa Fe, contrassegnato da un sentiero di Cristo, in cui, però si celebra anche il Rodeo del Toro. 

Un luogo estremamente simbolico, per veicolare un messaggio forte. 

Una dipartita improvvisa di una coppia bella, longeva, ma simbolica abbastanza da farsi portavoce di precisi messaggi. 

C'è sempre una precisissima Geometria numerica, che mi lascia spiazzata ogni volta, come se fossero, e lo sono, studiate a tavolino. 

Gli eventi, se osservati, non sono mai per caso, e in un modo o nell'altro, devono informare, manifestare, palesare. 

Ma pur sempre ad emulazione e a ridosso di sacre Geometrie e architetture che non potranno mai raggiungere.


Tiziana Fenu 

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Morte Gene Hackman Santa Fe