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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

sabato, agosto 30, 2025

💛Is fassones

 Ogni anno, e anche oggi saranno presenti, nella laguna di Santa Giusta, ad Oristano, si svolge la Regata de Is Fassonis, alle 10.30

Is Fassonis sono imbarcazioni utilizzate fin dai tempi antichissimi. 

Sono costruite con fascioni di falasco, una pianta protetta che cresce nello stagno di Santa Giusta. 

Il falasco (nome scientifico Cladium mariscus) è una pianta erbacea palustre, della famiglia delle Cyperaceae, caratterizzata da fusti robusti e lunghe foglie verdastre e taglienti, usate tradizionalmente per impagliare sedie e fiaschi e per altri lavori di intreccio.

La pianta, nota anche come "fenu" o fieno palustre, viene raccolta, essiccata e fissata con corde di giunco e chiodi di canne per formare lo scafo delle antiche imbarcazioni usate per la pesca e la caccia nelle zone salmastre della Penisola del Sinis. 

Sul promontorio di San Giovanni si possono ancora ammirare alcuni esemplari delle antichissime capanne dei pescatori costruite con il falasco. 

Si tratta di costruzioni realizzate con la paglia e il fango dove i pescatori vivevano nella stagione della pesca. 

Piccola nota. 

Falasco è un nome molto simile a Falasha, la stirpe degli Etiopi ebrei, sacri discendenti della Regina di Saba e di Re Salomone, di cui ho parlato nei miei scritti, anche recentemente( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/10/i-motivi-pibiones-nella-cultura-sarda.html?m=0/ https://maldalchimia.blogspot.com/2025/01/la-regina-di-saba-y.html?m=0/ https://maldalchimia.blogspot.com/2025/08/great-zimbawe-regina-di-saba.html?m=0) 

 Abbiamo anche il Nuraxi Fenu, complesso Archeologico che  si estende su un'area di circa 1.600 metri quadri: la sua posizione si colloca lungo l'antico asse viario che, dalla laguna di Marceddì, conduceva verso l'interno passando per le terme di Sardara, le Aquae Neapolitanae di Età Romana.

Siamo quindi sempre nel golfo di Oristano.

L’ imbarcazione de Is Fassonis deve essere composta da 7 o 9 fasci, sempre in numero dispari, numeri femminili, il 9 dell'arco gestazionale, la Teth, è il 7 del ciclo lunare/femminile, e d'altronde la Regata avviene nell'acqua, elemento femminile per eccellenza. 

Imbarcazione è  lunga generalmente 4 metri e larga 90 centimetri, che viene spinta in acqua da una lunga pertica composta da tre canne che si chiama “Cantoi” e serve a far leva sul fondale dello stagno.

Anche il 3 è numero della creazione, ma legato al Femminino trimorfo e alla sua capacità generativa nei cicli di nascita /morte /rinascita. 

La prua è solitamente rialzata e curva, mentre la poppa è piatta e mozza, caratteristiche che aumentano la manovrabilità in acque basse. 

Una raffigurazione simile ad un fassones si trova  nel tempio ipogeo di San Salvatore di Sinis (IV sec. d.C.) attesta l’antichita' del fassone, nella sua struttura originaria: composto da giunchi intrecciati nella prua e distesi nella poppa, molto simile alla balsa peruviana, costruita con la totora (Schoenoplectus californicus), il giunco che cresce abbondante lungo le sponde e nelle lagune meno profonde del Titicaca. Essiccata al sole la totora viene poi lavorata a mano creando strutture cilindriche o cubiche per la costruzione di imbarcazioni, case, nonché delle isole galleggianti su cui un tempo si rifugiavano gli Uros.

Questo è molto curioso, perché qui in Sardegna, abbiamo Uras, sempre in provincia di Oristano che dista  circa 17 km dal mare

Ma ci potrebbero essere ulteriori correlazioni, ne avevo parlato in un mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/04/etruschiinca.html?m=0) 

Nel tempio ipogeo di San Salvatore di Sinis si trovano numerose raffigurazioni del IV secolo d.C., tra cui divinità classiche (Venere, Marte, Ercole), figure mitologiche (Pegaso), simboli (pavone, pesce), e scene di vita quotidiana e culti pagani come le corse degli aurighi e le imbarcazioni. Queste pitture, tracciate con carbone e colore, si trovano sulle pareti del sacello e riflettono un culto salutifero legato alle acque, come suggerito dal monogramma "RVF" che significa "guarire, salvare, dare salute". 

Le imbarcazioni sono un tema ricorrente e sono interpretate come ex-voto da parte di marinai, ma vi è anche un esempio di un veliero del XVI-XVII secolo. 

A Cabras, ogni anno, per San Salvatore, si svolge anche la corsa degli scalzi, a inizio settembre ( approfondimenti https://maldalchimia.blogspot.com/2024/09/corsa-degli-scalzi-san-salvatore-cabras.html?m=0) 

E comunque credo che i nostri Fassones sardi siano stati di ispirazione per le imbarcazioni in giunco egizie, e successivamente anche per le tipiche imbarcazioni arcuate come le barche solari, rappresentate già nelle nostre Domu De Janas, come in quelle di Montessu ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/07/imbarcazioni-egizie-montessu.html?m=0) 9 nella Domu de Jana di Ossi ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/12/perche-il-nostro-presepe-in-sardegna-lo.html?m=0) 

A fine agosto, il 25, nell'antica Roma, si celebravano gli Opiconsivia, per la dea dell'abbondanza agricola Opis, il cui simbolo era una cornucopia. In effetti la conformazione del fassones, è come una cornucopia in sezione. 

Era usanza, per le celebrazioni della Dea Opi e anche per la dea Cerere, gettare dei fasci di grano nel Tevere, per ingraziarsi la divinità fluviale. 

Fiume Tevere, in cui sorgeva l'isola Tiberina, nata, si narrava, proprio da fasci di grano assemblati, un'isola Sacra a forma di imbarcazione, con molti templi poi trasformati in chiese. 

Della forma di nave, resta ancora visibile la prua, con blocchi di travertino che rivestono l'interno in peperino, e decorazioni raffiguranti Esculapio con il suo serpente e una testa di toro per gli ormeggi.

Toro e serpente. 

Il simbolo della nostra Antica Civiltà Sarda, "condensati" nel simbolo dell'Ofiotauro. 

Guardacaso, un toro e un serpente, si trovano rappresentati in un pozzo  di  Marina di Torregrande, sempre ad Oristano

( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/10/ofiotauro-simbolo-del-toro-e-del.html?m=0) 

Il tempio di Esculapio fu sostituito dalla chiesa di San Bartolomeo, che si celebra il 24 agosto, antica celebrazione del Mundus Patet romano, che, come ho approfondito, affonda le radici nella nostra Antica tradizione sarda ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/08/mundus-patet-romani-24-agosto.html?m=0). 

Come vedete, i giri riportano sempre qui, alle nostre antiche tradizioni sarde, di cui questa bellissima regata dei Fassones, è una delle più belle. 


Tiziana Fenu 

©©Diritti intellettuali riservati 

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Is fassones











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