creassi un tempo
per me.
Che lo attraversassi
per raggiungermi.
Coordinate segrete
che sentivo
come cursori sottopelle
ogni volta che ti spostavi
nei miei pensieri.
Nelle mie lande segrete.
Nelle mie stanze disabitate.
E ad ogni appuntamento
erano codici diversi.
Crittografati
da ciò che ancora
non so di te.
Sentirli pulsare dentro.
E sentire sulla pelle
come un magnete
che segue la calamita.
Sempre più in profondità.
Centimetro dopo centimetro.
Mappata
come una costellazione.
Senza nome.
Orfana di desideri.
Perché non posso
desiderare ciò che non ho.
Non ti ho.
Ma mi Sei.
Così profondamente
da farmi male
ad ogni respiro.
Che rimane in superficie
Sospeso.
Tra un sospiro e un affanno.
Sinché arriverai.
E nel silenzio
del nostro Esserci
inventerai nuove parole.
Per descrivermi
in poesia tra le tue labbra.
Verso dopo verso.
Parola dopo parola.
Strappata.
Portata alla luce
da questa pelle
che rinasce tra le tue mani.
Da questi miei occhi
che vedono il mio nome
riflesso nei tuoi.
Come il nome di un desiderio
che ha viaggiato dentro Te.
Attraverso il Tempo.
Solo per trovarmi.
E rivelarmi il mio nome.
Il mio nome è Innocenza.
Quella che tu hai negli occhi
ogni volta che mi guardi.
Attraverso la quale
vedo Te.
Ogni volta
come se fosse la prima volta.
Con uno stupore
infinito
Come lo Spazio e il Tempo
che hai creato
per ritrovarmi.
Tiziana Fenu
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