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martedì, maggio 19, 2020

💛Eleonora d' Arborea

Oggi voglio parlarvi di una donna Sarda  la cui imrpronta  è rimasta per quasi 5 secoli nella giurisdizione della Sardegna
Una donna coraggiosa che non ha avuto paura di affrontare né il popolo sardo, né la regalità Aragonese, che la voleva sottomessa e obbediente.
Che ha avuto il piglio di ribellarsi e di prendere in mano le redini  della giurisdizione ereditata dal padre, e farne di essa un' importantissimo punto  di riferimento che è rimasto fino alla  promulgazione del nuovo statuto ad opera  dal re  di Sardegna Carlo Felice, il 31 dicembre 1827
Parlo di Eleonora d'Arborea, che il  giorno di Pasqua del 1392, promulgò la carta De Logu del territorio dello stato di Sardegna.
Pensare che uno Statuto  promulgato da una donna rimane in vigore per quasi 5 secoli,  e portando la Sardegna ad uno stato ottimale di perfetta giurisdizione, con il pieno rispetto delle regole promulgate e supportate dall' aiuto dei degli abitanti dei  Quattro Giudicati nei quali era suddivisa la Sardegna, è ammirevole.
Niente a che vedere con  il contesto
attuale, che ci vede solo spettatori passivi e impotenti, che  stiamo tristemente  osservando  ogni giorno.
Eleonora d'Arborea nasce in Catalogna, in Spagna nel 1347 da  una catalana e da Mariano IV giudice dei Bas-Serra, governante del Giudicato di Arborea e fiero difensore della sua autonomia
Dalla corte di Arborea poi si trasferisce a Castelsardo perché voleva il figlio Federico , anche se minorenne, legittimo successore al trono di Arborea, ma il re di Aragona si oppone e trattiene in ostaggio il marito Brancaleone.
Eleonora reagisce coraggiosamente, rientrando subito ad Oristano, dove  viene proclamata Giudicessa, come  reggente del figlio, da una sorta di parlamento chiamato Corona de Logu.
Nell'abside della Chiesetta di San Gavino martire ,vi è un'effige diversa  dalla immaginaria raffigurazione sulla quale ci eravamo basati fino al ritrovamento nel 1984
Viene descritta come una donna bassa, dai capelli lunghi, con una tunica con maniche lunghe, scollata e adornata sei  bottoni, bordata di velluto, avente una vasta ferita che le deturpa la guancia, il naso ,l'orecchio destro e in parte la bocca.
Il periodo giudicale copre un arco di  500 anni , il più lungo dopo quello nuragico.
La Sardegna nel IX sec. d.C.era suddivisa in quattro Giudicati: Cagliari ,Logudoro, Gallura e Arborea
La carta De logu promulgata da Eleonora  d'Arborea contiene 198 capitoli che riguardano  il diritto privato, agrario e anche il diritto penale
Inizialmente riguardava solo il  giudicato di Arborea, poi  dal 1421 la sua osservanza fu promulgata su tutta la Sardegna, tranne che nella città di Bosa , Cagliari , Sassari Iglesias che gia' si reggevano con propri Statuti
Le leggi della Carta De Logu riguardano tutta la normativa per quanto riguarda ogni tipo di aspetto dell'attività sociale e  compresa anche l'interazione con l'ambiente naturale che doveva comunque essere rispettato.
Eleonora nel prologo della Carta De Logu  spiega le ragioni di questo suo statuto,  motivandolo con il fatto che gli uomini sono più inclini a fare del male che a fare del bene
E per quanto riguarda la Repubblica Sarda  sì auspicava  questo profondo senso di giustizia che lei ha cercato di applicare con grande scrupolosità, e dal quale potesse derivare la crescita  e la prosperità del regno, per "tenere a bada la malvagità degli uomini"
In 16 anni di vita riesce ad operare tanti cambiamenti, e portare avanti l'opera iniziata dal padre, il Giudice Mariano IV
È importante sottolineare la severità di queste norme, ed è importantissimo ancora di più come non sia possibile sottrarsi alla pena capitale, attraverso compromessi di danaro
Quindi si sottolineava la generalità e la validità  di ogni norma in vigore, indipendentemente dalla casta di appartenenza.
È stata l'antesignana della norma più importante in ogni Costituzione, cioè che gli uomini sono tutti uguali davanti alla  legge
Della Carta De logu sono rimasti in uso le compagnie di Barracelli, cioè i Vigilantes sulle coltivazioni e sul bestiame, che si rifanno ai Jurados de Padru del periodo dei Giudicati
Ancora oggi sono in vigore nell'ordinanza regionale sulla normativa antincendi alcuni dei precetti di Eleonora,  pena sanzioni pecuniarie
Eleonora è riuscita diffondere con la sua normativa un senso molto presente di responsabilità collettiva, per supplire alla possibile inefficienza delle forze pubbliche
Si chiedeva  a tutti di  collaborare per la sicurezza nel rispetto pieno della legge.
Indice di una grandissima modernità perché non solo responsabilizzava  i cittadini, ma li rendeva partecipi attivi della vita sociale ,  attenti ad ogni infrazione, nel nome di un bene comune e di una comune sicurezza.
Ma le sue norme sono indice anche di una grandissima civiltà , molto avanti perché le sue norme sono state stabilite in modo che  si possa sottrarre il reo alla giustizia privata,  per avere la giusta punizione
Ci sono alcune norme che sono veramente al passo con i tempi odierni, come  quella del diritto di famiglia dove vi e' comunione di beni tra coniugi sposati, secondo il rito del matrimonio sardis, cioè il matrimonio senza dote, il matrimonio d'amore, e la separazione dei beni tra coniugi sposati con dote.
Inoltre non vi è distinzione ereditaria tra figli maschi e figlie femmine, tranne nel caso in cui queste si fossero sposate con dote
Per quanto riguarda le violenze e gli stupri, le norme erano abbastanza severe
Se si violentava una donna maritata o vergine si pagavano 500 lire, una somma esorbitante per allora, pena la mozzatura del piede
Se si  violentava una nubile , erano 200 lire di ammenda ,ma vi era anche l'obbligo di sposarla o di fornirle una dote e  addirittura un marito, pena la mozzatura del piede
L'aspetto che più sottolinea la straordinaria modernità è la norma che sancisce che il matrimonio riparatore risulti valido solo se lo stesso, risulta essere di gradimento dalla donna che ha subito la violenza.
In ogni caso il violentatore deve pagare una cifra molto alta , a prescindere.
Se la donna non gradisce come marito il suo violentatore, l'uomo deve provvedere a lei con dote e ricerca di un marito, e il pagamento dell'ammenda naturalmente.
Questo è molto rispettoso riguardo la donna
E comunque sia la  violenza era ritenuta gravissima, sia verso una donna vergine , che verso una donna impegnata
La violenza verso una donna sposata  era punita con una ammenda macroscopica per quei tempi, perché si andava a ledere un valore importantissimo come quello della famiglia
Eleonora con le sue norme ha sempre cercato di proteggere il sacro valore della famiglia e della Donna
L' eventuale mutilazione del piede avrebbe fatto riflettere lo stupratore insolvente riguardo l' importanza del ritrovarsi a dipendere, da invalido, da un sostegno familiare e coniugale, riducendolo ad un mendicante
Chi si introduceva in casa  di una donna sposata con prepotenza e violentemente, era punito con una grossa ammenda e con l'amputazione dell'orecchio per intero, casomai  non avesse pagato l' ammenda
Della serie ,non ha voluto sentire il diniego e l'invito a lasciare la casa, sei  stato sordo, e quindi ti si priva dell'orecchio
Per gli amanti fedifraghi vi erano pene più severe, più per lei che per lui
Per lei era prevista la punizione con la frusta e la confisca dei beni, e per lui una semplice ammenda
Questo perché la figura della donna doveva  rispecchiare quella di una Dea  del focolare
Quindi con una certa regalità e onestà di comportamenti
Per questo motivo, entro i limiti. si potevano utilizzare da parte del capofamiglia dei "percorsi a scopo educativo" per  i congiunti, purché questi  metodi fossero pedagogicamente correttivi e purché non fossero mai eccessivi verso l'educando
La pena di morte, prevista in rari casi, era applicata solo in caso di omicidio, e le pene corporali venivano afflitte solo in caso il reo non fosse in grado di pagare l' ammenda che gli era stata assegnata
In questo senso il codice  di Eleonora si affranca dalla normativa barbarica e altomedievale del "taglione", che vedeva la giustizia in chiave vendicativa
E questo è indice di una grande civiltà e di un passo molto avanti rispetto alle altre culture contemporanee di quell'epoca
Eleonora considerava funzionale all'economia dei Giudicati avere dei continui introiti monetari  da parte dei condannati, per poter continuamente a rimpinguare le casse statali , prosciugate dalle continue guerre e che necessitavano  di fondi da investire il benessere stesso del Paese
Così i sudditi più ricchi si garantivano una sorta di impunità, ma non  nel caso di omicidio,  che non era sostituibile con una pena pecuniaria
Un simile  principio era così assolutamente rivoluzionario, perché si sganciava dalla regola barbarica che diceva che il "sangue può essere asciugato dall'oro"
Normative innovative riguardavano la reclusione, che non era considerata un sistema punitivo, quindi le carcerazioni non avevano nessun intento riabilitativo
Ma erano una semplice contenitore funzionale alla tutela dei cittadini
In un certo senso questo rispecchia una prospettiva molto moderna.
Se non vi e' riabilitazione in un carcere, psicologica ed emotiva  non ha nessun senso  far soggiornare i colpevoli per lungo tempo nelle carceri a spese dello dello Stato
Era contemplata una  detenzione preventiva dell'imputato in attesa del giudizio, che avveniva quindi quasi subito
I giudicati erano suddivisi in Curatorie , e i curatori a loro volta,  erano assistiti da  magistrature minori dalla Corona, e vi erano dei Tribunali con potere giudiziario e legislativo
Le curatorie erano suddivise in Ville con a capo su Maiori, eletto annualmente,  e affiancato da 6/8 "bon homines" , che erano gli anziani esperti del luogo, e che quindi  conoscevano bene il contesto in cui vivevano , e le dinamiche sociali a cui lo stesso era sottoposto
La bestemmia era considerata una grave pena, poiché si  riconosceva attraverso  l' emanazione  della carta De Logu, il Diritto della Potenza Divina
Chi bestemmiava era punito con il pagamento di 500 lire e con la mozzatura della lingua
I giudicati si creano nel 827, anno in cui termina la dominazione bizantina,  e la Sardegna si organizza per resistere alle incursioni saracene.
Probabilmente si tratta di una evoluzione della struttura amministrativa bizantina
Il Giudicato di Arborea come centro propulsore e punto  di riferimento, nasce  sull'Altopiano nella pianura intorno ad Oristano, lungo la Valle del Tirso
Dopo la sconfitta con i pirati Saraceni  e dopo la sconfitta dei tre giudicati che passarono sotto il dominio Pisano,  resta intatto il giudicato di Arborea, governato dalla dinastia dei Serra Visconti, legati al potente Il regno di Aragona
Arborea era fertile, con buoni porti e con una certa supremazia, con  13 curatorie divise in biddas con capitale Oristano
La leggenda narra che quando nacque Eleonora, un'aquila si posò sul letto e non si mosse finché non nacque , e che nel cielo comparve una cometa
Due segni molto significativi che anticiparono l'ascesa di questa Regina guerriera che era molto amata  dai suoi sudditi, ed era stata capace di imprese molto difficili.
Abile dominatrice delle Arti magiche,  se serviva per le missioni più ardue, per la conquista dei Castelli
A questo proposito si racconta che Eleonora riesce a conquistare il  castello di Montiferru, a Cuglieri, e  trova al suo interno un tesoro appartenuto ad un certo Don Altare e che conteneva una spada Diabolica  ereditata da un certo Re Mastino
Pare che questa spada fosse stata forgiata con l'aiuto del maligno e per essere donata ad un sovrano che  fosse riuscito ad  imprigionare  il Re Mastino
Grazie proprio a questa spada, Eleonora vince tutte le battaglie nelle quali si servì di essa
Quindi Eleonora era una Jana che sapeva benissimo come utilizzare le arti magiche , che non utilizzava  soltanto in guerra ma le usava anche per aiutare i suoi stessi sudditi .
Si racconta infatti  che un giorno,  vedendo un  branco di mucche steso a terra a causa della peste, ordinò al contadino disperato, proprietario del delle mucche, di raccogliere una spiga matura e lanciarla chicco dopo chicco sulle mucche, le quali si ripresero e continuarono come se niente fosse
La Carta de Logu è un testo antico,  che e' riflesso di un microcosmo isolano estremamente moderno, nato per mano di una donna che aveva sicuramente la capacità governativa di una Jana
Nel 1383 si autoproclama giudicessa di Arborea , con l'Antico diritto Regio sardo per cui alle donne era consentito succedere al padre o al fratello
Si elesse reggente  per nome del figlio minorenne Federico,  e governò il regno con grandissimo coraggio e audacia, facendo rispettare soprattutto il sacro valore della famiglia e della donna come divinità che deve essere rispettata e onorata, rendendo partecipi gli  stessi cittadini al benessere , alla giustizia e alla sicurezza del paese
Eleonora nasce nel 1347, un anno che come somma fa 15.
Negli Arcani Maggiori rappresenta il Diavolo, il cambiamento, la divisione , l' ostacolo.
Che se trasmutato nell'energia da energia di possibile negatività , in possibilità di unione e Bellezza, diventa come somma 6, la Carta degli Amanti, della Creatività. Della Bellezza in nome dell' Amore
La promulgazione della Carta de Logu avvenne durante la Pasqua del 1392, che come somma fa un' altro 15
Da abile Jana  e alchimista quale era, anche questa data è riuscita a trasmutare il piombo in Oro
Dal 1421  l' osservanza della Carta de Logu si estese a tutta quanta la Sardegna ( inizialmente riguardava solo il giudicato di Arborea)
La somma di 1421 fa 8, l' infinito , l' unione delle parti.
E come infinito, ha reso il suo statuto davvero immortale
Si dice che la Sardegna in tutta la sua storia , abbia avuto due grandi uomini di successo:
Grazia Deledda ed Eleonora d'Arborea
Forse chi ha detto questa frase  non si sbagliava
Non si sbagliava proprio
( frase detta dallo scrittore di Villacidro Giuseppe Dessi' )

Tiziana Fenu

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Eleonora d' Arborea

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Eleonora d'arborea ritratta nella chiesa di San Gavino Monreale






Eleonora 'd' Arborea ,Opera di Antonio Benini- Museo di Oristano





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