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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

sabato, settembre 05, 2020

💛La Pavoncella Sarda

Mi è sempre piaciuta la pavoncella Sarda. 
È l'elemento simbolico maggiormente rappresentato  nell'arte Sarda. Si trova ovunque
Nelle cassapanche,  nelle decorazioni, nelle ceramiche, nei ricami , ma anche nell'oreficeria, nei gioielli sardi
Simbolicamente rappresenta l'immortalità, la resurrezione, la vita eterna, lo splendore celeste.

In Tibet, indica, fin dai tempi antichi fortuna e prosperità, e nell'antichità  Il pavone era allevato nei templi. 
Solo i Re e gli Imperatori potevano possedere una loro piuma
 Il Pavone era  considerato un animale psicopompo, e il suo compito era accompagnare nell'aldilà l'anima delle imperatrici
Quindi era legato alla trasmigazione  delle anime, al  rinnovamento, alla trasmutazione, all'alchimia  verso la nuova dimensione, all'albero della vita, che donava il potere del rinnovamento
Sant'Agostino sosteneva che la sua carne forse incorruttibile, poiché il pavone poteva mangiare i serpenti velenosi e alcune piante velenose, senza restarne avvelenato
Per l'Egitto era un cielo sacro, che rappresentava la volta celeste, per via degli occhi nel piumaggio della coda a ruota, simile alla simbologia dell' Araba Fenice, che risorgeva dalle sue ceneri
I sacrifici che si facevano offrendo un pavone al cielo, era per invocare e onorare la pioggia
Era l'uccello sacro a Giunone, la dea della fertilità e dei cicli lunari, colei che accompagnava le anime nell'aldilà

Questo mi rimanda ad una dimensione femminile mistica e cultuale soprattutto in Sardegna
In Sardegna pare che la pavoncella sia arrivata con la dominazione bizantina, all'epoca dei Giudicati,  si parla  quindi partire dal 534 a. C.
Ma io attribuirei la presenza della pavoncella ad un periodo antecedente, molto antecedente
E partirei proprio  dal nome in inglese
Pavone in Inglese si dice Peacock
Non bisogna considerare le lingue come se avessero dei percorsi a sé stanti
Sono tutte derivazioni da ceppi unici, quindi è chiaro che esistano assonanze fonetiche e grammaticali tra di loro

Pronunciando questa parola, "peacock", possiamo notare come si  estremamente simile alla parola " piricoccu, o pirikokku/a", che indica il frutto dell'albicocca, anche in senso comune e  popolano, la vulva femminile, per la notevole somiglianza con il frutto
E "pirikokku" , è una parola che ha come desinenza un' elemento  importantissimo della cultura e della tradizione Sarda, chiamato "su Kokku"
Il talismano per eccellenza, protettivo per i neonati, e beneaugurante di fertilità per le donne, che di solito viene realizzato con una pietra di ossidiana, la cui forma sferica riporta al  grembo materno
Grembo materno che è protezione di una madre, di una cocca ( o kokka, come la desinenza di albicocca/ pirikokka o piricocca) , di cui il sinonimo in italiano, della parola è "gallina"
Come  a rappresentarne il  grembo cosmico primordiale e originario, quello che dà origine all'uovo cosmico e che è anche uovo cosmico contemporaneamente

Perché nella dimensione ancestrale della creazione primigenia, la divinità era partenogenetica, si procreava da sola
Ed era assolutamente anche androgina
Aveva il maschile e femminile insieme, poiché era una Monade
Il frutto di questo Unione era rappresentanza di entrambi
Quindi niente prima o dopo
Gallina, "prima o dopo"
Nella dimensione cosmogonica primigenia si identificano come Monade, Sigizia originaria
E allora ecco che abbiamo un "pavone /peacock/ piricocca" che rappresenta la dimensione femminile, la vulva, la vagina che porta in un'altra dimensione
Anche la Jana/Yoni  è un portale ("Jana>Janna>porta) che  porta ad altre dimensioni
Poiché è la porta trasmutatrice per la rinascita
" Piricocca/ piricoccu", che ha in sé anche la valenza maschile della fecondità
Infatti il nome del frutto è lo stesso dell'albero, ma al femminile, come per ogni albero e frutto, dove quel "cocca", rimanda alla sacralità del grembo generante e rigenerante  della "cocca/gallina" primordiale Dea Madre

Infatti le due pavoncelle, le abbiamo sempre doppie, sono sempre state  rappresentate specularmente
Piricocca/ biricocca
Due
Bi
Come l'ascia bipenne
Bipenne
L' ascia bipenne veniva rappresentata in mano alla dea Tanit, una in ogni mano
Riferito ovviamente alle due penne delle prime divinità femminili  che erano Dee Uccello
Ascia bipenne, come ho già approfondito in un mio precedente post, che è "labrys", parola che significa anche labirinto, simbolo del femminino, delle diramazioni placentari, dell" Albero della Vita stesso

Probabilmente le Pavoncelle, erano le primordiali Dee Cocca, le prime Dee Galline, le Madri Cosmiche
E come ho già scritto tante volte, la nostra particolare Dea Madre Uccello, è rappresentata dal barbagianni, e non dalla civetta, poiché "barbagianni" diventa "b-abba-jana"
"sa stria", il barbagianni in sardo, che ha il suo riferimento femminino e acquifero, oltre che consonantico ( "STR", come afferma la studiosa  Maria Grazia Lopardi è sempre un nucleo consonantico riferito al femminile) anche nel fiume TiRSo, il fiume più lungo della Sardegna

Le due pavoncelle sono speculari, poiché essendo archetipo cosmogonico, ancestrale e archetipale, hanno in sé la valenza maschile e femminile insieme, come le corna taurine e la simbologia uterina
Inoltre le pavoncelle sono sempre rappresentate di fronte all'albero della vita, rappresentato in mezzo a loro
Albero della vita che rimanda, alla placenta, al labirinto generativo, alla dimensione uterina
E ci sono  elementi, che, nella rappresentazione di queste pavoncelle, fanno pensare che possano essere una rappresentazione più evoluta, stilisticamente più complessa e articolata, di ciò che si era delineato già dal Neolitico
La rappresentazione di una Dea Uccello Sacra Madre Cosmica, custode e detentrice dell' Albero della Vita
Il corpo della pavoncelle, sono delle mezze lune
Dalla coda e dal beccuccio, sono presenti delle spirali, dei riccioli , delle volute, che fuoriescono gioiose, vitali
Quante volte le abbiamo viste, queste stesse spirali, dentro le Domus de janas, o nei petroglifi? Molte volte
Piccole grandi enormi, come quella rossa, lunga 70 cm, della Domus de Sa Pala Larga a Bonorva
Spirali che indicano il divenire, il perpetuarsi della creazione, come sottolineato anche dallo studioso Rino Barbieri, nei suoi studi molto interessanti sulla simbologia dell' acqua
Spirale che è sempre simbolo di elevazione spirituale, contrapposta alla linearità terrena e duale

E la creazione può avvenire solo  all' interno dell'utero, nel labirinto primordiale
La nascita come rigenerazione
Spirali che indicano anche il  maschile, con le corna taurine avviluppate e fuse con l'utero femminile
Come era in origine
Come le prime rappresentazioni rupestri paleolitiche, dove il femminino rappresentato, si fondeva-confondeva con il.maschile virile e fecondo, rappresentato da Animali possenti, come bisonti, mammut, tori, come ho già spiegato in un mio precedente post
Perché non vi può essere vita, se non anche con la presenza del maschile

Sole e acqua basilari per la vita
E queste spirale di vita che si ritrovano e si diramano dalla coda delle pavoncelle rappresentate nella tradizione Sarda,  hanno  un Simbolismo straordinario, perché potevano rappresentare i Pavoni, le pavoncelle anche con la coda aperta a ventaglio
Ma non  sarebbe stata rappresentata la stessa importante simbologia,  che risale  fin dalle spirali rappresentate all'interno delle Domus de Janas
Il divenire l'evoluzione dell'anima che si rinnova, che trasmigra, che trasmuta alchemicamente a nuova vita, poiché è lo stesso "pavone/percock", piriKokku/grembo cosmico" e   "piricocca/ vulva",  che "evolve" (notate l'assonanza fonetica "vulva/evolve/avvolgere a spirale") poiché è trasmutatrice
In quanto trasmutatrice,  avendo anche la valenza alchemica di  psicopompo nel mondo ultraterreno, e avendo familiarità con l'albero della vita, essendo Animale Sacro, eletto, Archetipale, con il quale è quasi  sempre rappresentata nel becco, con alcuni ramoscelli, può dispensare rinnovamento, trasmutazione ed evoluzione

E questo può farlo grazie alla sua emanazione, al suo respiro
Si vedono spesso, nelle rappresentazioni delle pavoncelle, le volute spiralizzate che escono dal suo beccuccio, le stesse che escono, diramandosi, dalla coda, privata dalle sue lunghe appariscenti e vanitose piume
Quella pavoncella, nella rappresentazione  nella civiltà  e cultura Sarda, è un ritorno al suo significato originario di "cocca/gallina", Sacro Archetipo dispensatrice e custode di vita

In ambito gnostico, l'anima, è l' Ain Soph, la presenza divina primordiale, sotto forma di emanazione, che viene insufflata negli umani e diventa anima, e si manifesta in senso spiralizzato, assumendo i contorni  di una sfera energetica vorticosa sotto il naso, poiché viene emessa a livello, di emanazione proprio dalle narici del  naso
La pavoncella, con quelle volute spiralizzate  che le escono dal becco (non  avendo il nasino) , è come se soffiasse lo spirito della vita del rinnovamento, tanto più che si trova proprio davanti all'albero della vita
Nella tradizione che riguarda l'origine dell'uomo spesso si legge di questa raffigurazione dell'umano, a cui è stata insufflata la vita, compresa la tradizione Cristiana - Cattolica

Non è un retaggio che deriva dalla religione, la rappresentazione della pavoncella che insuffla il divino
È sempre esistita, ed è sempre stata rappresentata attraverso le spirali del divenire della trasformazione
La trasmutazione alchemica tramite il grembo femminile
Tramite la cocca, la gallina primordiale
"Sa piricocca", la vagina
Attraverso "su Kokku", o "coccu/Cocco" , il talismano che richiama Il ventre protettivo, benaugurante, fertile
Una pavoncella con la  spirale del divenire in consapevolezza, che non cede alla lusinga della vanità  e del compiacimento esibendo la ruota magnifica della sua variopinta coda, come era di competenza maschile
Un maschile che si è purificato e rinnovato in seno alla sua controparte femminile
Come il Minotauro che rinasce a sé  stesso e alla sua bestialità, al centro dl labirinto femminile della signora del labirinto, l' Arianna del filo rosso, del cordone ombelicale che lo riporta a sé
Siamo tutti figli del Minotauro
Io appartengo alla dimensione Toro. È l' istinto a tenerci in vita
Il Toro sacrifica il suo seme, per fecondare la terra
Perché sa che la terra, il femminile, è come un" Atanor  Alchemico, una fucina alchemica, dove ogni trasformazione è possibile
Una pavoncella, la nostra, peculiarità della nostra civiltà Sarda, sempre in divenire, che si rinnova ad ogni parto di sé stessa, che percorre, e consente di  percorrere, come custode della dimensione Sacrale dell' Albero della vita, le spirali della conoscenza

Poiché  Il pavone, da animale sacro quale era, aveva anche  questo dono, che poteva anche mangiare serpenti velenosi o piante velenose, e sopravvivere
E come il  Leone verde Alchemico, che alla fine del suo percorso di conoscenza, di consapevolezza e autorealizzazione, attraverso il sapere, (rappresentato dalla conoscenza del serpente) , e lo smantellamento del suo esoscheletro egoico, si mangia lo stesso sole che è stato per lui la fonte di conoscenza e nutrimento
Così è per la pavoncella, che può mangiare senza restarne avvelenata, il suo stesso sapere, rappresentato dal serpente, simbolo della conoscenza, e diventare lei stessa strumento di evoluzione e di divenire, per te stessa e per gli altri
Al punto di poter essere la pavoncella stessa  dispensatrice dell'albero della vita, quando ne tiene nel becco alcuni rametti, come se fosse un essere superiore che può adempiere a questo compito riservato agli eletti

Ma abbiamo anche già visto il serpente rappresentato nelle Domus de janas, a Villanova Monteleone (Ss)
Quelle onde affianco  alla scacchiera della Domus De Janas Pubusattile
Perché rappresentarle in verticale?
Se fossero state una rappresentazione dell'acqua sarebbero state rappresentate in orizzontale
Invece magari questi segni ondulati e ravvicinati, potrebbero rappresentare, il serpente, la conoscenza che va verso l'alto, tanto più che la Scacchiera, come ho scritto altre volte, rappresenta una dimensione virtuale di espansione dopo la morte, a cui ho dedicato un approfondito  post in passato
Le spirali sono la Geometria Sacra Dinamica  della natura
Sono sempre in evoluzione, soprattutto quando le spirali sono rappresentate in modo speculare, come nel caso delle pavoncelle, come quello nelle Domus de Jana, delle protomi taurine uterine
Poiché non vi può essere procreazione senza la sinergia del maschile e femminile insieme

La pioggia è acqua, elemento femminile, ma ricordiamoci che viene dal cielo, elemento maschile, rappresentato graficamente e simbolicamente da una cupola, esattamente complementare alla concavità/ semicirconferenza del grembo della terra, che viene fecondata e che insieme al cielo, forma il cerchio intero, la circonferenza, lo spazio sacro della creazione
Il Sacro Ciclo della vita
Quel Sacro Cerchio che nella cultura è civiltà Sarda è sentito in modo particolare, e lo dimostrano anche le manifestazioni legate alla dimensione sonora, come i "Canti a Tenores" e " su ballu tundu" ( che approfondirò prossimamente), rigorosamente con conformazione a cerchio, e nel caso " de su ballu tundu" con una conformazione  a cerchio, che poi si snoda a spirale, che è una celebrazione al cordone ombelicale, alla vita stessa in espansione

Tutte le divinità della pioggia sono maschili
Eppure la pioggia è femminile, e l'acqua è elemento femminile
La sfera
L' uovo cosmico
Sempre maschile e femminile alternati
Pioggia /cielo, femminile e maschile
Gallina /uovo, maschile e femminile
Nella cosmogonia originaria si equivalgono
Si amalgamano perché sono elementi  monadici, androgrini, maschile e femminile insieme

Quindi parlare della simbologia della pavoncella in Sardegna, significa parlare di una simbologia che va molto al di là di tutte le altre interpretazioni nelle altre culture e civiltà
La nostra  la pavoncella delle Origini, che ha inglobato, e fatto evolvere in sé, anche l'aspetto maschile
Il Pavone/Peacock/piricocca, che rappresenta la vagina cosmica primigenia, primordiale, la Dea Uccello per eccellenza
Il Pavone è presente in ogni cultura, ma sempre in versione maschile
Ma in Sardegna, non è che si evolve
Si evolve solo graficamente
Ma Concettualmente, ritorna al suo significato androgino e monadico originario
Simbolo primordiale cosmogonico dispensatrice di vita e creazione

La pavoncella come dispensatrice di vita
Cocca, gallina primordiale la cui radice della " hen" (gallina in inglese) , con cui viene tradotta in molte lingue, significa nei Sacri Archetipi Ebraici, proprio "vita"
"He", il quinto Sacro Archetipo Ebraico
La pavoncella è vita
Il suo respiro  è eterno, e si rinnova volta ogni  che viene rappresentata
Ed essendo l'emblema di ogni rappresentazione artigianale Sarda e affondando le radici nelle rappresentazioni all' interno  delle  spirali  delle Domus, rappresenta l'eternità sempre presente
Immortalità di un archetipo Vitale rappresentativo dall' Identità dei Sardi

Tiziana Fenu

©®Diritti intellettuali riservati

La Pavoncella Sarda











































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4 commenti:

  1. E' molto interessante il tuo blog, praticamente non so nulla di nulla, anche se sono sarda anche io !
    a presto
    Sara

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  2. Ciao Sara, scusa il ritardissimo.. Grazie di cuore💛🤗🙏

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