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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

martedì, settembre 01, 2020

💛Bassorilievo sardo e siciliano a confronto

Due immagini a confronto
Due petroglifi in bassorilievo
La prima, il petroglifo in bassorilievo della Domus de Janas dell'Ariete, a Perfugas(Ss), in Sardegna, metà IV millennio a. C.
La seconda, un petroglifo in bassorilievo proveniente dalla Necropoli di Castelluccio, in Sicilia, in provincia di Siracusa, ed esposto al museo Paolo Orsi di Siracusa, fine III millennio a. C.
Sembrano simili, ma concettualmente differiscono enormemente

Nell simbologia delle corna spiralizzate che si trovano in Sardegna, vi è una sovrapposizione dell'elemento taurino ed uterino, e sono rappresentati dallo stesso grafema
Questo perché nella civiltà Sarda, nel megalitismo, nell'ipogeismo, vi è sempre una sinergia manifesta tra Sole/Toro/Maschile e Luna /Acqua /femminile.
Le corna spiralizzate rimandano alla virilità del Toro, ma anche all'elemento spirale, uterino, femminino, al punto da sovrapporsi.
D'altronde anche il Minotauro stava al centro del labirinto, dell'utero della Dea Madre, di cui Arianna ne deteneva il filo rosso, il cordone ombelicale

Invece nella rappresentazione di Castelluccio, la necropoli in Sicilia, a differenza della Tomba dell'Ariete di Perfugas. non vi è questa sovrapposizione sinergica del maschile e del femminile.
L'atto della creazione viene rappresentato con due elementi distinti, dove il Maschile, in una rappresentazione stilizzata dell'apparato riproduttivo, penetra l'apparato riproduttivo femminile, dando vita alla rappresentazione della "creazione"

All'inizio la divinità era percepita come androgina. C'era il culto della Dea Madre come priorità, ma era affiancato in modo discreto e perfettamente integrato, dal culto del Sacro Mascolino Sole/Toro
Questo perché acqua e sole erano degli elementi vitali per la vita degli umani e della natura
Le cose sono cambiate dal 4000/3500 a. C., come ho spiegato nel post delle Dee Madri, quando ha incominciato a prevaricare la società patriarcale con il pantheon delle divinità maschili, e la Dea Madre è passata in secondo piano. E infatti il bassorilievo di Castelluccio ne è un riflesso
Le Divinità si sono sempre maggiormente differenziate, con un Mascolino ben distinto, che di pone allo stesso livello del Femminino, fino a prevaricarlo, nel corso dei secoli
In Sardegna non è successo. È rimasta sempre la linea  Matriarcale divinizzata, sempre molto evidente
Quindi questa "copula" ben esibita, con tanto di attributi maschili in evidenza che penetrano il Femminile, non è altro che lo specchio di ciò che si stava profilando all'orizzonte :il patriarcato in tutte le sue forme, compreso quella sacrale

Differenza concettuale sostanziale tra i due bassorilievi
L'uno, quello di Perfugas, oltre il duale, proiettato in quella dimensione unitaria ultraterrena, tipico delle Domus de Janas e delle necropoli sarde, l'altro quello di Castelluccio, legato ad una rappresentazione duale, pur se suggellata dall'incontro tra le due energie
È questo, concettualmente, fa una grossa differenza.
Dà l'esatta percezione di come venivano vissute e rappresentate le energie del Sole e della Luna, Maschile e Femminile, e in quale dimensione e in che modo le facevano muovere nella rappresentazione
Nella civiltà sarda sono sempre inscindibili l'una dall'altra.
L' acqua ardente, Su fil'e e ferru è nato qui
Acqua e fuoco insieme per rinascere costantemente e vincere la morte
E questo dice tutto
Anche le tombe dei Giganti, nella struttura, sono contemporaneamente, sia protomi taurine, che apparato riproduttivo uterino
Idem nei pozzi sacri
Acqua e fuoco, luna e Sole, in una danza dove l'una amplifica l'altro, rivelando e le ierofania solari sulla tholos
Nei nuraghi vi è la stessa concettualita' espressa attraverso un sole che è in sinergia con la Madre Terra
Nascita/morte/rinascita della luna
Nascita /morte/rinascita del sole
Tre momenti spesso rappresentati  con triadi simboliche, corna o cerchi concentrici
Non si compenetrano
Sono già unita pulsante e sinergicamente propulsiva
Padre e Madre Creatori, rappresentati dallo stesso simbolo, le corna spiralizzate
Il labirinto di Arianna, l' utero femminile, la grande Dea Madre, l'unica e vera divinità della cultura Sarda, che ha resistito per secoli, per millenni, esemplificata in figure viventi d'eccellenza come  Eleonora d'Arborea,  il cui statuto, la Carta de Logu, è durato per 5 secoli
Perché la Sardegna è Energia Femminile
Quella vera, terapeutica, sanante e risanante attraverso le mani delle Janas e i Sommi  Sacerdoti che con loro officiavano
Al servizio degli altri
Al servizio della loro Sacra Terra.

Tiziana Fenu

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Bassorilievo Neolitico sardo e siciliano a confronto


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