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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

domenica, marzo 07, 2021

💛La Dea Madre di Cabras, Mimosa solare creatrice.

 La Dea Madre di Cabras, Mimosa solare creatrice. 


L'otto marzo si festeggia la Festa della Donna, rappresentata da quel rametto di mimosa che rappresenta simbolicamente il sole.

Lo rappresenta, perché la sacralità della mimosa è collegata alla simbologia del Sole, e ha origini antichissime e sacre.

Si narra che il costruttore del tempio di Gerusalemme, il Tempio alchemico del Re Salomone, sede dell' Arca dell'Alleanza, delle Tavole della legge, e custode di tutti i segreti Iniziatici, Hiram, venne ucciso, probabilmente per non rivelarne i segreti, e che, nel luogo in cui poi fu seppellito, nacque un'acacia, quella che noi chiamiamo comunemente mimosa.

Acacia, che poi è rimasta come simbolo degli Antichi Iniziati, che nel corso della storia si sono poi configurati come Templari, come Massoni, come degli "ordini", delle associazioni, logge, chiamiamole come vogliamo, che hanno portato avanti queste antiche conoscenze.

Così come sono esistite in qualsiasi civiltà, gli stessi Egizi lo erano, i nostri antichi Antenati Sardi, Cristo con i suoi discepoli, i curanderos e le curandere della cultura tolte, le nostre janas.. 

Niente a che fare con le definizioni e le identificazioni che si fanno adesso, molto incrostate da altri fattori speculativi che non hanno niente a che fare con gli insegnamenti e le antiche conoscenze originarie. 

E questo lo tengo sempre ben presente nei miei scritti. 


Quando parlo di storia, è storia delle Origini.

Ed è a questa "Origine" che mi rivolgo nel parlarvi di come la mimosa abbia rappresentato la Sacralità di una pianta, ritenuta immortale, poiché è nata in un luogo dove si è attuata la morte. E il suo significato di immortalità è arrivato fino ai nostri giorni.

È come il "Ramo d'Oro" della tradizione antica, della mitologia classica, dove l'eroe Enea deve recuperare un misterioso ramo d'albero, senza il quale  non avrebbe mai ottenuto da Plutone e Proserpina l'accesso ai regni dell'Ade, ove desiderava recarsi per incontrare l'anima del padre Anchise e apprendere da lui il destino che lo avrebbe atteso dopo l'arrivo nel Lazio.

Chi possiede l'acacia, possiede nozioni iniziatiche che consentono il possesso della chiave per la gestione delle energie della Natura. 

Le veniva attribuita una funzione magica, nel senso che per assimilare il segreto, l'adepto deve far rivivere in sé la saggezza perduta, dimenticata.

Infatti l'acacia permette la scoperta dell'architetto del Tempio, detentore della tradizione, della parola perduta.

Hiram, il grande architetto che non poteva rivelare il segreto del Tempio di Salomone, talmente era prezioso, e per questo venne ucciso. 


Come i nostri Giganti di Mont'e Prama, anche essi, i Grandi Architetti di Dio, rappresentati senza bocca, o appena accennata da una crocetta, o da quella che più precisamente sembra un Tau.

Tau, che ho descritto, in passato, come quella struttura in legno, proprio a forma di Tau, nella quale si adagiavano per tre giorni, gli Iniziati ai Misteri, perlomeno nell'antico Egitto, fino a ricevere poi, l'iniziazione attraverso il "Sigillo del Sole" divinizzante, quando i raggi del Sole potevano illuminare il loro volto

Ma, a forma di Tau, era anche un'altro simbolo degli antichi iniziati.

La doppia squadra ad angolo a 90°, rimasta fino ad oggi, nella sua versione singola, più semplificata, insieme ad un altro simbolo, il compasso, che fa cerchi perfetti. 


Questo "abbinamento" classico, delle antiche scuole iniziatiche, di squadra a 90° e cerchio, lo abbiamo anche nel volto dei nostri Giganti di Mont'e Prama.

Una perfetta doppia squadra a 90° delinea l'arcata sopraccigliare, nella quale sono inscritte le doppie circonferenze, talmente perfette da sembrare fatte con un compasso. 

Un Marchio Sacro, da Maestri Costruttori Muratori, Architetti, della Materia e dell'Anima. 

Questa precisione l'hanno impressa ovunque, nella materia. 

Talmente precisa, da essere in grado di riprodurre, attraverso particolari giochi di luce ed ombra, ricreati grazie alla precisione millimetri a dei calcoli sulla materia e sul moto degli astri, del sole in particolare, la potenza solare creatrice, artificialmente, creando un marchio di fertilità, dove non arriva il sole.


Ma questi due simboli, squadra e compasso, compaiono anche su una figura, che rappresenta la trasposizione in Forma, di ciò è che la potenza creatrice maschile. 

Sto parlando della piccola Dea Madre di Cuccuru S'Arriu, ritrovata A Cabras (Oristano - Sardegna) guardacaso, nella stessa zona di ritrovamento dei Giganti di Mont'e Prama. 

Avevo già sottolineato come la Dea Madre, fosse perfettamente inscrivibile all'interno della Vesica Piscis, e di come la sua struttura, fosse assolutamente identica a quello dello scarabeo psicopompo egiziano, con un anticipo sui tempi, in quanto, psicopompo anche la Dea Madre, che veniva adagiata nella mano dei defunti, di almeno 3.500 prima, rispetto allo scarabeo egiziano. 


Una cifra da non poco, se consideriamo che anche la Dea Madre, ha in sé, molto evidente, il simbolo della riga e del compasso("compasso" per come lo si poteva intendere allora, con la loro metodologia, ma pur sempre di compasso si trattava) . 

Osservando la Dea Madre, e l'armonia, il benessere, e lo stato di perfezione che trasmette, non ho potuto fare a meno di notare la linea del naso e degli occhi. 

Stessa linearità a forma di Tau, di doppia squadra a 90°, come nei Giganti di Mont'e Prama. 

E poi, una cosa molto importante. 

La parte centrale della figura, quella dove si intersecano le due circonferenze della Vesica Piscis nella quale l'ho inscritta, chiude la parte più importante della figura, 

Le mani sul petto, non a sostenere i seni, ma proprio sul petto, e il pube, a creare, con i seni, un rombo/quadrato perfetto, i cui vertici laterali, corrispondono alla posizione del polso, al punto esatto in cui finisce l'avambraccio e inizia la mano. 


Ho provato a sovrapporre l'antico simbolo dei Sacri Architetti Muratori, e  constatato con estremo entusiasmo che la linea delle braccia e del pube, formano due angoli retti che si intersecano e si incrociano proprio esattamente sui polsi della Dea Madre, creando un quadrato che, come abbiamo già visto, è il "quadrato della creazione divina sulla Terra".

I due vertici, sulla linea verticale, del quadrato, corrispondono esattamente, come appare dalla sovrapposizione che ho creato, alla linea del mento, e alla punta(rivolta verso il basso) del pube. 

Quello che ho definito il "quadrato di Sator", ribattezzato il "quadrato del Sinis", in quanto ricrea le coordinate stellari della costruzione del luogo Sacro, del Tempio divino sulla terra, proprio come quello del Concio della Rete creato dalla Tanit di Tresnuraghes. 


Quindi una Dea Madre, antecedente ai Giganti, di almeno 3.000/3.500 anni, che porta con sé il simbolo della perfezione architettonica. 

Sottolineo questo, non perché sia fissata con la Geometria Sacra, ma perché effettivamente, è l'unica Dea Madre che ho trovato, con questa perfezione costruttiva. 

Le altre Dee Madri dello stesso periodo o antecedenti, riportano una gestualità del tenersi il ventre con le mani, o perlomeno, ad altezza fianchi, e le mani, quando sono più alte, sono a sostenere il seno, quindi sotto il seno. 

In nessun'altra Dea Madre ho trovato una Geometrizzazione così perfetta, tra braccia e pube, tanto da ricreare un perfetto "rombo/quadrato" simbolo, sia del Femminino, che del marchio costruttivo di questi Architetti Divini, che portano addosso con sé, un quadrato. Il quadrato della Creazione. 

Una perfezione assoluta della Maestria del Maschile, riscontrabile in una Forma femminile come la Dea Madre. 

Si, perché il Femminino è la Forma in materia dell'impronta divina Maschile 

Il Maschile può esprimersi solo attraverso il femminile. 

Sono imprescindibili l'uno dall'altro. 


Ed ecco perché la mimosa rappresenta il Femminile, e la festa delle donne è onorata con un ramo di Mimosa. 

La Mimosa rappresenta la forma con la quale l'idea Maschile, divina, si può manifestare e realizzare, con i suoi fiori a forma di sole. 

Con il legno di acacia è stata costruita l'arca di Noè, su disposizione divina. 

Con essa è stato costruito anche il tabernacolo itinerante di Mosè, costruito nella penisola del Sinai (o forse.. nella penisola del Sinis..), e pare che anche la corona di Cristo, fosse di spine di acacia, rivestite d'oro, come i raggi solari, simboleggiando così, la Conoscenza Regale, piuttosto che rappresentare un lugubre cimelio di scherno.

Nei libri Sacri dei Veda, nell'Induismo, il principio femminile è rappresentato da un disco di acacia con un foro al centro, e un bastone fatto di legno di fico che viene agitato nel suo centro, per creare simbolicamente il Sacro Fuoco del Sacrificio, nel senso di renderlo sacro, poiché è sempre soggetto a rinascita. 

Infatti il legno di acacia è immarcescibile, e la mimosa del deserto resiste a grandi periodi di siccità. 


La Mimosa rappresenta il principio femminile nel quale la potenza creatrice del maschile, si manifesta e di realizza. Per questo rappresenta e celebra la Donna

Osiride non può rinascere, se Iside, come ha fatto, non rimette insieme i pezzi del suo corpo, sparsi per tutto l'Egitto. 

E di questa consapevolezza, i nostri Antichi Sardi, ne avevano estrema Coscienza.

La piccola statuetta della Dea Madre, tiene, compone sul suo petto, il "quadrato della Creazione", perché il quadrato, la Terra, è la realizzazione del progetto divino creatore che deve per forza passare attraverso il femminile per realizzarsi.

Attraverso la Forma.

Un grande Costruttore non è niente, se può realizzarsi nella Forma


E questa Dea, è adornata della più alta onorificenza, sul petto, di quella conformazione a "V" a squadra, ad angolo 90°, che adorna il petto dei Maestri Venerabili, dagli insegnamenti saggi e retti, e irradia conoscenza anche a tutti gli altri, come nell'altro loro simbolo del sole radiante. 


Angolo a 90°, che in coppia con un altro, costituisce l'alloggio degli occhi divinizzati e solari, quelli che possono vedere oltre, come i doppi occhi sei Giganti del Sinis, e che insieme formano un Tau, il sigillo di Dio, il marchio del Creatore, del Divino che ci consente di nascere e morire a noi stessi, continuamente, attraverso le due polarità che si intersecano. 

Le due S come due Occhi, gli occhi dello Shin/Sin-is, il Fuoco, lo Spirito che vede oltre, e al centro la N. 

N come naso, se vogliamo fare un'analisi fisiognomica. 

Il senso, tra i cinque, il più importante, che fa guida agli altri quattro. 


Questa piccola Dea Madre di Cabras, detentrice della Potenza creatrice dell'energia maschile, attraverso quella particolare posizione delle braccia sul petto. 

Vi ricordate quando parlai del meato uretrale in vista, nel Gigante Arciere di Mont'e Prama nel mio post "la Regalità dell'Ur"?

Perché esibire il meato Uretrale?

Perché esso è l'elemento alchemico simbolico di trasformazione in Oro.

"Ur-", da cui urina, considerata da sempre sacra, l'Oro del sangue, è una particella che significa fuoco Sacro, trasmutazione. Ce l'abbiamo anche nella parola "n-ur-aghe", l'acqua di fuoco sacra, autorigenerante, che è presente in tutti i testi sacri. 


Un Gigante che mostra la potenza del "nu-" dello sperma divino, composto di "fuoco" (Nur) e "acqua" (Nun) insieme, attraverso l'Ur(il Fuoco Divino) dell'Ur-etra, visibile attraverso il meato uretrale ostentato da sotto il gonnellino. 

Un meato uretrale, che simbolicamente è il centro della manifestazione del fuoco Divino, dell'occhio solare di Ra, la sua manifestazione in Forma, rappresentato dall'Ureo ("Ur-"), il Cobra Sacro, l'occhio di Ra che vede oltre il visibile, il Femminile che guida il maschile, perché ha il. Dono del Terzo Occhio, dell' Intuito Divino. 


E la minzione non è altro che la generazione, simbolicamente, dell'oro liquido. Di quell' Horus, creato dalla sinergia delle due polarità. 

E il dio creatore di tutti gli dei, era considerato Amon

Amon/Min, esattamente, del quale avevo parlato in precedenti post, il quale genero' anche Ra, punto di riferimento, come primo obelisco/orologio/calendario, per quello che diventerà, come ho già spiegato, l'angolo portante della Geometria Sacra.

Ma ad Amon /Min, divinità itifallica, era sacra la mimosa.

Mimosa significa infatti "generata da Min". 

E se la mimosa rappresenta la Donna, anche la donna, è la Forma attraverso la quale Amon/Min, si manifesta.

Amon, ne parlai anche in mio post, era rappresentato anche con le corna, un fecondatore universale, della propria stessa madre.

Quelle corna "taurine/uterine" che vediamo nella nostra Antica Civiltà sarda, un po' ovunque.


Onorare la festa della Donna, in questo senso, attraverso la Mimosa, significa onorare la potenza creatrice primigenia androgina, che accoglie in sé anche il Femminile, che ha il ruolo di essere la manifestazione nella Forma, dell'energia Maschile.

La piccola Dea Madre di Cuccuru s`Arriu di Cabras, ne è una manifestazione sublime.

Perfezione di proporzioni auree.

Bellezza.

Portatrice della "simbologia/Sigillo" dei Sacri Architetti, del quadrato del Sator/Sinis, formato con la sagoma delle sue forme e dei due angoli retti che si intersecano(compasso e riga). 


In nessun' altra Dea Madre Neolitica e Paleolitica ho trovato la stessa perfetta geometria di Proporzioni.

Solo una Dea Madre di Cabras, poteva rappresentare il simbolo dei suoi amati "Figli/compagni", Guerrieri, Sacri Architetti.


Il quadrato di Sator/Sinis che tiene sul petto, in una zona assolutamente centrale, come da Geometrizzazione Sacra, come per i Giganti è centrale la loro cintura, simbolo della centralità della cintura di Orione geolocalizzata su Oristano/Cabras/Sinis, è il luogo terreno di Madre Terra, dove la divinità si deve manifestare.

La Griglia, il Tempio.

Così come indica la Dea Tanit nel reticolo del concio di Tresnuraghes

Stiamo parlando di una Dea Madre, che sarà l'archetipo dello psicopompo scarabeo egiziano, 3000/3500 anni dopo. Una perfezione di forme e di equilibri sacri, assoluta, che come portatrice della simbologia della Mimosa, è essa stessa Mim- osa, creazione della perfezione divina. 


Solo una creatura perfetta come questa Dea Madre, poteva essere depositaria di quella geometrizzazione perfetta di forme che poi verrà rivelata come forma portante, dagli stessi Custodi del segreto, i Giganti di Mont'e Prama. 

Geometrizzazione che rivela un luogo sacro predestinato. 

Cabras, il Sinis, da tempi antichissimi, prima ancora dei Giganti. Dai tempi di Atlantide magari. Da ancora prima del Diluvio universale. 

E la Dea Madre, era la Custode di questo segreto, di ciò che si sarebbe realizzato secoli dopo. 

Dea Madre, mim-osa, "sa sposa" del Dio Min Creatore di tutti gli Dei, preistorico dio della fecondità. 

Dea Madre Mim e Mem( acqua) 

Sole( i fiori della Mimosa sembrano dei piccoli Soli) e Acqua, per portare a battesimo il Tempio divino, qui sulla Terra. Il SiniS. 


Tiziana Fenu 


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La Dea Madre di Cabras, Mimosa solare creatrice.










































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