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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

domenica, marzo 21, 2021

💛 "Seu sou. Seu s'ou"("sono solo"/"sono l'uovo") L' alchimia trasformatrice dell'Ostara Sarda.

 "Seu sou. Seu s'ou"("sono solo"/"sono l'uovo") 

L' alchimia trasformatrice dell'Ostara Sarda. 


Oggi parto, ancora in tema dell'equinozio di primavera, ufficialmente iniziato ieri, e chiamato Ostara, nelle tradizioni celtiche, da due parole sarde, che, inequivocabilmente, come sempre, spiegano meglio di qualsiasi altra lingua, il simbolismo delle parole, attestando, come sempre, la derivazione delle altre lingue, dal sardo, e non viceversa. 

Le due parole in sono, in italiano, Ostara, la Dea della primavera di origine germanica, chiamata anche Eostre, che poi verrà assimilata alla dea greca Estia, per la quale si celebravano riti di accensione di ceri e riti ierogamici, e la parola uovo, simbolo di Ostara, insieme alla lepre (simbolo di fertilità, che per gli antichi Egizi simboleggiava l'est, da dove risorse Osiride). 


L'uovo è simbolo dell'embrione primordiale

È quell'uovo primordiale egizio, deposto dal Bennu, che molto probabilmente era un Fenicottero, piuttosto che un airone, come ho già spiegato, dal quale nasceva Ra, il Sole.

Consideriamo queste due parole

Ostara e uovo

Partiamo da Ostara.

Ostara è molto simile a "tostara", parola sarda che significa "tostata", "nel senso di" abbrustolita dal calore", quindi simbolicamente, dal fuoco solare della Primavera, anche se, in senso più largo, significa "dura di comprendonio, prepotente".


Ma, in senso ancora più specifico, "abbrustolito/tostato", in sardo, vengono espressi con la parola "arridau", che ha la stessa radice "arri-" del verbo "arrii" (ridere) e della parola "arrisu" (risata). 

Questo ci rimanda subito all'emblema della risata tipica per i sardi, la Maschera Ghignante di San Sperate, che, ribadisco ancora, non si tratta di una delle solite maschere puniche ghignanti che simboleggiano il ghigno, la smorfia di dolore, prima di morire.

La nostra maschera, come ho approfonditamente spiegato in un mio precedente post( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/la-maschera-dellaldebaran-solare-di-san.html?m=0), non è una "maschera di morte", ma è una maschera che celebra la vita, intimamente connessa con l'asse equinoziale che transita sulla vita Lattea, la "via spermatica della rinascita," e che costituisce, a partire dalla centrale cintura di Orione, la via di Ascensione attraverso il portale di Aldebaran, il terzo occhio che è al centro della fronte della maschera. 

Quindi la nostra "Ostara/tostara/arridara", si snoda su quella simbologia del calore equinoziale che con il calore del sole, "tosta /abbrustolisce" le cose. 

Le cose diventano "arridarasa", abbrustolite, ma anche benedette dalla risata di quel dio Lugh/laugh solare (il verbo "laugh" in inglese vuol dire "ridere") che era il re della tribù dei Dan, e di cui la maschera ghignante è esemplificativa, "arriendi"(ridendo), di un preciso passaggio astronomico che è la via per la resurrezione, per essere "sa pasca de su pisci" (la Pasqua del pesce) : la via Sirio/Orione/Aldebaran

Iside/Osiride/Horus

Quella che consente l'ascensione, la rinascita, perché si attua, nel grembo del pesce, dell'Ossirinco che ingoia il fallo di Osiride

Il pesce, che come ho scritto ieri, è l'unione dei due opposti, la Vesica Piscis, insieme, sia pesce, che mandorla mistica. 

Le due polarità maschile e femminile insieme. E questo è possibile soltanto con una energia equinoziale, di equibrio tra gli opposti.

Infatti la cintura di Orione, e il suo asse di Ascensione, di resurrezione, sta sulla linea dell'equatore celeste, sulla via lattea spermatica,  equatore celeste, riportato poi in terra, cercando la perfezione architettonica attraverso le coordinate solari dell'equinozio di primavera


Ostara è simboleggiata anche dal trifoglio, che sulla terra, come il triskele, come gli elementi triadici sempre presenti nell'antica Civiltà Sarda, rappresentano i tre "Soli della resurrezione dell'anima", il movimento infinito della vita. 

I tre soli/stelle di Orione, i tre soli/stelle,  allineati sulla via Lattea. 


E poi abbiamo lui, l'uovo, elemento simbolo per eccellenza dell'equinozio di primavera, della rinascita, adottato poi come simbolo della Pasqua

Anche in questo caso la parola Uovo in sardo, cioè "Ou", indica moltissimo sulla genitorialita' di certi simboli che poi si ritrovano in altre civiltà

L'uovo è l'emblema per eccellenza, degli equilibrio degli opposti, dell'equinozio di primavera.

Ha una perfezione estetica che lo vede  uovo cosmico come origine del mondo

Al suo interno abbiamo un albume madreperlato, lunare, chiamato "sa Jara" in sardo, e un centro, giallo, tondo, solare, chiamato in sardo, "Torulu", con un guscio conico/piramidale che li protegge. 

Uovo sorgente di energia vitale. 

L'albume, "sa Jara". 

Una parola simile a jana, ma anche simile a giara(come anche il nostro altopiano), che indica un grande recipiente cilindrico e panciuto, per la conservazione di liquidi o granaglie, come un utero materno.

E "Torulu", 'tuorlo", somiglia molto a Toro, sembra un Toro piccolino. 

E la parola "OU",(uovo in sardo) nel segno  grafico, sembra proprio un grembo, una barca solare (la U) che trasporta l' Horus, il figlio di Iside e Osiride, da est a ovest,


E questo Horus, è rappresentato in un'immagine iconografica che nell’arte egizia (anche geroglifica) è chiamato il "signum arpocraticum", che indica l’età infantile, ma già nella consapevolezza dell' età adulta, di chi porta l’indice destro alla bocca. 

Così fa Arpocrate, figlio di Iside e Osiride. 

Plutarco ne rilegge il gesto a comando del tacere, inaugurando un simbolismo che sarà universale. Nei templi antichi, per poter accedere ai Misteri Iniziatici e stare nei templi, bisognava osservare un anno di assoluto silenzio. 

Era il silenzio del segreto, dell'abbondanza , della conoscenza segreta. 

Arpocrate che era spesso interscambiato con Horus, poiché rappresenta Horus non più bambino, ma evoluto, cresciuto, consapevole. 

Arpocrate fanciullo, quindi già uomo, quello che Iside tiene in braccio, Horo il fanciullo, che punto da uno scorpione guarì grazie alla magia della madre. 


Rappresentazione di cui abbiamo un bronzetto in particolare, quello di Santa Vittoria di Serri che ha il bambino/adulto  con l'indice della mano destra sollevato, in gesto che sembra indicare il fare silenzio. Un bronzetto che risale al 1500 a.C, come minimo. 

Che anticipa l'Arpocrate /Horo egizio. 


La cosa strana è che anche Arpocrate, era rappresentato con il fiore di loto(come nella  maschera Ghignante sarda) e il corno dell'abbondanza.

Quindi, visto che le ierofanie di questo torello, all'interno dei nuraghi, o la Y rappresentata monca del lato sinistro, o più corto, pare allora che rappresentasse proprio questo figlio di Osiride e Iside, questo Arpocrate, grande iniziato ai Misteri, che incentiva al silenzio, alla meditazione, alla sacralità dell'essere soli con sé stessi in queste dimensioni sacre. 

Una sorta di silenzio riservato agli eletti. 

Il viaggio iniziatico per la resurrezione a se stessi, si fa da soli. 


E questo si adagia perfettamente alla simbologia dell'uovo

L'uovo, che in sardo di dice "S'ou"

Ma se lo leggiamo tutto attaccato, "s'ou" diventa "sou", che in sardo significa "solo", nel senso di solitario, di essere soli con sé stessi. 

Perché il processo iniziatico di rinascita, come nella via lattea, fino al portale di Aldebaran, così in terra, passa attraverso "l'essere soli", perché già di per noi stessi, siamo, come l'uovo, perfettamente in equilibrio. 

Abbiamo l'albume, la parte lunare femminile, e abbiamo il tuorlo, la parte maschile solare. 

E la parte lunare, funge da "jara", da giara, da contenitore, da grembo per questa gestazione, per rinascere a noi stessi, per risorgere, come in una partenogenesi.

Perché solo quando le nostre polarità sono in equilibrio, la rinascita è possibile. E questo punto astrale era stato stato individuato in questa perfetta traiettoria con centro sulla cintura di Orione, che sta sull'equatore Celeste. 


L'espressione sarda "seu sou", "sono solo", vista nella doppia accezione di "seu s'ou", sono l'uovo, è di una potenza alchemica infinita. 

Questo fa capire come i nostri Antichi Sardi erano dei veri Iniziati a quelli che poi furono i misteri isiaci, eleusini, dionisiaci, ecc., e prima ancora, delle grandi scuole d'Oriente, dei Cabiri. 

La discendenza è quella, la stirpe di Salomone, e della regina di Saba, dei Falasha, i due grandi Iniziati. 

Il simbolo della regina di Saba era il piede d'oca, come ho già approfondito in passato.

Una Y con una stanghetta al centro

Un elemento triadico anche qui, come i "tre soli" necessari alla resurrezione, alla Rinascita. 

Simbolo che è la metà della Chiave di Salomone, che abbiamo visto ieri. 

La metà di quel simbolo sul concio in tracheite di Nurdole. 


Pensando ad Arpocrate, fratello/alter ego di Horus, mi vengono in mente i Giganti di Mont'e Prama, senza bocca. In uno, appena accennata. Non ha bocca nemmeno la Dea Madre di Cuccuru S'Arriu di Cabras. 

Arpocrate era rachitico negli arti inferiori. 

I Giganti hanno gli arti inferiori abbastanza corti, ma questo, secondo me, per rispettare una precisa Geometria Sacra con Orione sulla loro cintura, come ho già spiegato. Ma sembrano comunque rachitici, con gli arti inferiori corti. 

Arpocrate, poi, verrà assimilato a Mercurio, Hermes, l'Alchimista,  perché rappresenta il segreto della creazione. 

Quello che tentano di raggiungere dopo la morte, osservando i possibili portali astrali

Una sapienza ancestrale conosciuta dagli antichi, e travestita da simboli e da miti, e da preservare attraverso il segreto delle conoscenze iniziatiche, e contemporaneamente cercare di praticare il silenzio, la meditazione, l'introspezione.

Il Dio del Silenzio era il simbolo dell'introduzione al Tempio del sapere iniziatico. 

Il silenzio è un luogo senza spazio né tempo. 

E sul Silenzio i nostri Antichi Sardi, hanno edificato meraviglie che lasciano senza parole. 

La cultura Sarda, non va raccontata. 

Va assimilata in silenzio. Con la stessa sacralità con la quale è venuta alla luce. 

Con il passo degli Dei. 


Tiziana Fenu


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"Seu sou. Seu s'ou"("sono solo"/"sono l'uovo") L' alchimia trasformatrice dell'Ostara Sarda










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