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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

giovedì, dicembre 30, 2021

💛Eleonora d'Arborea prof. Sanna

 CHE INTERESSANTE IL LIBRO DI GIGI PIREDDA! NON SOLO OGNI ORISTANESE MA OGNI SARDO DOVREBBE LEGGERLO.


Da poco ho letto (e riletto), freschissimo di stampa, il libro di Gigi Piredda sulla statua di Eleonora d'Arborea ( M.L.Piredda, 'Il Monumento ad Eleonora d'Arborea. Scena, retroscena, immagini e prospettive', Fondazione Oristano, ed. Camelia, Oristano, 2021). Mario Luigi Piredda (noto Gigi) è stato un mio caro alunno del Liceo e come non pochi altri miei alunni ha pensato di onorare i suoi studi dedicandosi alla ricerca storica attinente a temi della sua città. Non aggiungo altro rispetto a quanto hanno scritto di bello e di giusto nella presentazione e nella prefazione Andrea Lutzu, sindaco di Oristano, Massimiliano Sanna, assessore alla cultura e Giampaolo Mele, docente dell'Università degli Studi di Sassari. Dico solo una parola: 'interessante'. Una parola che potrebbe sembrare semplice ma non lo è affatto. Infatti, sono ancora sull'onda dell'emozione perché l'interesse suscitato in me dal libro ha fatto sì che non abbia dormito per una notte intera. Proprio così. L'ho letto tutto senza pause. Non mi capitava da tantissimo tempo. 'Interesse' perchè Gigi, parlando della storia della statua di Eleonora d'Arborea, è riuscito a contemperare due aspetti sempre assai difficili quando si scrivono saggi storici: filologia e piacevolezza nell'esposizione. Non c'è cosa, si può dire, che non sia stata esaminata e documentata con rigore e non c'è cosa narrata che possa essere accusata di fastidiosa pedanteria. In un periodo come questo in cui i ricercatori (liberi e non) si affannano per ottenere  applausi e gloria per il metodo che scappa dalla passione come dal diavolo, il saggio di Gigi mi ha dato il senso dell'aria fresca, della genuinità,  della spontaneità, del lavoro in cui davvero il primo compito di chi scrive è quello di comunicare. Comunicare per i molti e non solo per i pochi o i pochissimi. A Gigi Piredda interessa che la storia (la storia della statua) coinvolga la sua gente, la sua Aristanis   e coinvolga anche e soprattutto  la Sardegna perchè Eleonora -si sa -  è simbolo per tanti della stessa Sardegna. E lo fa anche andando controcorrente e rivalutando storicamente, con decisione,  il lavoro fatto dal fiorentino Ulisse Cambi, accusato a torto di aver agito malamente, raffigurando una Eleonora fasulla che di sardo non avrebbe nulla (secondo il giudizio dello scrittore sassarese Costa fatto proprio purtroppo da tempo dagli Oristanesi disinformati). Il Cambi fece quello che gli fu detto di fare e cioè seguì le 'istruzioni' della 'Relazione del giurì artistico' del gennaio 1872. Relazione in cui Giovanni Spano (con l'accordo di Salvatorangelo De Castro) raccomandava soprattutto che Eleonora fosse bella e di una bellezza secondo i canoni greci. Per un neoclassicista come il Cambi quella raccomandazione era del tutto superflua, un invito a nozze. E così in piazza Eleonora oggi abbiamo quello che non potevamo non avere: una donna bella, bella di greca bellezza. Ho sorriso sul  bello di Eleonora, pensando al falso  che, ancora oggi, porta a far scegliere, nella e per la sfilata annuale del Carnevale, una bella ragazza di Oristano. Un mito del tutto fasullo. Perchè Eleonora purtroppo era brutta dal momento che le era capitato un incidente da bambina che le aveva sfigurato praticamente tutta la parte destra del volto. Non so quanti oristanesi sanno del fatto tragico effigiato dagli scultori non solo della chiesa di San Gavino (il 'pantheon' degli Arborea) ma anche da quelli del palazzo medioevale di Mogoro. Gigi Piredda di questo non parla. Ma il saggio ha anche questo di interessante: permette di interagire e dire di quel poco che forse l'autore ha ritenuto non  del pertinente per una storia ancora non del tutto narrata e per la quale si dice che le 'indagini' ...continuano.  


(in all. L'eleonora del 'pantheon di San Gavino e l'Eleonora del palazzo nobiliare di Mogoro)


Prof. Gigi Sanna, storico, docente, epigrafista, autore, esperto di antiche scritture e alfabeti


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