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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

giovedì, dicembre 16, 2021

💛Betilo unimamellare Santu Antinu

 Da un post di una pagina, Donna Nuragica, di cui lascio il link e riporto la descrizione 

https://m.facebook.com/127889081248353/posts/871125023591418/?app=fbl

Betilo di Santu Antinu ‘e Campu, Sedilo, provincia di Oristano, Sardegna. 

" Il betilo di Santu Antinu ‘e Campu si trova presso il santuario di San Costantino a Sedilo ed è stato oggetto di grande attenzione: si caratterizza infatti per avere una bozza e un foro: già il Lamarmora riteneva che nella parte cava dovesse essere applicata una “bozza mammellare posticcia”. Nel 1978, Lilliu dimostrò che il foro era stato scavato secondariamente e che quindi il betilo è in tutto simile a quelli di Tamuli. 

fonte: Stefania Bagella. 

Elemento litico tomba di giganti di Padru Longu


Unico elemento litico residuo della tomba di giganti di Padru Longu – Aidomaggiore, così come riportato nella scheda n. 104 del Censimento del Patrimonio Archeologico del Comune di Aidomaggiore (OR): 


La mia attenzione vuole soffermarsi su questo particolare betilo, che presenta solo una mammella e una coppella della stessa dimensione della mammella. Non concordo con l'interpretazione ufficiale, secondo la quale, questa coppella, posta alla destra della mammella, quindi rappresentativa del lato destro, maschile, potesse rappresentare una nicchia dove successivamente sarebbe stata poi posizionata una mammella.

Il betilo rappresenta la perfetta androginia del maschile e del femminile.

Come avevo scritto in un post a luglio di un anno fa(https://maldalchimia.blogspot.com/2020/07/il-labirinto html)

"Le strutture architettoniche della Sardegna rimandano sempre ad una sensazione complementare ed opposta in ogni sua manifestazione, nelle Domus de janas, nei Nuraghe, nelle Tombe dei Giganti, in un'alternanza di "vuoto e pieno", che è riflesso di quella più intima e interiore di fuoco e acqua, tra maschile e femminile, in una continua ricerca di equilibrio, dove l'elemento "vuoto", riceve: è il vuoto cosmico che crea, è l'elemento femminile, mentre il  maschile riempie questo vuoto cosmico. 

È il "vuoto/ pieno" dei Nuraghi, della conformazione delle Tombe dei giganti, vuota esteriormente, con l'Esedra a semicerchio cerimoniale  aperta e accogliente, concava come un grembo che aspetta di essere fecondata dal Sole, e piena internamente. 

Come nei Pozzi  Sacri, vuoti esteriormente, senza strutture architettoniche ascensionali, diversamente dei Nuraghi,  che tendono verso l'alto, ma intimamente più sacrali, dove  l'incontro tra maschile e femminile, avviene in quell'Ogiva , tra Tholos e Bacile, dove si sacralizza l'unione tra acqua e cielo, tra padre e madre, tra acqua e fuoco, il sole "T- Oro"

È l'incontro tra il vuoto e pieno, tra acqua e fuoco. 

Tra Nun e Nur. 

Nu-, stessa radice di Nuraghe. 

[...] Il Nuraghe, internamente, è considerato un corpo cavo, un contenitore, è un vaso della Jana sotterraneo, e dentro il cuore del nuraghe, esternamente molto maschile e fallico,  fa nascere la vita, attraverso la luce che entra attraverso i pertugi, chiamati i "tori della luce". 

Nuraghe  dalla  forma conica esterna betilica , che si erge sul vuoto della tholos, quasi a sublimarla in un moto ascensionale e spiralizzato, e attraverso un asse che forma una scala elicoidale intorno. 

Quasi a ricordare la struttura del DNA,  il serpente della Sofia, un liquido Vitale che permette la sacralizzazione della materia. 

Con un'apertura apicale, l' oculo, che può espandersi, eliminando le pietre apicali,  in perfetta congiunzione " cielo / terra",  con quel "terrazzo-ballatoio",  che è una perfetta rappresentazione di una corona che si espande come una corona di Raggi. 

Ricordiamo che molte divinità sono state rappresentate con una corona simile al nuraghe, in testa, di cui il simbolismo con  la "v", indica splendore raggiante, che si irradia verso la divinità, verso il cielo. 


La parola pietra in vedico è "Patra", stessa  radice consonantica di "pietra". 

"Patra", che significa  anche "coppa, vaso, contenitore". 

È bellissimo questo concetto :la pietra stessa è una coppa che custodisce la scintilla Divina, è il cuore della scintilla Divina. 

Un Sacro GRAAL. 

E La parola " cuore", in sanscrito si scrive" Guha", che ha due significati, una "cuore",  e l'altro è "calore". 

E la radice Gu- significa "coprire, tenere all'oscuro", da cui deriva il greco "kruptos", cioè "nascosto". 

E questo mi ricorda molto, foneticamente, il nostro " cuau", per dire " nascosto"

Come la " Gu" della parola " nuragu-nuraghe. 


La " Nu"  della parola nuraghe richiama la lettera ebraica " Nun" , il pesce simbolo di fertilità, il contenitore, il quattordicesimo archetipo sacro, espressione della ricettività femminile, la Jana. 

Che regala una nuova identità espansa immortale e divina, dove vi è unita tra pieno e vuoto, tra materia e divino, tra cielo e terra, tra maschile e femminile

Luogo del  femminile all'interno dei Nuraghi della Sacra Creazione dove vi è un recupero della dimensione perduta, nella forma a cerchio che è l'espressione perfetta della vagina, utero, dove la parola, la " Vac" in vedico,  può trovare manifestazione solo nel vuoto, nella Vac-uita'  della stessa Vac- ca  Madre

Il centro del vuoto dove si ritrova la Pienezza di sé stessi, come facevano nei tempi antichi, durante le sedute di incubazione


In India la piantina  dei Santuari ha sempre una forma circolare, da cui si accede da  uno stretto corridoio e questo ricorda, gli stretti pertugi di ingresso dei Nuraghi, prima di entrare nello spazio  centrale

E questo santuario circolare indiano, è chiamato "Garbha", che significa "embrione", da cui deriva la parola "Grha", che significa "dimora" ("dimora" come la lettera e Sacro archetipo ebraico Beth, che è la radice della parola "betilo" - "beth-El", la pietra che consente l'Ascensione alla divinità)

Dalla parola "Garbha", poi deriva la parola "Argha" che, come abbiamo visto prima, significa "vagina,  o yoni" ( da notare: "argha", somiglia ad "Arca"  e "yoni", somiglia a "Jana")

E anche le arcate delle chiese, si chiamano così, perché derivano da "argha", che simbolicamente significa nel grembo della madre. 

Arcate delle chiese che formano le navate, derivazione da " nave/arca/argha/vagina."


Da questo approfondimento, quindi, potete capire come questo betilo, unimamellare, sia la perfetta rappresentazione concettuale di tutta la dimensione spirituale degli Antichi Sardi, che cercavano, e manifestavano sempre la sinergia degli opposti, in perfetta complementarietà, perché sapevano, che è proprio la complementarietà, la sinergia, ad essere la vera potenza creatrice. 

Non, semplicemente, una Dea Madre a, o un Dio Padre, ma una Forma, come può essere un betilo unimamellare(ricordiamoci anche della nostra Venere di Macomer, per me, la prima Amazzone della storia, anch'essa unimamellare, di cui avevo già scritto - 

https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/la-venere-di-macomer.html), che ospita, come forma femminile, come coppa, entrambe le energie. 

Perché, le energie dell'origine, sono sempre complementari. 

Ho voluto chiamare il mio gruppo "JanaSophia, l'Origine#", per questo motivo. 

"Origine" come orgonica, come Oristano, come Orione, come Osiride(che contiene l"SRD" di Sardegna), Or come oro, come Lou-d'oro. 

Orione, Ariana, Arianna. 

Razza pura, Ar-jana. 

Ar-Ra. 

Jana - Ra. La Sposa del Sole. 

Labirinto, Benettutti. 

Il labirinto è Jana. (https://maldalchimia.blogspot.com/2021/08/il-labirinto-e-jana.html) 

Energia orgonica soprattutto in alcuni punti cruciali della nostra terra, come ad Oristano, e questo betilo, androgino, un betilo straordinario, una Monade che rappresenta entrambe le energie, con quel gioco di vuoto/pieno che rappresenta, come una coppa che le contiene entrambe, sta proprio in quella zona, a Sedilo, provincia di Oristano. 

Oristano-Origine, come scritto altre volte, dove gli Dei, decisero di scendere sulla terra, e di manifestarsi, in forma semidivina, attraverso il Giganti di Mont'e Prama, a Cabras. 

Cab-Ra-s. 

Ra, divinità solari, monadiche, integre, complete. 

I betili androgini, hanno solo anticipato di secoli, di millenni, ciò che poi sarà quella visione cosmogonica che sarà impersonata dalle divinità, con la loro controparte energetica opposta, uniti per la creazione. 

E questo, se ci pensiamo, è davvero stupefacente, per questo tipo di rappresentazione, che non lascia niente al caso. 

Quindi, nessuna dimenticanza, nessuna incompletezza, nessun lavoro "non finito", nessuna "nicchia predisposta ad una mammella posticcia". 

È un betilo completo, perfettamente integro e regale, nella sua completezza e unicità energetica. 

Forse betili ad uso ritualistico. 

Vedete anche, nelle immagini, il betilo al centro di una conformazione a cerchio, e un elemento litico, con tre fori, che, come ho sempre scritto, rappresentano il potere creativo, di nascita, e di "nascita/morte/rinascita". 

Un punto di riferimento, quindi, energetico. 

Una Monade energetica creativa, simbolo del nostro arcaico megalitismo di Origine, nel senso, proprio, di "Creazione".


Per approfondimenti per il concetto di gemellare/speculare, importantissimo nella nostra Antica Civiltà Sarda lascio questi due link


https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/il-concetto-di-gemellare.html?m=0








https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/ombra-capovolta-santa-cristina.html?m=0

Betilo unimamellare Santu Antinu


Tiziana Fenu 

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