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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

giovedì, aprile 10, 2025

💛Il nostro sardo dio Baal

 Ho nominato ieri "Sa musca macedda", nel mio post tratto dal libro di Claudia Zedda( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/04/il-bastone-di-comando-tesori-di-sardegna.html?m=0) ed ecco che subito, il signor Antonio Sassu, coglie occasione per elaborare i suoi scritti come ha sempre fatto, affidandosi all'intelligenza artificiale, affidando ad essa la correlazione tra Musca Macedda e il Dio Baal, quindi generalizzando e applicando delle informazioni generali ( perché questo è ciò che fa un cervello artificiale, applica informazioni, ma non deduce, non elabora) alla specificità della nostra Antica Civiltà Sarda.

Ne ho letto di ogni.

Dai nuraghi come fiori di loto, alle sfere litiche come antenati, addirittura poste sulla sommità delle corna( ho già espresso le mie interpretazioni a riguardo del circuito pomellato presente nelle corna degli elmetti sardi https://maldalchimia.blogspot.com/2025/04/circuito-pomellato-guerrieri.html?m=0) 

al significato nefasto, generalizzato, dell'ombra, che nella nostra nostra civiltà è invece simbolo sacro di nascita e rinascita, ritualizzato in concomitanza della ciclicità equatoriale, nel Sacro pozzo di Santa Cristina, con il fenomeno dell'ombra rovesciata( mi sono espressa a riguardo anche in questo caso)https://maldalchimia.blogspot.com/2025/04/ombra.html?m=0), per passare ad immagini prese dai miei scritti ( la cui fonte da specifici testi è stata da me citata, senza citare il mio testo) per elaborarle secondo i parametri informativi  dell'intelligenza artificiale. 

Tutte informazioni dedotte dall'intelligenza artificiale, verificato personalmente, che ci vuole? 

Disdegno profondamente questo tipo di approccio, mi innoridisce, perché contribuisce a livellare in banalità, la specificità della nostra Antica Civiltà, senza coglierne la vera semantica, la vera simbologia.

Ma poi, se ognuno lavora con i mezzi che ha.

Io lavoro con il mio cervello, mio fedele alleato.

Che non solo mi informa, ma mi porta ad elaborazioni cognitive che presuppongono ricerca specifica, osservazione, comparazione, profondità, verticalita', e non solo orizzontalita'. 

Ma soprattutto, lo ribadisco, specificità. 

E la nostra Antica Civiltà Sarda, di specificità, ne ha tantissima. 

In questo caso specifico, il dio Baal, nella nostra Civiltà, ha ben altro significato, che un semplice accostamento generalizzato con il dio delle mosche, così come veniva chiamato. 

Basterebbe osservarlo, per capire che è veicolo di una Matrice archetipale di un significato molto più ampio e profondo, che fa da koine' semantica e simbolica a tutta la nostra Antica tradizione.

Vi lascio la lettura del mio approfondimento a riguardo, che poi, ognuno, può elaborare come crede, con il proprio cervello

https://maldalchimia.blogspot.com/2024/05/baal-e-tanit.html?m=0.

In certi gruppi si sta vietando la pubblicazione di immagini elaborate artificialmente. 

Sarebbe bene vietare anche gli scritti elaborati e copiati da questo scempio dell'umanità. 


Tiziana Fenu 

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Il nostro sardo dio Baal




💛Circuito pomellato /guerrieri

 Il circuito pomellato degli elmi riprodotti nei bronzetti sardi e nel Guerriero di Teti

Approfondimenti

https://maldalchimia.blogspot.com/2020/06/osservavo-queste-tre-immagini-la-prima.html?m=0

https://maldalchimia.blogspot.com/2021/04/geometria-sacra-guerriero-teti.html?m=0

https://maldalchimia.blogspot.com/2024/04/manufatto-con-corna.html?m=0


https://maldalchimia.blogspot.com/2022/03/fuoco-di-santelmo.html?m=0

Tiziana Fenu 

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Circuito pomellato /guerrieri




💛Il bastone di comando. Tesori di Sardegna

 A proposito del Libro del Comando, vi è anche la simbologia del bastone del comando, che appartiene alla nostra tradizione sarda ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/02/lamed-bastone-di-potere.html?m=0) e il pugnale supremo del Comando, che io personalmente, identifico con la nostra "arrasoja" sarda, usato per celebrare il solstizio d'estate, un'estensione del nostro pugnaletto sardo( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/05/sarrasoja-di-beltane.html?m=0) 

Dal punto di vista sciamanico, significava avere padronanza del "Pugnale Supremo del Comando o dell'Arte" che ha influenza nella gestione degli eventi e sui poteri lunari della dimensione astrale.

Tiziana Fenu ©®

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I tesori nascosti 

La Sardegna, secondo la leggenda, è terra disseminata di tesori; questi si troverebbero troverebbero sparsi in ogni dove, seppure il ritrovamento risulti particolarmente difficile. 

Per appropriarsene si è tenuti a seguire un iter ferreo, al fine del quale il prescelto potrà finalmente arricchirsi. Eppure secondo alcune fonti, anche se il tesoro venisse ritrovato, al fortunato non è riservato un destino felice. 

L’origine del mito. 

La credenza della presenza di una buona mole di tesori disseminati in terra sarda poggia in verità su dati reali: è probabile infatti che si fosse soliti seppellire, per tutelarli dalle incursioni saracene, i beni di un qualche valore, appartenenti agli abitanti dei villaggi che stavano per essere attaccati. 

Se i membri del villaggio fossero stati tutti catturati o peggio ancora uccisi, come per altro accadeva spesso, del tesoro si sarebbe persa memoria. Si può dunque ipotizzare che i tesori sepolti in tutta fretta, nascosti negli anfratti o in zone impervie, non dovessero essere poi così stupefacenti, ma che la fantasia popolare ne abbia poi ingigantito le proporzioni. 

Il nome I tesori nascosti sono noti in Sardegna centrale con il nome di siddadu, mentre nella zona meridionale si parla più comunemente di skusòrgiu. Sono noti

anche come posidu e si ritiene siano nascosti in prossimità di chiese, castelli diroccati, nuraghi, tombe dei giganti, grotte naturali, insomma in tutti gli habitat prediletti di dalle creature fantastiche che non di rado ne diventano custodi 

Molti monumenti storici e naturalistici sardi sono stati distrutti nei secoli passati a causa della loro spasmodica ricerca. I custodi I custodi de su siddadu sono differenti e spesso appare chiara la loro valenza demoniaca. Forse per questa motivazione la conclusione delle storie che raccontano di tesori hanno tutte un pessimo finale, che il tesoro sia stato ritrovato o meno. 

Un lieto fine sarebbe stato ingiusto dato che il ritrovamento e dunque la ricchezza si ottengono per merito di un anima dannata. Sono dispensatori di tesori i folletti domestici che compaiono a notte inoltrata. Solo chi avrà la prontezza di spirito di afferrare uno dei sette copricapo della creatura, avrà diritto a richiedere un tesoro al demone burlone, che farebbe di tutto per riottenere il proprio berretto. 

Spesso sono le janas a custodire i tesori: queste si dilettano a dispensare sostanziosi tesori che la terra custodisce. 

Statisticamente sono più propense a donare tesori ai fanciulli innocenti, innocui e privi di malizia ma se spaventate o infastidite, queste non compariranno più e non saranno più dispensatrici di fortune. Compaiono la notte le janas che risiedono sul MonteOe, svegliano il prescelto chiamandolo per tre volte, invitandolo a seguirle. 

Come custode seppure involontaria di grandi tesori, troviamo anche la pericolosissima muska macèdda. 

E’ custodita in una botte in tutto e per tutto simile a quella che contiene il tesoro e lo sfortunato trovatore dovrà abbandonare la speranza appropriarsene, perché se aprisse il contenitore sbagliato causerebbe la sua morte, la scomparsa del villaggio e in alcuni casi la distruzione del mondo intero. Non è rara la casistica nella quale i tesori sono custoditi da dei fantasmi. 

Il più noto è probabilmente Don Blas D’Aragona, custode del tesoro nascosto nelle segrete del castello di Burgos. Si racconta che un pastorello avesse trovato il tesoro, ma che per timore avesse chiamato il prete del villaggio. Questo cercò di esorcizzare le segrete facendo però una pessima fine. Non è insolito infatti che i fantasmi arrivino addirittura ad uccidere per la difesa del tesoro, provocando spesso provocano la morte attraverso il fuoco, come nel caso del prete di Burgos. 

Meno diffuse sono le leggende nelle quali si ritrovano come custodi dei tesori, cani neri incatenati, serpenti, anime dannate, spiriti dei vecchi proprietari. Il demonio stesso spesso si fa custode di preziosi tesori. Il ritrovamento Queste creature fantastiche dunque appaiono in sogno o svegliano il dormiente, indicandogli la strada da seguire per raggiungere il luogo nel quale la ricchezza è custodita. La predestinazione però non è sufficiente, serve ben altro per farsi proprietario dei tesori. Tanto per cominciare è necessario coraggio ed obbedienza. Non bisogna aver paura, si deve rimanere impassibili dinanzi a tutte le apparizioni che hanno lo scopo di impaurire e non si deve assolutamente invocare aiuto, né parlare dinanzi al tesoro. Inoltre è fatto assoluto divieto di far parola di ciò che si è veduto. Infine non si dovrà toccare il tesoro prima di aver avuto il permesso. Se queste indicazioni non fossero seguite alla lettera, o venissero seguite si, ma troppo tardi, la persona in questione potrebbe, o non trovare il tesoro, o vederlo trasformarsi in carbone. 

Tanto era sentito il desiderio di ritrovare un tesoro, dettato più che altro dalla necessità e dalla perenne condizione di penuria, che la società ha elaborato una serie di formule magiche e rituali, atti al loro ritrovamento. Non mancano i Santi specializzati ai quali votarsi, per richiedere il ritrovamento di un tesoro: parliamo di Sant’Elena, di San Silvestro, e di San Basilio. 

E’ interessante citare, a titolo informativo, il rituale di ritrovamento dei tesori, ben noto in Gallura: i ricercatori non debbono essere mai più di tre, ed ognuno di questi possiede una funzione particolare. Due scavano con zappa e pala, la terza persona leggerà dal libro del comando, “Lu libbru di lu cumandu”, o si cimenterà nella recita de li 12 parauli, con lo scopo di allontanare dal luogo il demonio custode del tesoro. L’operazione doveva iniziare per la mezzanotte e si doveva concludere prima delle terzo canto del gallo. Chi era addetto alla lettura, non doveva interrompersi per alcun motivo, fino al ritrovamento del tesoro; mentre i tre lavoravano

lavoravano era comune apparissero li spirienzi mali, le brutte apparizioni. 

Se uno dei cercatori provava un minimo di paura, l’opera doveva essere abbandonata, perché si sarebbe comunque rivelata infruttuosa, e non solo il tesoro non sarebbe stato trovato, ma chi avesse provato il timore momentaneo, sarebbe morto entro l’anno. 

Si trattava dunque di un rituale dunque estremamente pericoloso. Libro del Comando, un tempo una rarità, è oggi reperibile facilmente in libreria



Tratto da Claudia Zedda "Creature Fantastiche in Sardegna" 

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Il bastone di comando




💜Il volo delle anime

Questo volo delle anime ha la sua origine cupa nella chiusa terribile dell’Odissea, che si apre con la migrazione delle anime dei pretendenti di Penelope nell’Ade, sotto la guida di Ermes armato della verga d’oro con cui incanta gli uomini e li sveglia dal sonno. 

Simili a pipistrelli li definisce Omero, mentre descrive il moto sospeso di questi spiriti dei trapassati che sorvolano le correnti d’Oceano e la Bianca Rupe da cui si diceva che un tempo le sirene si fossero gettate, scornate per la sconfitta in una gara di canto con le Muse, approdando, infine, al campo di asfodelo, dopo aver passato le porte del Sole e la stirpe dei Sogni; un volo molto diverso da quel trascolorare immemore verso il cosmo di cui ci parla Platone. 

I pretendenti di Penelope, uccisi da Odisseo nell’episodio piú sanguinario di tutta l’Odissea, non diventeranno mai stelle. 

Non sperimenteranno quella metamorfosi pietosa che gli dèi concedono ai mortali piú amati. Eppure guardando su in alto, verso la volta stellata, gli Antichi credevano di scorgere un arco luminoso punteggiato di piccole luci, la Via Lattea. 

Qui immaginavano che, incessantemente, si muovessero le anime dei trapassati in procinto di reincarnarsi o scivolassero verso il basso gli spiriti di coloro che stavano per nascere. 

Sembra che Pitagora, per primo, avesse concepito questo fluire eterno di anime e di stelle e forse anche Platone per cercare il suo Aldilà preferiva guardare verso l’alto, anziché nelle profondità della terra. Persino Virgilio pare alzare gli occhi al cielo per descrivere gli anfratti del regno di Dite. 

E Scipione l’Emiliano, visitato in sogno dagli spiriti del nonno adottivo, Scipione l’Africano, e del padre, Lucio Emilio Paolo, può trovare conforto nel pensiero che per chi ha saputo prendersi cura della repubblica c’è un posto fra le stelle, perché l’anima dell’uomo è nata dalla materia stellare. 

Cosí, la tessitura di questi spiriti defunti, di queste anime dei valorosi come le chiama il poeta augusteo Manilio nel suo Poema degli astri (I.258), è una materia aerea, una sorta di gas cosmico, di pulviscolo lucente: una sostanza ben diversa, sideralmente lontana, dalla trista concrezione d’ombra di cui sono composte le figure dei morti dell’Ade omerico. 

Kampnoi, «creature di fumo», le chiama il poeta, affidando ad Anticlea, la madre di Odisseo, il compito di raccontare al figlio il momento terribile della morte, quando i nervi non tengono piú la carne e le ossa, e la vita si sfarina, si sbriciola, mettendo a nudo le bianche ossa. In quell’istante, l’anima vola via, come in un sogno, e nulla rimane dell’esistenza mortale.


Tratto da Tommaso Braccini - Silvia Romani "Una passeggiata nell’aldilà in compagnia degli Antichi" 

Giulio Einaudi Editore

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"Tomba del tuffatore" 480 aC circa

Museo Archeologico Nazionale di Paestum

Il volo delle anime




mercoledì, aprile 09, 2025

💙Trump

 Trump dichiara un fermo dei dazi per 90 giorni

Se non ho capito male, dal primo luglio. 

Vediamo un po' di numeri 

Veramente interessante 

1 /7/2025

Dopo 90 giorni siamo al 

29/9/2025  

Quindi un 11/9/9, che sommato, mi da un 29, quindi ancora un 11

Questo mi rimbalza direttamente a questa data 

"Attacco" alle torri gemelle, molto virgolettato

11 settembre 2001

11/9

Come il 29 settembre , che fa, appunto, un 11/9

Che coincidenza.. 

Cambia l'anno 

2001= 3

2025= 9

24 anni dopo 

24=6

Cabalisticamente, ci sono, nel calcolo degli anni, un 3/6/9

"3/6/9. E l'universo crea" 

Il 3 rappresentava, per Tesla, l'equilibrio fondamentale, il 6 la polarità e l'armonia, mentre il 9 era il numero del mistero e della perfezione. La sua teoria suggerisce che attraverso l'analisi di queste cifre, si potrebbero svelare i segreti più profondi dell'universo.

Quella data, rappresento' il crollo del dollaro, anche se poi ci fu una ripresa, e cambiarono molti assetti geopolitici ed economici. 

Non sono un'economista e non entro nello specifico nel discorso, non ne ho le competenze, ma questi numeri, questi rimandi, non sono a caso. 

Lo ha deciso oggi, giorno 9, Archetipo Tau, il Sigillo Divino, mentre si stanno muovendo altre cose. 

Avevo già scritto, che bisognava attenzionare questo giorno ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/04/concerto-milano-archetipo-22.html?m=0), per svariati motivi. 

Si sta comunque ritualizzando. 

Si sta preparando il terreno. 

Per uno switch, per una reiterazione su una linea temporale, che cambierà di moltissimo gli assetti. 

Per ribaltare le carte in tavola, e sarà veloce. 

Tutto è molto veloce, ultimamente. 

Ma è tutto così preciso, nei numeri, nei rimandi. 

Le Torri Gemelle. 

Un numero 11

Kaf, la Corona. 

Si ambisce alla Corona, e tutto deve essere preciso, cabalisticamente, deve avere una precisa Geometria, ad emulazione di quella Sacra, per trarne il massimo beneficio. 

Sanno come muoversi, su un reticolo collaudato. 

Ma è imitazione, come le scimmie. 

Come l'intelligenza artificiale, che emula quella umana, e mai il contrario. 

Che l'Universo si ribelli. 

Perché il cuore è pesante, nel vedere. 

Ma solo perché è ciò che vale di più. 


Tiziana Fenu 

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Trump e i dazi





💛Ombra

 Ombra come estensione, come protezione, non sicuramente come energia negativa, quindi, assolutamente non associabile alla dimensione "dell'uomo nero" o "de su Mommotti" sardo. 

Anche nella nostra Antica Civiltà Sarda, l'ombra è dimensione divina. 

È quella che si manifesta, capovolta, come una nuova rinascita nella dimensione divina, nella parete della tholos del pozzo Sacro di Santa Cristina, durante gli Equinozi, quando le due polarità, sole e luna, luce ed ombra, maschile e femminile, sono in equilibrio( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/03/ombra-capovolta-pozzo-santa.html?m=0) 

Condizione necessaria, manifestata come dimensione archetipale, dal Sacro Femminino, in posizione di equilibrio, con i due animali di potere ai lati, fin da tempi remotissimi. 

D'altronde, il Femminino è Ombra, è dimensione ctonia in cui la vita prende forma. 

È buco nero, è antimateria. 

Qui in Sardegna, perlomeno nel cagliaritano, era d'uso dire, a metaforizzare uno che sapeva molte cose "stampu nieddu".

Perché il nero, è dimensione di possibilità, di conoscenza, di Sophia, di Antica Sapienza ancestrale. 

In questo testo che ho riportato, c'è scritto che l'ombra, in ambito egizio, è rappresentata con un solo occhio. 

Il terzo occhio, quello che vede oltre. 

E d'altronde, anche la simbologia dell'ureo, del Sacro cobra che protegge il faraone, è simbolo del Femminino, del Serpente/Sophia, rappresentato in concomitanza del terzo occhio, al centro della fronte. 

Il Femminino a custodia del Mascolino, custode anche delle due polarità( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/05/su-col-oru-reale-il-nostro-wadjet.html?m=0) 

Quindi, niente a che fare con su Mommotti, che come ho già scritto, è molto più affine, come concetto, alla figura del Mamuthones, nella sua dimensione di "animalita'", fino a che non viene divinizzato ed elevato a nuova consapevolezza, come in una nuova rinascita, dalla "soha/ankh" de su Issohadore ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/08/sa-soha-il-nostro-ankh-sardo.html?m=0) 

Tiziana Fenu 

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L’Ombra (Swt) 

Come il corpo, l’ombra era considerata un’entità fisica in relazione alla luce. 

Il termine shut è usato non solo riferito a persone, ma anche agli oggetti, come un albero o una costruzione. 

Shut può avere anche il significato di “protezione” dal sole e dal clima e quindi esteso, in senso lato, anche a una divinità che protegge il re, al braccio del sovrano che protegge i sudditi, ecc. 

Del resto, il determinativo della parola, è il flabello che produce ‘ombra’. Lo shut era inteso sia come componente dell’individuo, sia come entità con esistenza propria. 

Ad esempio, l’immagine di un dio incisa su un muro di un tempio può essere chiamata ombra del dio e alcune volte lo era anche la costruzione stessa. 

Parecchi riferimenti all’ombra di un essere umano si presentano nei testi funerari sull’aldilà. 

I primi esempi appaiono nel Testi dei Sarcofagi in cui alcune volte lo shut è spesso menzionato con il ba e, come questo, ha un suo modo proprio di esistenza; in altri passaggi sono due entità distinte. 

Come il ba, comunque, l’ombra poteva ritornare di notte alla mummia, anche se in alcuni casi sembra che lo shut fosse più legato al proprio corpo che non il ba. 

In casi specifici, lo shut può essere tradotto con “fantasma; spettro”. L’ombra, nei rari casi in cui è rappresentata, appare come una silhouette nera provvista di un occhio


Tratto da "Heka La Magia nell’antico Egitto" di Pietro Testa. Harmakis Edizioni 

Ombra



martedì, aprile 08, 2025

💜La voce Egitto

 «La voce “Egitto” in arcano non era intesa per quel luogo geografico comunemente conosciuto. 

La voce “Egitto” è primandria di Aig-Ipt-Os. 

Spiegate le varie voci con l’ermeneutica s’intendeva ogni Urbe Arcana collegata alla vasta fascia dello zodiaco urbico dell'universo arcano. 

Egitto quindi è voce arcana che spiega il Mondo arcano. E gli Egizi furono detti i Subcostituiti». 

Sembrerebbe, quindi, come evidenzia sempre Sestito, che a Napoli, nella prima metà del XVIII° secolo, sia venuta (o riemersa) alla luce una corrente inizi*atica che, con criteri propri, non solo era molto antica, ma che si era insediata negli alti gradi del Rit*o Scoz*zese della Mas*soneria e tra i vertici di altri ordini es*oterici di carattere misterico, er*metico, egizio e temp*lare. 

In poche parole, «una superba rinascenza spirituale non limitata soltanto alla Mas*soneria e non dissimile da altre fioriture avvenute in altre epoche e con finalità alquanto simili»

Lo scrigno che conservava una semente così preziosa era probabilmente custodito nell’ambiente delle “fr*atrie”, misteriose associazioni tipiche dell’Italia meridionale, i cui vincoli di solidarietà furono sempre strettissimi e resistenti, per costumi e mentalità, a tutte le innovazioni di carattere sociale e religioso e che si sono perpetrate nel tempo senza bisogno di statuti o di regolamenti scritti. 

La fra*tria, nell’interpretazione che ci fornisce Sestito, era un sodalizio, derivato dal modello antico, potremmo tranquillamente dire dal γένος (ghenos) greco, che attraversava e trascendeva il modello della famiglia tradizionale, normalmente molto chiusa, per aprirsi a determinati individui anche di diverso livello sociale o di altre località geografiche, e si formava di fronte all’esigenza di mantenere e trasmettere un segreto, un sapere oc'culto o un bagaglio di tradizioni e conoscenze destinate a restare appannaggio di pochi e a non divenire di pubblico dominio o oggetto di una condivisione allargata.

Un concetto, quindi, che può trovare similitudine nel clan di modello scoz*zese, o in quello di tribù (si pensi alle Tribù sacrali di Eleusi), vere e proprie famiglie allargate la cui esistenza e le cui azioni si fondavano sulla difesa e sulla tramandazione di una determinata tradizione.


Napoli: Stutua del Dio Nilo in Largo Corpo di Napoli (Piazzetta Nilo), scultura marmorea di epoca romana imperiale del II°-III° secolo d.C.


Tratto da Nicola Bizzi "L'estasi Iniziatica da Giordano Bruno ad Arturo Reghini"  Edizioni Aurora Boreale

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La voce Egitto



💛Etruschi/Inca

 Ancor prima degli Etruschi, i Sardi. 

Agarthi, la terra sotterranea. 

Sotto i nostri nuraghi, è pieno di cunicoli, e la parola "Agarthi", richiama il sardo "Agattau", che significa "trovato", di un qualcosa che è nascosto alla vista, che si sta cercando, e che si è trovato, come la terra sotterranea. 

Sole e Luna, la sinergia sempre presente, nella nostra Antica Civiltà Sarda. 

Disco solare, di cui il massimo rappresentate  è il nostro Sommo Sacerdote, di cui ho parlato più volte, che ha sul capo, proprio il simbolo drl disco solare ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/07/sommo-sacerdote-approfondimenti.html?m=0) 

Atlantide, e condivido totalmente la linea di Sergio Frau, e di molti nostri ricercatori a riguardo, che avvallano questo punto di vista, era in Sardegna. 

Abbiamo una chakana inca, anche in una nostra Domu de Jana di Ossi, di cui ho scritto tempo fa ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/06/chakana-domus-di-ossi.html?m=0). 

Domus de Janas lasciate abbandonate a sé stesse, nel degrado più assoluto, mentre le tracce della nostra storia e dei simbolismi e linguaggio che ha custodito, si perdono nell'erosione del tempo

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Etruschi ed Incas 

Anche intorno alla fine degli Etruschi sono sorte molte leggende la cui eco si avverte ancora nelle terre di Tuscia e di Toscana. 

Una delle più suggestive ha direttamente a che fare con quel mondo sotterraneo così presente nella visione della vita di questo antico popolo tanto da divenirne un pensiero ossessivo. Questa lettura mitica della loro scomparsa li vede inabissarsi volontariamente nelle profondità della terra attraverso l’isola Bisentina dove sarebbe nascosto uno dei punti di accesso al mondo sotterraneo di Agarthi. 

Questa decisione sarebbe stata dettata dal tentativo di sottrarsi alla conquista romana ed è considerata una spiegazione del fatto che non sono stati tramandati documenti sulla loro cultura che ci è giunta solo attraverso gli autori romani. Sarebbero stati loro stessi a distruggere volontariamente ogni segno del proprio passaggio sulla terra. 

Questa visione collega direttamente il mondo etrusco alla singolare similitudine con la civiltà peruviana degli Inca, secondo un’ipotesi che continua ad affascinare i cultori e gli appassionati di misteri. Anche gli Inca avevano il culto del sottosuolo ed un sistema di valori incredibilmente simile a quello etrusco. 

Nella mitologia di questa civiltà precolombiana, il mondo sotterraneo era denominato Uku Pacha ed era il regno dei morti; ad esso corrispondevano il mondo terreno dove vivevano gli uomini e il “mondo disseminate sopra” dove risiedevano le divinità. 

L’altra singolare somiglianza è rappresentata dal fatto che anche gli Inca avevano il loro lago sacro che era al contempo il centro spirituale di quella civiltà. 

Si tratta del lago Titicaca, il più vasto lago vulcanico del mondo, incastrato tra il Perù e la Bolivia, in cui affiorano due isole considerate sacre, la isla del Sol e la isla de la Luna. 

La mitologia Inca racconta dei due figli del dio Inti (il dio Sole), Manco Cápac e Mama Ocllo, che vennero inviati dal padre sulla terra per portare la civiltà quando gli uomini vivevano al pari delle bestie. 

Manco Cápac e Mama Ocllo arrivarono sulla terra fuoriuscendo dal lago Titicaca e si diressero alla ricerca della valle ideale dove costruire una nuova civiltà. 

Per individuare senza errori questa terra fertile ed ideale, la leggenda racconta che il dio Inti avesse consegnato al figlio un bastone d’oro che si sarebbe conficcato con grande facilità nel terreno una volta individuata la zona adatta. I due fratelli tentarono di far entrare il bastone nel terreno in ogni zona, ma ci riuscirono solo quando raggiunsero quella che è attualmente conosciuta come la valle del Cuzco. 

Gli Inca adoravano inoltre il dio Waskar Inka, abitante di un mondo sotterraneo molto simile a quello immaginato dagli Etruschi. 

Waskar Inka veniva evocato dai sacerdoti per dispensare insegnamenti sacri direttamente dalle profondità della terra, esattamente come Tages con Tarkun e i primi lucumoni. 

L’elemento di congiunzione tra queste due antichissime civiltà, che spiegherebbe molti elementi di similitudine tra culture disseminate 

ai lati opposti della terra, è rappresentato dalla leggenda di Atlantide. 

Gli enigmatici Etruschi, che nessuno ha mai saputo dire con precisione da dove fossero venuti e gli altrettanto misteriosi Inca sarebbero in realtà i depositari di una conoscenza antichissima, risalente ai sacerdoti di Atlantide. 

La leggenda vuole che questi ultimi avrebbero affidato le proprie cognizioni ad altri sacerdoti i quali, successivamente, divennero i fondatori delle maggiori civiltà. Questa trasmissione del sapere sarebbe avvenuta quando i sacerdoti di Atlantide lasciarono il proprio continente, distrutto dal cataclisma che lo fece scomparire. Il loro compito sarebbe stato quello di irraggiare questa cultura in varie zone del globo e tali leggende evidenziano le similitudini con il popolo etrusco. Anche gli Inca avevano molte leggende sul lago sacro Titicaca. 

La più importante di queste vuole che il lago fosse abitato dai figli del dio Sole: si tratterebbe di una reminiscenza arcaica della popolazione di Atlantide che sarebbe stata sommersa dal gigantesco specchio lacustre che copre un’area di ottomila chilometri quadrati con una profondità di quasi trecento metri. Sarebbe stato un enorme travaso delle acque del lago a provocare la scomparsa del continente favoloso citato da Platone di cui l’arcaica città di Tiahuanaco (considerata una delle città più antiche del mondo, risalente al 10 mila avanti Cristo) avrebbe rappresentato il porto di quello che era un impero molto vasto, appunto Atlantide. 

A Tianhuanaco sono stati infatti trovati i resti di banchine e moli per l’attracco delle navi, il che rappresenta un bel rompicapo sia dal punto di vista archeologico che logico, visto e considerato che la città sorge a ben 4600 metri sul livello del mare. Le stesse leggende andine riferiscono di un lunghissimo tunnel sotterraneo che unisce un luogo in prossimità del lago Titicaca con una delle montagne più alte del Cile, il Descabezado Grande, cosi come sotto al lago si estenderebbero enormi sale costruite artificialmente. 

Garcilaso Della Vega, uno dei maggiori poeti spagnoli, dichiarò nel 1500 di avene esplorate alcune. Il parallelismo tra le due civiltà è rafforzato dall’ipotesi fantasiosa che entrambi i popoli siano scomparsi dal palcoscenico della storia inabissandosi nelle profondità del sottosuolo.



Claudio Lattanzi "Misteri, leggende e storia del lago di Bolsena" Intermedia Edizioni 

Il dio Inca del Sole Inti

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Etruschi /Inca




lunedì, aprile 07, 2025

💙Ma l'amore non basta

 Ma l'Amore non basta. 

L' Amore

L' Amore, davvero, non può essere definito.

È il Tutto e il Nulla

Ha una sua entropia, che ne garantisce la durata. Aderisce alla suprema legge metafisica dell'universo. 

Quella del secondo principio della termodinamica. 

Quella per la quale entropisticamente, in un sistema isolato che non scambia energia con un altro, il disordine (la sua disgregazione) cresce nel tempo. 

Ma è anche vero che segue un'altro principio della stessa legge. 

Il suo calore si trasmette sempre dai corpi più caldi a quelli più freddi, così che poi raggiungono la stessa temperatura. 

Non avviene mai il contrario,

Inoltre c'è un'altra manifestazione della legge dell'entropia. 

Ciò che si disgrega non può essere ricompattato, perché segue la linea della freccia del tempo. 

È un processo unidirezionale e irreversibile. 

Ma al di sotto di questo, c'è tutta una ragnatela di sistemi anti-entropici preesistenti, senza cui la vita stessa non si avvererebbe dal caos entropico

Come il seme che si disgrega per diventare pianta. 

Come la cellula che si disgrega in meiosi e mitosi, per creare nuova vita.  

Come i cloroplasti  che generano e disgregano contemporaneamente nella fotosintesi. 

Come se ci fosse una specie di selezione naturale a monte, sdoganata dalle leggi della fisica, che come una sorta di filtro aureo che trascende la materia, decrementi in potenza l'entropia. 

Che la indebolisce. 

Ma questo è contronatura.

Oppure nei cristalli. 

Ne sono stata sempre affascinata. 

Forme perfette in natura. 

Geometricamente perfette.

Con precise Geometrie numeriche. 

Come quando si abbassa la temperatura dell'acqua sotto lo zero e le gocce si trasformano in fiocchi di neve geometricamente perfetti. Perché vi è sempre e assolutamente una simmetria stabile che si ripete. 

L'Universo è governato dal principio dell'entropia. 

Eppure, il più adatto,  è proprio colui che soppravive a questa disgregazione. 

Ma allora quale è l'id iniziale? 

L' elemento identificativo iniziale? 

C'è qualcosa di preesistente, un campo elettromagnetico che aggrega in un certo modo quando scende nella materia? 

Ben visibile nei passaggi da uno stato all'altro? (per es...Acqua/ghiaccio)

Ecco.

Io credo che la potenza dell'amore sia questo sotterraneo campo. elettromagnetico. 

Amore e testa. 

Testa è Geometria. 

È numero.

È Geometria Sacra, perfezione divina, numerica, attraverso la quale il Divino si manifesta. 

Il cuore guida. 

La Testa realizza, compie. 

Il cuore, da solo non può, eppure ha un campo elettromagnetico 50.000 volte più potente di quello del Cervello..

Amore che unisce, ricompatta ciò che è disgregato.

Scalda i cuori. Dal più freddo al più caldo

Va contro il principio che segue quello della linea della freccia del tempo. Magnetizzando a se ciò che di per se è disgregato

Ma sembra un ossimoro. 

Cerca sempre il continuo scambio, che gli permette il non decadimento.

Un non equilibrio dinamico, un'entropia che ne garantisce la durata, con un processo unidirezionale irreversibile disgregante.

Come le cellule e gli organi del nostro corpo, e tutta la materia. 

Ma nel contempo fa un enorme lavoro antientropico. 

Come quello che fa la Mente. 

Unico organo del nostro corpo che aggrega, produce idee, parte dal materiale per arrivare all'immateriale. 

Come la percezione del tempo, che ci siamo creati noi. 

Ci siamo creati tante cose, con la mente, per decodificare la realtà.

Numeri, segni, simboli, alfabeti.

Come se la mente avesse bisogno di creare un entropia al contrario. Per meglio classificare e decodificare, Scorribandando nelle tre dimensioni. Presente passato e futuro. 

In cerca di risposte. 

Di un ordine. 

Ecco

L' Amore. 

L' amore, l'amore

L' Amore disgrega. 

La Mente aggrega. 

Con uno scambio e trasformazione continua, che ne garantiscono la sopravvivenza. 

Ma contemporanea-mente fa un processo inverso. 

Magico

Che va  oltre la stessa fisica.

L' Amore magnetizza. 

Va contro, pur inglobandolo, lo stesso princìpio entropico che regge l'universo e il senso della vita stessa. L'amore va oltre la freccia del tempo e delle tre dimensioni (passato presente e futuro) creando una nuova dimensione spazio temporale. 

È esso stesso questa strana cellula che viaggia nel tempo. 

Un wormhole  che tutto unisce. 

E che ci riporta a noi. 

Al nostro nucleo 

Quando amiamo qualcuno. 

Quando qualcuno ci ama, non ci sentiamo piu sparpagliati. 

Si magnetizzano tutte le nostre memorie passate. 

Del passato resta solo il nostro meglio. 

Il presente è pieno di presenza, il futuro gravido della nostra Essenza. Come se fosse una naturale estensione della nostra manifestazione in materia

Come se fossimo dei cercatori d'oro  e nel setaccio restasse ciò che ha un certo peso. 

Le pepite d'oro. 

La nostra Essenza. 

Il setacciare crea disordine vorticoso

Disgrega per lasciare in superficie il necessario. 

Come fa l'Amore. 

E se l'amore fosse la quarta dimensione? 

E se la quarta dimensione fosse proprio la forza di gravità? 

Quella forza di gravità di cui vogliono cercare di carpirne il mistero? 

Cosa tiene insieme un sistema solare, due pianeti che si gravitano intorno e che creano una loro dimensione preclusa ad altri? 

Forse perché hanno la stessa forza di attrazione e le Anime Affini si riconoscono per questo motivo. 

L' uomo di per sé, essendo di energia elettrica come il fulmine, esercita un'attrazione elettrica discensionale. Dall'alto verso il basso.

La donna fa il contrario.

Il suo elettromagnetismo agisce dal basso verso l'alto.

E si incontrano a metà strada in quello spazio gravitazionale che è uno spazio a sé. 

Con coordinate di tempo solo loro. 

In una dimensione atemporale e aspaziale, che viaggia nel tempo come una capsula pulsante d'amore.

Ma si deve avere la stessa massa, lo stesso campo elettromagnetico

Per respirarsi senza bombole di ossigeno. 

E con i piedi scalzi sul cuore dell'altro. Senza fluttuare perché non si può atterrare sull'altro. Questo è quando vi è assimetria e si creano distanze siderali. 

Sentirsi e viversi con tutti e cinque i sensi

In uno scambio alla pari. 

Tra cielo e terra,  fluttuanti e appartenenti al Cielo Divino, ma con i piedi l'uno sulla Terra dell'altro.  

Nella propria dimensione spazio temporale magica, Sacra. 

Incantata 

Quella dell'Amore. 


Tiziana Fenu 

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Ma l'amore non basta



💛Le bithie dalle doppie pupille

 Le Bithie dalle doppie pupille, una tradizione che ritroviamo nella nostra terra, in Sardegna, la cui simbologia di accomuna anche a quella dei Giganti di Mont'e Prama, gli esseri divinizzati, che, come le Bithie, hanno le doppie pupille, come simbolo della sinergia lunare e solare. 

Un'energia creatrice, che è fonte di vita. 

La B come il secondo Sacro Archetipo Ebraico Beth, il "contenitore", la Forma attraverso la quale l'energia divina si manifesta in vita, in creazione. 

In effetti, c'è affinità fonetica, tra "vita" e "Bithia"

Bithia, biddio, (ombelico), omphalos, il punto focale che dà origine alla comunità, la "bidda", il paese, il fulcro della prima comunità in espansione 

Come riporta la Blavatskj nell'Iside svelata "Fra i moderni Parsi, come fa notare un traduttore del RigVeda, esiste la credenza, durata fino a oggi, che i loro adepti hanno una fiamma nell’ombelico, la quale illumina per loro ogni oscurità e dischiude il mondo spirituale, come tutte le cose invisibili o distanti. Essi la chiamano la lampada del Deshtur, o alto sacerdote, la luce del Dikshita (iniziato), e con molti altri nomi."

Bithia è anche il nome di un'antica città "punica" rinvenuta in Sardegna nella costa sud occidentale, a circa 50 km da Cagliari, l'attuale  Chia. 

Bithie conosciute nella civiltà sciita, che presenta, nelle antiche cartine, un'Olbia, omonima alla nostra sarda, sulle rive del mar Nero, che in origine si chiamava Odessa. 

Bithie

Radice Bi-

Doppie. 

Doppie anche nella simbologia. 

Guaritrici 

Dal sanscrito  "bhisaj", che significa tanto 'poeta' quanto 'guaritore, medico. 

Ma la radice bhi si traduce anche come "terrore/spavento" 

Nell' Iside svelata" di Helena Blavatsky, troviamo che la prima emanazione femminile veniva chiamata Bythos o Profondità 

Essa corrispondeva alla Shekinah dei cabalisti, il “Velo” che nasconde la “Sapienza” nel cranium della più elevata delle tre teste. 

Il vedere oltre, appunto. 

Le tre teste, la Sapienza più elevata, la pupilla e due cerchi concentrici intorno.

I tre Soli, le tre illuminazioni di nascita e rinascita, lungo la Via Lattea. 

Le tre porte iniziatiche. 

Le tre cornici onnipresenti nella nostra Antica Civiltà Sarda, soprattutto nelle Domus de Janas. 

Come la Monade pitagorica, questa Sapienza senza nome era la Fonte della Luce, e Ennoia, o Mente, era la luce stessa.

Questa era anche chiamata “Uomo primitivo”, come l‘Adam Kadmon, o antico Adamo, della Cabala. 

I Giganti di Mont'e Prama sono degli Iniziati, rappresentano quell'unita Monadica che li erge ad esseri divinizzati, dei Giudici, custodi del Tau, del Sigillo Divino. 

Invero, se l‘uomo fu creato a immagine e somiglianza di Dio, questo Dio era simile alla sua creatura nella forma: e quindi era l‘”Uomo Primitivo”. 

Il primo Manu, quello che si evolse dal Swayambhuva, “colui che esiste non rivelato

rivelato nella sua gloria”, è anche, in un certo senso, per gli Indù, l‘uomo primitivo. 

Così la “non rivelata e senza nome” Bythos, il suo riflesso femminile, ed Ennoia, la mente rivelata che procede da entrambi, il loro Figlio, sono le controparti della prima triade caldea come pure della Trimurti brahmanica.

Nel sistema ofita: Ophis (altro nome per Ennoia), il Figlio Inoltre ognuno di questi sistemi ha una triplice trinità maschile, ognuna derivante separatamente da se stessa attraverso una Divinità femminile. 

C'è da sottolineare che gli Ofiti erano un sistema gnostico che venerava il serpente come simbolo di conoscenza del Bene e del Male. Il termine "Ofiti" deriva dal greco antico ophis, che significa "serpente" 

Sappiamo che il simbolo del serpente è presente nel simbolo della tribù dei Dan, di cui ho già approfondito tempo fa( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/11/il-simbolo-della-tribu-di-dan.html?m=0), in cui sono presenti anche le lettere e archetipi Nun, e Dalet, che, insieme, formano la Tau, l'Archetipo del sigillo Divino, il ventiduesimo. 

Serpente, inteso come Nehustan, il serpente bronzeo della Kundalini, della conoscenza. 

E in virtù di questa simbologia del Serpente inteso come Sophia, Conoscenza, Kundalini, Shekinah, notiamo come Bithia, sia foneticamente molto simile alla Pithia greca, la sacerdotessa di Delfi, che oracolava nel tempio di Apollo. 

Una sciamana, che vedeva oltre. 

Come ho scritto già ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/09/oracolo-di-delfi.html?m=0) 

"Dopotutto, quello di Delfi non era un oracolo qualunque ma il più importante del mondo, dato che, secondo il mito, si trovava proprio al centro del pianeta.

[...] Talmente importante era l’oracolo di Delfi che, come testimonia anche Platone, ogni aspetto della civiltà greca, la legislazione, le campagne militari, la costruzione dei santuari, la sepoltura dei morti poteva avere luogo solo dopo un consulto con la Pizia.

Questo nome deriva da un altro mito, secondo cui il dio Apollo lottò con il serpente oracolare Pitone, posto a guardia del santuario di Delfi, allora dedicato a una divinità femminile, lo uccise e con la sua carcassa eresse un nuovo oracolo intitolato a sé stesso. Da allora, le sacerdotesse acquisivano il potere di predire il futuro che, fino a quel momento, era riservato al serpente.

I vaticini avvenivano secondo una modalità molto particolare. Nel santuario esisteva una stanza sotterranea, l’adyton, talmente segreta che non ne esiste nessuna chiara descrizione antica. 

Al suo interno accedeva la Pizia che prendeva posto su un tripode, un recipiente a tre piedi, e attendeva di cadere in trance. Ancora secondo Plutarco, lui stesso sacerdote nel tempio di Apollo, la donna riceveva le sue visioni grazie a “dolci vapori” che fuoriuscivano dalle rocce. In tempi recenti si è cercato di capire se potessero esistere in zona antiche dispersioni gassose tali da provocare allucinazioni e alterazioni dello stato mentale". 

Un tripode sciamanico è stato ritrovato nel 1968, nella grotta di Santadi. 

Ne ho parlato in un mio post ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/10/i-motivi-pibiones-nella-cultura-sarda.html?m=0) 

"Uno dei ritrovamenti più importanti in Sardegna dal punto di vista speleologico ma soprattutto archeologico, nel territorio di Santadi nella cavità carsica della “grotta Pirosu” un gruppo di speleologi e studiosi scoprirono un tempio nuragico sormontato da un tesoro di straordinaria bellezza, composto da migliaia di pezzi tra cui vasellame e bronzi di raffinata fattura.

Reperto in cui avevo esplicitamente sottolineato la presenza simbolica del  doppio

" Protuberanze che indicano chiaramente l'elemento fecondante taurino, penetrante, mascolino, rappresentato dalla punta delle corna, che  penetra la sfericita' del grembo femminile, rappresentato appunto da queste sfere. 

Sono le stesse sfere, a fine corna, che troviamo nel bronzetto androgino di Abini, ritrovato a Teti, in provincia di Nuoro, che presenta anche elementi femminili, come i cerchi concentrici su braccia, gambe e collo, e la valenza del "doppio"

E ancora "Una rappresentazione beneaugurante di fecondità e fertilità per questa unione sancita con il Sacro vino

Stessi elementi sferici delle sfere pendenti,  che simboleggiano il grembo, sopra le quali  sono incise delle piccole circonferenze ravvicinate, quasi a simulare i chicchi di uva

Tre sfere, in accordo con la simbologia del numero 3, così importante nella cultura e Civiltà Sarda, simbolo di nascita, morte e rinascita, e di creazione completata"

Dimensione concettuale e simbolica, quella del doppio/gemellare, estremamente presente nella nostra Antica Civiltà Sarda, perché è il doppio, inteso anche come ombra, come l'ombra proiettata, capovolta, sulla tholos del pozzo Sacro di Santa Cristina, che manifesta il Divino( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/il-concetto-di-gemellare.html?m=0) 

Un divino, un gemellare, un doppio, capace di vedere oltre, di avere accesso ad una dimensione "altra", che si manifesta quando le due polarità, maschile e femminile, il doppio occhio, lunare e solare, sono in equilibrio, tant'è che l'ombra capovolta, estensione dell'anima, si manifesta durante gli equinozi, durante una dimensione di equilibrio. 

L'ombra, qui da noi in Sardegna, ha una valenza Sacra, di nascita e rinascita, nel grembo della Madre, del pozzo Sacro, lunisolare, orientato, come asse, ai solstizi, ma che, durante gli equinozi, manifesta la Sacra rinascita, possibile solo quando le due polarità sono in equilibrio.

Su Mommotti è attributo riconducibile alla figura del Mamuthones, che viene divinizzato e liberato dalla sua parte animale, dalla simbologia de su Issohadore, che con il lazo a forma di Ankh, detto "Sa soha", lo divinizza, lo erge a nuova rinascita, ne ho parlato tante volte

(  https://maldalchimia.blogspot.com/2021/08/sa-soha-il-nostro-ankh-sardo.html?m=0) 

Ed ecco quindi, che la simbologia della Bithia a doppie pupille, si estende ad un significato più ampio, in cui la dimensione del doppio, presente anche visibilmente nel guerriero di Teti( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/04/geometria-sacra-guerriero-teti.html?m=0) un'altra rappresentazione di un essere divinizzato, doppi occhi, doppie braccia, si estende ad una valenza molto più importante. Una rappresentazione androgina, Monadica, come gli stessi Giganti di Mont'e Prama, di cui ho parlato più volte

È la dimensione del Divino, di cui sicuramente, le Bithie dalle doppie pupille, erano le sacre rappresentanti femminili, le nostre Janas

Nell'immagine 

Bithia . Testina votiva in terracotta proveniente dall'antica città sarda (III-I sec. a. C., Cagliari, Museo Archeologico Nazionale) 

Una rappresentazione che unisce la simbologia delle Dee turrite( Mgd in ebraico, significa torre. Torre, come i nostri nuraghi. Pensiamo a tutte le Mgd, le Magdalene, i Sacri Femminini rappresentati come Dee turrite. Mgd legato anche alla dimensione dell'amigdala - stesse consonanti Mgd-- alla pineale, all'apertura del terzo occhio, del vedere oltre), con la simbologia del mascolino( ha una barba appena accennata) 

Gli occhi doppi. 

L'arcata sopraciliare e il setto nasale uniti a formare una T, la T degli Iniziati. 

Una Bithia, perfetto sincretismo delle grandi energie, maschile e Femminile, che regolano l'universo, come i nostri Giganti di Mont'e Prama, più sofisticati, nel manifestare anche l'energia femminile, ma pur sempre presente( 

https://maldalchimia.blogspot.com/2021/01/la-regalita-dell-ur.html?m=0), oltre che nelle doppie pupille


Tiziana Fenu 

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Le Bithie dalle doppie pupille




domenica, aprile 06, 2025

💙6 aprile festa delle rune. Runa Ehwaz

 Oggi 6  aprile, è la festa delle Rune, dedicata anche al Dio Odino, il Dio della Guerra e della Conoscenza, della mitologia norrena.

Il nome deriva dal nordico antico e significa "scrittura segreta", le cui iscrizioni più antiche risalgono già dall' età del bronzo. 

Solo nel 200 d.C. si diffuse come alfabeto. 

La serie completa delle 24 rune è chiamata "Furthark", e sono associate tra loro in tre gruppi da 8 rune ciascuna. Hanno anche un valore ideografico, e come suono fonetico ricordano l' alfabeto cinese.

Il Furtark era considerato Sacro e veniva inciso ovunque, specialmente presso i Vichinghi, perché erano considerate come una creazione di Odino la divinità principale della mitologia norvegese, che aveva donato il suo io, il suo ego, quando si gettò sull' albero del Mondo Cosmico per ottenere la conoscenza segreta utile all' espansione del suo essere.

Il gesto di Odino  è un modello evolutivo che indica il processo trasformativo di cui sono portatrici le rune ( non sarà un caso che il verbo inglese "to run" significa " procedere"), i cui poteri curativi erano espressi per lo più nell' osso di balena appeso sulla testa dell' ammalato.

La divinazione delle Rune veniva fatta anche dalle donne, e venivano conservate in sacchettini in pelle. 

La runa che rappresenta energeticamente il giorno di oggi, che è un giorno 19, è la runa Ehwaz, la runa associata a Odino, che ha come simbolo un cavallo, l'Sleipnir, il cavallo magico di Odino avente otto zampe( il numero 8 è legato al Femminino, alla stella a 8 punte) che attraversa i diversi 9 mondi di Yggdrasil, che dall’inconscio più profondo portano ad Asgard. 

Ehwaz è il simbolo del veicolo, del cavallo, che conosce e controlla il viaggio e che è fuso con il cavaliere stesso. E’ il percorso dell’anima.

È l'unione ierogamica che consente il percorso iniziatico 

Di questa runa Runa Celtica Ehwaz,  ho parlato in occasione della tomba dei Giganti di Nixias, la cui stele è chiamata  "su cuaddu de Nixias" ("il cavallo di Nixia") , a cui vi rimando l'approfondimento nel mio link ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/tomba-dei-giganti-di-nixias.html?m=0). 

Ma ne ho parlato anche in occasione delle nostre Amazzoni sarde, che ancora si esibiscono, come le bellissime Amazzoni di Pattada ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/05/le-amazzoni-di-pattada.html?m=0), la cui figura ancestrale risale alla nostra antichissima Venere di Macomer, rappresentata senza il sen*o destro ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/la-venere-di-macomer.html?m=0

Scrivevo

"Egua", il nome in sardo della cavalla femmina( che nel corso del tempo, è andato ad assumere un'accezione negativa, con il predominare del patriarcato), è molto simile al nome della runa celtica Ehwaz, che significa "unione divina", e che rappresenta l'unione mistica per eccellenza, quella rappresentata da una coppia di cavalli, animali considerati sacri, gli Dei guaritori, che proteggevano le unioni. 

I gemelli sacri, legati al mondo dello sciamanesimo, della connessione tra dimensioni, delle ierogamie, come i Dioscuri, protettori dei naviganti, i figli del Cigno( costellazione a cui, noi Sardi, siamo molto legati) 

Il termine "egua" la femmina del cavallo, ha origine nobile.

[...] Amo pensare a queste Sacre Amazzoni, bellissime ed altere, solari e lunari, come le controparti lunari dell'energia mascolina, che, come elemento femminile mercuriale, hanno in sé entrambe le polarità, Mascolina e Femminina.

E, forse, in tempi più antichi, il termine "egua" che adesso si associa ad un Femminino prepotente, "cavallino" , era un termine   nobile, che indicava, già nella sua manifestazione fonetica, con quel "GU", particella presente anche nella parola "Nuragu", e nella parola "Gutturu", gola in sardo, che, alchemicamente, come chakra della gola di creazione della vibrazione drl suoni, è specularmente legato al chakra della creazione, all'ute*ro femminile(  https://maldalchimia.blogspot.com/2020/04/blog-post_18.html?m=0)  

Una vibrazione altissima, regale, da vere depositarie di quell'unione Sacra, come indica la Runa Ehiwaz, tra le due polarità, maschile e femminile, così come è sempre nella Koine' concettuale e simbolica di tutta la nostra Antica Civiltà Sarda". 

Una runa legata al segno della Vergine, la cui luna si troverà martedì, oggi siamo in luna crescente in Leone. 

Non poteva che essere una luna in Leone, simbolo del Sole, di domenica, ancora simbolo del Sole, con Sacro Archetipo Qoph, e Arcano Maggiore XIX del Sole, a decretare questa unione Sacra tra Mascolino e Femminino. 

Un Archetipo Qoph, che simboleggia proprio il legame tra le due polarità, e che, nella sua forma archetipale, era rappresentato da un'ascia bipenne, simbolo proprio, della sinergia tra le due polarità. 

Una runa straordinaria, che ci guida verso l'equilibrio, verso ciò a cui dobbiamo tendere, per sentire quell'unione divina che ci accomuna alle Sacre Frequenze dell'Universo. 

Con infinita gratitudine sempre 


Tiziana Fenu 

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6 aprile festa delle rune. Runa Ehwaz



venerdì, aprile 04, 2025

💙Concerto a Milano /Archetipo 22

 Detto e previsto

Avevo previsto una data 9 aprile, che è contrassegnata da un Archetipo Tau, il più Sacro, il ventiduesimo, quello si cui stanno battendo ultimamente, quando ho espresso le mie considerazioni( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/03/il-kit-della-resilienza.html?m=0) sul video del kit della vergogna e sull'aver mostrato, in particolare, l'Arcano Maggiore XXII del Folle, correlato al Sacro Archetipo Tau, il ventiduesimo, del Sigillo Divino
Archetipo correlato anche agli ultimi due omicidi/sacrifici delle due ragazze ventiduenni, come ho approfondito nel mio scritto, dove già prospettavo altri eventi inquietanti per i giorni traguardati da questo archetipo (https://maldalchimia.blogspot.com/2025/04/archetipo-22.html?m=0)
Devono ammantare ancor di più, di energia negativa questo Sacro Archetipo, come hanno fatto nel video del kit della vergogna.
Archetipo
Ed ecco che proprio per il 9 aprile, a Milano si esibisce un gruppo satanico, i Behemoth, conosciuta per deridere Gesù e tutto il Cristianesimo, glorificare Satana e inscenare rituali anti-cristiani sul palco, in un locale chiamato Alcatraz( già il nome, è tutto dire.
Alcatraz/Milano/Behemoth, il nome del gruppo  polacco( vago riferimento allo scorso pontefice, nota..)
A livello ghematrico, non mi stupisco più di niente
In ghematria ebraica abbiamo per tutti e tre i nomi, un 15( Arcano del Diavolo, ma anche Sacro Archetipo Samech, la fertilità, la pressione per far emergere la nostra Divinità)
Il 15, ridotto, è un 6
Quindi abbiamo un perfetto 666, guardacaso, di cui ho parlato altre volte, il nostro potenziale multidimensionale. Un 6*6*6 veicolato dall'interpretazione numerica del nome "Co*rona", da quando è iniziato questo de*lirio, come spiego nel mio scritto( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/03/semantica-della-corona.html?m=0) 

.
Su Milano, addirittura due numeri 6
Se consideriamo il 6, ripetuto 4 volte, abbiamo un 24, quindi ancora un 6
Insimma, un 666 potenziato
Su  Alcatraz e Behemoth abbiamo anche un 13, la Mem, le acque cosmiche( diluvio ecc, dimensione cosmogonica), ma anche Arcano XIII della Morte
E poi abbiamo il 10, presente in tutti e 3, molto simbolico.
Nuovo ciclo, che si sussegue all'anno 9, la Yod, punto di inizio, di concentrazione, prima lettera del tetragramma divino YHWH, Arcano Maggiore X della Ruota della Fortuna.
Questi non sanno stare fermi
Ritualizzeranno durante il concerto.
Il tempo stringe.
Puntano su numeri forti, su Archetipi potenti.
L'ultimo, la Tau, il Sigillo Divino, che divino non sarà, ma ammanteranno di energia negativa questo Sacro Archetipo.
Avevo sentore, che il 9 si potesse muovere ancora qualcosa, perché stanno attenzionando l'energia di questo Archetipo.
Giusto per sottolineare, Behe  è il mostro citato da Giobbe nell'Antico Testamento che resiste al Dio ordinatore del cosmo e che dovrebbe apparire prima della fine del mondo per seminare il terrore.
Gerolamo[4] Behemoth e Leviathan sono considerati simboli del «nemico», il satana che nel prologo del libro mette alla prova la lealtà e la fede di Giobbe in Dio. Ogni particolare della descrizione dei due mostri viene ricollegato al diavolo e a tutti i suoi alleati.

Alcatraz
706= 13
492=15=6
82=10

Milano
150=6
384=15=6
64=10

Behemoth
208=10
456=15= 6
76=13.

La numerologia parla chiara.
Mercoledì, luna crescente in Vergine
Ancora Femminino
Mercurio e la Vergine.

 Ritualizzare attraverso il Sacrificio del Femminino. 

Lo fanno da millenni, e gli ultimi due omicidi in particolare, sono ricchi di simbologia. 

Osservo, e a volte, vorrei proprio non vedere.
Vorrei aggiungere altro, ma a voi le conclusioni...
Immagine a caso, ma non troppo..
Che ognuno di noi, nel suo piccolo, trovi sempre il modo, di far emergere la luce sulle tenebre

Tiziana Fenu
©®Diritti intellettuali riservati
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Concerto a Milano/ Archetipo 22



mercoledì, aprile 02, 2025

💙Archetipo 22

 "Una donna, non ricordo più chi, chiese ad un amico perché gli uomini si sentono minacciati dalle donne

Lui rispose che hanno paura di essere derisi da loro.

Quando chiese ad un gruppo di donne perché si sentissero minacciate dagli uomini, dissero "temiamo che possano ucciderci". 

( The Fall) 


C'è una reiterazione del numero 22, in questi giorni. 

Due omicidi con vittime  due ragazze di 22 anni

Ilaria Sula, di Roma e Sara Campanella di Messina 

Roma e Messina hanno in comune il valore ghematrico 12, la Lamed, il sacrificio, la prova, Arcano Maggiore XII dell'Appeso 

12 che ritorna in Sula e Sara.

Presente anche nella ghematria di Stefano Argentino, e nella singola parola Stefano. 

Ilaria ha anche il 30, che è il valore ghematrico della Lamed. 

In Sara Campanella abbiamo anche tre volte il 9, che fa 27, quindi ancora un 9

Siamo in un anno 9

Ilaria, scomparsa il 25 marzo, giorno governato dall'Archetipo Qoph , funzione Legame. Arcano maggiore XIX del Sole, il Mascolino. 

Sara, accoltellata, sgozzata dal fidanzato Stefano Argentino, 27 anni, ancora il 9( 2+7)

Stefano Argentino nella sua ghematria ha un 66, e nel singolo cognome un 6

Un 666

Argentino. 

Argentina. 

Bergoglio

Un falso pontificato che non ha fatto altro che distruggere il Femminino. 

Argentino. 

Argento. 

Il simbolo alchemico del Femminino. 

Deve esser tutto in un anno 9.

Manifestazione, Rivelazione. 

Apoteosi 

Distruzione totale del Femminino, per rendere possibile l'unicità di genere nel Mascolino. 

La reiterazione del 22, indica il riferimento all'ultimo Sacro Archetipo Ebraico, la Tau, e all'Arcano Maggiore XXII del Folle, come ci hanno chiaramente indicato in quel pseudo video farlocco del Kit della vergogna, di cui ho parlato pochi giorni fa ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/03/il-kit-della-resilienza.html?m=0) 

La Tau, che nella sua forma archetipale, veniva indicata come una X, come le mani di Osiride incrociate sul petto. 

Un simbolo ricorrente anche tra gli attuali "massoni" Iniziati, o perlomeno, che si credono tali, fantomatici custodi del Sigillo Divino, che la Tau rappresenta, e che si pongono come arbitrari Giudici Divini, che dispongono delle sorti dell'umanità.. 

Siamo in un anno 9 

Ho già avuto modo di ribadire, un po di giorni fa, e caricato oggi sul mio blog( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/04/dna-nono-strato.html?m=0), come la nona sfera, lo strato 9 del DNA, in esoterismo, indichi, la parte multidimensionale, che ha in sé un potenziale di guarigione e rinnovamento altissimo, poiché è punto di connessione con il Divino. 

Si parla erroneamente, quando si confonde un certo ambiente massonico del nono cerchio, con l'effettiva valenza simbolica e sacrale di questa dimensione. 

Sono come due poli opposti, uno votato al Bene, al Divino, uno al Male. 

Vorrei ricordare che il 9 è un numero sacro anche in architettura, poiché certe geometrie divine, come l'angolatura di certi ingressi, che sono come portali per l'altra dimensione, hanno come Matrice angoli a 72 /72 /36

Un 9/9/9, che sommato, fa 27, e quindi ancora un 9.

Il 9 è il numero più sacro. 

Sacro Archetipo Ebraico Teth, il Femminino, la Sophia, la Kundalini di connessione con il Divino, la Shekinah manifestata. 

È la chiave di lettura dell'universo 

Vediamo questa precisa geometria aurea nell'ingresso dei nostri Nuraghi, nella conformazione a Menat( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/04/il-menat-portale-alchemico-dei-pozzi.html?m=0) del nostro pozzo Sacro di Santa Cristina, è di altri pozzi, forse meno famosi, ma non meno importanti. 

E vediamo la stessa conformazione nella piazza di San Pietro, architettata ad emulazione dei portali sacri del passato. 

I portali possono veicolare anche energie negative, e queste continue emulazioni, con Matrice il Sacro, sono tutte rivolte al negativo. 

Anche Dante ha elaborato la Divina Commedia, su Matrice numerica 9, sul Femminino, sulla dimensione angelicata di Beatrice, massima espressione dell'amore divino. 

9 gironi dell'inferno e 9 cieli del Paradiso

( la Divina Commedia  è composta di 3 cantiche formate da 33 canti l’una, la cui somma dà 99, multiplo di 3). 

Chi troviamo proprio esattamente al nono cerchio dell'inferno Dantesco? 

Il Cerchio IX è costituito da un pozzo profondo formato da un lago ghiacciato (Cocito) in lieve declivio verso il centro, dove è confitto Lucifero.

In questo girone sono condannati i traditori, i fraudolenti verso chi si fida. 

I traditori dei parenti, della patria, degli Ospiti, della chiesa, dell'Impero. 

I dannati, confitti nel fondo ghiacciato di Cocito, battono i denti per il freddo e le loro lacrime si ghiacciano non appena sgorgate dagli occhi accecandoli ed aumentando il loro dolore.

La superficie ghiacciata di Cocito, che blocca i dannati nella posizione della loro pena, riflette la loro totale immobilità spirituale nella vita terrena.

Il lago, l'acqua. 

Il Femminino. 

Puniti nella massima espressione del Femminino, l'acqua ghiacciata. 

L'acqua ghiacciata, in natura, è la massima espressione tridimensionale di perfezione, che di manifesta attraverso la perfezione geometrica dei cristalli d'acqua. 

Per contro, il nono cielo del Paradiso, è il cielo di Venere, al Femminino, un cielo legato agli Spiriti Amanti, al Primo Mobile,  chiamato anche cielo cristallino,  che abbraccia tutti i cieli inferiori e trasmette essi il moto, muovendosi di un moto velocissimo 

​Una dimensione che ha il massimo potenziale, proprio come il nono strato del DNA. 

Beatrice chiarisce a Dante che si trovano nel cielo da cui comincia tutto il moto (e quindi anche il tempo), indotto da Dio, che è nell'immobile Empireo. 

Qui il discorso si volge verso diversi temi, e Beatrice sottolinea che si tratta di verità alte, cui gli uomini non pongono mente, perché sommersi dal male dopo aver conosciuto il bene, in un pervertimento dovuto (dalla morale si passa alla considerazione politica) alla mancanza di chi governi

Beatrice sottolinea che ciò proseguirà finché verrà chi invertirà il corso delle cose, e darà vero frutto dopo il fiore.

Dante vede negli occhi di Beatrice, come riflessa da uno specchio, una vivida luce. 

Quindi, si rivolge al cielo, e contempla direttamente un punto di acutissima luminosità, figura della divinità indivisibile, in quanto, come punto matematico, privo di estensione e di materialità, e attorno al punto vede ruotare nove cerchi (i cerchi angelici), il primo con moto più veloce di quello del Primo Mobile, perché infiammato da ardentissimo amore, gli altri con velocità inversamente proporzionale all'ampiezza della loro circonferenza, e dunque alla distanza dal punto che rappresenta il centro.

Quindi, capite bene tutta la profonda valenza alchemica ed esoterica del 9 identificato con il Femminino, con Beatrice, dimensione che consente di attivare il movimento degli altri cieli.

È il Femminino che consente la Forma all'energia creatrice.

E lo vogliono neutralizzare.

Gli eventi degli ultimi giorni sono estremamente simbolici, numericamente. 

Rimango colpita soprattutto dal 22.

È un Archetipo su cui stanno lavorando parecchio, perché è l'ultimo, il più importante, quello degli Iniziati, dei Giudici.. 

Si ripresenterà, come ho anticipato nel mio scritto sul video del kit, il 9 aprile. 

Cosa abbiamo il 9 aprile? 

I due giorni del Giubileo della speranza e la Camera dei deputati  che accoglierà Re Carlo III e la Regina Camilla, in occasione della visita di Stato in Italia dei Sovrani del Regno Unito.

Fatevi due domande a riguardo, ma anche tre.. 


Tiziana Fenu 

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Archetipo 22




💙DNA Nono strato

 Il DNA funziona per istruzioni. 

Senza nuove istruzioni, resta in quelle vecchie, resta solo a livello di gestazione, nel grembo materno, e non si manifesta in tutta la sua potenzialità. 

Potenzialità che unisce la biologia 3D, con le parti multidimensionali del DNA. 

Al centro di ogni atomo ci sono 11 dimensioni multidimensionali , sono studi appurati dalla fisica e anche dal Cern. 

E già connaturato, a livello genetico, abbiamo lo strato 9 del DNA( che ha 12 strati) che opera da guaritore. 

Le remissioni spontanee, sono realtà, e gli antichi, in particolare, ne conoscevano tutte le potenzialità. 

La conformazione del nuovo tessuto cellulare si modifica modificando il magnetismo. 

Siamo nel wormhol tra le due eclissi, tra due fasi lunari molto importanti, quindi in una dimensione energetica estremamente potenziata. 

Osservo 

La temperatura mi segna picchi di 6° notturni e io dormo quasi con lenzuolo. 

I miei cani sono agitati. 

Le improvvise dipartite di giovani e non, si sono intensificate proprio in questo periodo. 

La pressione, su ogni fronte, si è intensificata proprio in questo periodo. 

Ologrammi o satelliti wireless che irradiano di onde elettromagnetiche, molto oltre le bande Ghz consentite? 

Come in un forno a microonde, nel quale il confondere è d'obbligo, e fare pressione su ogni fronte è il metodo più deleterio per andare ad indebolire quella parte 1, il nostro DNA fisico, con tutta la sua reattività umana e di conseguenza, lo strato 9, la parte multidimensionale, che ha in sé un potenziale di guarigione e rinnovamento altissimo. 

Esplosioni solari

Blackout della risonanza Shumman. 

Acufeni altissimi, mai avuti così alti. 

Ci sono interferenze enormi, enormemente potenziate. 

L'Universo cerca equilibrio come può, a queste interferenze. 

Deve essere in un anno 9.

Se la tenteranno in ogni modo. 

Numericamente è un numero chiave. 

È la chiave di lettura dell'Universo. 

Così come è lo strato 9.

Lo switch avviene in questa dimensione di connessione tra l'1 e il 9.

Per poi ripartire con un nuovo ciclo, rinnovati. 

Dalla Yod, decimo Archetipo, il punto di concentrazione. 

E cosa è la concentrazione, se non Essenza? 

Presenza a noi stessi. 

Quale è la cosa più preziosa dell'universo? 

L'energia.

Noi ne produciamo continuamente, l'AT'P

Osservare. 

Osservare sempre. 

E stabilire una profonda connessione con l'universo e con il nostro sentire.


Tiziana Fenu 

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DNA nona sfera



martedì, aprile 01, 2025

💜Precessione equinozi

 Da circa duemila anni la terminologia ufficiale si serve solo di «segni» zodiacali, ciascuno dei quali occupa 30 dei 360 gradi dell’intera fascia. Questi segni portano il nome delle costellazioni dello zodiaco, ma segni e costellazioni non collimano: il segno equinoziale (1°-30°) viene chiamato Ariete indipendentemente dalla costellazione che nella realtà sorge prima del sole all’equinozio. Nella nostra epoca, la costellazione che sorge eliacamente il 21 marzo è quella dei Pesci; ma il «segno» è sempre chiamato Ariete, e lo sarà in futuro quando sarà l'acquario a reggere l'equinozio di primavera. 

E tanto basti per l’opposizione segno/costellazione.

 Quanto alla seconda espressione ambigua, quella del sole che sorge «in» una costellazione (o in un segno), essa significa che il sole sorge assieme a questa costellazione rendendola invisibile. Vi sono diverse ragioni per ritenere che la costellazione (nonché il pianeta che vi si fosse trovato) «in» cui sorgeva il sole all’equinozio venisse detta «sacrificata», «legata al palo sacrificale» o simili; ciò potrebbe infine spiegare come mai Cristo, che aprì l’età del mondo in cui si ha il sorgere eliaco dei Pesci in primavera, venne inteso come l’agnello sacrificato. 

Quando i Pesci sono l’ultima costellazione visibile a oriente prima dell’alba, il sole sorge assieme alla (cioè «nella») costellazione che segue, l’Ariete. 

Dal principio della storia, l’equinozio di primavera si è spostato attraverso il Toro, l’Ariete e i Pesci. 

È tutto qui quello che l’esperienza storica ha mostrato all’umanità: un settore pari a circa un quarto dell’intero cerchio principale della macchina. Che il movimento sarebbe continuato fino a completare il cerchio era tutt’al più un’illazione: per quanto se ne sapeva, poteva benissimo far parte di un’oscillazione avanti e indietro; in effetti c’erano due scuole di pensiero in proposito, e sembra che la teoria dell’oscillazione abbia esercitato sugli antichi mitografi un’attrazione maggiore. Quanto a noi, il sistema copernicano ha spogliato la Precessione della sua solenne grandiosità, facendone una questione puramente terrestre, il barcollare del corso individuale di un pianeta qualsiasi. 

Ma se si fosse trattato, come appariva un tempo, del comportamento misteriosamente preordinato della sfera celeste o del cosmo nel suo insieme, chi mai avrebbe potuto sfuggire all’emozione astrologica? 

La Precessione assunse infatti un’importanza preponderante: divenne il vasto disegno imponetrabile del fato stesso, ove un’età del mondo subentrava all’altra, mentre l’invisibile lancetta dell’equinozio scivolava lungo i segni e ogni età portava con sé ascesa e caduta di configurazioni e sovranità astrali, insieme con le loro conseguenze terrene.

Occorrevano storie per la gente comune, che narrassero come da un’origine fosse sorto il susseguirsi delle sovranità e come fosse avvenuta la creazione stessa del mondo; ma per coloro che sapevano, l’origine era solamente un punto nel cerchio della Precessione, come lo 0 = 24 dei nostri orologi. Questi, oggi, hanno soltanto due lancette; ma i narratori di storie di quei giorni lontani, di fronte all’immensa e lenta macchina dell’eternità, dovevano tener conto di sette lancette planetarie, oltre alla quotidiana rivoluzione della sfera delle stelle fisse, nonché del suo moto secolare nella direzione opposta. Tutti questi moti significavano parti del tempo e del fato.


Tratto da Giorgio de Santillana Hertha von Dechend "Il mulino di Amleto Saggio sul mito e sulla struttura del tempo" A cura di Alessandro Passi EDIZIONE RIVEDUTA E AMPLIATA Adelphi eBook

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Aratea de Leiden- constelacion de Aries

Precessione equinozi



lunedì, marzo 31, 2025

💙Il kit della resilienza

 Video della commissaria europea Hadja Lahbib sul kit della "resilienza" 

Valore ghematrico  

Hadja Lahbib

( In Ghematria ebraica/inglese/semplice) 

656= 17

348= 15 = 🟣6

58= 13


Hadja 

614= 11

144= 9

24= 🟣6


Lahbib

42= 🟣6

24= 🟣6

34= 7

Notate come ci siano, già qui, tre numeri 6, un 666, quattro,, contando il nome per intero. 

6 x4= 24 > 2+4= ancora un 6

Archetipo Vav, l'androgino, l'unione degli Opposti, gli Amanti, Arcano VI. 

Quanto battono sull'androginia? Sul transgender? 

54 anni= 9

21/6/1970   tot 27 = 2+7 = 9


Boussu, luogo di nascita 

632= 11

582= 15= 🟣6

97=16


Belgio

93=12

30= valore ghematrico dell'Archetipo 12, la Lamed, il sacrificio, la prova 

Arcano Maggiore XII dell'Appeso 

50= 5


Bruxelles, capitale del Belgio, sede dell'UE, di cui lei è rappresentante. 

722=11

708=15= 🟣6

118=10


Siamo in un anno 9, di cui ho già approfondito. 

Di deve manifestare

Data del video , mercoledì 26/3/2025 

Luna calante in Acquario 

Sacro Archetipo Ebraico Resh, il ventesimo, la testa 

Arcano Maggiore XX del Giudizio.

Mostra un Arcano Maggiore, quello del Matto, di un mazzo di carte belga( e ringrazio per questa specifica informazione l'amico Massimo Brizigotti, antropologo, tarologo e molto altro) 

Essendo belga, direte, non poteva che avere un mazzo di carte del Belgio. 

Può essere, ma i messaggi subliminali del video sono precisi ed evidenti. 

Il Matto, Arcano Maggiore XXII, correlato al Sacro Archetipo Ebraico Tau. 

La Tau indica il Sigillo Divino. 

Sigillo Divino che che viene custodito dai Giudici. 

La Tau infatti è formata da due lettere, la Nun e la Dalet, rispettivamente, quattordicesimo archetipo con funzione trasmutazione nel grembo delle acque, e quarto archetipo, con funzione stabilità, indicante la dimensione terrena, con valenza energetica femminile. La porta, il passaggio uterino. 

La dimensione del Giudizio, di cui i Sacri Giudici sono custodi, in questa Tau, che comunque veicola una sinergia di maschile e femminile insieme, condizione necessaria per poter assurgere alla dimensione divinizzata, sacralizzata, di Giudici, si lega, per straordinaria correlazione voluta e sfrontatamente  sottolineata, all'Arcano Maggiore XX del Giudizio, Arcano legato all'Archetipo Resh, della testa, del giorno in cui è stato diffuso il video. 

Un video quasi goliardico, in cui la signora in questione, rappresentante proprio dell'Unione Europea, con sede a Bruxelles, impersona, nel suo esporre il kit della vergogna, proprio un matto. 

Un matto irriverente. 

Che ride. 

Che si fa beffa degli altri. 

Un Matto che, per antonomasia è la carta Jolly, qui può fare ciò che vuole. 

Assume qualsiasi valore

Può dire tutto e il contrario di tutto. 

Agire senza ragione. 

Un matto, un folle che nei testi biblici viene definito uno che nel suo cuore non ha Dio, e che ha scarsa intelligenza, poiché ignora la legge di Dio, consapevolmente.

Una deficienza morale che trova riscontro nella insufficiente mentale, e per questo, perpetua il male.

Caratteristica del folle è la scellerarezza del ridere senza motivo.

Si ride mentre si parla di come sopravvivere ad una guerra, allucinante. 

La sciocchezza nel parlare. 

Sono stati scritti fiumi di parole riguardo questi aspetto, nei testi antichi.

Tra l'altro l'etimologia della parola folle è follis, che un latino significa vescica. 

Agire senza testa. 

Video pubblicato proprio in seno all'energia dell'Archetipo Resh, che, voglio ricordare, è lo stesso Archetipo dell'importantissimo passaggio dell'eclissi dell' 8 aprile dello scorso anno( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/03/eclissi-842024-il-segno-di-giona.html?m=0) che è stata importantissima per moltissimi aspetti( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/03/il-serpente-piumato-ed-eclissi-842024.html?m=0)

Portare fuori un Arcano di questo tipo, di matrice belga, si collega a Bruxelles, capoluogo del Belgio, sede delle principali istituzioni della UE, come la Commissione Europea, il Consiglio Europeo, il Parlamento Europeo. 

Si presentano quindi come eletti, come Giudici, che possono fare ciò che vogliono, poiché custodi arbitrari del Sigillo Divino ( la Tau, Archetipo XXII, indicato dall'Arcano del Folle). 

Illuminati ( simbologia della testa, della Resh), che possono avere ampio possibilità di Giudizio ( Arcano XX). 

Che si presentino come eletti, come massoni illuminati, lo dice chiaramente la simbologia del retro della carta, del mazzo di carte. 

Sfondo reticolato, a quadrati bianchi e neri, come la pavimentazione a scacchiera dei templi massonici, usurpata, nella sua ancestrale e divina simbologia, ad antiche civiltà come la nostra sarda, in cui la scacchiera, indica la sinergia tra maschile e femminile, per poter accedere all'altra dimensione. 

Ho scritto svariati approfondimenti a riguardo, di cui l'ultimo, che nomina anche gli altri, è questo ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/04/locchio-di-horus-e-la-scacchiera-di.html?m=0) 

Quindi, un chiaro riferimento massonico. 

A quella élite sionista, di cui i colori azzurro e bianco, come l'abbigliamento della Hadia, sono rappresentanti. 

E poi, sullo sfondo di questo reticolato, abbiamo un cavallo bianco. 

Uno strano episodio, con protagonisti dei cavalli, si era verificato a Londra, il 24 aprile del 2024( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/04/wesakcavalli.html?m=0) 

Scrivevo

"Il cavallo bianco nella simbologia esoterica è legato al simbolismo dei 4 cavalli dell'Apocalisse

"Apocalisse 6( e ritorna il numero 6)

"Il primo sigillo e la sua apertura sono legati alla simbologia del cavallo bianco

2 Ed ecco mi apparve un cavallo bianco e colui che lo cavalcava aveva un arco, gli fu data una corona e poi egli uscì vittorioso per vincere ancora.

[...] Dopo i messaggi di Cristo alle sette chiese, Giovanni descrive i sette sigilli, rotoli sui quali è scritto un resoconto degli eventi che stanno per accadere. 

Si dice che il Cristo risorto, a cui si fa riferimento come l'Agnello di Dio, sia l'unico ritenuto degno di aprire i sigilli. Quando il primo sigillo viene aperto, appare un cavallo bianco, il cui cavaliere va alla conquista. Vengono aperti altri sigilli e altri tre cavalli, uno rosso, uno nero e uno verdastro, compaiono in rapida successione. Questi quattro cavalli e i loro rispettivi cavalieri simboleggiano i conflitti che segneranno l'inizio della distruzione finale dell'Impero Romano. 

Il primo cavaliere ad apparire all’apertura dei sigilli è quello che cavalca il cavallo bianco e viene descritto con in mano un arco e una corona in testa. Ci sono opinioni discordanti sul primo cavaliere, c’è chi crede rappresenti Cristo mentre altri ritengono sia il cosiddetto anticristo. Fino al tempo della Riforma protestante, l'opinione più diffusa era che il cavaliere del cavallo bianco fosse Cristo. 

[...] Brevemente, quindi, i 4 cavalli dell'Apocalisse, rappresentano :

-cavallo bianco, conquista militare( cavaliere con arco)

-cavallo rosso, violenza e stragi ( cavaliere con spada)

-cavallo nero, carestia ( cavaliere con bilancia)

- cavallo verdastro, morte e pestilenza

[...] Direi che la simbologia dei due cavalli, uno nero e uno bianco, sia altamente simbolica

Il bianco, conquista militare, sacrificio, si ferisce con una Mercedes, la prova, la ricompensa, la pietà, il prezzo.

Un Femminino che attraverso il dolore, la ferita, il sangue guarisce. Come se fosse un passaggio necessario.

Il cavallo nero funge da Giustistia. Il suo cavaliere ha la bilancia

Analisi ghematrica

White( bianco in inglese) 

1022=5

390=12🟢Lamed/prova/sacrificio

65=11👑Kaf/Corona/Regina/La Forza


White horse

1255=13⚫Mem/acqua/rinascita /Morte

780=15=🟣 6

130=4


Stanno ribadendo forse che un Primo Sigillo è stato aperto, e che riguarda la conquista militare? 

Il giubileo è stato aperto ufficialmente il 24 dicembre 2024 con l'apertura della Porta Santa nella Basilica di San Pietro. 

Un'apertura molto contestata, per le sue valenze ambigue, su cui non mi soffermo adesso. 

Ma un altro fatto strano, sempre a San Pietro, si è verificato il  7 febbraio di quest'anno. 

Un uomo, di mattina  è salito sull’altare della Confessione nella Basilica di San Pietro, sotto il baldacchino del Bernini, e ha danneggiato sei candelabri di valore  (30mila euro circa per ogni candelabro) e una tovaglia, un paramento Sacro. 

Che sia avvenuto in questa data è simbolico 

7/2/2025 

Somma totale 18= tre volte il 6

🟣666

6 candelabri danneggiati, del valore di 30.000 ciascuno

6 x 3 =18

Ancora il 18

Ancora un 🟣666

30

Valore ghematrico del dodicesimo Archetipo Ebraico Lamed, la prova, il sacrificio. 

Arcano Maggiore XII dell'Appeso. 

Un gesto dissacrante, dalla forte valenza simbolica, orientata a quel 666, a cui l'elite da molta energia, ammantandolo di energia negativa ( ma sappiamo bene, che è il potenziale di Ottava alta, dell'Umano, ne ho parlato in un mio scritto in particolare https://maldalchimia.blogspot.com/2024/03/semantica-della-corona.html?m=0) 

Quindi, capite bene, che ci sono SEMPRE dei messaggi subliminali, veicolati da ciò che vogliono far passare ogni giorno. 

Il video imbarazzante, a dir poco, del kit della scampagnata dietro casa ( dove vuoi andare con due cosine in borsetta?), ostentato con tono goliardico, irriverente e irrispettoso, voleva veicolare questo messaggio di supremazia elitaria, data da un'investitura arbitraria di cui si sono appropriati, come Giudici che decidono la nostra sorte, come illuminati, che sono quindi migliori di noi, di Folli, irriverenti di Dio, che possono fare ciò che vogliono, senza logica, senza giustificazioni. Imptevedibilmente. 

Ce lo stanno dicendo chiaramente, con sberleffo. 

E, giusto per dare un'occhiata anche agli ultimissimi tragici fatti, come il terremoto in Birmania, vediamo che anche qui ci sono numeri particolari 

Terremoto di magnitudo Mw 6.7 del 28 marzo 2025 ore 07:32:04 (Fuso Orario Italia) in zona: Myanmar, Birmania


28 /3/2025 = 22

Ancora Archetipo Tau

Ancora Arcano Maggiore XXII del Folle

Un altro archetipo 22, sarà il 9 aprile, attenzioniamo questa data


Myanmar

582=15= 🟣6

510=🟣6

85= 13


Birmania

172=10

402=🟣6

67=13

Notate come il numero 6 è presente 3 volte, e per due volte abbiamo il 13, Archetipo Mem delle Acque Cosmiche, ma anche Arcano Maggiore XIII della Morte 

Mi viene da pensare alla rivolta 8888 , che fu un'insurrezione nazionale nella Repubblica Socialista dell'Unione della Birmania contro la dittatura militare per ottenere la democrazia; iniziò l'8 agosto 1988 ed ebbe fine con il sanguinoso colpo di Stato del 18 settembre. I militari ripresero il controllo del Paese con la neonata giunta militare chiamata Consiglio di Stato per la Restaurazione della Legge e dell'ordine. 

Sono ancora in guerra civile 

Un regime militare che, attraverso la sua politica aspra e disumana, aveva reso il paese non solo il più povero di tutto il Sud-est asiatico, ma anche il primo per violazione dei diritti umani. 

Un monito, un pesante monito, in previsione di quelli che, chiaramente, sono i loro piani? 

Regime militare imposto tramite un falso allarme di guerra? 

Ne stanno combinando una al giorno, e ci stanno distraendo con cose assurde, impiantando tecnologie sofisticate di frequenze wireless, su tradizioni e spiritualità sacre, cavalcando l'onda della profezia, della scoperta condivisa, e di tutte le fesserie che ci vogliono propinare, mentre ci ridono in faccia. 

Se anche quel briciolo della mia stessa vita, dovesse servire a cancellare dalla faccia della terra questa feccia disumana, ben venga. 

Sogno un mondo migliore. 

Con me, o senza me, non fa differenza. 

Purché differenza ci sia. 

Per i nostri figli. 


Tiziana Fenu 

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