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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

domenica, giugno 15, 2025

💛Bronzetto /Ofiotauro /palo Asherah

 

In merito al mio scritto  di ieri ( https://maldalchimia.blogspot.com/?m=0), in cui approfondisco la correlazione tra la simbologia dell'elmetto del nostro bronzetto sardo, alla simbologia dell'Ofiotauro, simbologia che rimanda, comunque, al Femminino, ritengo che il palo, tenuto comunque sul lato sinistro, il lato del Femminino , insieme alla lancia e all'arco,  sia un simbolo che possa essere ricollegato al culto di Asherah, un culto presentissimo in Sardegna e di cui avevo già approfondito.
Sottolineo questo aspetto, perché il culto di Asherah era diffuso anche tra i soldati israeliti, nonostante il monoteismo prevalente nel giudaismo.
In contesti religiosi cananei e israeliti, un "asherah" (plurale: asherim) era un palo sacro, spesso interpretato come un simbolo della dea Asherah, consorte del dio El. Questi pali erano eretti in luoghi di culto e avevano un ruolo importante nelle pratiche religiose,
Il Deuteronomio 16, 21 vieta di piantare alberi come asherah, mentre altri passaggi biblici menzionano il loro abbattimento e distruzione.
"Non pianterai alcun palo sacro di qualunque specie di legno, accanto all'altare del Signore tuo Dio, che tu hai costruito; non erigerai alcuna stele che il Signore tuo Dio ha in odio".
Ma sappiamo bene che gli antichi Shardana, l'antica tribù dei Dan, era la tredicesima tribù ribelle, e che si aveva grande considerazione del Femminino e Mascolino insieme, in sinergia, quindi, nonostante i divieti canonici, ritengo, che, vista la simbologia dell'elmetto, legata alla simbologia dell' Ofiotauro/Ofiuco/serpente /Femminino, e visto anche che il palo è tenuto sul lato sinistro, visto la diffusione dei culti dei pali sacri, anche, e magari, in particolare, da parte dei guerrieri israeliti ( ho sottolineato più volte le correlazioni tra Israele e Sardegna), si possa trattare proprio di un palo sacro, di un Asherah, visto che una primordiale Asherah, si trova proprio qui in Sardegna, a Bruncu Suergiu
Da un mio scritto (https://maldalchimia.blogspot.com/2022/05/statuina-dea-madre-asherah.html?m=0)

Prima immagine: Dea madre ugaritica della fertilità Asherah, padedra del dio del cielo El, mentre tiene in grembo i due gemelli Shalem e Shahar( Nb: notare come i due nomi abbiano in comune la radice "Sha-" di Shardana).

Coincide con la dea ugaritica Athirat, indicata nei testi ugaritici antecedenti al 1200 aC, come Athirat signora del mare. 
Il culto di Asherah prevedeva l'installazione di pali o di alberi stilizzati, chiamati anch'essi, con il nome di "asherah". 
Ha un albero sacro e uno stambecco rappresentati sulla coscia. 
Esposta all'Israel Museum, a Gerusalemme.
Interessante segnalare (fonte Wikipedia), l'iconografia della giara di Kuntillet Ajrud, con tre figure antropomorfe e l'iscrizione: «Yahweh [...] e la sua Asherah»
Yahweh era considerato Dio nazionale di Samaria, capitale del regno di Israele
La Giara appartiene al periodo della civiltà del Regno di Giuda e Israele, X-VIII secolo e rappresenta Yahweh, il Dio Bes(Dio protettore della gravidanza e fertilità), e Asherah, consorte di Yahweh, che  ha il suo stesso rango divino, come "regina dei cieli e creatrice degli Dei",  e che porta le sue benedizioni, attraverso la sua rappresentazione iconografica di albero, di palo, perché il suo nome significa "albero consacrato".
Come oggetto di culto, infatti, l'asherah può essere costruito, abbattuto, bruciato.
Una coppia divina, quella di Yahweh e Asherah, confermato anche da alcuni passaggi della Bibbia.
Asherah può essere considerata un'antecedente della dea Ishtar e Astarte e Hator, dea egizia. Una dea che piano piano è scomparsa, nell'antico Testamento, assorbita da una dinivita monoteista e patriarcale, israelita( nel Deuteronomio si vieta esplicitamente di piantare pali sacri, e quindi, degli Asherah, "accanto all'altare del Signore Dio tuo" (Deut. 16,21)
Ma la morfologia di questa statuina, è un qualcosa che ho già visto.
L'ho vista nella sua forma primordiale e stilizzata, nel petroglifo  di Ilbono, provincia di Nuoro, in quella che viene chiamata "Sa Pedra e' Is Cincus coros( "la pietra dei cinque cuori)", definizione dalla quale mi discostai, e feci bene, perché oggi ne ho ulteriore conferma(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/la-sacra-vulva-di-ilbono.html?m=0), 
Riprende sia il petroglifo di Bruncu Suergiu, provincia di Oristano, sempre qui in Sardegna, ma anche la  statuina neolitica in terracotta dipinta, esposta al Brooklyn Museum, conosciuta come "la Dea o Danzatrice del Nilo", risalente all'Egitto predinastico, esattamente periodo Naqada II( 3500-3400 a.C.- https://maldalchimia.blogspot.com/2021/06/danzatrice-del-nilo.html?m=0)
Essendo state ritrovate diverse statuine di figure femminili di questo tipo, nell'atto di celebrare una danza con le braccia alzate, si è pensato che fossero sacerdotesse del culto della Dea Hator, la maggiore rappresentante del principio Femminino tra le divinità egizie.
La Dea Hator è la Dea Madre per eccellenza, è la Dea del parto, della nascita, della celebrazione della vita, la Vacca Alata che dà vita al creato.
Esattamente come la Dea Asherah, e come la nostra primordiale dea del Petroglifo di Bruncu Suergiu, così simili nella morfologia. 
La statuina di Asherah, si presenta con  due doppie conformazioni a "goccia/vulva", delineate dalla forma dei capelli e delle spalle e braccia, che contengono i due gemelli speculari. 
Bruncu Suergiu si trova nel parco della Giara, nell'altopiano omonimo, in territorio di Genoni. 
Sa giara, è anche un contenitore che ha proprio la forma bombata di un grembo. 
Genoni 
Gen-
Generare. La stessa radice. 
Chiamata anche sa Jara. 
Ma "sa jara" è anche il nome dell'albume dell'uovo. 
De s'ou
La padedra simbolica del tuorlo solare". 


Da un'altro mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/08/festa-candelieri-sassari-2023.html?m=0
"Il palo asherah, scoperto in ritrovamenti archeologici in Giudea, era un palo sacro eretto nei luoghi di culto cananei per onorare la dea madre ugaritica Asherah, chiamata anche Asertu, consorte del dio El, Baal, YHWH. 
Sono gli stessi pali che adesso vediamo addobbati con i nastri, per Beltane.
Quindi, un YHWH che aveva una consorte, una Asherah, la regina del cielo, e, accanto ad essi venivano sempre piantati dei pali santi.
Questa tradizione probabilmente è rimasta in Sardegna, sotto forma dellla rappresentazione ritualistica dei Candelieri di Sassari, culto dedicato alla Dea Madre, riportato anche dalla Bibbia, per l'Assunta/Ashera del 15 agosto.
In Sardegna siamo pieni di "ashera", di betili conficcati nel terreno, che indica la sinergia del maschile e del Femminile, insieme per la creazione.
La Faradda, la Discesa dei Candelieri di Sassari, è una festa antica almeno cinque secoli, che celebra ogni 14 agosto la devozione cittadina per la Madonna dell’Assunta. Undici ceri lignei di grandi dimensioni, con nastri colorati intorno, sono trasportati a spalla lungo le vie cittadine, fino alla Chiesa di Santa Maria di Betlem. 
Come i nastri intrecciati per Beltane dalle ragazze, insieme ai ragazzi, intorno ai pali. Sarà per questo motivo che si mettono le bandierine colorate appese nei paesi, per le sagre che festeggiano i santi"
I pali, i ceri lignei, conficcati come dei falli lignei, simbolicamente, nel ventre quadrato di Madre Terra, come uno Shiva Lingam indiano. 
La simbologia è quella della fecondazione, dell'ingravidamento simbolico.
Se fossero stati davvero dei ceri, così come sono stati chiamati, la simbologia è la stessa. La cera che si scioglie, richiama la Sacra emissione del Seme Maschile, mentre arde la Fiamma che unisce le due polarità. 
Ritroviamo, però ancora, una simbologia che ci riporta in Giudea, in Israele, come è successo spesso, ultimamente, come avete letto dai miei scritti. 
Una Dea Madre, Asherah, che veniva rappresentata, onorata, con questi pali Sacri, consorte del dio El, Baal, YHWH.
Perché, come il Betilo, che è considerato Sacro, è la Forma che ospita il Mascolino. Dove il Mascolino si manifesta. 
Dove si manifesta l'energia del Dio creatore". 

Una Dea Asherah legata anche alla simbologia della Cenere, quindi alla dimensione della vita dopo la morte.
Ai 40 giorni di Quaresima, inaugurati dal Mercoledì delle Ceneri, necessari alla rinascita.
Guardacaso, il numero 40 è il valore ghematrico del tredicesimo Sacro Archetipo Ebraico Mem, la Sacra Madre delle  Acque Cosmiche, correlato all'Arcano Maggiore XIII della Morte.
Vita e Morte al contempo, custodite dal Sacro Femminino.
Acqua e Fuoco( il palo da bruciare, l'Asherah), ancora, le due polarità, custodite dal Femminino.
Da un mio scritto
( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/03/cenereashasherah.html?m=0)
"Cenere. 
Parola molto simile a Cerere. 
Cerere dea della terra e della fertilità, per i Romani, Demetra. 
Cerere era già presente nel pantheon dei popoli italici preromani, specialmente gli osco umbro sabelli e fu, in seguito, identificata con Demetra. 
Il suo nome deriva dalla radice indoeuropea *ker e significa "colei che ha in sé il principio della crescita. 
Ker/kerere/cerere/cenere
Cenere, invece, in inglese, si dice" ash", che è la radice del nome Asherah, una Dea che mi è cara, di cui ho già parlato altre volte, di cui abbiamo traccia ancestrale in un petroglifo qui in Sardegna, a Bruncu Suergiu, in provincia di Oristano. 
"Il culto di Asherah prevedeva l'installazione di pali o di alberi stilizzati, chiamati anch'essi, con il nome di "asherah". 
Ha un albero sacro e uno stambecco rappresentati sulla coscia. 
[...] Asherah, consorte di Yahweh, che  ha il suo stesso rango divino, come "regina dei cieli e creatrice degli Dei",  e che porta le sue benedizioni, attraverso la sua rappresentazione iconografica di albero, di palo, perché il suo nome significa "albero consacrato.
Come oggetto di culto, infatti, l'asherah può essere costruito, abbattuto, bruciato.
( *dell'asherah bruciato, resta appunto, la cenere, come le palme consacrate che vengono bruciate per il mercoledì delle Ceneri) 
[...] Asherah può essere considerata un'antecedente della dea Ishtar e Astarte e Hator, dea egizia. Una dea che piano piano è scomparsa
Quindi, la correlazione Cenere/Albero/fertilità /rinascita, e vista la stessa radice fonetica di Ash(inglese=cenere) con la dea Asherah, si capisce come sia una dimensione, quella del Mercoledì delle Ceneri, di cui ho già approfondito ieri( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/03/mercoledi-delle-ceneri-2025.html?m=0), che affonda le radici in tempi antichissimi, in relazione al Sacro Femminino archetipale". 

Quindi, in merito a queste riflessioni, ritengo che la simbologia del palo, possa essere ricondotta al  culto del palo sacro dell'Asherah, visto che la sommità acuminata , indica proprio la sua finalità, quello di essere piantato nel grembo di Madre Terra, a protezione.

Un Femminino a protezione. 

Tiziana Fenu
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Bronzetto /Ofiotauro /palo Asherah







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