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lunedì, giugno 23, 2025

💛Giovanni /juvale/Orsa maggiore

 Da un post nel gruppo "Il Sondaggio" by Andrea Milanesi 

(https://www.facebook.com/share/p/1YSd9DeAzN/) 

Un antico tavolo da gioco egizio, e decorato con 29 buche, è stato realizzato in faience, una ceramica invetriata tipica dell’arte egizia. Questo raffinato oggetto risale alla XXVI dinastia, durante il periodo tardo (circa 664-332 a.C.), un’epoca di grande rinascita culturale in Egitto. Giochi da tavolo simili erano molto diffusi tra le élite e spesso associati a riti e simbolismi religiosi. 

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Mie personali considerazioni. 

Ho approfondito a riguardo, perché sono rimasta molto colpita dal simbolo sul dorso, le due coppelle unite. 

È un ippopotamo, esattamente.

Ho riconosciuto subito sul dorso delle due coppelle unite, il simbolo del Gran Carro, dell'Orsa Maggiore, "su juvale" di cui ho approfondito pochissimi giorni fa( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/06/orsa-maggiore-giogo-dei-buoi.html?m=0), ma di cui avevo già parlato nel gennaio del 2024( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/01/mogoro-e-lorsa-maggiore.html?m=0) 

Configurazione, per gli antichi, rivelava anche la sagoma di un ippopotamo, per gli antichi egizi. 

 29 buche, come il ciclo lunare. 

La Dea Tueret, era simbolo di fertilità, ma anche delle forze infere, e rivela aspetti interessanti. 

Inanzittutto la costellazione dell'Ippopotamo faceva parte delle stelle del cielo del Nord. 

Questo ritorna con il discorso toro /bovino, e su Juvale, il giogo dei buoi, che rappresentano l'Orsa Maggiore ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/01/mogoro-e-lorsa-maggiore.html?m=0/  https://maldalchimia.blogspot.com/2025/06/orsa-maggiore-giogo-dei-buoi.html?m=0), perché l'ippopotamo era chiamato il bue delle acque. 

Bue delle acque, che nella mitologia egizia, provocava le esondazioni  del Nilo. 

Le stelle del Nord, le costellazioni circumpolari, le Mesket, che stanno sempre sopra l'orizzonte e non tramontano mai. 

La zampa anteriore  del Toro( le 7 stelle dell'Orsa Maggiore) che rappresentano Set, paredro di Tueret, la dea ippopotamo. 

Taweret potrebbe essere associata all'occhio di Ra, con  Iside che, in versione di Tuaret, causa le esondazioni del Nilo, fertilizzando la terra, durante il periodo chiamato Akhet, che andava da metà luglio a metà novembre, che quindi iniziava in pieno solstizio estivo.

C'e da sottolineare che l'Akhet indica anche un  geroglifico che rappresenta il sole che sorge tra due montagne, spesso tradotto come "orizzonte"  associato al concetto di rinascita e ri-creazione. 

Il sole che sorge tra due montagne, tra due torri. 

Le due torri collegate da una retta, l'orizzonte, proprio come le due torri/nuraghi nel complesso nuragico di Sa Mandra ‘e Sa Giua (o Jua)di cui ho approfondito da poco ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/06/orsa-maggiore-giogo-dei-buoi.html?m=0). 

Avete notato come Juvale sia anche la radice di Juanni, il Giovanni, il San Giovanni che segna l'inizio del solstizio estivo, di cui ho già approfondito( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/06/san-giovanni-in-sardegna.html?m=0)? 

Come ho scritto stamane( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/06/salome-e-il-giovanni-battista.html?m=0) la decapitazione di San Giovanni è simbolica. Deve perdere potenza, come uno spermatozoo che per perde la testa, per donare la vita, affinché l'Horus del solstizio invernale possa nascere 

Un sacri-ficio necessario, per mano di un Femminino. 

E, come San Giovanni, fa nascere il Cristo dalle acque, lo battezza, così le costellazioni del Mesket,  le guardiane del cielo, riguardavano i misteri della nascita e rinascita, poiché il  Meska, durante i riti Iniziatici, misterici, di rinascita, di incubatio, era la pelle sotto la quale si poneva l’iniziando, la pelle che simboleggiava l‘amnios o il chorion, la placenta, la membrana che avvolge il feto. 

Meska, da "mes" che significa “nascita” e ka, “doppio”.

Il passaggio per la pelle, che era simbolo anche dei riti di mummificazione, attraverso la pelle di leopardo, agnello o cervo. 

Mentre scrivo, penso a "su juvale", che veniva posto anche sotto la nuca dei faraoni, o sotto la nuca di chi guidava verso la fine delle sofferenze, su Juvale usato dalla nostra Accabadora, o forse, sarebbe meglio scrivere Akabadora, con la Ka, perché guidava verso la rinascita. 

Le Mesket, le guardiane del cielo, sempre vigili, quelle fanno girare il mondo ( come il giogo, il carro, che gira sempre su se stesso) e rendono immortali), che offrono vita, ma anche morte. 

"Bogadoras" ( coloro che fanno nascere, che portano/bogano, in sardo, fuori) e "Accabadoras" (

 coloro che mettono fine alla vita). 

Forza distruttiva, quindi, ma anche rigenerante, in connessione con Anubi, tanto che Set( che rappresenta la coscia del Toro) e Anubi, spesso vengono sovrapposti, nella dimensione misterica della rinascita. 

La relazione peculiare mostrata tra la Zampa Anteriore del Toro  e l'ippopotamo, è menzionata in parecchi testi mitologici.

Iside, sotto le  sembianze di ippopotamo, sorveglia questo legame della zampa anteriore del Toro, legata con una catena d'oro a due pali. 

Simbologia del giogo, de su Juvale. 

Il Toro domato, tenuto al giogo da Femminino. 

D'altronde, la dimensione della gestione della vita e della morte, è sempre stata di competenza del Femminino, ma lo vediamo anche dalle nostre archetipali icone sarde femminili, della Filonzana, la filatrice, con i due fusi, della quale ho approfondito la simbologia, perché è l'archetipale Fanes, la portatrice di luce( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/01/la-be-fana-jana-fanes-sa-filonzana-e-la.html?m=0), fino ad arrivare a figure importantissime, fino ai nostri giorni, come quella de S'Accabbadora ( approfondimenti https://maldalchimia.blogspot.com/2023/08/dea-acca-laurentiaaccabadorasan-lorenzo.html?m=0) 

Figure femminili legate alla nascita /rinascita, alla luce, in questa o nell'altra dimensione. 

Resta il fatto che la costellazione della Zampa Anteriore del Toro, associata a quella dell’Ippopotamo, è di origine antichissima, indissolubile. 

Gli umani divinizzati, sempre a riflesso delle costellazioni. 

Se Set, Paredro della Dea  ippopotamo Tueret, rappresentava il Solstizio invernale,  la nascita di Horus, la dea Tueret,  rappresentava il Solstizio estivo. 

Solstizio estivo che celebra la luce, e la Dea Tueret, celebrava il parto, il venire alla luce, nel  cielo del Nord, di Mesket,  dell'immortalita, l'Eden, l'albero della vita difeso dai due cherubini. 

Asino e bue si sovrappongono, come simbologia ( il bue e l'asinello a difesa della mangiatoia, è un'iconografia arrivata fino ai giorni nostri, come i due cherubini a difesa dell'Arca dell'Alleanza ). 

La  Zampa Anteriore di Set incatenata ai due pali d’ormeggio di pietra, affidata a Iside, che sotto le sembianze di un Ippopotamo, “il bue delle acque” come lo chiamavano gli Egiziani, la custodisce e la sorveglia. 

Tutte costellazioni che trovano risonanza nella simbologia della nostra Antica Civiltà Sarda perché davanti al toro si trova anche  la dea Serket( anche questo, molto interessante, la Dea Scorpione, simbolismo legato alle acque, ai Giganti di Mont'e Prama - https://maldalchimia.blogspot.com/2024/05/simbolismo-zig-zag-guanto-gigante-di.html?m=0). 

Le Mesket, le guardiane del cielo, sempre vigili, quelle fanno girare il mondo ( come il giogo, il carro, che gira sempre su se stesso) e rendono immortali, con un Focus, in particolare, per queste costellazioni tra Sagittario e Capricorno. 

Parentesi. Tra Sagittario e Capricorno, si trova Ofiuco, che è strettamente legato alla nostra Antica Civiltà Sarda ( approfondimenti https://maldalchimia.blogspot.com/2023/10/ofiotauro-simbolo-del-toro-e-del.html?m=0) di cui ho parlato anche recentemente, riguardo un bronzetto, che ha due simboli legati al Sacro Femminino, l'elmetto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/06/bronzetto-ofiotauro.html?m=0) e il palo ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/06/bronzetto-ofiotauro-palo-asherah.html?m=0). 

 

Iside, sotto le  sembianze di ippopotamo, sorveglia questo legame della zampa anteriore del Toro, legata con una catena d'oro a due pali. 

Interessante notare che la dea ippopotamo è spesso rappresentata in piedi con una mano sul segno Sa, che significa protezione e sulla schiena ha spesso le zampe del dio coccodrillo Sobek, rappresentante delle forze disgregatrici. 

Un amuleto usualmente rinvenuto è un coltello sacro, o un bastone da lancio, ricavato da una zanna in avorio d’ippopotamo, recante immagini di molte divinità armate di coltelli e/o del geroglifico “sa” ( ), ovvero “protezione”, che veniva poggiato sul ventre della partoriente per allontanare il pericolo.. 

"Sa" è l'articolo determinativo usato nella lingua sarda, "la". 

"Sa" è anche la radice di Sardegna. 

Coincidenze? 

Il coltello, come ho scritto pochi giorni fa, il coltello simbolo del solstizio è Sa Arrasoja ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/06/il-pugnaletto-sardo-e-il-solstizio.html?m=0), un simbolo solare, del venire alla luce, collegato quindi alla stessa simbologia della Dea Tueret, che era la protettrice del parto, tanto che, dei 58 coltelli sacri noti, ben 45 ne contengono la rappresentazione normalmente appoggiata, o recante, il geroglifico “sa”.

La Dea Tueret ( chiamata anche Ipet), verrà chiamata anche “R(e)r(e)t”, la “scrofa”, e come tale assimilata a Nut, protettrice dei morti e delle necropoli, con il compito di difendere Osiride, durante il suo viaggio nella Duat. 

La  dea è rappresentata come un ippopotamo crestato con un coccodrillo sulla schiena.

E anche questo è molto interessante, perché vi è "correlazione tra  il nostro pozzo Sacro Canopoli, con il suo gemello nel pozzo di Nulvi, e con la conformazione a Menat, che contraddistingue, e funge da equilibrante, i nostri pozzi Sardi, e il pozzo di Kom Ombo, tra Nubia ed Etiopia( a cui siamo particolarmente legati per una serie di motivi) può essere un riferimento a quella dimensione di catabasi/anabasi,  dell'oltretomba, collegata al dio Sobek, consorte della Dea Hator, il cui simbolo è proprio il Menat. 

Il pozzo Canopoli, ha la stessa radice del nome  dei Canopi Egizi, lo stesso nome quasi. 

I vasi canopi sono contenitori destinati a racchiudere gli organi interni( polmoni, fegato, stomaco ed intestini) asportati dal corpo durante la mummificazione"

( approfondimenti a riguardo nel mio scritto https://maldalchimia.blogspot.com/2024/07/pozzo-canopolicanopi-egizi.html?m=0) 

Vi erano anche dei "geni" che presiedevano al parto, come Meskhenet , e tutelavano la madre (Tueret, che proteggeva la Madre) ed il nascituro, il nano Bes, che proteggeva i neonati 

Meskhenet recava  sul capo un geroglifico che rappresentava un utero bovino, molto interessante, perché è una conformazione uterina presente nelle nostre Domus de Janas ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/09/petroglifo-sardo-e-siciliano-confronto.html?m=0/ https://maldalchimia.blogspot.com/2023/03/spirale-speculare-domus-di-oredda.html?m=0) 

Sul Dio Bes, idem, ho trovato tante corrispondenze con la nostra Antica Civiltà Sarda, una figura che ho sempre trovato interessantissima, a cui vi rimando agli approfondimenti 

https://maldalchimia.blogspot.com/2024/06/dio-besmanico-di-rasoio.html?m=0

https://maldalchimia.blogspot.com/2022/08/dio-besgorgone.html?m=0

https://maldalchimia.blogspot.com/2022/09/dio-besgorgone.html?m=0

https://maldalchimia.blogspot.com/2024/06/il-dio-be-bessiu-custode-della.html?m=0. 

Come vedete, i simboli rivelano sempre correlazioni straordinarie, ricchissime di collegamenti, di linguaggio celato, ma identificabile, e soprattutto, sempre una correlazione con le dinamiche dell'universo, delle costellazioni, e questo, è assolutamente straordinario, perché trovo sempre straordinari riscontri soprattutto con la nostra Antica Civiltà Sarda, che considero Matrice assoluta delle altre. 

Con infinita gratitudine sempre, per queste piste. 


Tiziana Fenu 

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