Da un post del fotografo Nicola Castangia ( https://www.facebook.com/share/p/1BeqCp6Qr5/)
Ossi
La Tomba Maggiore della necropoli di Adde 'e Asile
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Ho già avuto modo di scrivere su questa straordinaria Necropoli, con 11 ipogei, tra cui, anche, la straordinaria Domu de Jana delle clessidra, di cui vi lascio l'approfondimento nel mio scritto https://maldalchimia.blogspot.com/2023/05/domu-de-jana-della-clessidra-ossi.html?m=0
Oggi mi soffermo su un petroglifo in particolare.
Un elemento verticale e tre orizzontali.
Sembra proprio il simbolo archetipale del quindicesimo Sacro Archetipo Ebraico Samech, che indica la dimensione della fertilità, poi, tardivamente codificato nella sua forma attuale, quasi un orobourus
Sembrerebbero falci di luna appena accennate, o protomi taurine, che, come sapete dai miei scritti, hanno sempre anche una valenza uterina di nascita e rinascita, come le conformazioni delle Tombe dei Giganti.
Il numero tre, è legato alla dimensione della "nascita/morte/rinascita", come le tre cornici onnipresenti nelle false porte alchemiche delle Domus de Janas, o nelle coppelle.
Un tre di nascita e rinascita, di creazione, correlato anche all'antica simbologia astrale e cosmica dei tre Soli di rinascita lungo la Via Lattea, in cui si snoda proprio la Y taurina/ uterina, con il corno sinistro più piccolo, come è sempre rappresentato anche nelle ierofanie, di rinascita, come spiego nel mio scritto di approfondimento( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/la-y-taurina-di-ascensione-lungo-la-via.html?m=0)
Osservando questo particolare petroglifo, mi rendo conto che è similissimo( anche perché la curvatura dei elementi orizzontali non è particolarmente accentuata, quasi inesistente) alla forma archetipale del quindicesimo Sacro Archetipo Ebraico Samech, con funzione "pressione".
Ne ho parlato anche in un mio scritto riguardo la correlazione con il pozzo Sacro di Santa Cristina, che sapete benissimo, dai miei scritti, è manifestazione di proporzioni auree, di precise Geometrie Sacre.
Scrivevo, nel mio scritto, in quel particolare caso, in correlazione del Pozzo di Santa Cristina, con il Pantheon romano ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/04/simbolismo-del-21-aprile-santa.html?m=0)
"In particolare, alchemicamente molto importante, se sommiamo i 24 gradini di discesa( del pozzo di Santa Cristina) con quelli speculari, in numero dimezzato, 12, con il numero degli anelli della Tholos, 24, abbiamo un 60
Sulla simbologia numerica avevo già approfondito ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/06/osservavo-la-piantina-del-pozzo-di.html?m=0)
Ma questo 60, oggi, mi risulta particolarmente importante, perché è il valore ghematrico dell'Archetipo Samech, il quindicesimo, con funzione "pressione"
È un'energia che fa pressione affinché il Divino si manifesti.
E il Divino, nel nostro pozzo di Santa Cristina, che rappresenta la fertilità, l'unione tra Fuoco e Acqua, tra sole e Acqua, tra sole e luna, visto che è anche un traguardatore lunisolare, di manifesta proprio tramite le ierofanie, che divinizzano la materia, la pietra.
Una perfetta Geometria Sacra, di cui è permeata tutta la nostra Antica Civiltà Sarda, come sempre sottolineo e argomento.
Guardacaso, la ierofania nel pozzo di Santa Cristina, si manifesta in concomitanza dell'ingresso della costellazione del Toro.
Simbologia del Toro, che nella nostra civiltà ha una valenza ierogamica particolare, perché unisce, in sinergia, simbologia taurina e uterina insieme, come rivelano le innumerevoli protomi taurine/uterine nelle nostre Domus de Janas, e la stessa conformazione delle nostre antichissime Tombe dei Giganti.
Sinergia, necessaria alla vita, e alka stessa vita dopo la morte, per la rinascita.
È la sinergia dell'Archetipo Samech, l'Archetipo della Fertilità".
Alla luce di questo nuovo simbolo, di questa vasta necropoli in cui vi è anche una Domu de Jana detta delle clessidre, come ho segnalato nel mio link di approfondimento iniziale, in cui viene sottolineata la sinergia tra le due polarità, simbolismo anticipa, e in un certo senso, riconferma, la koine' concettuale e simbolica che poi si palesa in modo chiaro durante la cultura di Ozieri, dal 4000 al 3000 circa aC, con la riproduzione di figure stilizzate a clessidra( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/10/ballu-tundu.html?m=0), che altro non indicano che le due polarità, maschile e femminile in sinergia, per la Creazione, ecco che si trova un filo conduttore concettuale e importantissimo, che passa attraverso Domus de Janas, pozzi Sacri, decorazioni più tardive, attraversando secoli, millenni di storia.
Avevamo già visto questo concetto, e questo simbolismo, esemplificato nella griglia della Scacchiera di Pubusattile, a Villanova Monteleone, che indica la griglia creativa, la sigizia del Padre e Madre creatore, insieme, funzionale all'alchimia del trapasso, della guarigione( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/06/la-scacchiera-de-sa-pala-larga-bonorva.html?m=0)
In questa forma a clessidra, che anticipa l'iconografia del dipolo elettromagnetico, del Sacro Vajra, di una energia dinamica, vi è proprio l'idea di movimento, di espansione, di sinergia attiva, enfatizzata anche da quei bassorilievi a Chevron, in duplicazione nella "coppa pubica femminile", facilmente sovrapponibile alla schematizzazione della protome taurina.
In espansione in modulo di tre ( ma li abbiamo visti anche in moduli da 5- https://maldalchimia.blogspot.com/2022/03/motivi-chevron-nelle-domus.html?m=0), per manifestare il concetto di nascita, morte e rinascita.
Quindi, anche in questo caso, perfettamente in linea con tutta la koine' concettuale e simbolica della sinergia tra Opposti della nostra Antica Civiltà Sarda, ancora una manifestazione, stilisticamente ancora più evoluta e raffinata rispetto alla griglia della Scacchiera iniziale.
Inoltre, la configurazione a clessidra, in cui le due polarità si intersecano, rivela comunque, la simbologia della vulva femminile, il rombo, l'athanor alchemico, attraverso il quale, l'energia creatrice può manifestarsi"
Ed ecco che ritroviamo proprio il simbolo archetipale della Samech, che simboleggia la fertilità, un simbolo archetipale che è arrivato fino ai nostri giorni, come simbolo di uno dei bastoni di potere del Papa( oltre la ferula, che riprende la conformazione delle spirali onnipresenti, nella nostra Antica Civiltà Sarda, e prede in prestito anche il nome dell'erba più diffusa in Sardegna, "sa ferula", chiamata anche l'erba del Diavolo. Guardacaso, ma mai per caso, il quindicesimo Archetipo Samech, corrisponde all'Arcano Maggiore XV del Diavolo, senza contare, che 15, è anche "1+5", quindi un "6", con tutta l'immensa simbologia correlata all'esagono, al Cubito reale, al fiore della vita a 6 punte, importantissimi nella nostra ancestrale tradizione sarda, di cui ho sempre parlato e approfondito in svariati scritti)
Di ferula è fatto anche il Sacro bastone fertilizzante e alchemizzante, degli Issohadores ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/01/simbologia-danza-mamuthones.html?m=0)
"Toccato e "provocato" al risveglio spirituale, anche attraverso un bastone, come il bastone del comando degli uomini di potere, delle figure sacerdotali di potere.
Il bastone del tirso, che viene generalmente rappresentato con una pigna alla sommità, che rappresenta simbolicamente, la ghiandola pineale.
Il Tirso è anche il nome del nostro fiume sardo più lungo. Non può essere una coincidenza( approfondimenti a riguardo nel mio scritto https://maldalchimia.blogspot.com/2024/04/la-131-e-il-fiume-tirso.html?m=0)
Con questo bastone di ferula, di cui è ricca la Sardegna( e il tirso, è creato solo con la ferula, perché è resistente al fuoco), Is Isshuadores, pungolano i Mamuthones, anche nei genitali.
Perché è a livello sessuale, della materia, che avviene l'alchimia.
La procreazione Sacra, non bestiale, animale*.
La fecondità, appunto, dell'Anima e del corpo.
E ritorniamo alla simbologia del Sacro Archetipo Ebraico Samech, nella sua forma archetipale, presente in questa Domu de Jana di Ossi.
Perché queste simbologie archetipali nascono in luoghi sacri, alchemici, di trasmutazione, di rinascita, quali sono le nostre Domus de Janas.
E non poteva che essere rappresentato, nella sua straordinaria forma archetipale, che unisce l'elemento maschile ( l'elemento verticale) e l'elemento triadico femminile( i tre elementi lunari femminili, la prima rappresentazione della Dea Femminile triforme), in sinergia per la fertilità, per la rinascita nella nuova dimensione.
Immensamente grata ed emozionata, e un grazie al nostro straordinario fotografo Nicola Castangia per aver immortalato questo straordinario archetipo.
Tiziana Fenu
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Domus de janas di Ossi, Samech





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