Prima immagine, antico Amuleto scozzese, in argento che rappresenta il Dio Thor, ritrovato in Svezia, appartenente all'età del bronzo( 3300-1200 aC)
Stesse corna unite, e protette da un pomello, che troviamo anche nel nostro bronzetto più esemplificativo, il guerriero di Teti, del quale ho già approfondito ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/04/geometria-sacra-guerriero-teti.html?m=0)
Il martello di Thor, il Mjorlin, che è divinizzato, simbolo di equilibrio, protezione, giustizia e prosperità, ha la particolarità di ritornare indietro, da Thor.
Guardacaso, "ritornato", in sardo, si dice "torrau"
Thor/tor/torrau.
Thor era il dio dei fulmini, e aveva a che fare quindi con l'elettricità.
Simbologia del tuono e del fulmine di cui ho parlato approfonditamente in un mio post del 2020
https://maldalchimia.blogspot.com/2020/10/la-simbologia-del-tuono-e-del-fulmine.html?m=0
Riguardo i fulguratores, ne ho parlato in particolare in un mio scritto su Santa Barbara, protettrice del fuoco, patrona dei fulmini, il cui culto è molto diffuso in Sardegna ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/12/santa-barbara.html?m=0)
"Anche i nostri Antichi Sardi, erano dei "fulguratores", coloro che attivavano la potenza delle tempeste, dei fulmini e delle saette, attraverso dei movimenti toroidali della "pietra del tuono", di cui ho già parlato( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/10/pietra-del-tuono-pinacoteca-cagliari.html) che guardacaso, ha una forma vulvare.
Perché il movimento toroidale che si attiva, è la sinergia dinamica dei due Opposti, di cui è custode il Femminino.
Simbologia che ritroviamo anche nei nostri Antichi vasi della cultura di Ozieri( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/10/ballu-tundu.html), o nei nostri bassorilievi e petroglifi nelle nostre Domus de Janas, in cui è presente proprio la simbologia, che trasversalmente, è presente in ogni civiltà, quella della manifestazione del plasma ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/03/spirale-speculare-domus-di-oredda.html)
Il fulmine, in sardo è "frumini", e l'elemento opposto e complementare, è "frumi", fiume in sardo, quindi l'elemento acqua.
Un fulmine che si dirama in cielo, come un fiume di fuoco, con i suoi affluenti.
Quindi vediamo, già da questo aspetto, che la simbologia di Santa Barbara, patrona dei fulmini, in quanto Sacro Femminino, risponde alla simbologia archetipale, antichissima, della custode degli Opposti, acqua e Fuoco.
Nella nostra tradizione, sappiamo che fulmini e temporali, sono legati anche alla figura de "su carru de Nannai", di cui ho approfondito in un mio post
Riporto un breve passo che rimanda ad una corrispondenza in ambito sumero, con la Ninḫursaĝ.
( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/10/la-simbologia-del-tuono-e-del-fulmine.html)
"Dea Nunhsarg, chiamata anche Ninmah, Mami, Mama, la signora del cielo . Il cielo, che era di dominio del fratello AN.
Essendo la padrona del cielo insieme al fratello AN, viene spontaneo l'accostamento con il modo di dire sardo " su carr'e nannai", nel quale la parola "nannai", sembra una ripetizione del blocco sillabico "AN", un modo di dire sardo per indicare il temporale e i fulmini.
Un riferimento all' antica figura mitologica della tempesta, dei temporali, che correva con un carro trainato dai cavalli neri e che trasportava dei massi, che sbattendo tra di loro facevano scintille e rumore.
Il riferimento al nome "nannai", può essere collegato al signore dei cieli sumero An, che viveva nelle Ennai, "la Casa dei cieli", un dio dei temporali e dei fulmini.
Una sorta di Dio primordiale.
Un Dio "nonno", più importante del padre stesso.
Questo potrebbe essere l'interpretazione più immediata, accostando "nannai", alla parola "nonno", in senso di importanza genealogica come capostipite. Interpretazione che è anche la più diffusa.
Ma c'è anche un'altra interpretazione da considerare.
"Nannai" potrebbe essere riferito anche ad una dimensione femminile lunare.
"Nannai", come "sa Nai", la nave.
Nave intesa come utero primordiale, traghettatrice tra le dimensioni.
Sappiamo bene come la falce di luna taurina, simile alle corna del toro, sia anche rappresentativa dell'utero".
Ed ecco, che abbiamo una magnifica rappresentazione di questa triade creatrice, "acqua/fuoco/terra", proprio in uno dei nostri nuraghi più belli, il nuraghe Santa Barbara di Villanova Truschedu, in provincia di Oristano( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/07/ierofania-del-torello-nelle-canarie.html?m=0)
Il 21 dicembre, in occasione del solstizio d'inverno, si manifesta la ierofania di una protome di torello sulla parete di un altare rivolto all'alba del solstizio d'inverno, quindi a sud-est.
Un orientamento che corrisponde anche al l'orientamento del nostro pozzo di Santa Cristina, di cui ho approfondito tante volte, che è orientato, nel suo ingresso, verso sud-est, come il nuraghe Sisini( speculare al pozzo di Is Piriois ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/09/orientamento-solstizio-invernale-pozzo.html) all'alba del solstizio invernale, in cui domina, in questo orientamento, sud-est, l'elemento maschile, fuoco e aria, che va a fecondare, simbolicamente, l'elemento terra e acqua, Femminino, della struttura, del nuraghe Santa Barbara, il cui nome, per antonomasia, legato al Sacro Femminino dell'acqua, dei fiumi/fulmini, "frumi/frumini", è simbolo di un Sacro Femminino, custode dell'Abbondanza, fecondato in un alba di un solstizio invernale ( che rappresenta il Fuoco fecondante, attraverso la ierofania taurina proprio sul lato sud-est)
Le corna, per antonomasia, sono veicolo simbolico di fertilità, perché, non solo rimandano alla simbologia lunare del Femminino, del grembo, ma anche alla forza fecondante del Toro, astrologicamente appartenente alla dimensione "terra" e, per antonomasia, segno femminile governato da Venere.
Ma c'è anche l'aspetto importantissimo, che lega le corna all'abbondanza, all'energia del fulmini veicolano l'acqua, portatrici del Fuoco di Sant'Elmo.
"I buoi con le corna addobbate, che sfilano per le sagre, per la festa di Sant'Efisio il primo maggio, con "is traccas", i carri addobbati a festa, per auspicare abbondanza, fertilità, fulmini che presagiscono ai temporali, portatori di acqua e nutrimento per la terra, custodiscono ancora oggi, questa usanza che evidentemente ha radici antichissime".
( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/01/fuoco-di-santelmo.html)
E teniamo presente che anche Thor ha un suo personale carro, guardacaso guidato da capre.
Capra, che rappresenta proprio il Solstizio invernale, con la simbologia del Capricorno, che è considerato come la "Porta degli Dei"
Creatori di elettricità, quindi, che si genera anche tra due poli energeticamente opposti.
Ma questo lo sapete, ne ho sempre parlato, presente anche nella nostra Antica Civiltà Sarda, che i nostri bronzetti hanno rappresentato molto bene, anche prima del bronzetto di Teti(https://maldalchimia.blogspot.com/2020/06/osservavo-queste-tre-immagini-la-prima.html?m=0, anche riguardo il Sommo Sacerdote( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/07/sommo-sacerdote-approfondimenti.html?m=0)
Anche questo bronzetto presenta proporzioni auree, perfettamente coincidenti con la Sacra Geometria della Vesica Piscis e del pentacolo /esagono, come anche i Giganti di Mont'e Prama, come ho approfondito un mio scritto( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/03/proporzioni-auree-giganti-di-monte-prama.html?m=0)
La conformazione ad X segna due angoli speculari a 36°, che è la stessa l'angolatura( 36°/72 °/72 °) che rimanda, come sapete, perché ne parlo sempre, alle proporzioni auree degli ingressi dei nuraghi e del pozzo Sacro di Santa Cristina in particolare.
Rimanda anche all'Archetipo Teth, il nono, il Grembo Cosmico della creazione
Tra l'altro, anche le gambe, di questo bronzetto che rappresenta Thor, hanno
le stesse proporzioni "tozze" e corte, delle gambe Giganti di Mont'e Prama, ma come ho spiegato diverse volte, anche questo, ha un preciso significato simbolico.
"Sono sempre state mosse critiche feoci a riguardo, sul perché i Giganti di Mont'e Prama, abbiano le gambe così corte, tanto da risultare rozze e sproporzionate, quasi esteticamente sgradevoli
Certo i nostri Antichi costruttori, non avrebbero avuto nessun problema, abili come erano, nella precisione di calcoli, proporzioni e misure, visto i capolavori architettonici che hanno creato, il Pozzo Sacro di Santa Cristina su tutti, perfettissimo strumento lunisolare creatore di ierofanie e ombre capovolte perfettamente orchestrate con i cicli lunari e solari, nel creare delle statue perfettamente proporzionate, ricalcando le proporzioni umane, come invece si vede nella statuaria greco romana.
O anche, come è stato indicato da Leonardo da Vinci nel suo celebre "uomo vitruviano", rappresentazione grafica rinascimentale, del 1490, delle proporzioni del corpo umano descritte e riprese dal trattato "De architectura di Vitruvio" (I secolo a.C.).
Rappresentazione in cui Leonardo da Vinci, dimostra che il corpo umano è talmente perfetto da poter essere iscritto in due figure altrettanto perfette, come il cerchio e il quadrato, che simboleggiano rispettivamente la perfezione divina, il cosmo, e la terra.
Quindi, uomo, come unione tra microcosmo e macrocosmo.
Uomo come "misura di tutte le cose".
Una visione antropocentrica, aggiungerei.
Al cui centro c'è il simbolo di potere dell'uomo.
La sua forza generatrice, l'organo riproduttivo, il fallo.
Andando invece a cercare le proporzioni auree dei Giganti di Mont'e Prama, avevo scoperto, tempo fa, che, sovrapponendo alle riproduzioni grafiche dei Giganti, sia la griglia dell'Uomo Vitruviano, sia la Vesica Piscis, il baricentro, non corrisponde al fallo, ma alla cintura, all'ombelico.
Un errore?
No, assolutamente no.
Il baricentro nella cintura è molto simbolico. Come ho scritto, anche le Dee Madri(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/le-tre-dee-madri-cosmiche-sarde-della.html?m=0) e nei bronzetti, tra cui anche il bronzetto di Teti, hanno il baricentro nella cintura.
E un baricentro aureo, poiché la Vesica Piscis, di per sé è un parametro Aureo.
Rappresenta la base del Fiore della vita, la cui struttura è presente nella nostra tradizione di cui ho parlato tante volte, fino ad essere arrivata ai giorni nostri, presente anche nella maschera dei Boes.
Un Fiore della Vita, che nella sua versione completa, con 19 circonferenze, ricompatta la figura del cerchio, del Sole, simbolo di Vita
[...] Il baricentro nella cintura dei Giganti di Mont'e Prama, indica un simbolismo molto importante, che ne fa, emissari Divini, frattali divini, sulla terra.
Sono esseri divinizzati, semidei.
Sappiamo che gli inumati di Mont'e Prama erano orientati verso la costellazione fi Orione
Orione indica la loro origine divina, lungo la Via Lattea, simbolo di nascita e rinascita dopo la morte.
Quella Via Lattea di cui ho parlato tante volte.
La cintura.
L'ombelico.
"Il biddio", in sardo.
L'omphalos.
L'epicentro da cui si dirama la "bidda" (biddio/bidda), la comunità.
Thor.
Un nome molto simile alla parola Toro.
Toro, onnipresente nella nostra Antica Civiltà Sarda, con la sua simbologia sinergica, taurina /uterina, come non si è visto mai in nessun'altra civiltà, necessaria per generare energia.
Per generare Vita.
Sempre tutto per caso...
E non può essere certo un caso.
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