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domenica, settembre 28, 2025

💛Moneta Sardis Ittita con caduceo/bussola

 Straordinaria moneta della città di Sardi( Turchia) con il simbolo del caduceo.

Avevo già trovato delle correlazioni molto precise su Sardegna/Turchia, come una navicella con simbologie prettamente risalenti alla nostra Antica Civiltà Sarda.
Trovate gli approfondimenti a riguardo, nel mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/07/navicella-turcanuragica.html?m=0)
Avevo sottolineato anche come ad
Ḫattuša, capitale dell'Impero Ittita, uno dei siti archeologi più importanti al mondo, che si trova in Turchia, ci fosse una straordinaria somiglianza tra la nostra Tomba dei Giganti di Fonni, la tomba Madau e una delle due monumentali camere a cupola
costruita e decorata da Šuppiluliuma II, l'ultimo re degli Ittiti. Questa camera di Šuppiluliuma II si trova nell'angolo settentrionale dello "Stagno 1" nella Città Alta di Hattusa. Lo stagno avrebbe servito da riserva d'acqua per Hattusa. Questa camera dovette essere ricostruita dagli archeologi. Era, simbolicamente, un ingresso agli inferi.
Dal mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/03/tomba-di-hattusa-e-tomba-di-fonni.html?m=0)
[..] Ittiri.. Ittiti...
Ittico..riferito al pesce, alla Vesica Piscis, Unione degli Opposti... 
Hattusa, la capitale dell'impero Ittita. 
La H  mercuriale, che indica equilibrio degli opposti. 
Ci sono sempre tracce da seguire, un po ovunque, sparse qua e là per il mondo, quando si tratta di Antica Civiltà Sarda e dei nostri formidabili uomini di mare, abili commercianti e costruttori.. 
Sono arrivati anche qui in Turchia.. La somiglianza tra le due strutture è notevolissima.

Ma ciò che mi sorprende di questa moneta della città di Sardi, dei Sardi, evidentemente, è che riporta un simbolo che conosciamo molto bene.
Il caduceo,  esattamente uguale alla conformazione della bussola delle nostre navicelle Shardana.
Bussola, che era parte anche della nave/Nun degli Argonauti, i nostri Sardi Antichi Cabiri, e di cui ho approfondito in un mio scritto
( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/07/la-bussola-caduceo-di-argo.html?m=0)
Breve estratto dal mio scritto
"Capite, quindi come il caduceo, usato come strumento astronomico per traguardare solstizi ed equinozi, tracci, nelle sue geometrie,  tracci una Vesica Piscis, che poi ritroviamo nella stessa forma delle navicelle Shardane, nella stessa forma della nave Argo, degli Argonauti, che rappresenta una Vesica Piscis.
Per questo motivo, la Bussola, quella che astronomicamente è la costellazione che sta proprio sopra la costellazione di Argo( tripartita in tre costellazioni Carena- si, " Sa Carena" sarda, lo sterno - https://maldalchimia.blogspot.com/2023/01/le-domus-de-janas-non-sono-capanne.html?m=0-Poppa e Vele) che per gli antichi greci, costituiva l'albero Maestro della nave Argo, quella che viene rappresentata nelle nostre imbarcazioni Shardana, ha proprio la forma di un caduceo".
Ci sono attestazioni Shardana in una stele ittita, nella stele di Nişantaş, nella quale si ipotizza che Šuppiluliuma, possa essersi avvalso del sostegno Shardana per certe conquiste, sicuramente coinvolti nel commercio di  lingotti oxhide i lingotti "a pelle di bue", come il mitico vello d'oro degli Argonauti, rinvenuti anche in Sardegna
I mitici pettorali di Tartesso
Dal mio scritto a riguardo
( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/03/i-pettorali-di-tartesso.html?m=0)
"Questi pettorali, o panelle di rame, sono similissimi a quelli ritrovati nel nuraghe Antigori di Sarroch. Si ipotizza potessero arrivare da Cipro. 
Ma diciamo che sono identici al Vello d'oro cercato dagli Argonauti di Giasone .  
Ma io credo, avallando l'ipotesi di molti studiosi a riguardo, che Tartesso non si trovasse nell'attuale Spagna, ma proprio in Sardegna, e che questi ritrovamenti siano la prova degli scambi commerciali e dell'esportazione(e non, dell'importazione) di questo manufatti Sardi, verso le regioni del bacino Mediterraneo e oltre.
Sappiamo che la stele di Nora, ritrovata vicino a Pula, risalente al XIX sec. aC, definita con caratteri "fenici", presenta una sottolineatura in rosso della parola b-TRShSh, che si traduce come T(a)rsh(i)sh, la Tartesso di cui parlano i Greci, perché significa proprio "in Tartesso, identificando Nora con Tartesso. 
Wagner invece, identifica Tharros con l'Antica Tartesso. 
Anche nel coccio di Orani, si legge la stessa scritta b-TRShSh, e prof. Sanna, reinterpretando l'iscrizione della stele di Nora, grazie a questo Coccio, riesce a decifrare il nome antico della città di Tharros, che era Tarsos. 
In Spagna non esistono toponimi, specialmente nella zona dove ipoteticamente sarebbe dovuta essere Tartesso, che siano foneticamente simili a Tartesso. 
Qui abbiamo Tharros, il Tirso, ed altri toponimi che contengono la TRS di Tartesso. 
La Sardegna con il suo Gennargentu/Genn'argentu/ena("vena")argento, rimanda ad una ricca zona di metalli, ricca di vene d'argento. Anche la Bibbia parla di una  Tharshish, una civiltà particolarmente evoluta, nel II millennio aC, e non può essere che la Sardegna.  
Nel passo della Genesi 10,1-5, parla chiaramente di due luoghi  differenziati, riferiti alla discendenza di Noè, e non identifica quindi Tartesso con Cipro: "questa è la discendenza dei figli di Noè: Sem, Cam e Iafet, ai quali nacquero figli dopo il diluvio. I Figli di Iafet : Gomer, Magog, Madai, Iavan, Tubal, Mesech e Tiras. I figli di Gomer : Askenaz, Rifat e Togarma. I Figli di Iavan : Elisa, Tarsis, quelli di Cipro e quelli di Rodi. Da costoro derivarono le nazioni disperse per le isole nei loro territori, ciascuno secondo la propria lingua e secondo le loro famiglie, nelle loro nazioni".
Se ne parla nel libro dei Re, riguardo re Salomone che aveva la sua flotta di mare chiamata di Tarsis, con grandi carichi d'oro e d'argento e di Babbuini(spesso ci sono i babbuini, nelle nostre navicelle nuragiche, ma questo, perché rappresentavano il dio Thot, il "civilizzatore" dell'umanità, di cui abbiamo una splendida rappresentazione nel coccio di Orani(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/10/la-divinita-androgina-di-sardara.html), una divinità androgina, come l'energia del sigillo del re Salomone, che è una stella a sei punte, come la nostra stella della Sartiglia, come il Fiore della vita a sei punte della Maschera dei Boes, come l'esagono simbolo degli Architetti Divini, i Giganti di Mont'e Prama, i nostri semidei civilizzatori. 
Stella che indica l'equilibrio degli opposti".

E i giri, riportano sempre qui.
Sardegna Cultura Madre.

Tiziana Fenu
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Moneta Sardis con caduceo/bussola












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