A proposito di proporzioni auree e Vesica Piscis, di cui mi sono sempre occupata, applicate ai nostri bronzetti, alle nostre Dee Madri, ai nostri Giganti di Mont'e Prama, nuraghi e pozzi Sacri compresi, stavo notando un aspetto importantissimo, di cui avevo già parlato tempo fa, sulla correlazione tra i Sigilli di Tzricotu, dei Giganti di Mont'e Prama, e lo schema delle 10 Sephiroth dell'Albero della Vita.
I sigilli di Tzricotu si riferiscono a tavolette metalliche, rinvenute nel sito archeologico di Tzricotu, presso Cabras, in Sardegna, ritrovati nel 1996.
I Giganti di Mont'e Prama, presentano un foro sulla spalla, per alloggiare i Sigilli, che fungevano da carta di identità, da sigillo regale di riconoscimento.
Rappresentano secondo me,
lo schema delle 10 Sephiroth, dell'albero della vita, esemplificati nei dieci comandamenti.
Dieci solchi che i Giganti hanno anche nei parabracci, rimasti poi nella tradizione, come ho già detto, nella "buttoniera" nei dieci bottoni sardi, sia nel costume tradizionale femminile che maschile, di Ittiri( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/04/costume-ittiri-e-gigante.html?m=0)
Ittiri, Ichtys, pesce alchemico, Vesica Piscis, androginia.
Portavano i sigilli in Bronzo, grandi circa 6, cm, come si portano attualmente i gradi, le mostrine militari, sul lato destro, il Mascolino, perché erano come un "esercito" divino, a protezione e custodia di un luogo sacro.
Non vi è margine di dubbio, che l'impronta sulla statua combaci perfettamente con la base del sigillo, posto in alto, sulla spalla, non facilmente accessibile, a livello visuale, visto l'altezza dei Giganti, ma in modo che attraverso il Sigillo fossero immediatamente riconoscibili come appartenenti ad un certo rango sacerdotale, di Iniziati.
Ho provato a sovrapporre lo schema della Vesica Piscis all'Albero della Vita e corrispondono perfettamente, quindi, di conseguenza, corrisponde anche ai sigilli di Tzricotu.
Avevo già stabilito che le decorazioni dei sigilli corrispondono all'esatta disposizione delle Sephiroth, ne avevo già parlato nel dicembre del 2020( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/12/la-sephiroth-sarda.html)
Discorso ripreso e approfondito nel marzo del 2023( ttps://maldalchimia.blogspot.com/2023/03/sephiroth-sarda-e-la-tau.html?m=0)
Dal mio primo scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/12/la-sephiroth-sarda.html)
"La tavoletta A1, rinvenuta nei pressi del Nuraghe Tzricotu di Cabras, ( che rappresenta un sigillo reale di tipo funerario, databile tra il XIV e il XII sec. a. C. Nelle tavolette di Tzrigotu vi sono anche i nomi dei re, anzi dei srdn, da leggere forse shardana, che però significava non popolo del
mare, ma re-giudice, troviamo anche i nomi dei nuragici ad esempio : (iacu= giaci: forse iacob=giacobbe?) e cognomi (de Zori = Dettori, Dezzori, de Atzori o de Zori, e soprannomi (gaurru, gavurru). Sempre nel libro Sanna ci dice che nelle tavolette sono stati usati tre alfabeti sovrapposti ugaritico, protosinaitico o
paleocananeo,e gublita il messaggio però aveva lo stesso significato) secondo me è la rappresentazione della Sephiroth ( Sefirot)
"La parola Sefirot è connessa con sefer (scrittura), sefar (computo) e sippur (discorso), che derivano dalla stessa radice SFR. Il significato basilare è considerato come emanazioni: le Sephiroth della Cabala ebraica sono le dieci modalità o gli “strumenti” di Dio attraverso cui l’Ein Sof (l’Infinito) si rivela e continuativamente crea sia il reame fisico che la Catena dei Reami metafisici superiori (Seder hishtalshelus).
Le dieci Sephiroth (più una) costituiscono l’Albero della Vita ossia il programma secondo il quale si è svolta la creazione dei mondi; è il cammino di discesa lungo la quale le anime e le creature hanno raggiunto la loro forma attuale. Esso è anche il sentiero di risalita, attraverso cui l’intero creato può ritornare al traguardo cui tutto anela: l’unità del “grembo del Creatore”, secondo una famosa espressione cabalistica. L”‘Albero della Vita” è “La Scala di Giacobbe” (vedi Genesi 28), la cui base è appoggiata sulla terra, e la cui cima tocca il cielo. Lungo di essa gli angeli, cioè le molteplici forme di consapevolezza che animano la creazione, salgono e scendono in continuazione. Lungo di essa sale e scende anche la consapevolezza degli esseri umani.
[...] Ma che cosa è in fondo, la "scala di Giacobbe", se non quella conformazione triangolare alla base di tutta la koinè della Antica Civiltà Sarda, il tre e i suoi multipli, il trilobato, l'evoluzione del triangolo, in cono nuragico, l' ingresso triangolare dei pozzi sacri e tutto il linguaggio simbolico che si è sviluppato intorno al tre e i suoi multipli, unita e intrecciata ad una Koinè che parla di cicli lunari, solari, della forte valenza cultuale degli elementi della terra, degli Astri?
Un connubio straordinario, che solo una Civiltà come la nostra, poteva conciliare, attraverso un ricercato equilibrio, in ogni campo, delle due polarità, maschile e femminile, rilevabile in ogni espressione formale della nostra civiltà, a partire dalla protome taurina /uterina
Io credo che la storia vada rivista proprio dall' Origine. Gli Antichi Sardi come i Primi Patriarchi, gli Iniziati. I depositari di antiche conoscenze
È stato assolutamente straordinario, per me, vedere e scoprire quale precisa corrispondenza tra la tavoletta di Tzricotu e le dieci Sephiroth, nella loro disposizione
Anche il simbolo del giudicato di Arborea era un albero della vita con 7 rami, come il Sacro Candelabro Menorah ebraico a 7 braccia"
Dal mio secondo scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/03/sephiroth-sarda-e-la-tau.html?m=0
"Sulle Sephiroth e il suo significato ho già approfondito, più di due anni fa. Ricordo brevemente, come esse rappresentino la manifestazione, l'emanazione divina, nella materia, ed abbiano valenza universale e cosmologica, essendo dei centri energetici interconnessi tra loro, ai pianeti e al sole, e finalizzate all'avvicinamento dell'Umano al Divino.
Quindi non ritorno sul loro significato specifico.
Voglio solo sottolineare come queste dieci Sephiroth, siano dieci come le dieci scanalature nella "buttoniera" del costume di Ittiri ( provincia di Sassari) e la protezione dell'avambraccio dell'Arciere di uno dei Giganti di Mont'e Prama.
( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/04/costume-ittiri-e-gigante.html)
Dieci come l'Archetipo Ebraico Yod, il decimo, la prima lettera del tetragramma divino YHWH,.
Dieci come le dieci tavole della Legge dettate da Divino a Mosè sul Sinai ( simile alla nostro Sinnai...)
Le dieci sĕfirōt ebraiche, in questo schema sono collegate da 22 canali.
Ogni canale corrisponde ad una delle ventidue lettere ebraiche, che sono considerate degli Archetipi, con valore universale.
Il percorso completo di quest'Albero della vita, è rappresentato dalla lettera Tau, che conosciamo molto bene, in quanto rappresenta proprio il sigillo dell'Antica Tribù dei Dan, come avevo approfondito, anche questo, quasi due anni e mezzo fa.
( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/11/il-simbolo-della-tribu-di-dan.html) Infatti Sotto il sigillo della tribù di Dan, ci sono due lettere ebraiche, due sacri archetipi ebraici
La lettera "Nun", a sinistra, e la lettera "Dalet", a destra.
Il simbolo della Tau, è quello che sintetizza la Dalet e la Nun, che appartiene alla tribù dei Dan, gli Antichi Shardana.
Lettere ebraiche, che unite insieme, formano la Tau, che significa "Giudice". E, i Giganti di Mont'e Prama Sardi, in quanto Giudici, hanno la Tau impressa nel volto, con l'arcata sopraciliare e il setto nasale, che formano una T.
La T dei Sacri Iniziati. I Giudici( da cui Giudicati, i 4 Giudicati con i quali era divisa la Sardegna). Dei Giudici equilibrati, con le polarità in equilibrio.
[...] Perché i Dan, gli Shar-Dan, sono degli Iniziati, sono uomini divinizzati.
La Dalet è la porta di iniziazione sulla terra, nella materia, nella carne. La Dalet è il verbo incarnato.
È l'energia maschile primordiale che si esprime nella forma femminile della terra.
"Porta", in sardo si scrive "Janna", cui poi il nome "Jana", perché la Jana è un portale.
Conduce nelle sue strette aperture uterine delle Domus de Janas, per consentire la rinascita.
Nel piccolo pertugio nella stele centinata delle Tombe dei Giganti, attraverso il quale, il sole arriva, lungo il corridoio, per garantire la rinascita dopo la morte.
Perché è nei piccoli stretti passaggi, che si concentra tutta l'energia.
E la lettera Dalet, è un portale, un unione, tra Cielo e Terra, che rappresenta anche il tetragramma di Dio, YHWY, formato da 4 lettere, e la Dalet, è il quarto Archetipo.
Quindi rappresenta la divinità sulla terra.
Un uomo che si è sacralizzato con il candore di un'opera purificatrice, che è diventato "Nun", un essere Divinizzato, che ha entrambe le polarità in equilibrio, come lo fu il Cristo/Ichtys (il "pesce" divino, sempre collegato al concetto della Geometria Sacra, estremamente presente nella nostra Antica Civiltà Sarda, e della Vesica Piscis, base della Geometria Sacra), che può indossare la maschera bianca e il velo bianco, come una suora, simbolo, del Divino e della purezza raggiunta, perché è riuscito a varcare la porta, la Dalet del proprio Ego.
Che può salutare mostrando il palmo della mano radiante di energia terapeutica, chiropratica, pranica, ipnotica, che rappresenta la forza della divinità scesa, incarnata nell'umano .
Quindi, capite bene, come sia logicamente plausibile che i sigilli di Tzricotu, riproducano esattamente, lo schema della Sephiroth, poiché combaciano perfettamente.
Voglio sottolineare come, l'antico simboli della Tau, anticamente era una croce ad X, quello spazio in cui gli Opposti si complementano.
E le lettere Dalet e Nun, erano le lettere intermedie del nome del Dio ADoNai, una manifestazione solare del dio Yahweh.
Adonai in ebraico significa “mio Signore" ed era l'appellativo di Dio nell'Antico Testamento.
È anche il Dio del diritto e degli oracoli [Adonai ha il suo oracolo sul Monte Oreb, il monte Sinai, quello sul quale hanno trovato un sigillo come i sigilli di Tzricotu]. Il suo simbolo è il disco solare unito a una stella.
Un Dio potente, che incarna la vegetazione bruciata dal sole estivo, e nei culti misterici veniva adorato come dio che muore e risuscita», proprio come il Sole, che al crepuscolo “muore”, secondo la simbologia degli antichi Semiti ed Egizi, per poi “resuscitare” al mattino seguente.
Tutto ciò si collega anche alla simbologia cristiana.
Un dio solare, quindi.
Ma, proprio qui in Sardegna, abbiamo un grande culto di Adon/Adonai.
L'ho ricordato proprio nel mio precedente post ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/03/su-nenniri.html?m=0) , dedicato a "su Nenniri", l'usanza di celebrare il passaggio della morte e resurrezione, legato al contesto amoroso tra Adone e Afrodite.
In Sardegna abbiamo proprio un villaggio di Gadoni, il cui nome richiama Adone e quello che fu il Dio Adonai prima del mitologico Adone ( G-Adoni) , provincia di Nuoro, Barbagia centrale, e un nuraghe Adoni( risalente al 1350 a.C., così dicono, ma a molto prima sicuramente) entrambi dominanti la gola selvaggia, simile al fiume Adone a Biblo, in Libano, che ogni anno prendeva una coloritura rossa il giorno in cui si celebrava la morte di Adone, quando le vestali di Adone( in Siria - Libano, c'era l'antica Fenicia, che m aveva lti sostengono fosse territorio Shardana) piangevano la crudele morte del loro Dio Adone( "Ad -Un" significa "zoppo del cielo", perché Adone morì per emorragia all'arteria femorale per l'attacco di un cinghiale e dal suo sangue germogliarono anemoni rossi)..colore dato dalle foglie morte del cisto.
Nella zona di Gadoni, e del nuraghe Adoni, si estraeva il componente essenziale del bronzo, fuso per modellare statuine, utensili, gioielli e armi.
Funtana Raminosa tra i più ricchi giacimenti di rame in Europa, è una delle otto aree che compongono il parco geominerario della Sardegna, annoverato tra Geoparks dell’Unesco, un museo a cielo aperto, e protagonista della metallurgia in ambito Mediterraneo.
Ad Alessandria d'Egitto le effigi di Afrodite e del suo amato Adone venivano collocate su due giacigli affiancati con accanto frutti maturi, e le donne, le vestali, spruzzando acqua sul nenniri, imitavano la pioggia.
Come vedete, c'è tutto un giro di rimandi che riportano sempre alla nostra terra, alla simbologia che comunemente si reputa "ebraica", ma che, stiamo scoprendo, strada facendo, con ricerche e scoperte, ci accomuna srmpre di più, fino a trovare sovrapposizioni evidenti di simboli e Archetipi, come nel caso dello schema a delle dieci Sephiroth e della Tau"
E qui, a distanza di tempo, in virtù del mio scritto di ieri, sulla simbologia dell'Ossirinco /Nun( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/ossirinco.html?m=0) dove ho approfondito ulteriormente i l discorso sull'Enneade egizia e sui 9 archi dei cielo riferiti ai Shardana, ai figli della costellazione del Cigno, Dardani, Pelasgi ecc, e sulla basilare figura portante, simbolica, archetipale, della Nun, nella civiltà Sarda, mi viene da ripensare ad una frase che ho scritto
Enneade
"L'Eliopoli, il Pantheon egizio.
Le 9 divinità emerse dal Nun. Atum, Shu, Tefnut, Nut, Geb, Osiride, Iside, Seth, Neftis.
10 divinità con Horus.
Sappiamo come il numero 10,rappresentato dal Sacro Archetipo Ebraico Yod, sia importante nella nostra simbologia sarda.
Non solo la prima lettera del trigramma divino YHW, molto presente, ma anche simbolo della stessa via di rinascita lungo la Via Lattea, oltre che nella doppia valenza "taurina/uterina", onnipresente, nella nostra civiltà sarda.
Sul numero 10, avevo trovato un'interessantissima correlazione tra il petroglifo del cippo del nuraghe Losa, l'antica simbologia egizia del numero 10, che rimanda alla stele centinata centrale delle Tombe dei Giganti e un pittogramma cinese, che sembra proprio uguale al nostro petroglifo del cippo( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/05/il-cippo-del-nuraghe-losa.html?m=0) "
10 figure importanti.
Il 10, la Sacra Yod, importantissima, per la nostra civiltà sarda.
Pensavo.
Ma non è che le 10 Sephiroth dell'Albero della Vita, sono state codificate, in ambito egizio, ognuna collegata con una divinità egizia, ma questo era comunque già presente nella nostra civiltà sarda, legato magari a 9+1 altrettante divinità e comunque alla stessa costellazione del Cigno, con 9 stelle, importantissima per la nostra civiltà?
Il vertice in basso, quindi è Horus.
Perché Malkut, la decima Sephiroth, è la Forma del Mascolino, la sposa energetica della Sephiroth Tipheret, quella centrale, che potrebbe essere lo stesso Osiride.
La Forma dell'energia femminile sulla Terra, che porta la presenza divina (Shekhinah) nel regno delle cose create, in Malkut, appunto.
Iside crea letteralmente Horus.
È la Sacra Madre Terrena, speculare alla Sephiroth Binah, la Madre Astrale, quindi primigenia.
La prima coppia divina dell'Enneade fu quella di Shu, del quale ho parlato altre volte( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/02/lo-stargate-di-orione-attraverso-sa.html?m=0/ https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/orsa-maggiore-akhetjuvale.html?m=0), e Tefnut.
Sulle Sephiroth, avevo già fatto un breve accenno, nel mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/12/la-sephiroth-sarda.html?m=0), ma con questa ulteriore correlazione con la Vesica Piscis, che mi corrisponde esattamente ai punti di intersezione delle decorazioni dei sigilli di Tzricotu, che rappresentano un Albero della Vita, devo riprendere il mio lavoro iniziale del 2020, e partire da quella correlazione, integrando con questa.
Approfondisco sulla simbologia delle Sephiroth, collegate ali nostri Sigilli di Tzricotu, e alla Vesica Piscis, in un altro mio scritto a breve, ho già svariati elementi interessanti da approfondire, già individuati, compresa la Tanit centrale, in alto, che è demiurga Tanit tessitrice, di cui ho parlato altre volte.
Tiziana Fenu
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