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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

venerdì, luglio 17, 2020

💛S' Argia Mexina


"S' Argia Mescina" . Il ragno medicina


Riflettevo sulla mia ultima personale considerazione riguardo la "griglia /scacchiera" della Domus de Jana de Sa Perda Longa di Bonorva
Ho scritto, su mia personalissima deduzione, che la griglia è simbolicamente formata da due elementi cosmogonici, la "Mem" di acqua, rappresentata dalla " M", e la Shin  di fuoco, rappresentata dall "W" , quindi Madre e Padre creatori, che Uniti in modalità speculare, formano la  griglia
Man/Woman
M/W capovolte 
Fuoco e Acqua

Mem Shin
Letto tutto insieme diventa Menshin
Troppo simile a "Mescina" , Medicina in sardo
Quasi a sottolineare che Padre e Madre insieme, acqua e fuoco insieme, possono essere, non solo creatori, ma anche terapeutici, guaritori
L' acquavite, la nostra Grappa  "fil'e ferru" , con gradazione alcalina che cura, acqua ardente che era nascosta anticamente nelle zucche  vuote sottoterra legate con il filo di ferro e usate per secoli, come farmaco e rimedio di tutti i mali, poi diffusa  dai monaci, i quali usavano solo vinacce selezionate, come Vernaccia e Cannonau
Quindi  acqua ardente, l'acqua, e il fuoco," sa Mescina che sanada, la medicina che cura
Mem e Shin, non  sono solo lettere ebraiche, sono Archetipi Sacri. Sono molto al di là delle lettere e degli alfabeti
Sono la radice semantica  e concettuale della parola
Che poi siano state identificate come  lettere ebraiche, è perché la storia riconduce alle prime tribù ebraiche, è mai ai primi Sardi.


Quello su cui poi ho dedicato la mia attenzione, è stata un'altra parola
Ho  nominato, a proposito della derivazione la parola Arca, la parola "argha" , termine sanscrito che significa "vagina/ yoni" , da cui poi deriverebbe la parola Arca, concezione cosmica di una "vagina /Arca /creatrice cosmica", traghettatrice da una dimensione all'altra ( ne ho parlato nel mio penultimo post, a proposito del labirinto)
L' argha è la Madre Matrice che tesse la terra del Creato, è essa stessa Il Filo d'Oro
Il Filo d'Oro simbolico del labirinto che può riportare l'eroe la prima consapevolezza di se stesso
Ma la parola "Argha" è troppo simile alla parola "Argia"(ragno in sardo) per passare inosservata"
Ragno che si trova solo in Sardegna


E questo soffermarmi su questa parola "Argia",  è stata rafforzata dall' osservare il "concio a rete" della chiesetta campestre di Sant'Antonio di Padova a Tresnuraghes,  che è stata fondata nel periodo bizantino
Nello spiazzo antistante, sono stati trovati 6 filari  formati da conci, blocchi e pietrame, e nella parte nord-ovest del contrafforte residuo hanno scoperto un concio epigrafico, dove ci sono dei segni particolari chiamato appunto , il "concio della rete", largo 86 cm , con altezza di 34 cm , e spessore di 25
Questo concio riporta una rete con delle maglie Rettangolari ,  che si restringono lievemente  verso il centro e vi è una figura mimetizzata riconducibile ad una Tanit con le braccia sollevate, con il viso a forma di cuore, e con due occhi normali, nel senso non  doppi, con una figura conica in testa , come  un qualcosa che rappresenterebbe un elemento fallico maschile della figura
Associabile forse alla conicità dei Nuraghi , secondo me, e alla loro valenza fallica edificato in onore della divinità del Toro/Sole , che al suo Zenit, feconda la terra
Indagando sulla simbologia del ragno in Sardegna,  visto  che questa Tanit è rappresentata come una dea tessitrice, ho scoperto che " s'argia ", il ragno, era  una figura simbolica veramente straordinaria di trasformazione e di trasfigurazione, traghettatrice in altre dimensioni,  guaritrice ,  a dispetto della sua fama nefasta, temutissima specialmente durante l'estate


Innanzitutto anche l'anagramma di ragno in italiano, è "rango"
"Rango",  perché il ragno è l'animale cosmogonico per eccellenza.
Tesse il destino dell'uomo. Tesse e distrugge i fili della sua vita, come la Jana/Yoni,  che è "bogadora"( levatrice),  e "accabadora"( può togliere commiserevolmente la vita, se vuole)
Una Dea Ragno può essere affrontata solo da chi è del suo stesso rango
Perché lei è di un rango superiore.
È la Demiurga , la Dea Creatrice, "s'argia", "s'aranzolu", nome molto simile ad Arianna del Filo d'Oro, del labirinto
E come Neith , la Dea Ragno  egizia, filatrice  del destino, la dea guerriera dalle frecce incrociate sopra uno scudo,  fissate ad archi , con una valenza simile a quella di Atena
E' come una divinità che ha tessuto tutto il mondo,  e che è rappresentata da un telaio, e' la Grande Mucca che ha dato alla luce il Dio Sole Ra , in grado di partorire senza un partner, la più anziana tra le divinità.


Icona  del ragno , che si ritrova in tutte le civiltà,  in tutti i periodi storici
Del mito di Arachne si racconta che fosse bellissima e bravissima al telaio, tanto da  sfidare Atena, la quale perdente , stracciò la  la tela di Aracne in mille pezzi,  la quale scappo via , tentando di impiccarsi ad un albero
Allora Atena , non paga, decise di condannare Arachne a tessere per il resto dei suoi giorni , e a dondolare sullo sesso albero dal quale voleva uccidersi, ma non avrebbe mai  più filato con le mani,  ma con la bocca, poiché  fu trasformata in un gigantesco ragno.
Questo è ciò che racconta la mitologia su Arachne
Quello che più mi colpisce di questa rappresentazione sul "concio della rete",  di questa Tanit che si intravede in questa griglia , è la forma rettangolare delle maglie che non sono quadrate
E questo mi riporta a ciò che ho scritto riguardo la "griglia/ scacchiera" della Domus della Pala Larga di Bonorva, dove ciò che si vuole rappresentare, è la sigizia "quadrato bianco( maschile), più quadrato rosso (femminile) e è che insieme rappresentano padre e madre creatori insieme, così come si vede nelle finte porte all'interno delle Domus de janas che rappresentano due quadrati sovrapposti
È all'interno di questi rettangoli di questa rete del concio, si nota anche l'elemento trasversale che attraversa  metà rettangolo, dentro  il quadrato è che forma la Beth   delle lettere ebraiche
Beth che come ho scritto in precedenza, rappresenta secondo, me, Madre creatrice nello specifico


La Tanit secondo me, qui in questa rete, viene rappresentata come un essere energeticamente completo e androgino
In testa ha una rappresentazione conica del nuraghe,e  abbiamo già stabilito che "Nur" è legato alla radice " fuoco" , mentre "Nun", che contiene la stessa radice "Nu", è legato all'elemento acqua

S'Argia sarda, è un ragno che vive in Sardegna, che può essere molto pericoloso e mortale che, e che in altre zone viene chiamata malmignatta o vedova nera mediterranea, con corpo nero, contraddistinta da 13 macchie rosse, una delle poche specie il cui morso  può rivelarsi molto pericoloso per gli umani
13 macchie
Tredicesimo Sacro Archetipo Ebraico Mem, e ritorniamo alla radice della parola Mescina 
Mem, l'acqua primordiale creatrice, il grembo amniotico e mnemonico.
La Grande Madre tessitrice. 
Arcano Maggiore XIII, la Morte, che ha, implementato in sé, anche il concetto di vita 
S'argia, è stata sempre rappresentata come un terribile animale, avvolto da misteri, e ispiratore di un intero apparato di riti e rimedi che riportano nella credenza Popolare  ai "riti dell'argia". 
Dove gli effetti della puntura potevano essere combattuti solo esorcizzando il soggetto attraverso determinati rituali che si traducevano sempre in  balli e travestimenti, poiché chi era posseduto dal  " Nume dell'argia", doveva poi  rivelare con riti che coinvolgeranno tutta la comunità, che tipo di Argia  lo stesse possedendo
Era la stessa Argia che si rivelava.
Se era nubile, sposata o  vedova


I sintomi della puntura dell' Argia, rimandano al concetto di "Oistros", la rappresentazione della pura follia, è la "puntura- pizzico" che  ritroviamo in un frammento di Eschilo, dove l' Oistros, è rappresentato dal pungiglione del tafano (la mosca cavallina) che costringe ad una corsa folle senza meta, con il cuore pieno di ira e di paura, la povera Io, la sacerdotessa vergine che vi è vittima di un amore precluso poiché in una notte nella sua camera si concede a Zeus
Il padre Inarco la caccia, Zeus La trasforma in giovenca candida, per possederla come toro ed Era la moglie di Zeus, accortasi del tradimento, le mando' un tafano che la punge  incessantemente, e la costringe ad una corsa infinita, fino a che si fermerà sulle sponde del Nilo, dove Zeus, impietosito, con il tocco della mano la trasforma  in un paesaggio dominato dalla vegetazione e dal fluire delle acque risanatrici
Nella mitologia egizia fu identificata con Iside, dea della maternità e della fertilità
Oistros che è la personificazione della frenesia, che si ritrova anche in altri miti che raccontano di donne in crisi, soprattutto prima delle nozze
Di donne instabili, come le vergini di Mileto, in preda a un desiderio suicida di massa, oppure riporta alla dimensione orgiastica del culto dionisiaco dove le Menadi, le Baccanti, si rifugiavano in uno stato allucinato, inseguite dal "sacerdote" Dionisio.
Ma parliamo di miti all'epoca di Plutarco del 60 d. C., di un simbolismo della vergine errante, disorientata, ancora infantile, in preda  a disordini psichici e oscillanti, in balia del vento, come la ragnatela di un ragno. 


Concetto antecedente al tarantismo pugliese sicuramente, dove vi è un femminino che reclama e grida tutta la sua disperazione  nel non essere riconosciuta nei suoi talenti, come Aracne. 
Ma questo è ciò che racconta la storia, perché vuole una donna sempre interpretata  da una figura lunare instabile, poco affidabile, talmente instabile da pensare al suicidio
E questo è un retaggio della mentalità patriarcale che da un certo momento in poi, si impone  su quella matriarcale che predominava in molte culture compresa quella Sarda

E in questo caso, in questo "concio della rete", stiamo parlando di un concio di 1000/ 1500 anni prima di Cristo, e non abbiamo sicuramente una Tanit  appesa ad un filo della sua ragnatela
Abbiamo una  Tanit molto sicura di sé, con le braccia sollevate in segno di Potenza
Che è androgina, una Sigizia di Pater e Mater insieme
Lo dimostrano quel rettangoli, la maglia che lei ha tessuto , più evidenti degli stessi quadrati, che risultano  appena accennati, rispetto ai quadrati. 
Lo dimostra quel "nuraghe" in testa, quella struttura conica, simbolo fallico del potere maschile o forse è un fuso, un rocchetto da tessitrice? A me piace pensare che sia rappresentativo di un conico elemento fallico riconducibile al nuraghe, l' ememento maschile della creazione
Una Tanit che ha tra le mani e tesse il  filo di Arianna, che sapevano, a livello sociale, già ben districare ancora prima che fosse inventato ballo della gru di Arianna, del labirinto. 
Come ho scritto a riguardo, la prima Tanit tessitrice, la Grande Madre( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/06/la-tanit-di-tresnuraghes-tessitrice.html) 
Un ballo che si snoda con ballerini a coppia, che snodano i loro passi ritmici in una danza circolare e spiralizzate. 
Un labirinto che ricorda su "ballo tundu" sardo. 
Un labirinto a 7 percorsi, quello di Arianna/Arjana/Ar-Jana/Aracne, come il nostro labirinto di Benettutti, della Domus de Janas di Luzzanas. 
Stesso ballo ritmico, del cerimoniale di guarigione di possessione dal morso di un' Argia, che affonda le radici in tempi antichissimi,  dove " l'Argiato", cioè chi veniva morso, indifferentemente maschio o femmina (a differenza del tarantismo pugliese, che vede come vittime del morso della malmignatta per lo più  giovani, nubili donne in età da matrimonio, e durante il periodo estivo)

Voli estatici, parte di chi è posseduto da questo morso, paragonabili ai viaggi dei  riti sciamanici, dove si entra in contatto con il Nume possessore, l'Argia,  e che è cadenziato da due momenti in particolare che si alternano, la danza e il riposo. 
Cerimoniale che durava tre giorni e che era condotto da un musicista esperto, da un terapeuta, che attraverso il suono entrasse nel labirinto della follia momentanea del posseduto, perché questo rientrava nella prassi della individuazione dell' Argia
Esperto suonatore e terapeuta, che, azzarderei, potrebbe anche essere individuato in quella figura del Sommo Sacerdote con le armille nei piedi e l' aulos, quello che ha al diadema con la scritta "sommo sacerdote", il Sa ' an",  il "sanatore/ suonatore", "su sanadori/ sonadori", che guarisce con il suono, con la musica. 
Sommo Sacerdote di cui ho approfondito il significato, estremamente potente 
( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/07/sommo-sacerdote-approfondimenti.html) 
Colui che è la controparte maschile, il fuoco, lo Shin "de sa mescina" , della medicina di guarigione, formata dalla parte femminile Mem, è dalla parte maschile Shin
Acqua e fuoco che agiscono insieme

Perché in questi casi, nel caso del morso del  terribile ragno che decide del destino del destino degli altri, si coopera  insieme per guarire il posseduto, in Sacra Sinergia, perché si appartiene allo stesso Rango
S' Argia  e il  Sommo Sacerdote che pratica l' esorcismo, appartengono allo stesso rango, perché il ragno è una divinità Sacra, è creatrice, ed è lei che tiene i fili del destino degli uomini. 

Tre giorni di rito, dove un sacerdote di un certo rango collabora  con lo Sciamano, con "l' argiato" posseduto, il quale acquisisce i poteri dell'argia, velocità, la frenesia danzante, e la capacità di comunicare con il Nume della divinità, di essere in contatto con l' ultraterreno
Il Sommo sacerdote è solo un veicolo di ciò che la divinità dell' Argia vuole trasmettere, ne è un interprete
Attraverso lo sciamano posseduto e " arguto", la divinità si vuole manifestare, e tutta la comunità assiste e collabora  a questa trasformazione di questo esorcismo, che porta alla luce paure ancestrali e crisi personali, per trasmutarle, per guarirle
Perché si  può guarire  da sé stessi, solo attraverso il suo morso catartico, in collaborazione con l'energia maschile del Sommo Sacerdote, che agisce nei tre giorni dell'esorcismo attraverso la musica, attraverso i balli che si snodano intorno allo sciamano posseduto, finché si non trova il ritmo adatto attraverso il quale il posseduto si abbandona, e attraverso  il quale il nume Divino dell' Argia si rivela. 

Ed ecco che  si trova un senso anche ai piccoli e frenetici passi de "su ballu tundu" sardo, come se fosse un codice cifrato dai passi, e le melodie veloci e cadenziate che caratterizzano questo  frenetico ritmo
Un ballo riconducibile a quel labirinto nel quale ci si perde  in estasi per ritrovare se stessi, e che poi riporta a casa. 
Lo sciamano " argiato" posseduto, è riconosciuto e rispettato dalla comunità, perché attraverso di lui si comunica con il Nume dell' Argia, che rappresenta la Dea Madre, la divinità primigenia della comunità agricola, legata alla fertilità e della quale, quindi Si ha  un grandissimo rispetto poiché tutto ciò che riguarda il mondo agricolo è sacro. 

L' Argia è sempre di sesso femminile poiché si fa coincidere il mito con l'Arca Matriarcale, con la Vagina Cosmica fertile. 
Il Ragno è un dispensatore di benessere e di abbondanza, di frutti e di capacità  generatrice legata alla Terra, con i suoi cicli, a cui corrispondono  i cicli della donna nella comunità. 
La donna bambina/ figlia. 
La donna sposa. 
La donna vedova. 
E a queste corrispondono i simbolismi delle 3 arge
L' Argia bambina, l' Argia  sposa, e  l' Argia vedova
Tutte e tre caratterizzate  da un elemento in comune,  il "dondolamento" , simbolo della "Aioresis" , dell'altalena creativa, in un gioco originariamente sacro, che corrispondeva al principio dell' Ilinx, della vertigine, dell' ebbrezza che viene strappata al mondo irrazionale, dove convogliano le forze che governano il mondo, inarrestabili. 

E l'attrazione per la vertigine, è una necessità della vita psichica, un'altalena di ebbrezza, movimento lunare e ciclico che può generare una fuga, un' incontro con la  "zōḗ", con la "non morte", che è opposta a "thanatos", la morte. 
In questa vertigine che è data dal morso dell' Argia, si incontrano Cielo e terra, con un movimento circolare ciclico dell'altalena, che ritorna su se stessa. 
È un movimento di ritorno a se stessi,  per un corpo che in natura si muove in linea retta, e che incontra l'anima che si muove fluida, vitale, folle. 
E da questo incontro scaturisce il movimento dell'altalena, un movimento di quiete armonioso e di ritorno all'ordine. 

La Tanit vittoriosa e potente nella sua dimensione di creatrice di una rete che riporta all'ordine, mi da questa impressione di potenza. 
Il morso dell' Argia  regala  quell'Eros, quella vitalità opposta alla morte, che guarisce, che dona il dondolio vitale di un abbraccio. 
Abbraccio nella braccia  della culla della madre, nella sua vagina Cosmica. 
Ricordo che "culla" in latino, si dice "cuna" molto simile alla parola vagina in  sardo, " cunnu". 

E allora si ritrova questo dondolio Vitale e rigenerante tra le braccia dell' Argia- bambina, nella quale ci si culla amorevolmente se l' Argia si rivela come tale
Se invece si identifica come responsabile del morso, un' Argia-sposa, ci si abbandona nel suo abbraccio, come nell' Estasi di un amplesso erotico. 
Una unione tra Madre e Padre, tra Cielo e Terra, che rimette le cose a posto, dove nessuno dei due prevarica sull'altro. 
Dopo questo passaggio però poi, purtroppo, ha prevalso un predominio  del patriarcato , sul Matriarcato. 
E infine ci si abbandona  all' oscillamento dell' Arnia vedova, dove si piange e ci si dispera nei moduli tradizionali del lamento funebre. 

Questo degli "Oscilla", compresi quelli romani lo troviamo rappresentato in varie parti del mondo  e in varie culture
Era un complemento d'arredo soprattutto in età romana e venivano appesi tramite corde o catenelle, nei giardini, sui rami degli alberi e nelle ville romane e ritraevano di solito scene dionisiache, di carattere sacro e a carattere propiziatorio, o per rendere onore funebre a chi si era suicidato per  impiccagione. 
Rappresentano la ciclicità della luna, il femminile con le sue fasi lunari che si ripetono, la spirale del labirinto. 
L' oscillare  come ricerca interiore. 

Il  morso come unica via per la liberazione, per la generazione dell'ebrezza dionisiaca piena di vita. 
S' Argia è una trasfigurazione simbolica della morte, che può riportare alla vita
È insieme, vita e morte, è insieme Ade, la personificazione della morte, e Dionisio, il Dio che ridà la vita, il Liberatore
La salvatrice  legata al rito della rinascita perché l'Argia  può  uccidere anche restituire la vita. 

Ade e Dionisio in epoca romana, venivano associati come due facce della stessa medaglia, morte e vita, tant'è che in alcune tombe  venivano  posti dei grappoli d'uva, simbolo di Dionisio,  e i defunti spesso venivano rappresentati nelle stele funerarie con un grappolo di uva tra le mani
Morte e vita in una identità / unità di opposti per spiegare la loro natura  dialettica
Perché dove c'è Thanatos c'è anche Eros
Anche la teologia Cristiana è esoterismo  dionisiaco, basta pensare al vino come centralità di resurrezione, anche se si è voluto identificare la rinascita della vita, a quella di un corpo morto, attribuendo questa catarsi ad opera di un Dio Padre. 
Non è rimasto nulla del nesso matriarcale tra vita, morte e rinascita, dove la Grande Dea Madre  abbraccia prima suo figlio, poi l'amante, e poi il defunto, che lei stessa ha fatto rinascere. 
La vertigine, il volo immaginario che offre  s' Argia con il suo morso, riporta nel grembo di questo utero/ Argha /Arca/Ragno creatore cosmico, dove nel gioco dionisiaco, erotico, liberatorio e creativo dell' ebbrezza, del volo sciamanico anche l' argiato maschio, chiede  delle vesti femminili per liberarsi da tutti i suoi costrutti, pregiudizi, timori e sprigionare un'energia creativa che lo riporta alla vita, all'integrità della sua  essenza e consapevolezza. 
Il gioco dell'infanzia che si ripete.
Dove ritrovare l'integrità, la purezza, dove si può distinguere davvero il bene dal male, il vero dal falso. 

Infatti uno degli oggetti simbolo usati durante l' esorcismo dell'Argia, molto legata al culto del pane, come alimento salvifico( e qui forse abbiamo  avuto molto da insegnare anche a quel pane  cattolico  celebrato come Pane di vita) è Il setaccio, "su sedatzu, su chiliru", che guardacaso, non ha una griglia formata da quadratini, ma da rettangoli, come la rete del concio. 
E quella "rete del concio", forse potrebbe essere proprio Il setaccio, che aiuta a distinguere, rendersi consapevoli, dopo che si è diventati integri, con il morso dell'argia, che ha riportato alla vera vita. 

Non mi piace pensare alla rete come "mezzo per catturare gli uomini", in senso biblico come  è già stato interpretato in questo modo. 
Più che catturare, libera gli uomini
Lì partorisce, lei, Tanit Argia, li partorisce a nuova vita
Il setaccio, battuto ritmicamente per setacciare, accompagna il ritmo la musica e del canto durante il rituale dei 3 giorni
Ed è un ritmo che ricorda anche la cadenza dei passi  del ballo tondo sardo, come la gestualità del setaccio battuto sul tavolo per setacciare la farina
Così come era usanza mettere l' argiato, il posseduto, dentro un forno lasciato  scaldare per 3 giorni e al cui interno si bruciavano tranci di vite, che richiamano alla fecondità, alla vitalità e  alla fertilità dionisiaca
A quel calore dell'utero simbolico che riporta a nuova vita se si è capaci di abbandonarsi ad esso. 
Un Abbandonarsi a  questa nuova dimensione uterina che riporta alla vita, rappresentata da canti e balli, con 3 coppie danzanti, maschile e femminile, sei ballerini che ricordano l'unione del maschile e del femminile, perché sei è il numero degli amanti, l'unione del maschile e del femminile che si ritrova proprio in questa parola "mescina". 

Il maschile e femminile insieme sono medicina che cura. 
Solo il ventre può essere in grado di trasformare, ma solo se agisce in sinergia con il maschile , con il Sommo Sacerdote che attraverso la musica, individua il tipo di Argia che ha morso il malcapitato, o meglio, il fortunato poiché lo riporta ad una nuova consapevolezza, ad una nuova vita
Sommo sacerdote  e Sciamano
Uniti per curare
Un Setaccio che ha la stessa griglia Mem + Shin
Acqua e fuoco che insieme creano il pane
E come un pane, un " figlio Pane/Pan", l' argiato, il posseduto viene infornato
Lievita simbolicamente a nuova forma, dentro il caldo utero materno. 
Creato dall' Argia/ Arca/ Yoni / Jana
Perché lei è Sofia, è conoscenza
È sapere androgino
È la monade che appartiene ad un certo tipo di rango. 
Rango/ragno degli "Iniziati"
Che non avvelena, ma guarisce
Perché è curandera, è Sciamana, e chi morde, diventa come lei, una Sciam-jana


Tiziana Fenu

©®Diritti intellettuali riservati

S' Argia Mescina












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