Domenica 27 aprile, sotto il segno del Toro, abbiamo una Luna Nuova in Toro.
L'Archetipo che, energeticamente, traguardera' questo passaggio, sarà il Sacro Archetipo Tau, il ventiduesimo, correlato all'Arcano Maggiore del Folle.
Un Archetipo importante, il Sigillo Divino
Mi piace molto questa correlazione con questo Arcano, perché indica un potenziale energetico, libero, non costruito, molto potente, che aspetta solo di concretizzarsi.
Un po come la stessa energia delle acque primordiali creatrici.
Quest'ultimo periodo è stato dominato dall'acqua, con delle energie correlate, molto potenti.
Acqua in espansione, per l'esattezza. Come una gestazione che arriva al culmine, a fine percorso.
Ma lo si vede anche dal tempo.
Non smetteva di piovere.
Una pioggia incessante, senza rumore, senza fulmini, senza l'impronta dell'energia maschile, rumorosa, elettrica.
Un'energia Yin, che si implementa bene con questo novilunio in Toro, un altro segno Femminile.
Un segno di terra, che accoglie l'acqua, che stavolta si espande oltre i confini.
Straripa.
Sopravvive ciò che ha radici, ciò che è forte, ben radicato.
Nella Madre Terra, nel cuore, nella Memoria.
Nella memoria di noi, prima dello strappo, dell'abbandono, delle ferite, del naufragio.
Un "diluvio" metaforico, necessario, che segna lo spartiacque tra il prima e il dopo.
Tra il" potenzialmente salvabile", e ciò salviamo realmente, nel caos di questo naufragio.
Eppure, mai come in questo periodo, l'acqua è stata così purificatrice.
Ha accolto tanto.
Lacrime impastate a gioia, a dolore, a rabbia e indignazione, e riposte nel grembo sicuro della Madre.
Della concretezza, della Terra.
Abbiamo imparato ad essere Madre di noi stessi, in questo gioco di ruoli in cui si si alterna, tra Madre e Figlio.
Ciò che è essenziale alla crescita.
Un'energia Yin, che è materia, radicamento, complementare a quella Yang, elettrica, l'energia del cielo, che in questo periodo ha accolto il Femminino, senza fragore, con dolcezza, restituendolo in pioggia.
Come un battesimo a nuova vita.
L'Archetipo di questo novilunio in Toro, segno femminile, che si manifesta in un giorno di Domenica, dedicato al Sole, rappresenta, energeticamente, proprio questo raggiungimento ad un nuovo stadio .
È quello della Tau, il vendiduesimo Archetipo.
La Tau, simbolo di scarnificazione dell'essenziale.
Molte cose, situazioni, frequenze, hanno perso importanza.
La Tau, il Sacro Sigillo Divino, che sancisce l'unità tra cielo e terra, al cospetto della quale, le altre cose, perdono importanza.
Ognuno dei quattro bracci, una crocifissione metaforica, un'alleanza ritrovata tra la nostra dimensione spirituale e quella terrena.
Un radicalizzare ciò che siamo già, e che non abbiamo mai avuto il coraggio di manifestare in modo così netto e chiaro.
Senza sfumature, senza sbavature.
Morti e risorti, in quella dimensione della Confusione, necessaria e funzionale, come l'entropia da cui tutto ha origine. .
Per arrivare al salto di qualità. Di Ottava.
La Con-fusione, che porta la "Fusione-con" noi stessi.
Certe Frequenze, non le tolleriamo più.
Certe ambiguità nemmeno.
È una liberazione che concilia gli Opposti, restando presenti a sé stessi, in una dimensione che è solo Presenza.
Presenza, che implica una certa integrità, una certa corresponsione armoniosa tra mente, cuore e anima.
Come ho scritto più volte, riguardo l'antica tribù dei Dan, degli Shar -Dan, il cui simbolo erano la Nun e la Dalet insieme, che formano la Tau, che significa "Giudice", questi due Archetipi, indicano trasformazione nella concretezza.
Nella materia.
Nell'elemento Terra del Toro, come segno solare, e lunare al contempo, di questo passaggio.
La forma archetipale, è quella di una porta, di un passaggio stretto, come le piccole porte quadrate delle Domus de Janas, attraverso il quale si passa, come in un condotto uterino, per una continua rinascita a sé stessi.
Si rinasce, si deve rinascere, senza pesi inutili che ostacolino o rendano difficoltoso il passaggio.
Si deve avere discernimento, capacità di giudizio, per capire cosa va salvato, che cosa va radicalizzato e posto a dimora per fruttificare.
Si impara ad osservare, ad avere discernimento.
A fare un passo indietro.
A scendere dalla croce, in cui tutto ci sembra separato, direzionalo verso i nostri opposti, e si impara.
Si impara a stare al centro.
A trascendere la divisione.
La separazione.
Lo strappo.
Il dolore.
Si sta con la mano sul cuore,
Dove l'azzurro del cielo si amalgama all'azzurro del mare, e dove il confine è solo un nostro parametro di riferimento.
Il "Tau fa morire, il Tau fa vivere".
Dipende da come lo viviamo.
È un Sigillo.
Un Sacro Sigillo.
Da custodire, ma anche da manifestare.
È come un seme che aspetta di germogliare.
È come il Matto in potenza.
Un'energia distruttiva o creativa.
Dipende dall'uso che ne facciamo..
Da come intendiamo il sacrificio sotteso a questa croce, a questo stretto passaggio, che ci obbliga allo stare nel nostro nucleo pulsante, dove gli Opposti, per poter assurgere al compito di Giudici del Giusto, stanno in equilibrio, si armonizzano a vicenda, trascendendo le divisioni esterne.
Ci si concentra.
Si ritrova il "centro-con" sé stessi.
Dove si ritrova il "sacri-ficio", il "sacrum facere", con sé stessi.
Dove ci si è altarizzati, in nome della nostra Cattedrale, della nostra verità, della nostra Essenza.
Dove siamo vuoto, quindi, tutto possibile in potenza, come il Folle, che non ha confini, non ha bagaglio.
Segue se stesso, perché si è armonizzato nel suo equilibrio tra i suoi squilibri.
Come un respiro a nuova vita, dopo una lunga apnea.
Il Tau, significa manifestazione, la completezza della creazione
È come un marchio, un Sigillo
Un marchio rimasto nell' anima dalle precedenti reincarnazioni, per le anime destinate alla vita eterna
Un Sigillo, un'impressione, ciò che rimane della caduta, di quel mondo spirituale e sviluppato
È l'ultima lettera dell'alfabeto, il luogo più basso, il termine della discesa, i gusci che contengono le scintille divine che occorre liberare.
Pare che il simbolo della lettera Tau, venga da quello della croce, che esprime la dualità degli opposti riunita.
La barra orizzontale è la Terra, quella verticale, che poi diventano due, il cielo.
Un connubio tra cielo e terra, dove i due poli sono stati aquisiti nella loro più piena accezione, avendo vissuto prima, la morte nella crocifissione simbolica.
È l'ultimo passo prima della Creazione.
Forse come quello che stiamo vivendo anche, noi, nel quale la nostra Fiamma interiore, sta toccando il fondo, per risalire.
Tau ci tiene in vita.
Perché ci fa sentire in accordo con tutto ciò che lo circonda.
Permette di essere al di la della vita e della morte.
Una liberazione che supera questo binomio, restando presenti a sé stessi, oltrepassando il binomio "passato/futuro".
In un attimo di amore infinito, immortale, dove finito e infinito si incontrano.
Dove le Fiamme ardono eternamente, in unione.
La lettera Tau è la prima, infatti, della parola Tefilla' che significa preghiera, unione, e della parola "teshuva' ", che significa ritorno, conversione, voltarsi verso l'altro.
La sua forma sembra una porta, una porta che è simbolo essa stessa simbolo di unione tra dimensioni diverse, tra condizioni diverse.
Un luogo di scambio.
Reale e non.
Culturale, sociale, fisico
Un Testimone che ha in se la virtù del Giudizio.
Una porta del Cielo che è stretta, come la cruna dell'ago, dove il cammello può passare solo in ginocchio e senza carico.
Il carico è già in se, nelle sue gobbe che fungono da riserva di sostentamento.
Nessun bagaglio.
Si entra da soli.
Completi .
Integri.
"Monos".
Come Monadi.
Come monaco/a che si è liberato del peso superfluo.
In ebraico "porta" e " misura" si dicono nello stesso modo, con la parola "shà ár".
Tau è il simbolo che Dio fece sulla fronte di Caino, a ricordo della sua anima caduta. Mostrava il ricordo del suo peccato, ma lo proteggeva anche dall'essere ucciso, come prevedeva la pena dell' omicidio.
E il segno fatto sula fronte è un "emsah", che è l' anagramma di seme, "semah"
Chi coglie continuamente il seme , la presenza, di un qualcosa di superiore, al di là di ciò che possiamo comprendere, riceve un segno sulla fronte, in corrispondenza del terzo occhio, la nostra porta umana, in corrispondenza del centro di conoscenza superiore, e la sua vita diventa piena di significato e scopo.
Il"Tau fa morire e il Tau fa vivere".
È una frase che amo molto.
È un "ancora di più"( è il suo significato in aramaico) che si eleva verso l'alto.
Il Tau è rappresentato dal numero 400, come gli uomini che scortarono Esau' che andava ad incontrare il fratello Giacobbe che ritornava dal lungo esilio d"Egitto, il più lungo di tutti gli esili di Israele.
E 400 fu il prezzo in Sheqel d'argento che Abramo dovette pagare per acquistare la caverna di Makpela.
La' dove si trovano sepolte 4 coppie( ..4 x 2 fa 8..l' unione di infinito tra cielo e terra) di "anime viventi"( gli tzadikim che non muoiono mai): Adamo ed Eva, Abramo e Sara, Isacco e Rivka, Giacobbe e Lea.
Sono gli Archetipi di ogni coppia di Fiamme Gemelle, e ognuna di esse ha la conoscenza perfetta dei segreti dell'altra.
L' intelligenza possiede 50 porte, quindi ogni coppia aveva 100 porte, in tutto 400, il Tau , appunto, il numero della totalità della conoscenza esoterica, estesa e vissuta nel rapporto di coppia, il numero della completezza totale e realizzata, sia materiale che spirituale.
Su Giacobbe, ho sempre pensato , che fu una delle prime Fiamme terrene temeraria e spavalda, sicura del fatto suo, che chiese e ottenne da Dio ,( nonostante, l'inganno al padre, spacciandosi per il fratello Esau', dedito ai banali piaceri materiali, che arrivò a "svendere " la sua primogenitura come guida del popolo di Israele , in cambio di un piatto di lenticchie) l'incarico di Guida spirituale e materiale di Israele.
E ora più che mai, viene chiesta, in questo momento di smarrimento e difficoltà, l'integrazione con la nostra Fiamma interiore.
Quel punto di arrivo, ma anche di partenza per l'avvio di nuove dimensioni, dove le due energie, maschili e femminili fluiscono liberamente e creativamente dall'uno all' altro, dentro di noi, fuori di noi
Poniamoci come il Tau.
In osservazione da questa porta che è un portale per una nuova consapevolezza della Pienezza di sé
Il Tau che è stato preso ad icona da San Francesco, con quella linea orizzontale, che simboleggia la materia, che ha cominciato a venir rappresentata con il braccio orizzontale spostato verso l’alto.
Simbolicamente, con l’avvento di Gesù, il punto in cui materia e Spirito si incontrano è più in alto.
Con Gesù l’essere umano diventa più spirituale che materiale.
E “tau” è la diciannovesima lettera dell’alfabeto greco,e il diciannovesimo arcano maggiore dei Tarocchi è il Sole, dove il numero 9 segna la fine di un ciclo.
In particolare il 19 segna la fine del secondo ciclo decimale, che corrisponde a quello spirituale.
E “Il Sole” rimanda all’Amore incondizionato, a un nuova vita, al transito, alla coscienza, al padre cosmico, al suo significato originario, di sacrificio non inteso come sofferenza, ma come “sacrum facere” ovvero rendere sacro.
Il sacrificio a cui ci invita la croce solare è quello di noi stessi nel senso del “dono di noi stessi”
Io dico che noi, come Fiamme, ci stiamo riunendo con noi stessi.
Mi guardo il Tau francescano che ho al polso sinistro, da non so più quanti anni, ho perso il conto, e sento che è così.
La materia in espansione verso il Divino
Il Sacrificio , finalmente si è riappropriato del suo vero significato, il Sacrum Facere
E siamo chiamati ad esserne Vibranti Testimoni.
Quella porta che si affaccia su un nuovo scenario di una Nuova Umanità consapevole e portatrice di Sapere e di Amore.
Questo novilunio in Toro, sotto il segno del Toro, ci porta questa nuova consapevolezza, dell'agire, dell'essere Testimoni e Proganonisti del nostro Tau interiore, nella Mater-Materia..
E siate Folli, sempre.
Con infinita gratitudine sempre
Tiziana Fenu
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