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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

sabato, gennaio 09, 2021

💛La regalità dell' Ur

 Osservavo i Giganti di Mont'e Prama

I nostri Sacri Eroi Guerrieri, Custodi di Antichi segreti

Uno in particolare mi ha colpito

Il particolare di un arciere forse

Sui Giganti di Mont'e Prama si è detto di tutto e di più, eppure sembra ancora che ci sia del mistero ancora da svelare, eppure, pare siano definiti nel dimenticatoio

Dalla mia prospettiva, sono dei potenti portavoce di forti valenze ideologiche identitarie

Ed è su questo aspetto, che mi voglio un attimo soffermare

Sull'identità, o perlomeno, sulla valenza e appartenenza identitaria


C'è un particolare, che mi ha colpito moltissimo, che potrebbe sembrare il vezzo di un guerriero che manifesta senza pudore il suo coraggio attraverso l'esibizione della sua virilità, almeno in parte, accennata. 

Invece credo che si tratti di preciso messaggio, molto sacro, a cui si deve il massimo rispetto. 

Un messaggio che parla di androginia, tipico degli esseri divinizzati. 

Gli Antichi Sardi ci hanno lasciato messaggi ben precisi, mai a caso, ed è un errore, interpretarli con superficialità e con le coordinate del nostro attuale pensiero comune

E visto la delicatezza di questo particolare, ho cercato di approfondire, e di andare oltre il messaggio immediato ed esibito.


Uno dei Giganti in particolare , probabilmente un arciere, che non è stato ricomposto a figura intera, presenta un gonnellino abbastanza corto, che finisce a punta nella parte posteriore

La particolarità di questo reperto, è che è chiaramente visibile, e lo chiamo proprio in termini tecnici, per capire esattamente il perché di questa ostentazione, la parte terminale dell'organo genitale maschile, il glande, sul quale è ben visibile l'orifizio esterno uretrale, il meato

Ora.

Mi sono chiesta, visto che gli Antichi Sardi, nelle loro rappresentazioni, non hanno mai, mai, lasciato niente al caso, come mai abbiano sentito la necessità di rappresentare un guerriero sacro, di questa portata, con l'orifizio uretrale in bella vista.

E ho pensato che anche questa rappresentazione, come tante altre, dovesse essere veicolo di un simbolismo molto più profondo

Immagino che potesse essere anche difficoltoso, affrontare una battaglia, se proprio volevano rappresentare un Eroe Guerriero, con l'apparato genitale non sufficientemente protetto, almeno un minimo

No. Il simbolismo deve essere ben altro, che la semplice manifestazione della propria potenza virile


Poi hanno iniziato a smuoversi le assonanze fonetiche

Orifizio ur-inale

Ur-ina

Ur-ea

Ur-eo

Ur

Nur

N-Ur-aghe

Sempre la "Ur-" a fare da canovaccio


Questo nome, Ur, è dato nell'Antico Testamento alla celebre città della Babilonide meridionale, di origine certamente presumera, che fu il più rinomato santuario del dio della luna Sin.

In lingua sumera il nome della città suonava Urim, mentre in babilonese (accado) si diceva Uru.

Questo nome si scriveva di solito con l'ideogramma Shesh (ki), che vorrebbe dire "città di Shesh", uno degli epiteti di Sin. Oggi il luogo delle rovine, delle quali l'oggetto più cospicuo è il moncone dell'antica torre templaria, è chiamato dagl'indigeni al-Muqayyar.

Una ziggurat, insomma, che abbiamo anche noi, il tempio - altare di Monte d ' Accodi, in provincia di Sassari, un tempio Sacro di unioni iegoramiche, di cui ho già parlato in un mio precedente post, in modo esaustivo


Prof Dedola dà questa definizione per nuraghe

«nuráki sd. “nuraghe” < sum. nu “creatore”, “sperma (divino)”, “fulgido”, “splendente” (v. eg. Ra “Sole che splende”) + ki “place, earth” = “sito di Ra Creatore”.

Questo vocabolo è autoctono, quindi nel caso del Logudoro il significato fu “forma, edificio di Ra Creatore”. Insomma, i nuraghes erano dei monumenti al Dio Sole, epifania di Ra (egizio), di Eli (semitico) che rappresentavano il dio Sommo.»


Questo scrive, quindi, prof. Dedola


Ma, tenendo presente che "Ur", significa Fuoco, Luce divina, ecco che si delinea la motivazione di questa scelta estetica nel rappresentare un Gigante con il condotto "ur-etrale" in bella vista

È strano che questi nomi, "uretra/urina/urea/ureo" abbiano la stessa "ur" di nuraghe

Uru era il dio solare egizio, identificato con il Dio solare Ra

Dio Solare Ra, che è sempre rappresentato con il disco solare in testa e il Sacro Cobra, l'Ureo, che lo sostiene, lo custodisce e lo protegge(stiamo parlando del 2.500 a. C.)

L' occhio di Ra, è lo stesso Ureo, l'aspetto femminile di Ra, poiché custodisce e protegge

Ricordiamoci che tutte le divinità primordiali sono androgine, e che quindi hanno in sé un aspetto maschile e femminile

La stessa luna, come base etimologica, è formata dal sumero "LU", che significa "divampare", più "NU", che indica lo sperma maschile

Quindi la Luna, anticamente, era un Dio fecondatore dell'Universo

Così come era femminile, anticamente, la divinità solare

Energie creatrice, che nel corso della storia dell'umanità si sono alternate e scambiate di ruolo, poiché complementari le une alle altre. Sempre unite


E lo sperma creatore, passa nel meato, nel condotto urinario, che è presente anche nelle femmine, e che nel maschio, di alterna con il passaggio dell'urina

Rappresentare questo esterno condotto ur-inario, nel Gigante di Mont'e Prama, in modo così inequivocabile, simboleggia la rappresentazione di una appartenenza Regale, a quella dimensione Solare e Sacra, a cui gli Antichi Sardi si sentivano devoti, ma anche un'essenza androgina, sinonimo di divinità 

La particella "Ur" significa Fuoco Sacro, il Fuoco della trasmutazione

È l'Oro della trasmutazione

L' urina, o per meglio dire, l'Ur-ina, è sempre stata considerata Sacra in ogni civiltà, fin dai tempi antichissimi

L' Oro del sangue

Un potente mezzo di autoguarigione. 

Siamo noi occidentali, a considerarla semplicemente un prodotto di scarto, ma non lo é

È il prodotto dei nostri centri energetici vitali, i reni, è la base della salute perfetta, fonte di giovinezza

Persino l'urea, la componente solido-organica  dell ' urina, se ingerita, ha un forte potere di guarigione

L' urinoterapia è sempre stata presente in ogni percorso iniziatico, fin dai tempi antichissimi

Poiché risveglia la Coscienza Superiore, la connessione con il Divino

È la base di trasformazione su cui lavorano gli Alchimisti

In alchimia, questo Oro liquido potabile, è chiamato "Acqua di Fuoco", il Mercurio alchemico, citata in tutti i testi Sacri, comprese le Sacre Scritture

"Bevi l'acqua dalla tua cisterna, e da quelle che scaturiscono entro il tuo corpo" (Proverbi 5, 15-18)


Nei genitali si trova la manifestazione del Divino


L' uomo, alchemicamente, è una rappresentazione dei 4 elementi, Yod, He, waw, He(Fuoco, aria, acqua, terra

I quattro elementi divini, della Divinità non manifesta, che troviamo anche come divinità solare sarda, Yh

Quella Y, che mi avete sentito identificare tante volte, come l'energia maschile "taurina/uterina"

La Yod, come "Padre-cielo", un "Padre/Fuoco/Calore/Luce", che quando si manifesta nell' umano, nella materia, diventa "acqua /Figlio/Fuoco/Solare", attraverso l'urina


La scritta "Inri"sulla croce del Cristo, significa "Igne Natura Renovatur Integra" (la Natura è rinnovata integralmente nel Fuoco). Il fuoco che entra  a fecondare l’umida e oscura terra , nelle Domus de Janas, il  Sacro Fuoco della conoscenza, della purificazione e dell’evoluzione.

Così come è purificazione l'Ur-ina

A questo fuoco guardavano i tre  Magi, i ricercatori della conoscenza, gli Iniziati di ogni epoca, compresi i nostri Antichi Sardi, ed ancora oggi, per molti iniziati non vi è che la Via del Fuoco

Diventa "acqua di Fuoco", un'acqua che contiene in sé la memoria universale, del nostro essere creature divinizzate


Il nostro potenziale Divino, risiede proprio in quegli organi, i reni, che producono il nostro Oro potabile, l'urina, che sono la forza vitale e creativa, anche nell'atto del concepimento, che ci permette di essere creatori come Dio, dei co-creatori

I Giganti di Mont'e Prama, sono dei Co-creatori Divini, e lo hanno voluto manifestare in questo messaggio straordinario subliminale, attraverso quel meato uretrale esibito, come un passaggio sacro, la via della conoscenza

I Giganti che mostrano la potenza del "" Nu" dello sperma Divino, attraverso l'Ur ( il Fuoco Divino) , l'Ur-etra, visibile attraverso il meato uretrale ostentato


Meato si usa per indicare un passaggio improvviso, ben custodito, come un meato nella roccia, da cui sgorga improvvisa, una sorgente

Simbolicamente, il meato uretrale è, traslato simbolicamente, nel corpo, come  centro della manifestazione del Fuoco Divino, l'occhio del Dio solare  Ra, la sua manifestazione in Forma

Il Cobra Sacro, l' Ureo, che viene rappresentato sulla fronte dei faraoni, indica la conoscenza, la consapevolezza del Fuoco Regale, divino

I cobra, i 7 cobra Sacri, aperti a ventaglio( rappresentano i 7 chakra) custodiscono e proteggono anche il Budda.

I Sacri Naga, nella tradizione vedica e induista, sono gli Uomini Serpente, la più alta manifestazione di conoscenza


E d'altronde, nell' antico simbolo della tribù dei Dan, degli Shardana, è rappresentato proprio un serpente


E l'occhio, il meato, il passaggio uretrale, rappresenta proprio questo condotto di unione, tra maschile e femminile. La conoscenza al massimo livello

È l'occhio del Dio Solare Ra, la Dea Wadjet, che si era staccata dal padre, per poi farvi ritorno, e collocarsi permanentemente sulla fronte, a protezione(come la Dea Atena, che nasce dalla testa del padre Zeus) 

Il Cobra, è sempre stato presente, fin dalla preistoria, come elemento fecondante la Dea Madre

Nella tradizione induista , nel tantrismo, indica l'unione delle due energie, maschile e femminile

Mostrare questo condotto uretrale esteriore, ha significato mostrare un'appartenenza Regale, probabilmente molto prima degli Antichi Egizi, che la palesarono attraverso il Sacro Ureo sulla fronte


E a guardare proprio bene, noi, abbiamo benissimo, inciso sulla pietra, un nostro Cobra reale, il nostro Ureo di appartenenza, come simbolo di rigenerazione verso l'Oro, verso l'Ur

Osserviamo il capovolto dei menhir del Museo  di Laconi 

Sembra proprio un cobra quando espande il collo, e quel doppio pugnale sotto, al. centro, indica una H, la H mercuriale della trasmutazione

E volendo, è anche una Y  con la stanghetta al centro, simbolo di quel "piede d'oca", che risale alla stirpe dei Sacri Iniziati, dei Falafa ebrei, discendenti dalla stirpe Regina di Saba/re Salomone, di cui ho già parlato in un mio precedente post


Ur=fuoco/Oro/divinità solare/luce

Radice di 

Ur-eo

Ur-ina 

Ur-ea

Ur-etra


Un' ostentazione di regalità, che non ha bisogno di simboli esterni, come l'Ureo egizio sulla fronte, per essere ostentata

Gli antichi Sardi erano grandissimi e potenti alchimisti

Avevano capito benissimo la dinamica delle energie, delle sinergie degli opposti

Sapevano bene quali sono i centri di maggiore energia nel nostro corpo

Erano Iniziati agli antichi misteri, e anche su questa acqua del Fuoco ( e ritorno a ribadire, l' acqua ardente, è nata qui in Sardegna), vi era estrema sacralità, e molta omertà iniziatica

Non sarebbe stata rappresentata, in modo così discreto, e criptico, da interpretare, su una statua così importante come quella di questi semidei terreni, quali sono i Giganti di Mont'e Prama

Non avevano motivo di esibire una parte del corpo così intima, se questa, non avesse avuto una valenza profondamente sacrale e alchemica


Erano alchimisti a tutto tondo

Incubatio, urinoterapia, invocazione dei fulmini, padronanza del Fuoco Sacro e del Fuoco elettrico, conoscenza del potere delle vibrazioni, e tutto ciò, che in modo molto sbrigativo e superficiale, viene chiamato "esoterismo"

Ma l'esoterismo, è sempre complementare alla materia.

L'  esoterismo è sublimazione della materia

E lì dove, una semplice parte anatomica, ostentata,  può far sorridere come ostentazione di virilità e potenza, ecco che si apre la Dimensione del Sacro, dell' appena accennato

Perché le cose Sacre, non vanno spiegate

Vanno sentite, attraverso la Frequenza

E, in quanto a Frequenza, per chi è in accoglienza, abbiamo la terra, la nostra Sacra Terra, che ci vibra ancora  sotto i piedi, con i suoi antichi segreti e misteri


Tiziana Fenu


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