La simbologia della croce nel cerchio de "S'Urtzu" di Seui nel Carnevale Sardo
Mi ha colpito molto quest' immagine che ritrae la maschera de S'Urtzu di Seui( provincia Sud Sardegna) con questa croce, che ho definito celtica, sbrigativamente, ma sulla quale avevo già intenzione di soffermarmi maggiormente.
La croce nel cerchio è un simbolo antichissimo.
Rappresenta il rapporto tra cielo e terra.
Il cerchio è il più antico simbolo della creazione.
È la cellula primigenia. Cerchio come la forma circolare dei nuraghi.
Il potere creatore è rappresentato da un cerchio. Esso è androgino, maschio e femmina contemporaneamente.
La prima rappresentazione del potere creatore fu quella di un cerchio attraversato da una linea retta.
Simbolismo che ricorda una cellula, poco prima della sua separazione, durante la mitosi e la meiosi.
Poi il diametro si è evoluto in croce, ma sono rimasti inseparabili, poiché la croce equivale al ciclo dell' anno, con i suoi 4 quadranti
Questa prima rappresentazione, di un cerchio attraversato da una linea retta, dal diametro, era l'antico simbolo del Sacro Archetipo Ebraico Qoph, con funzione "legante" , ciò che lega in modo stabile le cose, facendole compenetrare tra di loro, anche se sono differenti, come può essere il cerchio e una linea retta, fondendole tra loro.
È associato al numero 19, il 10, la Yod, l'uomo divinizzato, più, il 9, la Thet, il nono archetipo, che è come un grembo che accoglie e si presta ad essere Forma.
In geometria il 19 è rappresentato da un esagono con un punto al centro e altri 12 punti che lo circondano.
L' Esagono, nella Geometria Sacra, rappresenta lo Schema della Genesi, perché tutto è stato creato a partire da questo primo schema geometrico, che corrisponde al Fiore della vita a sei punte, proprio quello che vediamo inciso sulla maschera dei Boes, quello che nasce dall'intersezione ed evoluzione delle due sfere che formano la Vesica Piscis, la madre di tutte le figure Geometriche Sacre.
È la consapevolezza di Dio, del Creatore, dove la circonferenza incontra il diametro (quindi dove maschile e femminile si intersecano), che crea l'incrocio, la Croce, "Sa Cruxi"
E il fiore della vita lo troviamo in tutte le civiltà, composto da 19 sfere
Lo avevo scritto in un mio post. Il più antico è stato ritrovato nel tempio egizio dedicato ad Osiride, ad Abydos.
Il numero esagonale centrato, il fiore della Vita, rappresenta la forma che lega tutte le altre forme, e in natura è rappresentato dal cristallo d'acqua, poiché i fiocchi di neve, hanno tutti base esagonale centrata, elemento base della creazione stessa
Anche le basi azotate hanno una struttura chimica esagonale che forma il DNA.
Quindi vediamo come la croce dentro il cerchio e il Fiore della Vita, portati orgogliosamente in mostra nei Carnevali Sardi, siano l'uno strettamente connessi all'altro
Sono simboli solari, di ascesa di uomo divinizzato Co-creatore insieme al divino, poiché hanno in sé, la Sinergia del maschile e del femminile, del materiale e dell'immateriale.
Del Divino e dell'umano.
Questo archetipo Qoph, rappresentato da questa croce dentro il cerchio, è collegato anche ad un'altro significato, che lo lega, ancora di più al significato simbolico del Carnevale Sardo
È legato alla simbologia di "cruna" (notare come cruxi e cruna hanno la stessa radice), quel piccolo passaggio stretto, come l'ingresso delle Domus de Janas, un pertugio si rinascita, dove il filo della vita, unisce le dimensioni opposte, e si arriva al 100% di perfezione e integrazione
Infatti la Qoph ha una valenza numerica di 100, e rappresenta la cristallizzazione del percorso evolutivo, la Rubedo, rappresentata dall' Oro, dal Sole, dalla pietra filosofale.
La cruna, che ha la stessa forma della parte finale del lazzo de su Issohadore.
Nel carnevale Sardo si rappresenta la purificazione.
Il passaggio, attraverso il N-Ur, il Fuoco Sacro, alchemizzante e purificante, per arrivare all' Or
Da Ur a Or, e "venire alla Luce", arrivare alla Luce
Questi due simboli, croce dentro il cerchio, e lazzo, durante i Carnevali, rappresentano il simbolo del l'immortalità
L' Elisir, come veniva chiamato dai grandi Alchimisti, quello che risveglia le Coscienze
Il passaggio stretto, necessario
La cruna
Sa crua
Sa cruxi
La cruna come il lazzo, "sa soha", messo addosso all'iniziato, al Mamuthone, per arrivare ad una consapevolezza, che integri in sé tutti gli opposti, uomo e divino, umano e animale, e si diventi Maestri di sé stessi, Maestri solarizzati.
Infatti l'Arcano Maggiore 19, è rappresentato dal Sole.
Il Verbo che si rivela attraverso la luce, dove gli Opposti sono Sinergia Creatrice, perché anche l' ombra è necessaria per rivelare la luce
Nelle rune questo Archetipo è rappresentato dalla Runa Sowilo, che è la Runa che rende manifesto, come fa il Sole, ciò che è protetto dall'oscurita'
È come un doppio fulmine, e sappiamo che gli antichi Sardi erano anche fulguratores, sapevano invocare e gestire il Fuoco elettrico, solo dopo un percorso da iniziati si arriva alla completezza, che ha stessa intensità e luminosità di un fulmine folgorante
Adesso mi sono venute in mente le tipiche zeppole sarde
"Is zippuasa", che hanno la forma di una spirale. Come un cordone ombelicale che unisce una vita con un'altra.
Come il nostro archetipo Qoph, dalla funzione legante.
Arrotolate come il lazzo de su Issohadore, l'uomo divinizzato e iniziato, che prende per il lazzo, con la parte ansata, che è come l'Ankh egizio, la bocca, il passaggio stretto della nascita (la cruna /cuna(culla in latino)/cunna/cunno(utero in sardo), per farlo rinascere a nuova consapevolezza, la Pasha di Shiva, la porta stretta che si deve attraversare come ogni iniziato, che deve mettere in croce le sue passioni umane, per accostarsi al divino
Questo si accorda perfettamente alla simbologia rappresentativa del Carnevale Sardo: un percorso di purificazione, di divinizzazione, dalla natura animale, a quella più evoluta, di umano divinizzato, sotto la guida de is Issohadores e de su Componidori
La croce dentro il cerchio, rappresenta la Croce della vita che riesce sempre a quadrare dentro il cerchio, e che "puntellando" i quattro cicli di vita rappresentati dai quattro passaggi stagionali (equinozi e solstizi) riesce a veicolare l'essenza stessa della vita nella forma
Così abbiamo, un solstizio invernale, che rappresenta la mezzanotte e il nord
L'equinozio di primavera, che rappresenta l'alba e l'est
Il solstizio estivo, che rappresenta il mezzogiorno e il sud
L'equinozio d'autunno, che rappresenta il tramonto e l'ovest
"Il solstizio è l'inversione di marcia del sole al punto più basso dell'inverno, e al punto più alto dell'estate
Mentre i due equinozi (primavera e autunno), essendo i due punti di intersezione dell'equatore con l'ellittica, dividono l'anno a metà, con un uguale opporsi della notte al giorno
Questi 4 punti cardinali all'orizzonte sul cerchio corrispondono ad un qualsiasi ciclo, giornaliero, annuale, o più grande
Convogliano tutti nell' eterno presente, al centro
Sentirsi in connessione con questi cicli stagionali significa essere Co-creatori insieme all' Universo, poiché di porta sulla terra, ciò che astronomicamente e astrologicamente è scritto in cielo, con un suo proprio ciclo
Ed è allora che i punti cardinali di espandono e diventano 6, creando una dimensione spaziale entro la quale l'uomo può creare, e co- creare
Il nord(dietro), il sud(davanti), l'est (la sinistra) e l'ovest(la destra), più l'alto, lo zenit, e il basso, il nadir, e infine il centro, l'essenza dell'uomo
Sette
Tutta la melodia, l'armonia della natura è basata sul numero 7
Sette come le Pleiadi, che si trovano nel "collo" della costellazione del Toro, le quali, specialmente Alcyone, sono considerate il punto centrale intorno al quale ruota il nostro universo delle stelle fisse, il punto focale di creazione, del Soffio Divino creatore
La croce dentro il cerchio(la dimensione spirituale del Divino) indica la terra, la materia, sulla quale si deve agire, poiché il centro è il creatore
Centro al quale il Co-creatore umano, facendo suoi, i cicli astronomici stagionali, può partecipare, per magnificare, sublimare la sua Essenza divina, ripercorrendo, insieme a Madre Terra, la sua ciclicità, e con gli astri, che segnano i passaggi stagionali, e diventando partecipe e co- creatore di una propria dimensione umana divinizzata
La Croce, un simbolo solare creativo potentissimo, che è stato manipolato e imbruttito dalla chiesa, come simbolo di espiazione, di dolore e sacrificio, e che invece, in passato rappresentava la croce di iniziazione degli Iniziati, come ho già spiegato in altri post, dalla quale, adagiandosi sopra, si attingeva energia dalla circolarità divina impressa nella forma della sinergia degli opposti della Croce
È un simbolo solare antichissimo, che sancisce un patto tra uomo e divino, che viene rinnovato ogni anno, attraverso il nostro Carnevale Sardo, dove i simboli sono tutti collegati tra di loro, e parlano di rinascita, di purificazione, in una promessa che si rinnova, come i cicli stagionali, all'infinito, che sono poi, gli stessi cicli dell'uomo, sacralizzati per un'evoluzione superiore
Per la croce, "sa cruxi" portata in rappresentazione da S' Urtzu di Seui, si usa legno di olivastro tenero e flessibile, ma resistente
L' ulivo è una pianta Sacra
È la pianta delle Sacre Unioni iegoramiche tra maschile e femminile, oltre che essere un simbolo di pace
Si narra che Ulisse intaglio' il tronco di un ulivo facendone un talamo nuziale, per la sposa Penelope, ornandolo d'oro d'argento e d'avorio
È una pianta che purifica, e che ha in sé il principio femminile dell'acqua, potendo resistere anche per molto tempo in periodi di grande siccità.
Un carnevale benedetto dall'acqua è dal fuoco, quello Sardo, sempre insieme
Sacre Sinergie divine
Tiziana Fenu
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La simbologia della croce nel cerchio de "S'Urtzu" di Seui nel Carnevale Sardo
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