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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

giovedì, giugno 09, 2022

💛Arpa di Ur

 Le Arpe o Lire di Ur,  sono un gruppo di strumenti musicali a corda risalenti a quasi 5000 anni fa, circa 2.500 A.c. rinvenuti nel 1929 durante gli scavi condotti nell’antica città sumerica di Ur, nella valle del fiume Eufrate nell’odierno Iraq.

Si tratta dei più antichi cordofoni di cui si abbia testimonianza. Gli strumenti, ricostruiti, sono decorati con lapislazzuli e conchiglie, calcare rosso, oro, argento, due strumenti hanno sulla parte frontale una testa di Toro

In questa immagine è ritratta la lira d'argento.

Questa è una delle due lire d'argento trovate in "The Great Pit". Erano entrambi di legno, ricoperti da una lamina d'argento fissata con piccoli chiodi d'argento.

Gli undici tubi d'argento accordando gli 11 pioli. Altezza 106 cm. Lunghezza 97 cm.

Nella seconda immagine, particolare della testa di toro sulla Lira d'Argento

Poiché la figura sulla parte anteriore della lira non è barbuta, potrebbe effettivamente essere una "mucca" piuttosto che un "toro", sebbene le lire di questo tipo siano generalmente chiamate "lire a testa di toro".

Nella seconda immagine, particolare degli intarsi della lira d'argento.

Il registro superiore mostra due arieti che si nutrono sugli alti rami di un albero. 

Questa immagine si trova su molti manufatti sumeri e ricorda, le nostre pavoncelle sarde speculari, davanti all'albero della vita. 

Rappresentano una simbologia mercuriale, creatrice, le due polarità, maschile e femminile, in sinergia per la Creazione. 

Questo albero della vita, si erge al di sopra di una struttura che sembra un nuraghe. 

Coincidenze? 

Gli arieti potrebbero essere in riferimento al fatto che, che nel 2000 aC, iniziava l'era astrologica dell'Ariete, successiva a quella del Toro. 

I registri inferiori mostrano scene di violenza. 

Due leoni speculari che sbranano un'antilope partendo dalla parte posteriore, e un altro leone che addenta, sempre un'antilope, partendo dalla parte posteriore. 

Tra i Babilonesi, Marduk, il Dio nazionale di Babilonia, ed Ea, divinità della saggezza e della magia, avevano gli aspetti di antilope

Questo è un motivo comune nell'arte sumera e si può trovare anche su molti sigilli cilindrici.

Osservando quest'arpa, non ho potuto fare a meno di notare come abbia 11 corde, esattamente come gli anelli in ocra rossa sulle due colonne dell'altalena minoica che dondola Atlande, della quale ho parlato in due occasioni(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/atlanta-minoica-su-altalena.html?m=0), anche riguardo la possibile rappresentazione delle colonne d'Ercole, al di là delle quali, vi era Atlantide, identificata, secondo molti studiosi, tra i quali spicca Sergio Frau, con la Sardegna(https://maldalchimia.blogspot.com/2022/06/le-colonne-dercole-atlanta.html?m=0). 

Le 11 corde dell'arpa, come gli 11 anelli sulle due colonne, che, a loro volta, sono come un numero 11, il numero dei Gemelli divini, quelli che danno origine alla vita, esattamente come le due polarità mercuriali del Caduceo, che rappresenta le due nadi della Kundalini, la Ida e la Pingala. 

L'arpa, con due colonne, come il primo telaio(https://maldalchimia.blogspot.com/2022/06/la-tanit-di-tresnuraghes-tessitrice.html?m=0) sui quali si ordisce il primo anelito alla vita, il primo vagito, il primo suono. 

Il primo dondolarsi innato, tra le due polarità, per cercare il punto di equilibrio, quello che consente la creazione. 

il dondolarsi è ancestrale, non risale a Dionisio. È una rielaborazione del primo ordito, del primo suono, rappresentato dalle corna del Toro, che sono come un telaio, come un'arpa. 

Tra le corna del Toro, nasce il sole. Sono come un grembo, che mima il respiro stesso dell'universo. Contrazione e dilatazione. 

Un respiro orgasmico, un movimento ritmico e copulatorio, vitale, ripreso poi nel mito di Dionisio. 

La Grande Madre, governa questo movimento poiché in essa ci sono entrambe le energie, come in un grande Uovo Cosmico della Creazione. 

L'Essenza Divina che si manifesta come suono, come voce. 

La costellazione del Toro è legata al quinto chakra Vishudda della gola( gola, in lingua sarda, si dice "gutturu"), a sua volta, collegato, per morfologia, e finalità creativa, all'utero, all'apparato riproduttivo femminile, chiamato "Udda" in sardo, che in origine, era un sintagma sumero di benedizione, "ud-da", andare verso il sole, secondo l'interpretazione del glottologo, prof Dedola. 

Le due colonne come due "Gunnu", termine sumero che significava al contempo, sia "luce del giorno", che" tubo/canna", in riferimento alle coppie di pilastri o obelischi nei templi, come ho scritto nel mio precedente post. 

Gunnu come "cunnu"("vagina" in sardo), come centro di creazione divina. 

Un suono, quello dell'arpa, che armonizza le due polarità, che non divide, che oscilla tra esse, come sull'altalena di Atlanta, come nel telaio, dove di cerca l'armonia complementare tra i due orditi. 

Le corna drl Toro, sovrapponibili all'utero femminile, come vediamo nelle nostre Tombe dei Giganti o nelle nostre Domus de Janas qui in Sardegna. 

Corna taurine/uterine, che armonizzano cielo e terra, in un processo creativo che nasce proprio sotto l'era astrologica del Toro, tra 4000 e 2000 aC. 

Astrologicamente il Diluvio è avvenuto sotto il segno del Leone, 11.000 aC., e forse per questo che sono stati rappresentati, nell'arpa, dei leoni in atto di sacrificare delle antilopi. 

Mentre il punto zero di ripresa, in complementarietà tra due polarità, tra maschile e femminile, è da considerarsi tra Gemelli e Toro, nei quali si enfatizza lo stesso concetto di Gemellarita', necessaria alla creazione, come il numero 11 rappresentato dalle 11 corde della lira. 

L'11 è il numero delle Fiamme Divine, dei Gemelli Divini. 

Le corna del Toro, sono come un utero che ospita il primo suono ancestrale. 

Le corna come un utero, simbolo della fecondità sessuale e vocale, nell'ambito del suono. 

Perché il suono crea. 

Ha un potenziale incredibile. 

E i nostri Antichi padri e Madri, lo sapevano bene. 

Suono che crea, che rigenera, che guarisce 

Le antiche Janas. 

Janas, letto al contrario, per quel giovo del gemellare e speculare della nostra Antica Civiltà Sarda, diventa Sanaj, guarire. 

Si guarisce attraverso il suono, la frequenza. Il suono di un arpa, simbolo dei Gemelli divini, con le sue 11 corde. 

Simbolo dell'immortalita. 


Tiziana Fenu 

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Arpa di Ur









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