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mercoledì, giugno 15, 2022

💛Stele Israele con capovolto

 Prendo spunto da un post in un gruppo, il Sondaggio( 

https://www.facebook.com/groups/210974976999246/permalink/582960316467375/) 

Israele: catacombe che compongono la necropoli di Beit Shearim nella valle di Jezreel, Israele(foto a sinistra) 

Si stima siano state sviluppate nel II secolo d.C. e che per secoli sono servite come luogo di sepoltura principale per gli ebrei al di fuori di Gerusalemme

Se notate, abbiamo un simbolo uguale al nostro capovolto della stele di Laconi(a destra, risalente al 2700 aC circa) 

Non solo, ma abbiamo anche la "metà" di quello che è il Labirinto di Benettutti, a 7 percorsi.

Tradizionalmente, questo simbolo è attribuito alla Menorah ebraica, il candelabro a 7 bracci, su cui ardevano delle lampade a olio, che viene descritta con dovizia di particolari anche in merito a forma, misure, materiale con cui doveva essere costruita nella Torah, nel libro dell'Esodo. 

Da sempre essa veniva associata al Tabernacolo, ovvero il santuario trasportabile, che rappresentava lo spazio in cui si manifestava la presenza di Dio in terra (Shekinah) 

Il Tabernacolo ebraico era costruito sul modello di quello descritto da Mosè di ritorno dal monte Sinai. Originariamente era una recinzione fatta di teli e tende, al cui interno, nel cosiddetto ‘Luogo Santissimo’ era custodita l’Arca dell’Alleanza contenente le tavole dei dieci comandamenti e altri oggetti sacri.

Successivamente, da santuario itinerante, un Tabernacolo stabile venne eretto all’interno del Tempio di Gerusalemme costruito da Salomone nel X secolo a.C.

Presso il Tabernacolo del Tempio venne posta una Menorah d’oro che bruciava olio puro e consacrato di olive schiacciate.

La Menorah simboleggerebbe dunque la luce divina che si diffonde. 


Tra i tanti simbolismi della Menorah a 7 braccia, trovo interessante questo:

"Alcune tradizioni vedono nella Menorah la rappresentazione simbolica del roveto in fiamme all’interno del quale Mosè udì risuonare la voce di Dio sul monte Horeb." 

Avevo già parlato in un mio post, del roveto

"In celtico, la Y, rappresenta la nascita, il roveto ardente di Mosè, il rovo sul monte di Dio, il monte Oreb, che brucia, ma non si consuma, quando Dio ordina a Mosè di portare fuori gli Israeliti dall'Egitto. O forse erano gli antichi Shardana, visto che una tribù dei Dan, era proprio attivamente presente per la protezione di Mosè, durante l'attraversamento del deserto"

(https://maldalchimia.blogspot.com/2020/12/l-agrifoglio-il-colostru-sardo.html?m=0)


Se consideriamo che ormai stanno venendo alla luce, similitudini che rimandano ad Israele, soprattutto a partire dalle iscrizioni che riportano il protocanainico YHW, presente in vari contesti, nella nostra Antica Civiltà Sarda, se consideriamo lo schema dei sigilli di Tzricotu, uguale a quello delle dieci Sephiroth, nell'albero della vita, i dieci solchi sull'avambraccio del Gigante di Mont'e Prama, forse come un segno tangibile dei dieci comandamenti, e tanti altri particolari che si incastrano bene in questo contesto, possiamo anche azzardare che tutto sia partito da qui, dai Sardi ebrei. 

Tra parentesi.. 

Abramo, patriarca da cui discendono le 12  Tribu` d'Israele 

Discendono dal patriarca Giacobbe, figlio di Isacco e nipote di Abramo, a cui fu dato il nome di Israele e che diede il suo nome alla nazione che da lui ebbe origine.

Nell'estremo nord dell'antico Golfo Persico si trovava la città di Ur(Ur/Nur/n-ur-aghe), patria di Abram(senza acca) dove suo padre Terah lo generò insieme a Najor e Haran (Gene. XI. 26), qui suo padre fabbricava e vendeva idoli.

Lì Abram, si sposò con Saray (senza acca) sua moglie. Abram non era di religione ebraica perché questa non esisteva ancora. Tuttavia, è considerato il padre del giudaismo. Abram è il nono discendente della geneologia di Sem (figlio di Noè) benché in Esodo si indichi un'altra possibile discendenza. 

Interessante è notare che il legame che unisce Dio ad Abramo e a sua moglie Sara, è rivelato proprio da quella H, aggiunta al nome di Abramo, e a quello di sua moglie Sara. 

Quella H presente anche nel nome di Dio. 

Le due H(Archetipo 5, funzione vita) che indicano le due polarità energetiche  di ciascuno dei due, che unite, formano lo Yod(Decimo Archetipo, funzione concentrazione), la discendenza regale, Isacco. 

Una discendenza, che non era fattibile per Abramo e Sara, perché erano anziani e non potevano avere più figli, ma non appena i loro nomi furono cambiati, e fu inglobata l'H divina, la promessa di una alleanza che avrebbe garantito l'imprinting divino attraverso la discendenza di Abramo, si ha un'apertura. 

Quella H così presente nella nostra Antica Civiltà Sarda, come Tanit, anche nella scrittura, come simbolismo, come ingresso nei pozzi sacri. 

Una Tanit mercuriale, presente nel concio di Tresnuraghes, la rete della creazione, alchemica, che consente la comunicazione tra le due polarità, tra maschile e femminile, tra umano e divino. 

Abramo discendeva addirittura in linea diretta da Noè. Wurl Noè chiamato Ziusuddu (.. Che nome sardo..) 

Era dunque capo di antica e nobile stirpe. 

In particolare sappiamo che era devoto a El, che in seguito, dall’autore biblico, verrà assimilato a Jhwh. 

L'origine del nome “ebreo”, secondo gli studiosi, risale al nome “apiru”.

Gli “apiru” sono una categoria di persone, gli “ostaggi” dati in garanzia ai faraoni, della non belligeranza. Con il tempo rimasero nel territorio del faraone solo gli apiru di origine Mitanni e il termine finì per identificarsi con la tribù d’Israele.

Abramo sarebbe così un principe della grande dinastia Mitanni, un’aristocrazia proveniente dall’Iran che attorno al 1500 a.C. fondò il suo impero nella Mesopotamia settentrionale regnando sulle popolazioni urrite. 

“I Mitanni sono di etnia aria” dice Flavio Barbiero, un ricercatore dell’équipe di Anati, che ha scritto un libro su Har Karkom, massiccio di Har Karkom, in territorio israeliano, in venti anni di ricerche archeologiche. 

Se la sua ipotesi fosse giusta, la discendenza di Abramo e Sara, sua consanguinea, cioè la nazione ebrea, sarebbe di origine ariana. 

Ariana o ar-jana? 

Ar-jana

Ar/Ra >sole

Jana del sole, benedetti dalla divinità solare. 

D'altronde anche il pugnaletto sardo è una svastica solare. 

Per quanto possa essere assimilabile anche ad una barca, è come la barca solare egizia, che trasporta il sole. 

In questa zona  del massiccio di Har Karkom, si vedono riprodotti i più impressionanti graffiti scoperti nell’area. Sono datati all’epoca di Mosè ed evocano chiaramente le vicende bibliche: uno raffigura due tavole divise in dieci quadri, un altro la verga che diventa serpente, poi l’occhio di Dio, l’uomo orante.

Ai piedi della montagna, rimasta deserta e intatta per millenni, sono stati ritrovati – spiega Anati – perfino “dodici cippi che fronteggiano una piattaforma di pietra ("su Santu Doxi sardo-il Santo dodici-forse si riferiva alle 12 tribù di Israele? Perché è chiamato Santo?) 

Ciò richiama il passo dell’Esodo (24,4): ‘E Mosè levatosi per tempo eresse ai piedi del monte un altare e dodici cippi, per le dodici tribù d’Israele'”.

Quelle 12 tribù d'Israele che discendono dal patriarca Giacobbe, figlio di Isacco e nipote di Abramo, a cui fu dato il nome di Israele e che diede il suo nome alla nazione che da lui ebbe origine.

Abramo ebbe due figli: Ismaele (dalla schiava egizia Hagar) e Isacco (dalla moglie Sara).

Dal primo discendono gli Arabi, detti anche Ismaeliti o Agareni, dal secondo invece discenderanno Giacobbe e i suoi figli (dieci avuti dalla prima moglie Lia e dalle ancelle Bila e Zilpa, e i due prediletti, Giuseppe e Beniamino, dalla seconda moglie Rachele), da cui saranno originate le 12 tribù, tra cui, la tribù di Dan( figlio di Bilhah, un'ancella di Rachele, poiché questa sembrava non poter avere figli. Significa YHWH mi ha fatto giustizia) 


Ed è straordinaria anche la presenza, a valle,  sempre in questo massiccio di Har Karkom, di un’ottantina di tombe, chiamate “i sepolcri dell’ingordigia”. 

Ingordigia.. 

Abramo

Ma come si dice "ingordigia" in sardo? 

Quando uno è ingordo di un qualcosa, non si dice forse, che è "abbrammiu/abbrammidu"? 

Abbrammiu/Abramo

Abramo sepolto probabilmente, in una degli ottanta "sepolcri dell'ingordigia". 

Questa similitudine è straordinaria. 

Questa Risonanza fonetica incredibile.


Il monte Jebel Musa, dove sorge il monastero di Santa Caterina si identificò lì il monte santo di Mosè in epoca bizantina (IV-V secolo d.C.) 

Anche noi abbiamo una Santa Caterina di Pittinuri

Pitti-Nur-Ur

I Pitti della Civiltà Pitta, tra il 2.000/ 3.000 aC, sviluppatasi nel Nord della Scozia, con similarità con la nostra civiltà 

Nei primi secoli cristiani si parlava di due monti sacri, uno di fronte all’altro: quello dove Mosè ricevette le tavole della Legge e l’Horeb su cui era salito il profeta Elia. Nella Bibbia sono però la stessa cosa.

“Ebbene proprio nell’area di Har Karkom” spiega Barbiero “è chiaramente testimoniata sullo stesso massiccio l’esistenza di due vette, entrambe con caratteri sacri"


Questa rappresentazione, nella necropoli israeliana, rappresenta elementi che troviamo anche in Sardegna.

La Menorah ebraica, con i suoi 7 bracci rappresenta la metà del labirinto di Benettutti, nella Domus de Janas Luzzanas, in provincia di Sassari, che segnava i 7 pianeti allineati, sulla via della rinascita dopo la morte, lungo il braccio di Orione. Un percorso iniziatico, come attraverso i 7 chakra, le 7 chiese dell'Apocalisse, e tutte le simbologie del numero 7, legate al Femminino, perché sette sono i giorni di una delle 4 fasi della luna. 

Se moltiplichiamo il 7, per due volte, abbiamo un 14, quattordicesimo Archetipo Nun, con funzione "trasformazione", uno dei due Archetipi Ebraici presente, insieme alla Dalet, quarto Archetipo, con funzione "riparo", nel simbolo della tribù dei Dan 

(  https://maldalchimia.blogspot.com/2020/11/il-simbolo-della-tribu-di-dan.html?m=0) 

Insieme, la Nun e la Dalet, formano la Tau, ventiduesimo Archetipo Ebraico, il Sigillo Divino dei Sacri Giudici, come lo erano i Giganti di Mont'e Prama ( la Sardegna si costituì giuridicamente, proprio in Giudicati), emissari divini, Architetti divini


Abbiamo un guerriero in piedi, sembrerebbe. Un capovolto, identificabile con le "corna" 

dell'elmo. 

Un capovolto che indica l'anima, il Femminino, la parte spirituale che rinasce nel grembo alchemico dell'altra dimensione. 

Perché il capovolto è anche come l'ureo, il cobra, con il cappuccio aperto. 

Il Femminino che protegge il Mascolino, Ra, l'occhio di Ra/Horus. È la placenta, lo speculare, il gemello spirituale, la seconda opportunità di rinascita. 

Le due corna unite, dalle quali si attiva il percorso iniziatico, labirintico, delle due polarità che si uniscono. 

Vi è molta simbologia in questa rappresentazione. 

D'altronde, due polarità sono rappresentate anche sotto il capovolto, quello che chiamano "pugnale", ma che secondo me, è una prima rappresentazione del Sacro Vajra, con le due polarità opposte che si attivano. 

Perché, per nascere, per rinascere, per creare, vita e rinascita, ci vuole sempre la sinergia di Padre e Madre Creatori, come nella Domus de Jana della scacchiera, con i quadratini bianchi e rossi, a indicare il Mascolino e il Femminino. 

Tracce di Sardegna in Israele. 

Come sempre, in tutto il mondo. 


Tiziana Fenu 

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https://maldalchimia.blogspot.com/2020/12/la-sephiroth-sarda.html?m=0

💛Stele Israele con capovolto







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